parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Tomaso Monicelli, Il viaggio di Ulisse, 1915

concordanze di «è»

nautoretestoannoconcordanza
1
1915
accomodò il gregge dentro e fuori la spelonca: mise
2
1915
a mungere le agnelle e le capre, raccogliendo il
3
1915
latte in otri enormi e in vasi: quello degli
4
1915
udire dei sospiri. Ulisse e i suoi compagni, non
5
1915
rimbombo della terribile voce e alla vista dell'orrenda
6
1915
per rubare l'oro e gli armenti?» ¶ A queste
7
1915
fummo sbattuti dalle tempeste e dai venti a questi
8
1915
aspettano da tanto tempo, e che forse ci piangono
9
1915
di accoglierci quali amici e di rimandarci con un
10
1915
a Ulisse, lo tastò e ancora chiese: ¶ «Dove approdasti
11
1915
impadronirsi anche della nave e degli altri compagni. E
12
1915
e degli altri compagni. E allora, da quell'astutissimo
13
1915
La nostra nave si è spezzata, la più parte
14
1915
parte dei nostri compagni è perita, solo noi ci
15
1915
da ogni parte cervella e sangue. A questa vista
16
1915
sulla mensa, li divorò e consumò in un batter
17
1915
giacque tra le pecore e si addormentò. ¶ I compagni
18
1915
gettarono a terra, piangendo: ¶ «È venuta la nostra ultima
19
1915
la nostra ultima ora! È venuta la nostra ultima
20
1915
attesa nella cara Itaca. E tutti si strinsero e
21
1915
E tutti si strinsero e si abbracciarono, confondendo insieme
22
1915
abbracciarono, confondendo insieme lacrime e sospiri. ¶ Ulisse, solo, non
23
1915
Ulisse, solo, non piangeva e non si lamentava, ma
24
1915
astuzie, pensieri di vendetta e di fuga. ¶ «Come fare
25
1915
salvarci?» diceva tra sé e sé. «Ho qui la
26
1915
qui la mia spada, e potrei colpire il mostro
27
1915
l'ingresso della spelonca, è troppo pesante per le
28
1915
raggiungere la nostra nave e gli altri compagni. È
29
1915
e gli altri compagni. È meglio aspettare un momento
30
1915
poveri corpi, si rimpinzò. E, riunito il gregge sollevò
31
1915
che egli lasciasse aperto e libero il varco; ma
32
1915
masso contro l'ingresso, e partì fischiettando per le
33
1915
quattro compagni già uccisi e mangiati dall'orco Polifemo
34
1915
mangiati dall'orco Polifemo. E non sapevano darsi pace
35
1915
non sapevano darsi pace, e invocavano gli dèi, e
36
1915
e invocavano gli dèi, e chiamavano i nomi dei
37
1915
dei cari parenti lontani, e imploravano da Ulisse la
38
1915
voce. «Che vale piangere e lamentarsi come femminucce? Seguite
39
1915
mio esempio, siate forti, e vinceremo la sorte maligna
40
1915
suo piano di vendetta e di fuga. Egli aveva
41
1915
duri sentieri della montagna, e l'aveva poi dimenticato
42
1915
aveva poi dimenticato. Lungo e grosso come un albero
43
1915
ordinò che la pulissero e levigassero. Pulita e levigata
44
1915
pulissero e levigassero. Pulita e levigata che fu, Ulisse
45
1915
la punta nel fuoco: e il palo puntato e
46
1915
e il palo puntato e affumicato nascose in luogo
47
1915
quattro tra voi arditi e forti, che insieme con
48
1915
me alzino quel palo e lo conficchino nell'occhio
49
1915
così florida di biade e di vigne, e sicuramente
50
1915
biade e di vigne, e sicuramente abitata da esseri
51
1915
con i suoi rematori e con pochi compagni, e
52
1915
e con pochi compagni, e salpò. Sventurato! Egli andava
53
1915
abile stratagemma, salvò sé e la maggior parte dei
54
1915
pascolando le numerose greggi e raccogliendo ad ogni stagione
55
1915
frangessero con l'aratro e, negli aperti solchi, gettassero
56
1915
i Ciclòpi producevano burro e formaggio che erano il
57
1915
il loro nutrimento preferito: e così passavano i giorni
58
1915
felice, tra la montagna e il mare. ¶ Erano molti
59
1915
il mare. ¶ Erano molti, e vivevano senza leggi, da
60
1915
era padrone di sé, e regnava sulla moglie e
61
1915
e regnava sulla moglie e sui figli, non curandosi
