Fulvio Tomizza, L'ereditiera veneziana, 1989

svolto. ¶ Divenuta commissaria unica e decorsi i quindici giorni

la propria rinuncia. Benizia e Maria, da tempo passate

maritare, la Commissaria incontestabile e all’erta convocò la

a esaltare uno spasimante, e a una inserviente delle

il messaggio senza aprirlo e diede la stessa mancia

folla di parenti, amici e semplici frequentatori di famiglia

giornate adattandole alla casa e adoperandosi affinché il costume

là ancora da nascere e non lontano dagli occhi

ore prima dell’alba e per non destare la

il libro delle entrate e delle uscite, corredate da

uscite, corredate da fatture e quietanze infilzate. A giorno

occorrente per la tavola e per altre necessità, e

e per altre necessità, e subito prendeva nota di

sentiva sopraffatta dalla fatica e stanca dell’aria di

di controllare quanto eccedesse e quanto difettasse in quella

informarsi sui diversi palazzi e sui loro abitatori, della

alla Ca’ d’Oro, e di quella opposta da

per le due aziende e i loro prodotti. Così

conto come si situasse e con chi confinasse il

con un Ministro effettivo e dunque repubblicano. Al Magistero

anche mobili, l’argenteria e l’oro. Il rispettivo

oro. Il rispettivo esame e la classificazione le permisero

nella zecca alle pentole, e assegnarli alle tre eredi

più minuzioso degli immobili e iniziando con l’industria

era proceduto con notevole, e chissà se innocente, improvvisazione

parere dei suoi collaboratori e, trovatolo in fallo, decise

al corrente le sorelle; e dal convento del Corpus

Commissaria ne nominò direttore e vicedirettore il signor Francesco

il signor Francesco Donati e il conte Bonomo Algarotti

al vertice dell’azienda. E poiché i monasteri non

lo scioglimento del Negozio è stato mal inteso da

mal inteso da molti, e particolarmente da Padre Reverendo

particolarmente da Padre Reverendo... e dal padre Gab... il

dicendogli che abbiamo fallato e che tutta la Piazza

Ma tutti chiedevano Paolina, e quando questa fece sapere

idea di prender marito e che comunque avrebbe prima

stima vale di più e assicura maggior durata della

di condividerli in pieno e di affidarsi alla sua

monastero con inchini, sorrisi e altre distinte maniere. Toccò

di una suora amica e questa contagiò buona parte

circondata da altrettante premure, e una le diceva: “Quel

si stancava di riscriverle e lei di rifare il

Se lo zio Nerini e l’abate Tamagno non

confessore delle tre ragazze e un parente se ne

indagato sulle sue riserve e di averle scoperte non

abbiamo già saggiato arguzia e determinazione. Trovò la sorella

sorella di un pallore e una magrezza che non

ripagarla intimamente, conferiva libertà e significato alla sua azione

in resistenza, in funzionalità, e fossero divenuti più suoi

piano spaziava sull’orto e sui poderi tenuti a

a viti, a grano, e spartiti dalle file dei

notte appoggiata alla finestra, e il risveglio di sé

alla morte di Antonio e che, invitato alla villeggiatura

a visitarla al convento, e solo molto più avanti

era rientrata, dà nome e cognome a un improbabile

a Tezze di Conegliano; e mentre si allontanavano da

Antonio, lasciò la villa e tornò in convento, stavolta

le settimane, i mesi, e Paolina si sentiva sempre

loro scopo. ¶ Prese carta e penna per annunciare al

sposo abitasse a Venezia e fosse sopra i quarant

tosto di divenir uomini; e allora credete d’esserlo

per acquietare la sorella e soprattutto per onorare il

di averlo così presto e “liberamente accettato”. A chi

disparità tra la domanda e l’offerta e per

domanda e l’offerta e per “nuove mire di

nuove mire di politica e d’alleanza”. Per smaltire

smaltire lo scacco subito, e davanti ad occhi non

Angiolo, il più robusto e gaudente dei Rubbi, si

caccia. Amava la vita e quando sentì che stava

enormemente ingrassato i Medici e gli Speziali perde egli

col soldo la carne, e con la carne la

