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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Savinio, Tutta la vita, 1945

concordanze di «è»

nautoretestoannoconcordanza
1
1945
costruito dall’uomo, che è immutabile e fisso. Vide
2
1945
uomo, che è immutabile e fisso. Vide al formarsi
3
1945
giardino perdevano le foglie e quelle rimaste al ramo
4
1945
ramo perdevano il verde, e vide d’altra parte
5
1945
queste perdevano il verde; e di colpo la sua
6
1945
colpo la sua simpatia e la sua fiducia andarono
7
1945
alberetto, al mondo immutabile e fisso, al mondo di
8
1945
al mondo di Tolomeo; e Didaco per la prima
9
1945
sentì uomo, ossia costruttore e conservatore; per meglio dire
10
1945
dei Capricci di Belzebù, e comprò per il suo
11
1945
alberetto, poi un altro e un altro ancora; e
12
1945
e un altro ancora; e dopo gli alberetti volle
13
1945
finzione: pecorelle, asinelli, cagnolini. E nella sua camera dei
14
1945
ma completo mondo animale e vegetale, e consumava le
15
1945
mondo animale e vegetale, e consumava le giornate a
16
1945
volle fabbricarseli da sé; e nella fabbricazione dei finti
17
1945
poco a poco scienza e destrezza straordinarie. Poi, venuto
18
1945
si era talmente radicata e sviluppata in lui, che
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1945
parte sua li perfezionò e ne inventò di proprii
20
1945
corpi tolti dalla mobilità e trasportati nell’immobilità, serbano
21
1945
immobilità, serbano i colori e l’apparenza della vita
22
1945
Crebbe la sua fama e diede a lui la
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1945
al destino della vita, e di cui l’uomo
24
1945
cui l’uomo stesso è padrone. Era felice quando
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1945
felice quando uomini afflitti e soprattutto signore eleganti e
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1945
e soprattutto signore eleganti e piangenti bussavano alla porta
27
1945
porta del suo laboratorio e gli portavano chi un
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1945
un gatto siamese morto; e affidavano a lui quelle
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1945
dalla corruzione, la quale è essa pure movimento e
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1945
è essa pure movimento e dunque in certo modo
31
1945
modo continuazione della vita, e le «fermasse» in una
32
1945
lustro, gli occhi lucidi e fissi, e pronti diresti
33
1945
occhi lucidi e fissi, e pronti diresti a uno
34
1945
del loro proprio decadimento e della loro propria distruzione
35
1945
animali deformati dalla vecchiezza e dalle malattie». A un
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1945
ammirare un suo minuscolo e prezioso e giovanissimo pechinese
37
1945
suo minuscolo e prezioso e giovanissimo pechinese, il signor
38
1945
sua perfezione di salute e giovinezza; ma l’attempata
39
1945
destra il prezioso pechinese e spasmodicamente se lo strinse
40
1945
sinistra sonò il campanello e al servo che apparve
41
1945
affascinare dalla vita, che è transito e mutamento, e
42
1945
vita, che è transito e mutamento, e dunque morte
43
1945
è transito e mutamento, e dunque morte! Io offro
44
1945
uomini la forma inalterabile e fissa, ed essi, pazzi
45
1945
stata proclamata Miss Universo, e che necessitò un secondo
46
1945
Didaco negli Stati Uniti; e molto pure si parlò
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1945
era d’imbalsamare uomini, e se gli fosse stato
48
1945
imbalsamatore, oggetto di curiosità e meta di numerosi pellegrinaggi
49
1945
parla di cose morte; e a misurare il tempo
50
1945
ne aveva appena cinque. E tuttavia è proprio in
51
1945
appena cinque. E tuttavia è proprio in quella tenera
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1945
il soprannome di Padreterno – e precisamente il giorno che
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1945
suo bambino un finto e minuscolo alberetto, che nella
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1945
donna non la sente; e quando pure la sentisse
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1945
quella donna era madre e non c’è impedimento
56
1945
madre e non c’è impedimento che una madre
57
1945
In questa storia tutto è legato da un contrappunto
58
1945
affacciata su via Tolomeo e non in quella su
59
1945
destino del signor Didaco è prettamente tolemaico, cioè a
60
1945
finto; significa soprattutto fisso e inalterabile, ossia diverso dalla
61
1945
dalla vita reale che è alterabile per sua natura
62
1945
alterabile per sua natura e passeggera. Significa: non secondo
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1945
il desiderio dell’uomo e la sua finzione ispirata
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1945
dal timore di morire e dal desiderio di durare
65
1945
durare. Fermo il mondo e sopra il mondo il
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1945
il cielo a cupola, e in mezzo al cielo
67
1945
cielo un dio padrone e direttore di quei pochi
68
1945
Ma questo giocattolo non è opera della natura né
69
1945