62
1915
gigantesco, di smisurata forza e d'animo altero, non
63
1915
nel mezzo della fronte: e quell'unico occhio dardeggiava
64
1915
l'amore del prossimo e la pietà per i
65
1915
da questi mostri! ¶ Ulisse e i suoi compagni, non
66
1915
la quale giacevano pecore e capre in grandissimo numero
67
1915
sovrapposte, ombreggiato di pini e di querce. ¶ Ulisse lasciò
68
1915
tra i più robusti e i più arditi, prese
69
1915
di pelle di capra, e uno zaino: l'otre
70
1915
ottimo sapore. ¶ Questo vino e queste vivande, Ulisse portava
71
1915
ospiti ignoti con cortesia e amore. ¶ Ma la spelonca
72
1915
abitata che da agnelli e capretti, i quali riempivano
73
1915
quali riempivano le stalle, e ognuno aveva la propria
74
1915
stanzetta. Dappertutto, pendevano ceste e canestri colmi di formaggio
75
1915
formaggio, vasi, conche, secchi e catini pieni di latte
76
1915
catini pieni di latte e di burro: una vera
77
1915
meravigliarono a tant'abbondanza, e, volgendosi al loro capo
78
1915
facciamo scorta di formaggio e di latte, che togliamo
79
1915
stalle i migliori agnelli e capretti, e tutto portiamo
80
1915
migliori agnelli e capretti, e tutto portiamo sulla nave
81
1915
noi faremo in fretta. E raggiunta la nave, partiremo
82
1915
Ulisse tentennò il capo e rispose: ¶ «No, cari compagni
83
1915
compagni. Io voglio vedere e conoscere l'abitante di
84
1915
abitante di questa spelonca, e presentargli questi doni che
85
1915
ho con me: vino e vivande. Obbedite al mio
86
1915
Obbedite al mio comando e state tranquilli». ¶ Tutti tacquero
87
1915
state tranquilli». ¶ Tutti tacquero e sedettero. Allora Ulisse distribuì
88
1915
ceste piene di formaggio, e si mise ad assaggiarle
89
1915
chiamava Polifemo. Più gigantesco e più feroce di ogni
90
1915
Ciclòpe, egli viveva solitario e selvatico, senza moglie e
91
1915
e selvatico, senza moglie e senza figli. Mentre Ulisse
92
1915
senza figli. Mentre Ulisse e i suoi compagni lo
93
1915
che portava senza fatica, e col quale avrebbe fatto
94
1915
a terra il tronco, e tale fu il rumore
95
1915
il rumore che Ulisse e i suoi compagni si
96
1915
compagni si alzarono sbigottiti, e si ritrassero nel fondo
97
1915
la pace del cuore e l'oblio del tempo
98
1915
Ulisse ringraziarono dell'offerta, e il maggiore di essi
99
1915
Certamente – rispose il vegliardo – e tutti godrete la pace
100
1915
tutti godrete la pace e la felicità che vedete
101
1915
i fiori del loto: e – oh, meraviglia! – al gustoso
102
1915
loro famiglie: tutto sparì e fu obliato. Sentirono un
103
1915
popolo felice, per sempre: e non parlarono più di
104
1915
raggiungere le navi, Ulisse e gli altri compagni, sulla
105
1915
mutamento. ¶ Passò un giorno; e Ulisse non vedendo tornare
106
1915
cerca. Lasciò le navi e si incamminò verso l
107
1915
loto, il nobile vegliardo e i suoi tre compagni
108
1915
Che fate? – domandò, irato – e perché non tornate?» ¶ I
109
1915
di Ulisse lo guardarono, e parvero non riconoscerlo. ¶ «Dove
110
1915
stiamo bene qui, questa è la nostra terra, e
111
1915
è la nostra terra, e nessuno ci aspetta altrove
112
1915
tre scrollarono la testa e seguitarono a mangiare i
113
1915
il fiore del loto, e tutto dimenticherai, e sarai
114
1915
loto, e tutto dimenticherai, e sarai pacifico e felice
115
1915
dimenticherai, e sarai pacifico e felice, e non vorrai
116
1915
sarai pacifico e felice, e non vorrai più lasciare
117
1915
i fiori del loto, e dimenticassero essi pure la
118
1915
le vele fossero spiegate e le ciurme prendessero i
119
1915
I navigli scivolarono leggeri e rapidi sul lucido specchio
120
1915
terra dai fiori stregati. E allora il re Ulisse
121
1915
estremo dell'orizzonte: meta e sospiro del cuore. ¶ L
122
1915
L'isoletta delle capre ¶ E via, sempre più lontano
123
1915
coltivata, fiorente di biade e di vigne: l'altra