spingendosi a Milano, Torino e Genova. ¶ Il pessimo stato

suo pugno un documento e, in mancanza di persona

protestando di nullità ogni e qualunque atto che violentemente

conoscere le circostanze mie e della mia moribonda casa

fortuna di questa sorte; e chi è capace della

questa sorte; e chi è capace della viltà di

ducati di me, non è degno della mia stima

di maggiore età, esperienza e del sesso forte, di

aver amorosamente assistito lui e il fratello Angiolo durante

Angiolo durante la malattia (e corre l’obbligo d

termina la sua vita, e con lui termina miseramente

pagato per quella promozione e quanto sincere fossero state

ereditare il grosso capitale, e ciò per mille ragioni

doveva amministrare beni suoi e non soltanto suoi, perché

Blocchi, bilanci, stratagemmi, alleanze e guerre. ¶ Prima di tracciare

ogni chiave di casa e convocando la persona più

ora si cangiasse scena; e questa purtroppo, come vedete

sono ora la Padrona; e siccome delle azioni mie

delle azioni mie sono e sarò responsabile a mie

scordo le cose passate; e Voi, volendo, potete esser

Casa chi son io e chi siete voi.” La

tra il collega commissario e il “Primo Ministro” Occioni

chiese di essere ricevuto e minacciò le dimissioni. La

incoraggiò né le respinse, e l’indomani mattina l

si lamentò dello sgarbo e lo ringraziò per l

ai figli amore scambievole e continuo, augurando a ognuna

Uomo, che abbia prudenza e giudizio”. ¶ La responsabilità della

Antonio, non ancora ventenne e chiamato per l’oneroso

essendo maturo d’ingegno e portato alle cose pratiche

propendeva per lo studio, e il gemello di Paolina

il primato di robustezza e di una spavalda poltroneria

congiunti mietuti dalla tisi e che gli altri due

gelosia gli altri fratelli e in particolare una delle

casa divenuta tutta giovane e stimava l’attenzione di

a progredire nel clavicembalo e nelle materie menzionate, Paolina

invariabilmente del proprio sesso e del proprio ambito. È

e del proprio ambito. È il modo di vivere

esploso nel suo secolo e nella sua città: quel

che anche la bersagliata è una “colei” per la

per la sua rivale, e in ciò sta l

teso rapporto tra Paolina e Benizia Rubbi, lontano ancora

dall’assumere carattere patologico e soprattutto privo di una

commissario, interrompe la villeggiatura e si riporta in convento

sulla patrizia Carmela Golin, e per farneticare con lo

nella caccia di pernici e lepri e, con la

di pernici e lepri e, con la barca, di

la barca, di anatre e altri uccelli di laguna

Serravalle. L’aspetto gentile e franco, il conversare disinvolto

d’accordo coi suoi e di trovarsi a Venezia

a Venezia senza occupazione e coi risparmi ormai contati

anche quale ottimo cuoco e tanto introdotto nell’arte

relazione coi propri familiari e concittadini, l’altro sacerdote

bianco come il colonnato e raffiguranti il Redentore, la

il Redentore, la Madonna e San Pietro, che papà

nutrirsi di solo latte e gli proibivano di abbandonare

Nerini, fratello della madre e sollecito a staccarsi dalla

uscito per far compere e alla nuova del Nerini

per ridurlo all’impotenza e così legato lo condussero

una cerchia di giovani, e che si chiamassero Rubbi

Francesco coi cento zecchini, e il vicecommissario se ne

don Ottavio, mogio, umiliato e riconoscente fino alle lacrime

soltanto un prestito concessogli, e infatti lo annotò nel

in data 21 aprile 1739. ¶ Si è raccontata la piccola avventura

suo protagonista era obbligato (e alla quale ovviamente verrà

quale ovviamente verrà meno) e per frapporre un diversivo

tutto fin dall’inizio, e quando il cugino finì

Paolina manteneva sentimento tiepido e non grande considerazione. Spettava

il che fu fatto, e la ragazza sedicenne si

architettoniche, ombreggiato da olmi e abeti. Un alto muro

si consumavano i pasti, e finiva per confondersi dapprima

contadini, quindi con stalle e scuderie che formavano nel