caso sì dell’uomo, e questo solo importa. Il
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1945
Il quale giocattolo non è nato da un concetto
71
1945
alla vita naturale che è tutta movimento e transito
72
1945
che è tutta movimento e transito, e dunque una
73
1945
tutta movimento e transito, e dunque una continua morte
74
1945
dunque una continua morte, e costruirsi un mondo che
75
1945
piena garanzia di solidità e di durata. Sentirsi come
76
1945
Sentirsi come uno che è buttato in mezzo al
77
1945
in mezzo al mare e non sa nuotare, l
78
1945
finzione necessaria dell’immobile e del duraturo; e l
79
1945
immobile e del duraturo; e l’uomo continua a
80
1945
costruire, con le mani e col cervello, con le
81
1945
cervello, con le macchine e con l’arte; costruire
82
1945
a cono dell’alberetto e le supposte di burro
83
1945
poiché i giorni passavano e l’oggetto di quella
84
1945
a poco si calmò; e calmato il terrore, piacque
85
1945
ai conetti degli zampironi; e maggiormente gli piacque quell
86
1945
papà parlò delle conifere, e con gesto ampio della
87
1945
sua camera dei giochi, e là, solo con la
88
1945
in riva ai mari e ai fiumi, sulle colline
89
1945
ai fiumi, sulle colline e sulle coste dei monti
90
1945
a quartetto, a gruppi; e le folle innumerevoli degli
91
1945
le folle degli uomini e gli armenti degli animali
92
1945
una impressione di «pensiero», e la rivelazione assieme dei
93
1945
dei due mondi diversi e «avversi» in che si
94
1945
il mondo naturale, che è mutabile e transitorio, e
95
1945
naturale, che è mutabile e transitorio, e quello costruito
96
1945
è mutabile e transitorio, e quello costruito dall’uomo
97
1945
Lodovico sballava quelle frottole e ora vagisse debolmente. ¶ Approfittare
98
1945
Approfittare di quelle lacrime e avvicinarsi a lei, prenderle
99
1945
si alzò dalla poltrona e invitò Lodovico al «sopraluogo
100
1945
neppure quel naso arrossato e gonfio di pianto. C
101
1945
commemorativa camera da letto, e confusamente pensò ad amori
102
1945
in sagrestia, fra stole e alti candelabri d’oro
103
1945
odore freddo dell’incenso e delle smoccolature di candela
104
1945
far buco. ¶ Lei, questo è certo, domandò con un
105
1945
parola pronunciata da lui; e Lodovico ebbe una illuminazione
106
1945
dalla sua «pia menzogna», e con impeto, sebbene con
107
1945
il nome di lei, e ora questo nome non
108
1945
dica». ¶ «Non disse quello...». ¶ «E quale?». ¶ «L’altro...». ¶ Questa
109
1945
aperto da quella parola. E ora?... ¶ Il salotto ormai
110
1945
all’avanzare della realtà. E assieme con lei, intorno
111
1945
pure toccarono il soffitto. E dopo una lotta di
112
1945
durata immisurabile ma muta e senza contatto tra le
113
1945
a indietreggiare, a indietreggiare; e mentre traversava a ritroso
114
1945
statura di donna piccola e schiacciata dalla realtà; e
115
1945
e schiacciata dalla realtà; e si rimpiccioliva ancora, si
116
1945
lei la grande finzione; e la fede squarciarsi come
117
1945
squarciarsi come uno straccio; e il sogno ridursi a
118
1945
piccolissimo globo di fumo; e anche questo infine dissiparsi
119
1945
respingevano pur senza toccarlo, e cominciò a correre, a
120
1945
anche ora si dissipa e anche ora Lodovico ritrova
121
1945
lei sulle labbra... ¶ Lodovico è nudo sul letto, finge
122
1945
a voce alta: «Chiappadoro...». ¶ E ride da solo, a
123
1945
dell’albergo, in ciabatte e cinto i fianchi di
124
1945
Lodovico si «sente» nudo e il suo gesto è
125
1945
e il suo gesto è da Frine. ¶ Partire non
126
1945
ora ritrova un senso. ¶ E Lodovico parte tra i
127
1945
della coda sottile, lunghissima e avvolta a spirale intorno
128
1945
bere si rivelava sodo e attaccato al fondo del
129
1945
al fondo del bicchiere; e poi minuscole tazze di
130
1945
parte combusta della sigaretta e il residuo di essa
131
1945
il cuscino della poltrona e che sotto il peso
132
1945
dei Capricci di Belzebù, e sua profonda conoscenza della
133
1945
nel che l’uomo è del tutto simile alla
134
1945
alla gallina. «Agitati, uomo, e avrai su te gli
135
1945
occhi dei tuoi simili». E anzi astuzia doppia del
136
1945
certo freno di pudore e armarsi di una certa
137
1945
Belzebù tra via Tolomeo e via Copernico, alla congiunzione
138
1945
che la sua bottega e gli oggetti in essa
139
1945
nel quale lo scherzo e il gioco vivevano nella
140
1945
del signor Codro non è più. Un vorace piano
141
1945
angolo così metafisicamente preciso e fecondo di incontri sorprendenti
142
1945
il nome di Copernico e lo ha sostituito con
143
1945
cupola del cielo tolemaico è calata novamente come un
144
1945
al corpo degli uomini e all’anima la libertà
145
1945
stessa si era seduta, e Lodovico quando fu seduto
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1945
se giurasse sulla Bibbia e sospirò lungamente. Veniva da
147
1945
i gridi delle rondini, e queste parole pronunciate come
148
1945
un piccolo animale sottile e lungo su un tappeto
149
1945
Come fratelli» confermò Lodovico e stentò a riconoscere la
150
1945
altro, traboccando sentimenti intimi e sbavando confessioni. E quando
151
1945
intimi e sbavando confessioni. E quando i due cuori