124
1915
irrigata da chiare acque. E le due isole erano
125
1915
isola: nonostante l'oscurità e la nebbia che saliva
126
1915
mare, i navigli entrarono e approdarono felicemente: raccolte le
127
1915
felicemente: raccolte le vele e i remi, i naviganti
128
1915
quieta era la notte e tranquilla l'onda. ¶ In
129
1915
condusse i suoi compagni, e tutti si distesero a
130
1915
All'alba si svegliarono e, passeggiando, furono percossi da
131
1915
sul mare, capre, capre e capre selvatiche: un numero
132
1915
mai veduto di belanti e saltellanti caprette. ¶ Lieto di
133
1915
li armò di archi e di frecce – le armi
134
1915
armi di quel tempo – e bandì la caccia. ¶ Per
135
1915
amabile tripudio: si mangiò e si bevve a dismisura
136
1915
dalla fatica della caccia e gonfi di carne e
137
1915
e gonfi di carne e di vino. Unico, il
138
1915
conservata chiara la mente e desto il sonno. Pure
139
1915
il sonno. Pure mangiando e bevendo insieme con gli
140
1915
quella dove stavano banchettando. E aveva visto salire nell
141
1915
come da nascoste case: e aveva udito, miste al
142
1915
greggi, voci di uomini: e aveva deciso di sbarcare
143
1915
chiamò tutti i compagni, e così parlò: «Ho deciso
144
1915
vedete prossima a questa, e che ci appare così
145
1915
agli ordini di Ulisse e della vendetta dei Ciconi
146
1915
perduto sei compagni, – lacrimò – e io l'avevo previsto
147
1915
di loro ci oda e ritorni con noi? Orsù
148
1915
alla terra dei Ciconi; e ad uno ad uno
149
1915
poiché essi erano morti e non avrebbero mai risposto
150
1915
verso l'alto mare. E la piccola armata partì
151
1915
nella terra dei Ciconi e la soave speranza di
152
1915
nere nubi il cielo e sollevò le onde del
153
1915
vennero sballottate di qua e di là alla ventura
154
1915
quattro punti furono squarciate e rotte: onde i timonieri
155
1915
contro gli avversi elementi e la triste fortuna, col
156
1915
col suo cuore invitto e prode. ¶ Con la sua
157
1915
dei fischi del vento e delle rabbie del mare
158
1915
Ammainate le vele!». ¶ Rinfrancati e sorretti da quella voce
159
1915
affinché il vento gonfiandole e tendendole da ogni parte
160
1915
timone della sua nave, e con la forza delle
161
1915
si rimisero ai timoni e, dopo aspra fatica, l
162
1915
giunta, per due giorni e due notti, i marinai
163
1915
marinai riposarono stanchi, addolorati e muti, aspettando che la
164
1915
la tempesta si placasse e permettesse di riprendere la
165
1915
giorno, un'alba rosata e serena. Il mare era
166
1915
rialzati gli alberi, accomodate e dispiegate le vele, i
167
1915
lasciando agli esperti timonieri e ai venti favorevoli la
168
1915
La piccola armata filava, e i marinai seduti parlottavano
169
1915
lisciandosi la bionda barba. ¶ E un altro, quasi giovanetto
170
1915
amate sponde: noi scenderemo e baceremo la terra nativa
171
1915
baceremo la terra nativa: e faremo giuramento di non
172
1915
più abbandonarla, di vivere e di morire in essa
173
1915
di morire in essa». ¶ E un terzo, di più
174
1915
i padri, le spose e i figli. E, dopo
175
1915
spose e i figli. E, dopo dieci anni di
176
1915
i padri più curvi e più bianchi, le spose
177
1915
bianchi, le spose pallide e con gli occhi lacrimosi
178
1915
i figli già adulti e con nascenti barbe». ¶ E
179
1915
e con nascenti barbe». ¶ E tutti ridevano e piangevano
180
1915
barbe». ¶ E tutti ridevano e piangevano di commozione e
181
1915
e piangevano di commozione e di gioia, mentre le
182
1915
filavano sul mare tranquillo. E unanime era il grido
183
1915
fermò nel giusto cammino e le ributtò indietro: quindi
184
1915
scompigliare la piccola armata e a render vana l
185
1915
timonieri. Per nove giorni e nove notti, le navi
186
1915
nome di quella terra e dei suoi abitanti, onde
187
1915
per spegnere la sete, e mangiarono vicino alle navi
