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Luigi Tansillo, Stanze a Bernardino Martirano, 1540

concordanze di «è»

nautoretestoannoconcordanza
1
1540
che altiero, ¶ che ingegno e man vi procacciaro insieme
2
1540
col piè vi furate e col pensiero ¶ al gran
3
1540
che sì vi preme; ¶ e 'l secondo morir sovra
4
1540
fate con alte opre e con bei studi ¶ contra
5
1540
vissi talor, quantunque indegno: ¶ e, dato in preda a
6
1540
che in ogni parte, e più ne l'onde
7
1540
con la nobil cetra, ¶ e con voi canta l
8
1540
voi canta l'una e l'altra Musa, ¶ com
9
1540
si trasforma in pietra, ¶ e in fior Narciso, e
10
1540
e in fior Narciso, e in lagrime Aretusa; ¶ temprando
11
1540
dove la fonte nacque, ¶ e le corde e le
12
1540
nacque, ¶ e le corde e le voci al suon
13
1540
Ismenia et or Ismene, ¶ e fate altrui veder, come
14
1540
di Croton l'una, e l'altro di Tarento
15
1540
Tarento; ¶ come mille perigli e mille pene ¶ passando, al
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1540
riva al mar scegliete, ¶ e senza ferro e senza
17
1540
scegliete, ¶ e senza ferro e senza penna il muro
18
1540
scolpite d'alte imagini e pingete, ¶ per dar al
19
1540
et al futuro ¶ stupor; e al bel lavor mentre
20
1540
falda ¶ del gran Vesevo, e la sentite sotto ¶ i
21
1540
ardor quasi ancor calda; ¶ e, mirando il terren tanti
22
1540
d'alzar gli amici, e gli altri che natura
23
1540
di degno nodo ¶ strinse; e, benché ogni noia et
24
1540
in questi pensier voi e 'n quest'opre ¶ spendete
25
1540
noi mai sì lucente e puro, ¶ che a me
26
1540
strate: ¶ gissene io pur, e l'aspro alto Apennino
27
1540
legno, lino, ¶ genti vili e nemiche e disperate ¶ ne
28
1540
genti vili e nemiche e disperate ¶ ne portano, e
29
1540
e disperate ¶ ne portano, e ne reggono, e ne
30
1540
portano, e ne reggono, e ne tranno; ¶ e là
31
1540
reggono, e ne tranno; ¶ e là 'v'io bramo
32
1540
qui s'odon canti e suoni ¶ son quei che
33
1540
che nudi, i miseri, e prigioni, ¶ sembran coltor de
34
1540
remi, le canzoni ¶ urli e sospir, le fistole metalli
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1540
che mischi ¶ il vento e l'onda e le
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1540
vento e l'onda e le catene e i
37
1540
onda e le catene e i fischi. ¶ 11 ¶ Né men
38
1540
fischi. ¶ 11 ¶ Né men soave è quel vapor che esala
39
1540
s'alza co' remi e cala, ¶ e 'l legno
40
1540
co' remi e cala, ¶ e 'l legno a sé
41
1540
a sé tirando, anela e suda. ¶ Sonvi animai, quai
42
1540
Sonvi animai, quai senza e quai con ala, ¶ che
43
1540
possa ¶ in alto, egli è dolcissimo, a rispetto ¶ di
44
1540
entro il suo letto; ¶ e la flemma e la
45
1540
letto; ¶ e la flemma e la collera, già mossa
46
1540
petto; ¶ onde di cibo e d'ogni umor la
47
1540
di nebbia il capo, e attorno il ruota. ¶ 13 ¶ Colui
48
1540
si cruccian l'onde, ¶ e vanno al cielo, e
49
1540
e vanno al cielo, e calansi a l'inferno
50
1540
calansi a l'inferno? ¶ e giorno a gli occhi
51
1540
giorno a gli occhi e terra e ciel s
52
1540
gli occhi e terra e ciel s'asconde, ¶ né
53
1540
vede altro, ch'acqua e notte e verno? ¶ Agli
54
1540
ch'acqua e notte e verno? ¶ Agli arbori le
55
1540
nocchier cade il governo; ¶ e i venti, ognor con
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1540
la prua, la poppa e le due bande. ¶ 15 ¶ E
57
1540
e le due bande. ¶ 15 ¶ E l'onda, che dal
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1540
orgogliosa il legno fiede; ¶ e batte tanto, finché si
59
1540
finché si fa porta, ¶ e saltar dentro e insignorir
60
1540
porta, ¶ e saltar dentro e insignorir si vede. ¶ Et
61
1540
si prove, ¶ ché, come è men pensata, men tormenta
62
1540
men pensata, men tormenta. ¶ E se non che nel
63
1540
donna, che si dole e pave ¶ a l'affanno
64
1540
parto et al periglio, ¶ e parle acerbe ciò che
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1540
ciò che fu soave, ¶ e se n'oblia ratto
66
1540