152
1945
rigonfia una bocca morbida e grassa, e cominciò a
153
1945
bocca morbida e grassa, e cominciò a susurrare all
154
1945
il falsetto delle maschere, e questo ricordo lo distrasse
155
1945
diventare io stesso donna, e dolorante, e fidanzata perpetua
156
1945
stesso donna, e dolorante, e fidanzata perpetua di un
157
1945
un ricordo». ¶ Poi Lodovico, e ora non ricorda più
158
1945
vita di stenti continui e di spossanti fatiche, sopportati
159
1945
fatiche, sopportati gli uni e le altre con animo
160
1945
con animo di eroe e pazienza di santo», e
161
1945
e pazienza di santo», e contemporaneamente pensava: «Fu una
162
1945
una vita di lazzarone e di porco, sprecata in
163
1945
sprecata in azioni turpi e luridi passatempi». ¶ Diceva: «Tutto
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1945
rendersi degno di lei e poter tornare un giorno
165
1945
per darle la felicità», e contemporaneamente pensava: «Non si
166
1945
se non per riderne e chiamarti “quella scema”, e
167
1945
e chiamarti “quella scema”, e se progettava di tornare
168
1945
un giorno in Europa e sobbarcarsi all’obbligo di
169
1945
non pensasse a lei e a lei dedicava tutte
170
1945
sue ore di lavoro e quelle del suo breve
171
1945
quelle del suo breve e meritato riposo», e contemporaneamente
172
1945
breve e meritato riposo», e contemporaneamente pensava: «Passava le
173
1945
sue giornate a dormire e le sue notti in
174
1945
che con tanta fede e tanta puntualità tu, stupida
175
1945
Diceva: «Le grandi fatiche e l’aria intossicata di
176
1945
meno. Infine dovette arrendersi e sempre più affisandosi nel
177
1945
preparò cristianamente alla morte», e contemporaneamente pensava: «Si pigliò
178
1945
buttò giù i denti e i capelli, gli empì
179
1945
figlio per il lavoro e della sua nessuna speranza
180
1945
di lui un «artista»; e pensò il suo discorso
181
1945
due voci, una sonora e l’altra silenziosa. ¶ «Fuga
182
1945
di là dal porto e puro. Pensa una «fuga
183
1945
fianco l’altra voce?». E il ricordo improvviso della
184
1945
Lodovico diceva «quelle» cose e pensava «quelle altre», i
185
1945
lasciava più facilmente intravedere; e il suo pensiero giocava
186
1945
suo animo di parassito e di mantenuto, Lodovico più
187
1945
dal fascino del turpe e dell’orribile. Poi fece
188
1945
La mia cara scipitona...». E dovette farsi forza per
189
1945
di quella verginità vizza e stantia lo stimolava. ¶ In
190
1945
meticcio alcoolizzato, grondante pelo e interamente patinato di nicotina
191
1945
Enrico ormai era spacciato e il medico stimò inutile
192
1945
si spaccò da sé e sprigionò la sua mosca
193
1945
un odore di muffa e di naftalina, in mezzo
194
1945
credenze rilucenti di argenteria e di maioliche. ¶ Lodovico non
195
1945
innamorata di Enrico vivo. E quale possibilità ella aveva
196
1945
nella mente, nella lontananza e in fondo la differenza
197
1945
amare un uomo morto e amare un uomo che
198
1945
da un oceano, praticamente è nulla. Ma questa circostanza
199
1945
una strada battuta. «Enrico è stato il pioniere: io
200
1945
sull’animo di lei, e faceva prendere a lui
201
1945
posto del morto. Lodovico è sempre stato un pigro
202
1945
prudenza però, molto «olio» e badare che mai il
203
1945
dall’animo di lei e rimanere solo padrone del
204
1945
morali, per il falso e l’immorale che la
205
1945
A menzogne sapientemente architettate e che gli tornavano di
206
1945
fatica per mantenere viva, e gonfia, e rotonda, e
207
1945
mantenere viva, e gonfia, e rotonda, e lustra la
208
1945
e gonfia, e rotonda, e lustra la finzione; ma
209
1945
così gelosamente nella mente e nel cuore. E Lodovico
210
1945
mente e nel cuore. E Lodovico pregustava la gioia
211
1945
quella verità sapientemente dosata e proiettata, il prezioso sogno
212
1945
eredità la sua fidanzata e il suo matrimonio da
213
1945
con tutti i frutti e gli usufrutti, ossia tutta
214
1945
quella somma di felicità e di benessere che Enrico
215
1945
Enrico, per quello che è da essere considerato il
216
1945
amato? Procedimento chiaro, comodo e che avrebbe soprattutto evitato
217
1945
altro mondo da egoista e senza preoccuparsi che lasciava
218
1945
elaborare il suo piano, e nel piroscafo che lo
219
1945
si trovava laggiù). No, e anzi per pagarsi il
220
1945
soldi che gli restavano e farsi avanzare la differenza
221
1945
resto anche questa nuova e inaspettata fortuna aveva qualcosa
222
1945
aveva qualcosa di «coloniale», e a Lodovico piacque l
223
1945
Lodovico fu di aprirlo e di leggersi le lettere
224
1945
come a un generale è necessario studiare la topografia
225
1945
sul quale darà battaglia. E infatti la lettura di
226
1945
per istigazione di lei, e cioè per «abituarsi a
227
1945
testualmente in molte lettere e «diventare un vero uomo
228
1945
a spese di lei e si era mantenuto laggiù
229
1945
il carattere di lei, e poté farsi di lei
230
1945
quelle lettere tutte sagge e ammonitrici la profonda serietà
231
1945
nemici di ogni frivolità. E concluse: «Una bella barba
232
1945
lo portò a perfezione, e quando arrivò davanti al
233
1945
arrivò davanti al portone e prese in mano il