188
1915
salutatela in nome mio, e tornate immediatamente a darmi
189
1915
paese. Erano uomini, donne e fanciulli, di mite aspetto
190
1915
fanciulli, di mite aspetto e di soavi discorsi. Accolsero
191
1915
quale tutti intorno ubbidivano, e che era certamente il
192
1915
il nostro unico cibo, e acquisterete la pace del
193
1915
bocca urlante: ¶ «Ah, ciechi e pazzi Troiani, – disse – che
194
1915
il tradimento, la rovina e la morte! Rotolate giù
195
1915
non lo fate, questo è l'ultimo giorno di
196
1915
ma nessuno le credette. E, nella notte stessa, si
197
1915
re Priamo aveva interrogato e liberato, e che ora
198
1915
aveva interrogato e liberato, e che ora se ne
199
1915
era avvicinato a Troia, e vi irruppe con grandi
200
1915
troiano, svegliato dal tumulto e dal fuoco, dalle grida
201
1915
dalle grida degli assalitori e dagli urli dei morenti
202
1915
le chiese, i palazzi e le case. I più
203
1915
i Troiani parvero vincere e respingere l'assalto. ¶ Per
204
1915
tolte ai morti greci, e s'erano gettati in
205
1915
volsero a loro favore, e per l'infelice Troia
206
1915
città, aveva lasciato dietro e intorno a sé distruzione
207
1915
a sé distruzione, incendi e morte. Troia pareva un
208
1915
il vecchio re Priamo e la vecchia regina Ècuba
209
1915
sale, i giardini odorosi. E finalmente il valore troiano
210
1915
la reggia fu presa e incendiata. E il buon
211
1915
fu presa e incendiata. E il buon re Priamo
212
1915
sorgeva sulla vasta carneficina; e il sole del nuovo
213
1915
più Troia, l'illustre e famosa città, diventata un
214
1915
greco risalì sulle navi e aprì al vento le
215
1915
il cammino delle navi, e guardavano lontan lontano nell
216
1915
velocemente dirette a spiagge e a porti diversi, a
217
1915
le grandi acque, sparì. E Troia stette sola: mucchio
218
1915
essi sulle sue navi, e spiegò le vele verso
219
1915
Molte erano le navi e molti i compagni di
220
1915
Ulisse: le navi, salde e ben costruite, spalmate di
221
1915
che sfidavano i turbini e robusti timoni; i compagni
222
1915
vento gonfiò le vele e spinse le navi di
223
1915
mandato i suoi uomini e le sue armi contro
224
1915
contro l'esercito greco e in aiuto dell'esercito
225
1915
alla città dei Ciconi!». ¶ E Ulisse, seguito dai suoi
226
1915
armati, lasciò le navi e discese nella città di
227
1915
bottino, tripudiarono, sugli uccisi e sui vinti mangiando e
228
1915
e sui vinti mangiando e trincando. Finalmente Ulisse diede
229
1915
vino, coi ventri satolli e gli animi eccitati, continuarono
230
1915
che morirete tutti quanti, e non potrete più rivedere
231
1915
nelle terre più addentro, e sono numerosi e feroci
232
1915
addentro, e sono numerosi e feroci, verranno contro di
233
1915
distrutta. Salviamoci ora che è tempo». ¶ A niente valsero
234
1915
minaccia di tanto flagello e le esortazioni. I compagni
235
1915
Ulisse continuarono a bere e a mangiare tra canti
236
1915
a mangiare tra canti e grida di gioia. Ma
237
1915
in così grande numero e con così gran forza
238
1915
d'armi che Ulisse e i suoi compagni dovettero
239
1915
rifugiarsi presso le navi, e di là combattere disperatamente
240
1915
navi, alzar le vele e fuggire. Ma ad ogni
241
1915
di così smisurata grandezza. È inganno contro di noi
242
1915
di noi Troiani o è offerta agli dèi? Se
243
1915
compenserò d'ogni favore e, greco o non greco
244
1915
le braccia al cielo e gridò: ¶ «Re di Troia
245
1915
inganno contro di te. È una sacra offerta, l
246
1915
le ire degli dèi e volgere in prossima fortuna
247
1915
Greci ritorneranno a combattervi: e se voi, o Troiani
248
1915
avrete offeso gli dèi e sarete battuti e vinti
249
1915
dèi e sarete battuti e vinti; se invece lo
250
1915
di una vostra offerta e, come avete vinto ora
251
1915
dentro le nostre mura e issato sull'alta rocca