rustico, punto di arrivo e di partenza delle carrozze

morti accavallatesi, quei muri e quegli angoli col rosaio

lungo sestiere di Cannaregio e sua punta estrema, oggi

stazione ferroviaria. ¶ Agli uni e alle altre, che abbandonavano

particolarmente resistente a Venezia e poi si sarebbero ripagati

da un prete stipendiato e da un amico gesuita

non disinteressati della medesima e lui pure tutt’altro

segni dava d’indocilità e di tenebre nell’intelletto

di tenebre nell’intelletto” e si appoggiava alla parzialità

sarà la mia pena’, e vive ancora chi sentì

due figlie minori, Benizia e Maria, furono mandate in

suore cappuccine di Castello. E mentre una si portò

Autore improvvisamente smemorato non è in grado d’indicare

quale, capace di leggere e scribacchiare a tre anni

studio anche del clavicembalo e veniva contesa da suore

veniva contesa da suore e compagne per la pronta

per la pronta intelligenza e la socievolezza. ¶ Nell’ambito

una monaca nel giardino e la chiamò perché ammirasse

la seconda scala rovinò e la bambina sprofondò in

tutte le consorelle, allarmate e incapaci di prestar soccorso

a scendere nel precipizio e a chiamar la piccola

infangata fino agli occhi e guadagnar terra sorridendo come

tuttavia messa a letto e visitata dal medico di

il primo dei cento e più che punteggeranno la

lunga di dottori maldestri e senza scrupoli, vagliati dal

una rottura di vena” e il tredicenne in poche

dottor Agostino, padre prolifico e avveduto uomo di affari

agguato nel nostro organismo e può dimostrarsi peculiare al

mise fuori le corna e presto s’impose nella

il figlio più gracile e di conseguente carattere melanconico

infreddatura che fu trascurata e degenerò in tisi. Tolto

padre sempre più allarmato, e ora incline al pessimismo

nella famiglia, dove genitori e fratelli sembravano far muro

solo l’ammalato, mangiavano e giocavano con lui, il

le cappuccine, né Paolina e Lucia che continuavano a

amore di Agostino Rubbi e Bortola Nerini. Era vissuta

lungo con le suore e aspirava lei stessa a

insinuazione oscura altro non è che un forzato avvertimento

seppe reggere alla gola e, quasi intendesse così congedarsi

sarebbero contati i noccioli: e lasciò il mondo di

nove figli di papà e mamma Rubbi restano in

vita sei, tre maschi e tre femmine. ¶ Un giovanotto

il suo carattere volitivo e allegro, la strana “imperturbabilità

della storia, dell’aritmetica e del clavicembalo. Curiosa di

suonarsi per suonar bene; e si suona bene così

tosse, tenendogli una mano e lasciando che le lacrime

casi che la attendevano e la avrebbero trovata con

due maschi più grandi e i medici stabilirono di

stanza “piena d’aliti e di vapori sensibilmente marciosi

di vapori sensibilmente marciosi e fetenti”. Morirono neanche a

persona, lo scopriva panegirista e accusatore diretto. E se

panegirista e accusatore diretto. E se il ruolo fosse

caro Mòmolo, guida, collaboratore e confidente di tutti i

suo rapporto con Paolina, e la cosa si spiega

invisibile, ma costantemente presente, e nelle cose in cui

condividere lo stesso dolore e lo sdegno di chi

contraltare del medico assassino, e nel libro non doveva

Lo strano attaccamento protettivo e un po’ tirannico per

per esaminare quell’anfiteatro e poi in una caverna

esultandone poi col Mazzuchelli: “È tanto grande la mia

amici. Il mio Vitaliano è fatto Professore di Botanica

in Torino. Stamattina m’è giunta la nuova e

è giunta la nuova e le includo l’articolo

N., amico di famiglia e abitante in altra città

affascinato dalla natura gaia e inventiva di Paolina Rubbi

l’ha sconvolta, non è riuscito a trattenere il

non sapessi quanto fatalmente, e sempre ugualmente vicina vi

di vedere le lettere e le carte fidatemi per

istante fuori della accorta e ingenua opera per un

tratti in via diretta, e invece costantemente per quello

quello che vi intravedevo e per quanto mi raffiguravo