234
1945
alla soglia della fortuna e che gli diede agio
235
1945
un atleta perfettamente allenato e sicuro della vittoria. ¶ La
236
1945
era atteso. ¶ Lodovico domandò: «È in casa la signorina
237
1945
impronunciabilità di quel cognome e tacque. Del resto la
238
1945
scendo subito ad aprirle», e tirò dentro la testa
239
1945
Tra quei personaggi immobili e in càmice bianco, apparve
240
1945
tutta vestita di nero. ¶ È vero che dal passo
241
1945
lacune sempre più grandi e sempre più profonde che
242
1945
profonde che in lui e intorno a lui annullano
243
1945
confini estremi dell’universo. E con quel tanto di
244
1945
del ricordo. ¶ Anche ora è estate e la sosta
245
1945
Anche ora è estate e la sosta plumbea del
246
1945
aria terrestre, mentre qui è trèmula aria marina tutta
247
1945
morte con la noia, è mobiliata del letto, di
248
1945
frequentatori assidui di latrine e di ogni luogo impuro
249
1945
vi si trovino imprigionati; e di un trespolo di
250
1945
il catino di smalto e col braccio laterale regge
251
1945
delle altre, Lodovico si è fermato pensoso. Zanzara o
252
1945
concluso Lodovico, ma si è buttato egualmente sul letto
253
1945
buttato egualmente sul letto e ha soggiunto: «Che importa
254
1945
più forti in testa e i più deboli all
255
1945
di alcuni uccelli migratori, e praticano con strategia somma
256
1945
un polpo in mare e ora per tirargli fuori
257
1945
spiriti continuano a sbatterlo e a risbatterlo sui lastroni
258
1945
molo. D’un tratto, e straziante come il grido
259
1945
riprende a ogni arrivo e a ogni partenza, lui
260
1945
di un ricordo triste e grottesco, nel tentativo di
261
1945
il vuoto della noia e ritardare così la sua
262
1945
sua fine per annullamento. E quando i ricordi non
263
1945
città in quei pressi e che questa stazione fosse
264
1945
viale di ippocastani vecchi e incolti che iniziavano lor
265
1945
fondo di quel viale e forse quegli alberi continuavano
266
1945
una tromba che lentamente e a stento si esercitava
267
1945
marcato visita. ¶ Ricordo miserabile e triste. Tornano in mente
268
1945
zitella. Dopo il lungo e cieco muro della caserma
269
1945
a un solo piano e del colore stesso della
270
1945
vestita di nero, immobile e composta come un faraone
271
1945
il bersaglio di bocca, e prima che l’invocato
272
1945
si rimise in cammino e affrettò il passo, ma
273
1945
la strada faceva gòmito e Lodovico, passando dall’avambraccio
274
1945
di tasca il taccuino e rilesse una volta ancora
275
1945
di questa curiosa parola e sa che il versuro
276
1945
sa che il versuro è un’antica misura di
277
1945
segnata col numero 5, cubica e bianca come una tomba
278
1945
di macchie di umidità e pelosi di muschio, sopra
279
1945
suo” ritorno si avvicinava, e io volevo che nulla
280
1945
poltrona dalla spalliera altissima e a forma di conchiglia
281
1945
di dimensioni più modeste e dalla spalliera a pètalo
282
1945
altre poltrone intorno, rigide e composte nei camici estivi
283
1945
scuri, incorniciati d’oro e appesi alla parete, davano
284
1945
scaldato dal suo calore e immollato dal suo sudore
285
1945
uomo fallito dimenticando che è vano tornare a far
286
1945
altro capo della strada e con la roba che
287
1945
parecchi biglietti da mille». E Lodovico s’indugia a
288
1945
dell’argenteria, della biancheria e dei mobili, soprattutto dei
289
1945
osava mostrarsi, occhio bianco e rotondo che segnava le
290
1945
che segnava le sedici e ventitré, perché l’orologio
291
1945
orologio misura il tempo e il tempo è tristezza
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tempo e il tempo è tristezza. Poi la parola
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significati idee di tristezza e di morte. E di
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tristezza e di morte. E di sopra la piccola
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non cadesse sulla tettoia, e dalla tettoia rotolasse sui
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tettoia rotolasse sui binari, e sui binari fosse sfracellato
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dai grandi convogli fulminei e fragorosi, pieni di cose
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pieni di cose ignote e magnifiche che di notte
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magnifiche che di notte e di giorno, esso pure
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1945
esso pure notte, passano e non si fermano; una
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Lodovico con tristezza immobile e infinita, come se quel
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la sua ultima speranza. E Lodovico guardò quella ragazza
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fosse una sola donna, e questa sola donna fosse
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sebbene affacciata alla finestra e affiancata a un vaso
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Enrico, trasformato in cadavere e rimasto laggiù in riva
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un’occhiata di sospetto e gli domandò: «Scusi, è