252
1915
gettò tra il popolo e il re: ¶ «No!» urlò
253
1915
concedere. Se tu concedi, è la rovina di Troia
254
1915
l'inganno di Ulisse e la fine di Troia
255
1915
vibrando lingue di fuoco e spaventosi fischi, apparvero sulle
256
1915
essi salirono la riva, e si diressero verso Laocoonte
257
1915
del sacerdote furono presi e stritolati nelle tenaci spire
258
1915
in soccorso dei figli, e l'avvinghiarono togliendogli il
259
1915
avvinghiarono togliendogli il fiato e succhiandogli il sangue. Egli
260
1915
dispersero per i lidi; e dalle bocche spalancate dei
261
1915
uscì un grido unico e immenso: ¶ «Plachiamo l'ira
262
1915
Spento Laocoonte, il re e il popolo deliberarono di
263
1915
dèi contro le parole e i consigli di Laocoonte
264
1915
dopo aver levato preghiere e canti di fede, si
265
1915
La grandiosità del cavallo e la pesantissima sua mole
266
1915
resero necessari il concorso e l'aiuto di tutto
267
1915
uomini, donne, vecchi, donzelle, e fanciulli. Furono adattate agli
268
1915
allacciate al collo grosse e solide funi, e il
269
1915
grosse e solide funi, e il popolo, tirando le
270
1915
le funi, poté smuoverlo e condurlo verso la città
271
1915
il cavallo si fermò. E al sobbalzo dell'improvvisa
272
1915
che avrebbe potuto insospettirli e muoverli a svelare l
273
1915
re suonavano le trombe e chiamavano a parlamento i
274
1915
gli squilli delle trombe e la voce del re
275
1915
diede mano ai picconi e alle scuri, e fece
276
1915
picconi e alle scuri, e fece una larghissima breccia
277
1915
si riattaccò alle funi, e ricominciò a tirare il
278
1915
passò, entrò in Troia, e con esso entrarono nell
279
1915
infelice città il tradimento e la morte. ¶ Dentro il
280
1915
re di Itaca Ulisse e gli altri condottieri greci
281
1915
odiata città di Troia, e condotti dagli stessi Troiani
282
1915
dagli stessi Troiani! Immobili e silenziosi, strinsero nei pugni
283
1915
Intanto, il cavallo tirato e sospinto ascendeva la strada
284
1915
quanta la città sottostante, e per molte miglia intorno
285
1915
fu lasciato dal re e dal popolo che la
286
1915
la sera già calava e spandeva le sue ombre
287
1915
per la compiuta impresa, e ritornavano alle loro case
288
1915
rocca, scoppiò a piangere e a lamentarsi, strappandosi i
289
1915
lidi dal decennale nemico, e s'avvicinarono al gran
290
1915
aver udite le meraviglie e i discorsi di tutti
291
1915
innalziamolo sull'alta rocca, e offriamolo ai nostri dèi
292
1915
il consiglio di Timete. E uno di essi propose
293
1915
cavallo offerto dai Greci, e temo che racchiuda un
294
1915
nel fondo del mare». ¶ E un altro: ¶ «Diamogli fuoco
295
1915
un altro: ¶ «Diamogli fuoco, e sia distrutto dalle fiamme
296
1915
distrutto dalle fiamme ardenti». E un altro ancora: ¶ «Foriamogli
297
1915
ancora: ¶ «Foriamogli il petto e laceriamogli il fianco. Se
298
1915
Il popolo stava incerto e dubbioso tra gli opposti
299
1915
nome Laocoonte. ¶ «O cieca e sfortunata gente troiana – gridò
300
1915
i doni dei Greci e di Ulisse, maestro di
301
1915
astuzie, sono degli inganni. E questo enorme cavallo di
302
1915
nasconde dei Greci, o è macchina infernale per abbattere
303
1915
le nostre mura, o è scala e torre pronta
304
1915
mura, o è scala e torre pronta per assalirci
305
1915
sopra alle mura, o è spia da introdurre nella
306
1915
interrompete le meraviglie giulive e i vani discorsi, e
307
1915
e i vani discorsi, e distruggete l'inganno». ¶ Dicendo
308
1915
cavallo, tra lo stupore e lo sbigottimento della moltitudine
309
1915
il ventre del cavallo, e lo colpì. Come fosse
310
1915
vivo, il cavallo scrollò e tremò al colpo, e
311
1915
e tremò al colpo, e tutto rintronò di armi
312
1915
Tutti s'inchinarono rispettosamente. E già il re stava
313
1915
mezzo un giovane prigioniero e presentandolo alla maestà di
