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Bibliografia dei giornali lombardi satirici e umoristici

100. IL CESTINO DA VIAGGIO
sottotitolo
Rivista umoristica, trimestrale, illustrata; poi: Rivista umoristica bimestrale illustrata; poi: Rivista umoristica illustrata; poi: Mensile umoristico illustrato. Sulla copertina, per diversi anni, il sottotitolo fu diverso da quello del frontespizio: Refezione umoristica delle quattro stagioni; poi: Refezione umoristica; poi: Pubblicazione umoristica illustrata; poi: Umoristico illustrato; poi: Umoristico mensile illustrato; poi: Umoristico illustrato; poi: Mensile umoristico illustrato.
luogo
Milano.
durata
Fascicolo di primavera 1914 (a. I, n. 1) - 15 novembre 1935 (a. XIX, n. 16*). Secondo notizie della Biblioteca nazionale di Firenze il giornale fu pubblicato anche nel 1936.
periodicità
Trimestrale; poi: bimestrale; poi: mensile.
editore
Edizioni di «Varietas»; poi: Casa editrice Varietas.
direttore
Nessuno; poi: Aldo Bruno De Luca, direttore artistico responsabile.
gerente
Giuseppe Martini; poi: nessuno.
stampatore
Milano, Stabilimento tipografico E. Reggiani; poi: Tipografia Enrico Zerboni; poi: Stampato coi tipi della cooperativa grafica degli operai; poi: Stabilimento grafico Reggiani; poi: Unione tipografica; poi: Arti grafiche Stella di Oggiari rag. Arturo; poi: Unione tipografica.
pagine
Da 32 + 4 di copertina a 96 + 4 di copertina.
formato
Da 24x14 cm a 25x18 cm.
prezzo
Da 30 centesimi a 1 lira.
abbonamento
Da 1,50 lire a 10 lire.

Nel sonetto Bombette italiche (luglio-agosto 1915) era sintetizzato lo scopo di questa assai longeva pubblicazione umoristica:

Queste bombette ch'àn forma di palle
non sono affatto una calamità
che piombi all'improvviso su le spalle
de la già troppo afflitta umanità.

Precisamente come quelle gialle
che l'Austria fa cader di qua e di là,
or su la costa inerme or su la valle,
producono soltanto... ilarità.

Ma scoppiando, affemia, nessuna infonde
quel gas di bile e rabbia ultra-impotente
che ancor di sego e di capestro sente...

Son bombette innocue ma gioconde
che il Cestin fa cadere in ferrovia,
contro i musoni e la... tedescheria!


Dopo la guerra, venuto meno l'obbligo morale di mettere alla berlina il nemico (cosa che esso fece con scrupolo e qualità, ma senza eccessiva convinzione), il periodico si dedicò liberamente alla sua nativa ispirazione galante. Le deliziose donnine acconciate alla maschietta ripresero perciò interamente il campo nelle illustrazioni e nei brevi racconti. Per quanto assai galeotto, tuttavia, il «Cestino» fu molto più costumato di coeve pubblicazioni di analogo argomento. I testi erano firmati, fra i numerosi altri, da Giannino Antona Traversi, Vincenzo Bruno, Giulio Bucciolini, Nicola Canè, Armando Curcio, Pasquale De Luca, Enrico D'Ovidio, A. Dea, Ignazio Ferro, Remo Fusilli, Felice Gentili, Enrico Gianeri (Gec), Cesare Grossi, Lino Pasqua, Pitigrilli, Fabrizio Romano, Arturo Rossato, Nino Salvaneschi, Massimo Spiritini, Giuseppe Stecchetti, Luigi Arnaldo Vassallo (Gandolin), Tiziano Zanasi. Le illustrazioni erano invece di G. Binaghi, Bios, Benfanti, Giuseppe Fedele, Armando Giacconi, Enrico Gianeri (Gec), Mario Laboccetta, Luz, Luciano Ramo.

bibliografia
Carlo Alberto Petrucci, La caricatura italiana dell'Ottocento, Roma, 1954.
raccolte
Biblioteca nazionale centrale - Firenze: collezione molto lacunosa.