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e gli domandò: «Scusi, è Fabara?». Ma all’inaspettata
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più forte la voce, e questa volta con disperazione
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Ora o mai più»; e nello stesso istante sulla
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stazione, tagliata di porte e raccolta nell’ombra della
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1945
quale il nome atteso e tergiversato luminosamente si compose
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aveva creduto ma sdrucciolo, e accentuato sulla terza sillaba
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Lodovico aprì lo sportello e scese in fretta, mentre
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utènsili» che una giovane e gallinesca commessa della ditta
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scosse nel suo ferrame e ripartì. Il capostazione lo
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piccolo disco a mano e approfittando che il suo
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gli voltava le spalle e fuggiva, per tirargli dietro
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dietro un’occhiata lunga e forse d’amore; poi
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veniva il canticello secco e insistente, il lungo monologo
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scheletrico del telegrafo Morse. E poiché il capostazione ebbe
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soste; perché il passaggio e le soste dei treni
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che lo consumava sì e gli dava una cera
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se n’era andato e Lodovico si trovò solo
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La noia lo divora e per aggrapparsi alla vita
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caselle della sua memoria e una dopo l’altra
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in berretto gallonato si è creato un homunculus nel
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homunculus nel telegrafo Morse e se ne sta rinchiuso
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ne sta rinchiuso giorno e notte in ufficio a
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al piano di sopra, e la figlia essa pure
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se stessa alla finestra, e d’accanto al vaso
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i treni che passano e si portano via la
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1945
La vita di Lodovico è simile a questo lenzuolo
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sotto i reni nudi e sudati, talmente usato che
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morte avverrà per noia, e sempre più cupa sente
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mortale; sempre più larghe e numerose sente le macchie
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sigaretta senza sentir dolore, e che via via lo
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1945
da lui, nella quale è detto che nel tempo
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nome di surrealismo, c’è mio fratello Giorgio de
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fratello Giorgio de Chirico e ci sono io. Iniziatori
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figli della stessa madre e dello stesso padre, e
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1945
e dello stesso padre, e fratelli nello spirito non
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1945
stesso capo del surrealismo e suo teorico riconosciuto? Per
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1945
per quanto io vedo e per quanto so, è
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e per quanto so, è la rappresentazione dell’informe
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1945
non ha preso forma, è l’espressione dell’incosciente
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mio, se di surrealismo è il caso di parlare
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1945
caso di parlare, esso è esattamente il contrario di
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1945
come molti miei scritti e molte mie pitture stanno
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1945
di rappresentare l’informe e di esprimere l’incosciente
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1945
dare forma all’informe e coscienza all’incosciente. ¶ Mi
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1945
cela una volontà formativa e, perché non dirlo? una
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mio surrealismo, essa non è gratuita né fine a
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1945
ma a suo modo è una poesia «civica», per
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un civismo più alto e più vasto, ossia in
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1945