314
1915
ventre colpito dall'asta, e dell'inganno greco, si
315
1915
cerchio attorno al re e al prigioniero, incuriosita dal
316
1915
terrore sparsi sul volto, e gli domandò: ¶ «Chi sei
317
1915
da capo a piedi e rispose: ¶ «Sono un greco
318
1915
fece segno di tacere e, rivolto al prigioniero, chiese
319
1915
sciolse in pianto disperato e, tra i singhiozzi, così
320
1915
lidi dopo tanta guerra, e non domando, o illustre
321
1915
Obbedisco – rispose il greco e continuò: – Prima di spiegare
322
1915
viaggio per il mare e, pensando che le preghiere
323
1915
pensando che le preghiere e i voti non bastassero
324
1915
Essi il corpo vivo e fiorente di un giovane
325
1915
i capi scelsero me, e io ebbi l'annuncio
326
1915
che sarei stato ucciso e sacrificato ai nostri dèi
327
1915
sacrificato ai nostri dèi, e che la mia morte
328
1915
sarebbe stata di protezione e di salvezza a tutto
329
1915
del mare. Io piansi e implorai la vita: inutilmente
330
1915
fuggii dal campo greco, e mi nascosi in un
331
1915
dove i miei figli e il mio padre invano
332
1915
aspetteranno. Sorto il giorno, e scomparsa l'armata dei
333
1915
Abbi pietà di me e delle mie sofferenze». ¶ Il
334
1915
stato commossero il re e la moltitudine dei Troiani
335
1915
Il prigioniero fu sciolto e liberato dai ferri. E
336
1915
e liberato dai ferri. E il buon re, parlandogli
337
1915
abitanti. ¶ Ciò avvenne migliaia e migliaia d'anni fa
338
1915
campioni dell'esercito greco e dell'esercito troiano, gli
339
1915
gli uomini più coraggiosi e più forti, il fiore
340
1915
adesso, con i cannoni e con i fucili: non
341
1915
non c'erano telegrafo e telefono, corazzate e aeroplani
342
1915
telegrafo e telefono, corazzate e aeroplani, treni e automobili
343
1915
corazzate e aeroplani, treni e automobili. I guerrieri combattevano
344
1915
aste, di pungenti spade e di grandi archi. I
345
1915
grandi archi. I maggiori e i migliori entravano in
346
1915
dotato di forza fisica e di coraggio morale, e
347
1915
e di coraggio morale, e nei momenti in cui
348
1915
delle due schiere nemiche. E un giorno, nella guerra
349
1915
era di corpo fortissimo e d'animo spietato: Ettore
350
1915
aveva il cuore dolce e caldissimi gli affetti familiari
351
1915
familiari. Mentre dall'una e dall'altra parte gli
352
1915
Ettore con spaventoso furore e lo colpì a morte
353
1915
fato del loro eroe e l'esultanza dei Greci
354
1915
fu scritto; la bella e sfortunata città sarebbe presto
355
1915
munita di alte mura e torri, tutta chiusa e
356
1915
e torri, tutta chiusa e custodita all'intorno, potentissima
357
1915
custodita all'intorno, potentissima e incrollabile ai ripetuti sforzi
358
1915
ripetuti sforzi nemici. Più e più volte i Greci
359
1915
i Greci, appoggiando lunghe e solide scale alle mura
360
1915
la forza, risultata vana e dispendiosa di vite, ma
361
1915
nostri più begli eroi, e fra tutti lo splendidissimo
362
1915
nostre schiere, stanche, deluse e disfatte dalla lunga inutile
363
1915
da tanto tempo abbandonate, e domandano a gran voce
364
1915
vela per il ritorno. È, quindi, necessario prendere e
365
1915
È, quindi, necessario prendere e distruggere Troia per non
366
1915
col danno, la vergogna e l'insulto della patria
367
1915
insulto della patria sconfitta. E io so come prendere
368
1915
io so come prendere e distruggere l'odiata città
369
1915
distruggere l'odiata città». ¶ E disse come. Tutti risero
370
1915
risero dentro di loro e applaudirono alle parole di
371
1915
stavano a guardare stupiti e ammirati il meraviglioso lavoro
372
1915
dono ai loro Dei e avere in compenso la
373
1915
grazia di ritornare sani e salvi alla loro patria
374
1915
salvi alla loro patria e alle loro case, poiché
375
1915
compiacquero della conquistata pace e ammirarono la vasta mole