come sta, il libro è secondo me improponibile al

vi rinvenne il buono e l’eccellente che esso

proposto a un editore e di averne avuto belle

addolcivano il rifiuto. Non è vero. Via via che

frase, tornare a correre e ancora intervenire con la

intervenire con la riflessione e l’immaginazione, divertendomi non

immaginazione, divertendomi non poco e alla fine trovandomi con

che egli non poteva e non voleva essere. ¶ “Addio

età colmo di averi e con un solo fratello

compiere gli studi normali e poi frequentare l’università

sotto quelle dei cavalieri e dei nobili ma ben

sulla palude della plebe, e per controllare la gestione

esempio di parecchi genovesi e di quasi tutti gli

ripartite in diversi stabili e magazzini in città, denaro

la lavorazione della lana e la produzione di colori

dalle parti di Conegliano, e infine una rispettabile villa

metà strada tra Treviso e Paderno. Non mancavano dunque

anni donna Bortola, alta e forte, mise alla luce

di colori, Giovanni Braida; e a quello del più

quello del più rilevante e redditizio lanificio, Francesco Occioni

suo nome alla ditta e di possederne la firma

firma. ¶ Devoto nella misura e nelle forme suggerite dal

liberatosi definitivamente dalla Controriforma, e dalla sua attività di

alcuni conventi di monache e di frati, specie di

la servitù di città e di campagna, specie con

padri somaschi di Burano e le figlie Lucia e

e le figlie Lucia e Paolina dalle benedettine del

amico padovano di Gianrinaldo e uomo di più ricca

uomo di più ricca e delicata interiorità. L’ultima

con sé nelle visite e commissioni all’impresario delle

di Treviso, dall’incisore e dallo scultore veneziani cui

del ritratto di Paolina e poi di un busto

per prendere un appunto, e avvicendate da riflessioni sul

riflessioni sul lavoro compiuto e su quello in programma

amico con una cameratesca e un po’ infantile imposizione

d’anni di meno, e soprattutto dal colpo infertogli

un sentimento più sottile e rimasto vago, il quale

al ricordo della preferenza e persino della disinvoltura manifestate

buon Vitaliano trovava tregua e, per effetto di contrasto

del supplizio della compianta, e che poi di rimando

aver sbagliato la cura e specie per essersi nascosto

epitaffio inciso sull’erma e l’iscrizione intorno al

l’intero corpo medico e la rendeva pertanto due

che non lo toccava e gli consentiva perciò di

sapessero il loro mestiere, e più beati ancor se

un viaggio a Ferrara e a Modena. Qui fu

degli Argonauti in Colco e Delle triremi si profuse

in commenti sulla geografia e le tavole geografiche degli

userà per una dissertazione e sarà bollato dall’informatore

sostando a Cremona, Mantova e Verona. Il 3 ottobre scriveva

amicizia “de’ quali non è stato capace chi m

era assai più vicino e ch’era in debito

parenti, l’enorme ignoranza e ‘1 vero tradimento de’ medici

madornale del medico curante e il suo mancato soccorso

ponendosi a bersaglio primo e ultimo dei fulmini abbattutisi

che avrà l’accortezza e il buonsenso di occupare

serie delle mie disgrazie è stata ed è tanto

disgrazie è stata ed è tanto grande, che diviene

ch’io poteva perdere, e dall’uomo più felice

dall’uomo più felice e più contento che fosse

ridotto il più infelice e ‘1 più miserabile.” Nel passo

l’imminente operetta privata: “È grande il vincolo di

Piacenza. Dovette però interromperlo e precipitarsi a Venezia per

teatro della mia casa è ancora aperta la scena

Piacenza passando per Milano e sostando a Brescia. Vi

la via per Cremona e Mantova, nel timore d

insinuazioni poiché il ritratto e il busto erano iniziative

fuori del rapporto coniugale, e poi, piano piano, smascherare

aveva recato dolore mortale e chi si era rifiutato

sentimenti opposti, di tenerezza e di odio, i quali

trasgressori dell’ordine pubblico e privato, fossero pure i

proprio di tale cerchia e si chiamassero fratello, seconda