di Gradus ad Parnassum e con alcuni di Casa
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i racconti più singolari e profondi che siano stati
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1945
scritti in lingua italiana, e non solamente in questa
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1945
scena poltrone, divani, armadi e altri mobili, in ispecie
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di personaggi sensibili, parlanti e operanti. Ma chi ha
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ha capito quei racconti e chi capirà questi? ¶ Altra
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dell’uomo, tutto che è crisi nel mondo da
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a questa parte, tutto è conseguenza di questo allargamento
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né modo di fermarsi e di affermarsi, almeno in
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in quella forma concreta e suadente che dava sicurezza
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suadente che dava sicurezza e protezione all’uomo e
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e protezione all’uomo e pace al suo animo
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del silenzio. Era estate e giorno pieno, ma anche
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mezzo alla campagna sterminata e fumosa di canapa. Quella
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delle sue case bianche e chiuse come tombe enormi
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guardò fuori del finestrino e fu deluso che quella
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era soltanto una cesta, e accanto alla cesta un
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come se tra lui e il treno corresse una
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anche il cuore metallico e dispettoso della piccola stazione
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piccola stazione si fermò, e una voce echeggiò prima
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come un bagaglio ingombrante e che si teme di
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nella maniera più chiara, e invece lo deformano in
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1945
al fianco del convoglio, e Lodovico fluttuava nella perplessità
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riprendeva a ogni arrivo e a ogni partenza, lui
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aveva viaggiato il mondo e anche ora veniva di
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1945
quale Lodovico stava ritto e in ansia, e dall
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ritto e in ansia, e dall’improvviso diminuendo della
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la voce lontano lontano, e Lodovico si sentì più
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si nascondeva nel treno e si ostinava a non
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ostinava a non mostrarsi, e che il ricercato fosse
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aereo, e tra urlo e urlo il silenzio si
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chiusi nelle loro case, e per la prima volta
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1945
sicuro, padrone del mondo e della vita. ¶ Un’onda
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distese quanto era lungo; e poiché l’involucro di
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spazio, cominciò a saltare e a ballare in mezzo
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mezzo alla via deserta e buia, e infine si
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via deserta e buia, e infine si mise a
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voluttà di movimento si è sradicato dalla terra e
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è sradicato dalla terra e corre attraverso la città
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nastro. ¶ Arrivò in vetta e ballava ancora. Sotto, nel
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Era un cielo morbido e di mezza età. Un
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popolavano il cielo. Numerosi e invisibili. E spandevano un
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cielo. Numerosi e invisibili. E spandevano un ronzio come
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si accesero nel cielo e calarono lente sulla città
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prato rosso. ¶ Gioco lontano e incomprensibile: terribile gioco. ¶ Anche
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assiste a questo lontano e incomprensibile gioco. ¶ Perché? ¶ E
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e incomprensibile gioco. ¶ Perché? ¶ E che fare? ¶ Allora, alla
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chiarisce. Leone vede. Vede e capisce. Vede e capisce
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Vede e capisce. Vede e capisce gli uomini che