non v'entrar voto e consiglio, ¶ finché si vede
67
1540
giorno, il mar Tirreno ¶ e l'Adrian, l'Ionio
68
1540
l'Adrian, l'Ionio e l'Egeo ¶ non m
69
1540
che quei d'Anteo, ¶ e raro invecchia chi sì
70
1540
Vivo su l'acqua, e temo ognor del foco
71
1540
temo ognor del foco, ¶ e son di ber, qual
72
1540
bramoso; ¶ costeggio il mondo, e mai non cangio loco
73
1540
sto sempre in ozio, e non ho mai riposo
74
1540
non ho mai riposo. ¶ E mille altri accidenti infin
75
1540
qui non si ritrovasse e la speranza ¶ de l
76
1540
che da le penne, ¶ e vi vedeste sovra il
77
1540
volte le vele pendere e l'antenne; ¶ io direi
78
1540
mar, su i legni e sotto l'armi. ¶ 21 ¶ Con
79
1540
il mar sì intenso ¶ e grave mal, che agguagli
80
1540
mi trasse io penso, ¶ e 'l trovo in poca
81
1540
il mar di Spagna e 'l mar d'Ausonia
82
1540
applaude ¶ ogni alma generosa e dassi affatto, ¶ l'alta
83
1540
produr degni di laude, ¶ e tante e tante sue
84
1540
di laude, ¶ e tante e tante sue virtù, m
85
1540
virtù, m'han fatto ¶ e fanno ognor sì di
86
1540
resta, ¶ parmi di Marte e di Bellona alunno: ¶ s
87
1540
di virtù prende, et è con lor Vertunno, ¶ ogni
88
1540
l'ingegno il guida e non l'isperimento; ¶ onde
89
1540
lui nascessero sul mento; ¶ e di valor sì perigliose
90
1540
gir secondo ¶ ad altri; e, del livor maligno e
91
1540
e, del livor maligno e tetro ¶ delle corti malgrado
92
1540
delle corti malgrado, puro e mondo ¶ aversi sempre conservato
93
1540
né si sa come: ¶ 26 ¶ e avergli il suo signor
94
1540
cara sua bellissima sirena ¶ e, dal sen de la
95
1540
che la tirrena ¶ acqua e l'adriana cinge; e
96
1540
e l'adriana cinge; e aver lontano ¶ spinto d
97
1540
suo gran nome solo: ¶ 27 ¶ E nella terra a le
98
1540
tomba in che giacea; ¶ e nel sen di Partenope
99
1540
Partenope aver messa ¶ forza e beltà maggior che non
100
1540
sul mar si sieda e sulla terra, ¶ più bella
101
1540
più bella in pace e più sicura in guerra
102
1540
lodarlo intendo, ¶ tra ' ferri e tra ' romor d'onde
103
1540
navighi o nuote, ¶ contento; e vi verrei, se non
104
1540
se non vi fossi: ¶ e tanto più, che, se
105
1540
a' tempi nostri raro; ¶ e m'innamora sì di
106
1540
remoto, ¶ chiudo la notte e 'l dì talor le
107
1540
dì talor le ciglia; ¶ e rarissime volte quasi noto
108
1540
quando levo gli occhi e mi riscuoto, ¶ mi trovo
109
1540
incanto se ne vada; ¶ e queste è quel che
110
1540
ne vada; ¶ e queste è quel che più nel
111
1540
sonno agli occhi miei, ¶ e fa che desiando io
112
1540
perigli de l'onde e tra i disagi, ¶ a
113
1540
Questo di qui dì e notte mi rappella, ¶ e
114
1540
e notte mi rappella, ¶ e, vie più ch'Euro
115
1540
poi ¶ ne stia lontano, e il cor non si
116
1540
non si gli spezzi? ¶ E chi sarà, che, d
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1540
vi brami da lunge, e non v'apprezzi? ¶ Nessun
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1540
senza, ¶ d'amor languisco e di benivolenza. ¶ 35 ¶ Pur mi
119
1540
de l'inchiostro mercede e de la carta, ¶ per
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1540
cui v'ascolto spesso, e vi ragiono: ¶ con lei
121
1540
se non pianger, pensare e lamentarme. ¶ 37 ¶ Le lagrime e
122
1540
e lamentarme. ¶ 37 ¶ Le lagrime e 'l pensier son quegli
123
1540
mi leva a volo, e a me mi ricongiunge
124
1540
scarsa Fortuna, liberal dispensi, ¶ e sì del vero in
125
1540
sassoso monte ¶ (che tanti e tanti questo mar ne
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1540
ne corro in fretta. ¶ 40 ¶ E d'una pietra seggio
127
1540
d'una pietra seggio, e d'un virgulto ¶ fattovi
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1540
luogo insulto ¶ mi muove; e, per difendermi, ei si
129
1540
muta ¶ in mille forme, e mille cose finge: ¶ or
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1540
altrui man non segna, ¶ e scrive quelle ch'occhio
131
1540
orecchia udir non degna, ¶ e ritrae la beltà ch
132
1540
ferro, che l'agguagli. ¶ 42 ¶ E in questo ancor Fortuna