corteggiamento discreto quanto imperterrito e poi di matrimonio. Più

tono tipica del panegirista? E poi a chi attribuire

opera? L’anonimato puro e semplice, oltre a non

tribunale ottenendo il sequestro e la distruzione dell’opera

della Madre di Dio e, con la soppressione delle

di tutte le copie, e che le facesse bruciar

mani di persona segreta, e da questa passò nelle

questa passò nelle mie. È dunque libro tra i

nel suo Vecchia gente e vecchie storie - Ricordi trevigiani

con un colpo secco e lasciandolo appoggiato alla rovescia

in Istria tra Italia e Jugoslavia, fu asportato parte

asportato parte a Trieste e parte a Venezia, come

luogo sicuro quanto misterioso e presumibilmente non ideale per

Elio Apih, l’ultimo e più penetrante studioso dell

inciso da P. Monaco e dipinto da B. Nazari

subito dopo i funerali, è in dotazione al Museo

di Lucca che ne è privo, mentre il Bossi

che la riportava. Non è dunque azzardato avanzare che

un musicista di Lucca e alla liberalità del direttore

con mano l’originale, e poi a portarmi sui

portarmi sui luoghi veneziani e quelli di villeggiatura in

la vicenda. ¶ Ne ero e continuo ad esserne preso

elogio scritto tra dolore e un più oscuro turbamento

autenticità di vita intima e di vita del secolo

pareva fosse ancora avvenuto. E subito dopo torna a

l’irresistibile se vogliamo, è per me ancora involontario

per me ancora involontario e tutto da scoprire, risiedendo

immensa fortuna piovutagli miracolosamente e a quale prezzo nelle

quale prezzo nelle mani, e l’ombra della fine

a rivolta, a cordoglio e infine a un rispettoso

propria pelle chi ne è stato indirettamente colpito. Sta

scrivente messosi in vetrina e una materia che si

Rousseau dandogli del romanziere, e la sua lotta sorda

l’economia di Milano e tenerne le redini sarà

colpi di “poeta”, “letterato” e, ancora, autore di romanzi

antichità, procedendo con ragionamento e documento alla mano. Ma

con lui a Padova e poi rientrato a Capodistria

portare nulla a compimento, e per curarne spesso gli

momenti di maggiore difficoltà. E rivolgendosi a lui, che

lui, che condivide gusto e interesse, fino a palesare

del latino, del greco e dell’ebraico, il discorso

il saggio sul Vergerlo, e sarà un seguire le

nella Capodistria di tutti e due, anzi di tutti

due, anzi di tutti e tre. Al Gravisi infine

un progetto da farsi e che intanto piano piano

va facendo. ¶ Paolina si è spenta il 12 agosto ‘49, a

onoranze dispendiose, le esegue, e gli pare di non

sente giudicato da tutti e forse anche da lei

avesse osato aspettarsi ed è morta affamata, assetata, tremante

assetata, tremante di freddo e in sudori per la

febbre, stanca di tutto e di tutti, tradita dal

Gianrinaldo Carli scrisse molto, e di un po’ di

della civiltà greco-latina e studiò la Bibbia in

della Teogonia di Esiodo e non rifacesse una tragedia

sull’arte del tradurre e sul diverso modo di

di sentire il teatro e la musica attraverso i

maestri amici, Ludovico Muratori e Scipione Maffei, lo spingeva

rami. Studente a Padova e frequentatore di Apostolo Zeno

era quel giovanotto alto e grosso, dallo sguardo tra

dallo sguardo tra irritato e stupefatto, di famiglia da

inoppugnabili per stabilire come e quando gli antichi fondassero

dalla penna di poeti e prosatori in lingua greca

prosatori in lingua greca e latina; e, poiché li

lingua greca e latina; e, poiché li conosceva tutti

l’incendio di Troia e il suo confutatore Halley

nutrito solo di caparbia e un po’ portato alla

ebraica néscech, significante morso e simboleggiante l’usura, ricorresse

novecentotrentatré prima di Cristo e duemilaseicentosessantatré prima dell’anno

secondo il computo invalso e sancito. Ma se il

egli visse quarantotto anni, e a riprova s’interpreti

ribatterono: “Hai veduto Abramo e non hai ancora cinquant

chiuso spazio di astrazione e magari piegando verso il