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uniscono con le donne, e si baciano, e si
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donne, e si baciano, e si abbracciano. Vede e
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e si abbracciano. Vede e capisce come da questo
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uniscono con altre donne, e si baciano, e si
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donne, e si baciano, e si abbracciano. E vede
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baciano, e si abbracciano. E vede e capisce assieme
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si abbracciano. E vede e capisce assieme che questi
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uniscono soltanto per baciarsi e abbracciarsi, ma per scontrarsi
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ma per scontrarsi ancora e per uccidersi in un
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uccidersi in un misterioso e terribile gioco. ¶ Che strano
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come tanti rami liquidi e caldi che gli salgono
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serpeggiando su dalle viscere e gl’infiammano la faccia
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gli bruciano gli occhi. E velato dal proprio pianto
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a precipizio dalla collina e si tuffa nella città
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nella città che arde. ¶ È diventato uomo. ¶ ANIMA ¶ I
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i loro piccoli pensieri, e lui ancora non ha
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ritto sulle gambette molli e cedevoli, mosse da solo
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cedevoli, mosse da solo e traballante i primi passi
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1945
immagine che gli sfuggiva, e infine si rifugiò nelle
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inerte la sua attenzione e assorbita da qualche cosa
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dentro di lui. «Nìvulo è come le antiche case
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l’ingegno degli accostamenti, «è come le antiche case
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ma sul giardino interno». E il dolore di aver
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Sapo era per nascere e invece morì, fu varato
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tutto infiorato di bandiere e la prora bagnata di
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s’infilò nel mare e scomparve, come uno che
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letto per il freddo e tira dentro anche la
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1945
nascita di suo figlio e il fallito varo del
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1945
di Rachele, di Giacobbe e del loro figlio Beniamino
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1945
entrare la signorina Fufù è linda e bianca, ma
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signorina Fufù è linda e bianca, ma la finestra
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1945
bianca, ma la finestra è quadrettata di solide sbarre
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signorina Fufù il pianoforte è rimasto a bocca aperta
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bocca aperta, sul leggio è lo spartito del Don
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per prendere il cibo e portarselo alla bocca, non
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sola per morire. Leone è più che un timido
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più che un timido: è un assente. Egli sa
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uomini si movono molto e sono molto attivi. Sa
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la matita in mano e la penna dietro l
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che alcuni sono soldati e si destano all’alba
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assalto tra gli urrà e gli squilli delle fanfare
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coperti di impermeabili lustri e neri come il pelame
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navigano i mari, salgono e scendono dai treni reggendo
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terra vestiti da spettri e con un lume in
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agitano egualmente perché agitarsi è per gli uomini una
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come a creature diverse e lontanissime, a quel modo
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silvestri attività dei boscìmani. E Leone, lo abbiamo già
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ossia attraverso i libri, e infatti così è; ma
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1945
libri, e infatti così è; ma le letture di