376
1915
aveva loro preparato rovina e morte. ¶ Il grandissimo cavallo
377
1915
gran numero d'armi e d'armati. Entrarono, si
378
1915
i guerrieri più coraggiosi e più forti, i prescelti
379
1915
i prescelti per sorte e valore dell'esercito greco
380
1915
che ritornasse il giorno, e, davanti ai Troiani, che
381
1915
città, spiegò le vele e s'allontanò sul mare
382
1915
armata greca si nascose e aspettò in un remoto
383
1915
sulla riva del mare. E allora i Troiani, gridando
384
1915
Troiani, gridando di gioia e abbracciandosi l'un l
385
1915
agnello. Cibiamoci di uccelli e di pesci, e aspettiamo
386
1915
uccelli e di pesci, e aspettiamo il ritorno del
387
1915
saziavano la fame. Pallidi e sparuti, facevano pietà. ¶ E
388
1915
e sparuti, facevano pietà. ¶ E i venti non tacevano
389
1915
venti non tacevano: soffiavano e fischiavano da ogni parte
390
1915
giorno che la caccia e la pesca avevano offerto
391
1915
si allontanasse dalla caverna, e così parlò ai compagni
392
1915
fame, mentre tanti buoi e tanti agnelli pascolano sotto
393
1915
aspettare ancora? Uccidiamo agnelli e buoi, e della saporita
394
1915
Uccidiamo agnelli e buoi, e della saporita carne cibiamoci
395
1915
della saporita carne cibiamoci e saziamoci. Se gli dèi
396
1915
li placheremo con offerte e con preghiere: e se
397
1915
offerte e con preghiere: e se ci toglieranno la
398
1915
Tutti i compagni assentirono. E, in un baleno, fu
399
1915
era addormentato, si svegliò e gli parve di sentire
400
1915
col cuore che tremava, e vide che i compagni
401
1915
che i compagni, scuoiati e tagliati i buoi, li
402
1915
sulla brace. ¶ «Ah, infelici e sciagurati!» urlò. «Chi ci
403
1915
ira tremenda degli dèi?» ¶ E piangeva tutte le sue
404
1915
tutte le sue lacrime, e si buttava a terra
405
1915
commossi del compiuto misfatto. E pure le pelli dei
406
1915
Euriloco dal ventre saziato. ¶ E tutti ridevano dai corpi
407
1915
vele, si lasciarono spingere e condurre dai venti favorevoli
408
1915
dai venti favorevoli. Cantavano e ridevano come fanciulli, dimentichi
409
1915
lisciandosi la barba bianca – e vedremo spuntare, laggiù, l
410
1915
azzurra di Itaca nostra». ¶ E un altro, di veneranda
411
1915
amata sponda: noi scenderemo e baceremo la terra nativa
412
1915
baceremo la terra nativa: e faremo giuramento di non
413
1915
più abbandonarla, di vivere e di morire in essa
414
1915
di morire in essa». ¶ E un terzo, di grande
415
1915
i padri, le spose e i figli. E, dopo
416
1915
spose e i figli. E, dopo tanti anni di
417
1915
fossa, le spose pallide e senza più speranza, i
418
1915
speranza, i figli adulti e con gravi barbe». ¶ E
419
1915
e con gravi barbe». ¶ E tutti ridevano e cantavano
420
1915
barbe». ¶ E tutti ridevano e cantavano, mentre la nave
421
1915
un terribile vento scuote e solleva la nave: scrolla
422
1915
vele, sartie tutto rompe e abbatte. Il grande albero
423
1915
in mare. La nave è in balia dell'uragano
424
1915
in balia dell'uragano. E allora gli dèi vendicatori
425
1915
sono travolti nelle onde e scompaiono per sempre. ¶ Il
426
1915
per sempre. ¶ Il castigo è venuto. ¶ Il fragile legno
427
1915
accolto dalla dea Calipso e approdò infine all'isola
428
1915
La Dea Calipso ¶ Ulisse è dunque solo, per l
429
1915
si inabissa nel fondo, e le acque che ricadono
430
1915
lei. ¶ Passano le ore, e mai non muta la
431
1915
maligna. Molto ingegnoso uomo è Ulisse: ma come vincere
432
1915
l'ira del cielo e del mare? Un'ondata
433
1915
nave fuori dalla nebbia e dalla tempesta, verso l
434
1915
dalla forza dei rematori e guidata dal saldo timoniere
435
1915
sfuggì le Pietre Erranti: e dove mai nave era
436
1915
che si chiamano Scilla e Cariddi. Ulisse tacque il
437
1915
Ulisse tacque il nuovo e ancor più tremendo pericolo
438
1915
