Bibliografia dei giornali lombardi satirici e umoristici
«Burigozzo» intendeva riprendere l'opera di Gian Marco Burigozzo, piccolo commerciante milanese che fra il 1500 e il 1544 aveva scritto una cronaca della città nella quale il popolo minuto veniva descritto come l'elemento propulsore della municipalità.
Il bersaglio del giornale era la giunta moderata, a capo della quale, in quel periodo si trovò Giuseppe (Pippo) Vigoni, ma anche il più celebre concorrente «Guerin meschino» (n. 212), sostanzialmente solidale con l'amministrazione cittadina.
Paradossalmente, nell'ultimo numero pubblicato, «Burigozzo» immaginò di incontrare proprio il rivale «Guerino» moribondo e di confessarlo:
Chi disse più di me lodi solenni
A quanti mi dischiusero la borsa?
Chi più di me feroce a certi arnesi,
Senza un quattrino? [...]
Che se sembrai talora un po' melenso,
Sporche insolenze vomitando a iosa,
la colpa non fu mia, no, me lo credi,
Ero pagato!
Vedi il giudizio uman come spesso erra.
Mi credevan felice, arcicontento
Mentre vissi, mel credi o Burigozzo,
Vita da ladri.
La maggior parte delle illustrazioni era dedicata alla caricatura di tipi milanesi, disegnati con tratto sintetico e firmate spesso da Sem (Luigi Ottolini).