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Bibliografia dei giornali lombardi satirici e umoristici

373. IL PUPAZZETTO MILITARE
luogo
Milano.
durata
Marzo 1892 (a. I, n. 1) - 31 dicembre 1894 (a. III, n. 24).
periodicità
Mensile; poi: quindicinale.
gerente
Angelo Besana.
stampatore
Milano, Tipografia A. Rancati.
pagine
24 + 4 di copertina; poi: 8 + 4 di copertina.
formato
17x12 cm; poi: 35x25 cm.
prezzo
10 centesimi; poi: 15 centesimi.
abbonamento
1 lira; poi: 3 lire.

Le parole programmatiche (15 gennaio 1893) di questo inconsueto giornale umoristico meritano di essere largamente riportate:

Per la prima volta il Pupazzetto parla sul serio. Entriamo nel secondo anno di vita. Vale a dire che abbiamo vinto due grandi battaglie: la prima quella di aver reso possibile in Italia in sogno di un giornale umoristico-militare: la seconda quella di aver portato a salvamento, di averlo - possiamo dirlo con un certo orgoglio - gloriosamente incamminato per la via del successo. [...]
Il Pupazzetto è il segnacolo dei tempi cambiati e nella sua modestia rappresenta una conquista dello spirito nazionale sullo spirito di casta. L'umorismo è uno dei più potenti strumenti del progresso; la satira fine è il martello ad abbattere tutte le idee vecchie, viete, restrittive, tutti i muri divisorii, ad atterrare l'oscurantismo, a lasciar dilagare l'ondata allegra della giovinezza e del buon umore. L'esercito ha rotto le dighe del formalismo e cammina a gran passi nella via del progresso e delle audaci riforme. Precediamolo: siamone l'avanguardia e siano nostre uniche armi lo schietto riso, l'arguzia fine, la satira cortese, lo spirito schiettamente italico. Il buon umore è epidemico, si attacca, si propaga irresistibilmente, ecco perché l'avvenire ci appartiene.
La vita in genere e la vita militare in ispecie non sono così gioconde che non valga la pena di raddolcirle, di quando in quando, con un'ora di onesta allegria.
Avanti dunque! Pupazzetto apre le sue colonne a tutti gli umoristi, a tutti i piccoli Rabelais, ai moderni Voltaire, agli Yorich che cingono spada o portano fucile. È democratico ma rappresenta l'aristocrazia dello spirito: può essere salace ma non mai sgrammaticato, ed ha una sola preoccupazione grande, unica, immensa, quella di non annoiare mai.


Nella sostanza questo «Pupazzetto militare» fu una dignitosa raccolta di brevi racconti, storielle e vignette come se ne potevano trovare diverse in quegli anni tra la fine dell'Ottocento e lo scoppio della guerra. Singolari, tuttavia, erano le situazioni ritratte dal giornale - tutte ricavate dall'ambiente militare - e soprattutto il tono autenticamente disinvolto per una pubblicazione dedicata all'esercito.

raccolte
Biblioteca nazionale centrale - Firenze. Biblioteca nazionale Braidense - Milano: dal marzo 1892 (a. I, n. 2).