nel fondo della nave, e lasciassero il fragile legno
439
1915
in balìa delle onde e dei mostri. ¶ Scilla e
440
1915
e dei mostri. ¶ Scilla e Cariddi abitavano due scogli
441
1915
aveva sei lunghissimi colli e sei teste spaventose con
442
1915
onde i lunghissimi colli e spalancava le sei orribili
443
1915
volte al giorno assorbiva e tre volte rigettava l
444
1915
era qui tra Scilla e Cariddi, stretto e vorticoso
445
1915
Scilla e Cariddi, stretto e vorticoso. La nave di
446
1915
da Cariddi che, inghiottendo e rigettando l'onda del
447
1915
creava un tempestoso gorgo e rintronava dentro sé di
448
1915
le sei orribili bocche e ghermì, coi feroci denti
449
1915
Gli altri compagni, tremando e piangendo, si curvarono sui
450
1915
minuto, un altro minuto: e i due mostri infernali
451
1915
per il lungo sforzo e dolenti per i sei
452
1915
vi spargono miti venti e fecondissimo sole e, da
453
1915
venti e fecondissimo sole e, da ogni parte, vi
454
1915
sui quali pascolano greggi e armenti di fiorente aspetto
455
1915
armenti di fiorente aspetto e di forza robusta. È
456
1915
e di forza robusta. È chiamata l'isola del
457
1915
cinquanta teste ogni branco, e altrettanti branchi di agnelli
458
1915
di agnelli, vanno ruminando e brucando la dolce erba
459
1915
dolce erba dei prati; e sono pastori delle mandrie
460
1915
sono pastori delle mandrie e delle greggi, leggiadre creature
461
1915
nebbie delle Pietre Erranti e dai mostri infernali Scilla
462
1915
dai mostri infernali Scilla e Cariddi. ¶ E le belle
463
1915
infernali Scilla e Cariddi. ¶ E le belle spiagge dell
464
1915
afflitti dai passati pericoli e dalla perdita dei sei
465
1915
nave alle sue rive. È tempo di rifarci delle
466
1915
ma Ulisse comandò silenzio e, con fiera voce, così
467
1915
apostrofò Euriloco: ¶ «Taci, Euriloco, e non dire cose insensate
468
1915
Circe, che tutto prevede e tutto sa, m'ingiunse
469
1915
con la veloce nave. È un'isola cara agl
470
1915
isola cara agl'Iddii, e nessun mortale può soggiornarvi
471
1915
Già viene la notte, e come vuoi che noi
472
1915
non toccherete le mandrie e le greggi che pascolano
473
1915
compagni rapiti da Scilla. E, caduta la notte, si
474
1915
un mese intero soffiarono e fischiarono sul mare, con
475
1915
la partenza di Ulisse e dei suoi compagni. ¶ E
476
1915
e dei suoi compagni. ¶ E i poveri naviganti mangiarono
477
1915
i poveri naviganti mangiarono e bevvero tutto quello che
478
1915
la nave conteneva, cibi e bevande avute in dono
479
1915
cui tutto fu consumato: e, allora, essi patirono la
480
1915
Non toccate le mandrie e le greggi, non uccidete
481
1915
riposiate il corpo stanco e confortiate l'animo triste
482
1915
animo triste nella pace e nell'allegria». ¶ Ulisse andò
483
1915
andò a chiamare Euriloco e gli altri ventidue compagni
484
1915
nave lontana, stavano sospirando e piangendo. Li condusse alla
485
1915
raggiante casa di Circe: e, per un intero anno
486
1915
festa in festa, amati e onorati dalla bellissima maga
487
1915
grazia di un usignolo e teneva avvinti al suo
488
1915
si salvò da Scilla e Cariddi e, perduti tutti
489
1915
da Scilla e Cariddi e, perduti tutti i suoi
490
1915
suoi compagni, restò solo e disperato in mezzo alla
491
1915
nel cuore di Ulisse e dei suoi cari compagni
492
1915
si ricondussero alla nave. E rialzarono gli alberi, ridistesero
493
1915
navigatori deposero i remi e, seduti a conversare, lasciarono
494
1915
conversare, lasciarono al vento e al timoniere la cura
495
1915
la cura di spingere e di guidare il naviglio
496
1915
hanno volto di donna e squame di pesce, e
497
1915
e squame di pesce, e cantano così soavemente che
498
1915
non può passare oltre, e volge la nave verso
499
1915
nave verso di esse, e non ne ritorna più
500
1915
orecchie con cera molle, e voi passerete davanti al