maniaco. L’impressione non è del tutto infondata. Sperdendomi

tentazione di raffigurarmelo impalato e senza parrucca a farsi

tra le maschere laziali e quelle tolteche. ¶ Dell’argonave

s’imbarcassero personaggi reali e figure mitiche in improbabile

in improbabile comunicazione, Peleo e Laerte, Castore e Polluce

Peleo e Laerte, Castore e Polluce, Ercole ed Orfeo

parlava uno stretto provenzale e in realtà andava ripetendo

che] allez en paix”: è tempo che ve ne

profitto l’enorme erudizione e l’attitudine al calcolo

intrinseco dei singoli metalli e formando delle tabelle che

io sappia, non vi è stato alcuno che ardisse

incarichi di grande responsabilità e prestigio, la sua opera

vescovo Pier Paolo Vergerlo, e poi, avendo fatto tesoro

narrazioni dei grandi navigatori e degli odiosi conquistatori, si

al punto di avvicinare e addirittura congiungere le civiltà

due emisferi dando corpo e vita all’Atlantide di

antichissimi graffiti raffiguranti tigri e leoni nelle caverne delle

nelle caverne delle Dolomiti e il fatto che, sempre

gli italiani chiamano francese e i francesi italiano. L

perché “padre di Saturno e di Giove, essendo egli

più alto di tutti e compiendo, per quanto appare

da catarri, succhi, sieri e da tutti gli altri

che ne registrano odore e colore con disinvolta insistenza

a mano, caratteri nitidi e grandi, che, nonostante i

buona parte. ¶ Introvabile invece è l’in-folio Private

ne tenne un esemplare e lo donò all’arcivescovo

di sfuggita nello scritto e poi chiamato il Medico

col marito, i testimoni e gli invitati subito dopo

il contesto indica lunghe e monocordi. ¶ Già nella prima

sentimento a cui si è piegata grazie alla costanza

piegata grazie alla costanza e al carattere del corteggiatore

dopo stipulato il contratto, e per la sua nuova

per la sua nuova e delicata prova di devozione

necessitava esserlo negli affari e coi proci, la signorina

riguadagnare la sua spensieratezza e rivelarsi pronta a lasciarsi

scetticismo succhiato dalla vita e dall’ambiente di lavoro

Carli vi si adegua e, avendo lui pure da

allorché rischiava di umiliarsi e non riusciva a ottenere

dirsi nemmeno un pretendente; e per poco non le

i salti di umore e le contraddizioni. ¶ Paolina lo

attingendo dalla parlata vivace e saggia, più congeniale al

bondì; govèrnite, sta allegro e sicuro de mi.” ¶ Ma

ormai sapere che lei è una “dolce-garbo”, e

è una “dolce-garbo”, e più in là non

sopra ogni altra cosa e che dunque la rende

tutte, ma lui ne è forse esente? Allorché protesta

come negli anni passati e di ricavarne lo stesso

stesso risultato, dopo quanto è intervenuto tra loro negli

apparente ieri come lo è oggi. ¶ È un dubbio

come lo è oggi. ¶ È un dubbio effettivo, fonte

un sentimento tanto assoluto e inalterato, col quale il

suo nato da poco e fatto di brevi sussulti

potessi vedere il cuore!”, e attribuisce al proprio cervello

sua rispondenza tutta asserita e che lei non sente

ha da essere eterna.” E più ancora valgono le

chiude le proprie lettere e che vanno intese come

crescendo: “Vògame ben, bondì”; e poi passando al tu

al tu: “Vògime ben”; e infine: “Vògime ben se

In questo spirito giovanile e insieme popolano lei è

e insieme popolano lei è in grado di allontanare

allontanare il proprio tormento e ritornare a smontare le

a fargli il verso e sembra un po’ promuoverla

di prepararla per gradi e faccia a faccia, rischierebbe

da qualche mal tratto, e proverei allora due offese

la sorella più giovane e tanto favorita? ¶ “Mi sta

presaga. ¶ Lascia la villa e rientra a Venezia per

Anche a lei qualcosa è trapelato. Benizia si rifiuta

rifiuta tuttavia di crederlo e, per sondarla, dà alla

giorni all’atto civile e, cessato anche il suo

suo ritiro, lo sposo è con lei per i

lei per i preparativi e per gli annunci. Si

solo con le labbra e non vi riescono. A

aveva voluto farla nascere; e di non aver avuto

