Bibliografia dei giornali lombardi satirici e umoristici
Il titolo di questo giornale socialista era una dichiarata metafora della società borghese contro la quale esso intendeva scagliarsi con l'arma della satira. Il numero inaugurale recava una Parola di Filippo Turati e fra i collaboratori dichiarati figuravano: Angiolo Cabrini, G. Cassola, E. Ciccotti, C. Colantuoni, C. Corradino, Enrico Ferri, Osvaldo Gnocchi-Viani, Camillo Prampolini, I. Salsi, C. Vaccari.
Il giornale, che subì qualche sequestro, pubblicò due vignette riuscite che rappresentavano altrettante parodie del cenacolo vinciano e della «Resurrezione di Lazzaro» del Domenichino. Fra le rubriche sono da segnalare: Necrofori politici, Bare e baci, I mausolei di Montecitorio, nell'ambito della quale comparvero i versi intitolati: La riapertura:
Sii, popolo, contento!
S'è riaperto 'l ciarlamento.
Tornan gli onorevoli. [...]
Ecco, ecco: il clericale,
che la fa da liberale,
la sinistra garrula
i codini della destra,
la pagnotta e la minestra,
ed il centro elastico.