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romanzi del secolo passato. E Leone crede presente tuttavia
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1945
burocrate che le Olivetti e le macchine calcolatrici hanno
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a suon di musica, e anche quell’accenno all
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nude tra le braccia; e lo sforzo che gli
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1945
lo immergeva in lunghi e torturanti delirii. Ma questo
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diventasse quello spettacolo distante e opaco quale ormai è
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1945
e opaco quale ormai è per lui. ¶ Suo padre
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madre si chiama Orsa e nasceva Pantera. Passando dalla
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l’esempio più singolare e drammatico di uomo schiacciato
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Non lo capirà mai. E se Leone vive, è
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1945
E se Leone vive, è perché anche una foglia
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di una grande idea, e ora possiamo anche aggiungere
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1945
di un grande nome. È come voler far crescere
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stiro. Vengono su piatti e dissugati. ¶ Leone vive circondato
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dalla loro vita agitata e spaventosa. ¶ L’impartecipazione di
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membrana. La faccia tutta è come contenuta dentro una
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1945
ineffabile guaina. Indifferenza perfetta. E se lui per istrada
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1945
che gli passano vicino, e talvolta lo sfiorano, e
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1945
e talvolta lo sfiorano, e talvolta lo urtano, i
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non sono apparsi. Tuttavia, e per una maggiore premunizione
473
1945
con gli uomini, si è chiuso anche più stretto
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tratto uomini a frotte, e lo coinvolgessero nella loro
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nella loro vita insidiata e pericolosa. ¶ D’un tratto
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così leggera di Leone e glie la empì di
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delle sue viscere tenebrose e l’aveva cacciata fuori
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1945
ma questo non avvenne e il cielo rimase puro
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il cielo rimase puro e sereno intorno alla piccolissima
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spaventoso dell’allarme aereo, e tra urlo e urlo
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al misterioso strumento febbricitante. E le pareva ancora che
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1945
più grasso, più gonfio, e che si andasse intasando
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1945
ampio palpito del fianco, e intorno gli si agitavano
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1945
molti pianofortini alcuni verticali e alcuni a coda, e
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1945
e alcuni a coda, e spandevano suoni sottili e
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1945
e spandevano suoni sottili e dorati. ¶ La signorina Fufù
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1945
col tuppè di traverso e l’abito infilato a
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sentirla con dolce condiscendenza, e una volta ancora fece
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di miele. «Per errore è stato consegnato alla signorina
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fabbrica per la riproduzione, e che per questo sono
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non come quando si è soli con l’interlocutore
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bottone di un campanello, e al giovanissimo addetto che
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alla radice dei capelli e aprendo le braccia come
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1945
si erano fatti grandicelli, e fu felicemente sorpresa di
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1945
le corse incontro scodinzolando, e il cuore della vecchia
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il cuore della vecchia e sterile signorina fu irrorato
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a riprendere la pianessa e i pianini, la signorina
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che aveva cambiato idea e si teneva la pianessa
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si teneva la pianessa e i suoi piccoli. Chi
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alcuni dei pianini neonati e magari quello stesso che