133
1540
questo ancor Fortuna m'è nemica, ¶ come ne gli
134
1540
ché, quando più m'è del pensier amica ¶ l
135
1540
pensier amica ¶ l'opra, e più gode solo, ecco
136
1540
il mio piacer perturba; ¶ e bisogna, cedendo al nuovo
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1540
lasciate Muse, io sciolgo; ¶ e, bramoso di starmi ove
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1540
s'oda ¶ la voce, e men possa noiarmi il
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1540
di proda ¶ m'assido, e con la cetra, che
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1540
tai parole: ¶ 44 ¶ O bella e più che 'l dì
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1540
quanto il sol colora, ¶ e natal della notte l
142
1540
mente ¶ coi divini occhi, e con l'orecchie pie
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1540
Né perché tanta terra e tanto mare ¶ si pongan
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1540
udir possi da lunge e riguardare ¶ chi, desiando te
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1540
corre. ¶ Ma l'udir e 'l veder, lasso! che
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1540
Tu dalla terra allontanata, e schiva ¶ di quanto av
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1540
di quanto av'ella e 'l mar che a
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1540
Epiro, ¶ ne vado errando, e, o ben m'incontri
149
1540
sol di te penso, e d'altro non mi
150
1540
ciel, non d'altro, e di te stessa vaga
151
1540
appaga; ¶ te sola bramo, e quanto men da presso
152
1540
sia freddo il foco e caldo il gelo, ¶ e
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1540
e caldo il gelo, ¶ e l'acqua sì, ch
154
1540
si stampi d'orma, ¶ e la terra stellata, erboso
155
1540
vestita ¶ era a verde, e la terra a color
156
1540
feci l'empia dipartita, ¶ e trassi a riva l
157
1540
or Cerere, già vecchia e impallidita, ¶ per le selve
158
1540
le selve va nuda e per le ville; ¶ la
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1540
tempo il terren fiorito e verde, ¶ vo pur lontan
160
1540
Quanti seni di mare e quanti lidi ¶ mi fan
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1540
del tuo lume eclissi! ¶ E qual novo desio da
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1540
parte, ¶ perché segua Nettuno e segua Marte! ¶ 53 ¶ Se a
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1540
Se a ricchezza aspirava; e qual tesoro ¶ maggior volea
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1540
viso tuo le gemme e l'oro, ¶ che possedean
165
1540
il più del giorno? ¶ E se d'onor, che
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1540
a te fossi grato! ¶ 54 ¶ E se veder bramava fatti
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1540
senza seguir de' principi e dei regi ¶ le dubiose
168
1540
regi ¶ le dubiose battaglie e le vittorie, ¶ avea tante
169
1540
avea tante tue lode e tanti pregi, ¶ di che
170
1540
Ciel, qua giù combatte. ¶ 55 ¶ E se mi fa solcar
171
1540
contrade peregrine, ¶ tentando notte e dì fortune avverse, ¶ potea
172
1540
a gli occhi nostri: ¶ e qui spender dovea gli
173
1540
spender dovea gli anni e gl'inchiostri. ¶ 56 ¶ Sì contento
174
1540
da me lungi invidïai. ¶ E se disio, non che
175
1540
m'acqueti; ¶ sì tempestosi e mesti son rimasi ¶ i
176
1540
miei, ch'eran tranquilli e lieti: ¶ né di tanti
177
1540
de l'instabil Teti ¶ e ne' regni di Marte
178
1540
m'arrechi ¶ il ferro e 'l foco e l
179
1540
ferro e 'l foco e l'onda che m
180
1540
adduce. ¶ Ma, s'egli è mio destin, che qui
181
1540
cantando, sfogo il duolo; e intanto ¶ ecco la tromba
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1540
tante ¶ genti dà legge, e dir, che d'adorarlo
183
1540
qual fui, son fermo; e mentre che 'l Levante
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1540
mentre che 'l Levante ¶ e l'onda e 'l
185
1540
Levante ¶ e l'onda e 'l vento a lui