Bibliografia dei giornali lombardi satirici e umoristici
Un illuminante articolo, pubblicato alcuni giorni dopo l'uscita del primo numero di questo «Lirone» (1° marzo 1891), rivela la tipica natura di gran parte dei giornali umoristici della provincia (alla quale esso apparteneva a pieno titolo), e soprattutto lo scatenamento di timori, sospetti e recriminazioni che facevano settimanalmente da contorno alla pubblicazione:
Nessuno voleva leggere quella porcheria, nessuno s'era accorto che era uscito un nuovo giornale e invece le serve, queste geniali svelatrici dei segreti di Pulcinella, messe ad intervalli, quali pietre migliari della lunghezza dei desideri dei loro celebri padroni, - stavano di buon mattino nell'ansia di comperare il giornale nel mistero, e lo comperarono, e i padroni lo lesserò e letto che l'ebbero si rimisero tranquilli non scorgendo le loro silhouettes nelle nostre colonne e ripresero fiato, rilevando la castigatezza de' nostri letterari scritti. Ma non sarà questo un conforto duraturo, signori belli, giacché un giornale, onestamente umoristico, se fa bene il suo mestiere, lo fa sempre, né può a meno, a carico di persone, non di cose inconcludenti, quindi aspettatevi colla massima benevolenza di essere per noi materia e soggetto ai nostri schizzi, ai nostri profili, che dopotutto saranno fatti per mettervi di buon umore, non mai per avvilirvi o per dispiacervi.
Come buon esempio, il giornale espose subito alle beffe del pubblico il proprio direttore, pubblicandone il pupazzetto, l'unico genere di illustrazione che venne in seguito coltivato.
Sebbene non espressamente politico, il «Lirone» non mancò di appoggiare alcuni nomi (per esempio quello di Alceo Pastore) in nome di un generico apprezzamento per l'equità personale del candidato. In realtà il direttore venne coinvolto nel 1892 in una controversia giudiziaria (cfr. il «Mah!!!...», n. 247) originata proprio da contrasti legati a questioni elettorali.