di statue, di specchi e della pettiniera d’argento

futuro doge Marco Foscarini e il senatore Pietro Grimani

a porsi in luce e a persuaderla; lievemente sulle

sotto il suo fare e a trarne impressioni non

quasi viso su viso, e dovendo il damo partire

in omaggio all’età e in barba alle tristezze

barba alle tristezze passate e alle convenzioni presenti, i

svegliati, dandosi più lungo e geloso appuntamento. ¶ Se il

in aria il tricorno e gridare vittoria. ¶ Il cappellano

padroncina, insonne anche lei e che due ore prima

era tolta dal letto e, passando tutte le stanze

a questo riguardo spassionate, e tuttavia le ascoltò senza

le ascoltò senza interferire, e alla fine lo mandò

impedito il viaggio clandestino e adesso giocò l’ultima

ultima visita dai Marchesini e se avesse trovato la

prete accusò “l’archibugiata”, e la sua penitente, attingendo

necessità di farsi partito e di rendersi particolarmente benevola

capo di una famiglia e i propri doveri religiosi

una proposizione altrettanto spontanea e spicciativa: “Io non so

di matrimonio. Nobiltà, facoltà e costume. Pel primo caso

allievi di arte navarca, e tornò a Venezia con

il solito Ottavio chiese e ottenne dopo le previste

signora in luogo nuovo e segreto. Sì, la passione

non poteva non andarci; e ci andò, ancora in

per rassicurarla disse scioccamente, e tradito dalla saliva, di

spiccicare parola. Stettero seduti e soltanto quando lei si

ringraziava per le premure e lo pregava di lasciarla

carrozza fino a Mogliano e poi lasciarlo alla sua

religioso scherzosamente lo minacciava e sul quale occorreva infatti

bianco, dimostrandosi persona conseguente e sbrigativa. Da quale condizione

Rubbi ed ivi stabilire e formare continuamente la sua

i Discendenti col titolo e Cognome di Conti Carli

firmata il 25 gennaio 1747. Paolina e Gianrinaldo, scambiatisi la parola

teatro ma coi sotterfugi e le cautele di prima

Dio ci guardi, obbligata. E poi gli abiti, le

non consentiva celebrazioni liete, e dunque non restava che

massimamente alla sorella Benizia e ai rimanenti Boldù. ¶ A

più volte lasciato avvilire e al quale ora improvvisamente

Bensì perché sorella, cognato e suoi genitori temevano che

cura dei loro interessi: e dunque avrebbero accolto con

cose come ormai stavano, e come erano state per

lunga vacanza a Paderno e lui non si sarebbe

naturale del professor Carli e minacciasse uno scandalo? O

tra i due promessi e soprattutto la dimora obbligata

lo accompagnasse di giorno e di notte. ¶ La separazione

rimandava gli stessi suoni è spandeva i medesimi profumi

rapporto dei prossimi sposi e nemmeno nuoce al loro

da Venezia a Preganziòl e da qui alla villa

visitatori della puerpera Benizia e poi rientrato nella moltitudine

vedeva di nuovo padrona e nello stato augurato, rimaneva

nella stanza di Maria. E nello staccarsi dalla casa

staccarsi dalla casa scelta e arredata secondo il proprio

quasi giornalmente a informarla e le proprie condizioni peggiorassero

febbre continuava a consumarla e da ultimo vi collaborò

non buone. Lo studiò e, presa dal comodino una

donò questa bozzettina non è più in stato di

gli occhi spalancati, muta e sorda a tutto, precipitata

invero fu quella scena; e chi fu presente, ancora

farsi impegno da vincere, e da superare se stessa

dei tentativi di distrarla e divertirla, mostrava addirittura di

del vero nell’una e nell’altra supposizione, ma

aveva seguito i genitori e i sei fratelli, Paolina

programma aperto al peggio e comunque limitato nel tempo

o in Istria, giovane e ben piantato da poter

facevano peggiorare né progredire, e, per consiglio di un

di conciliarle il sonno. E stabilì di cambiare ancora

Piave, nella frescura sottile e nell’ambiente festevole dei

Paderno, passata ai Miani, e non scese dalla carrozza

tra il primo travaso e le ultime semine, trovavano

a caccia di quaglie e pernici, le loro mogli