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Il posto del progetto civita

Non solo carta

Che cosa resta del progetto civita? A parte i dodici volumi delle istituzioni civili, i dodici volumi di quelle ecclesiastiche (alla pubblicazione dei quali ho partecipato solo in parte), e altri sei volumi di corredo, resta soprattutto la base di dati, arricchita grazie al lavoro di altri e confluita nel 2008 dentro il portale unico LombardiaBeniCulturali, promosso dalla Regione Lombardia e realizzato dall'Università di Pavia.

Un piccolo lavoro finito

Premesso che LombardiaBeniCulturali è il luogo più esauriente e più aggiornato per consultare il censimento delle istituzioni storiche lombarde ‒ sia civili, sia ecclesiastiche ‒ devo dire che mi sono preso il piacere di completare il lavoro, iniziato nel 2001 e mai concluso, per la realizzazione di un cd-rom del censimento. Mi riferisco, in particolare, alla ricerca georeferenziata, che oggi può sfruttare tecnologie allora impensabili.

Sebbene i dati siano aggiornati solo fino al 30 novembre 2003 non si tratta solo di un uzzolo, magari un po' sterile. Molte figure istituzionali minori non sono sempre raggiungibili direttamente in LombardiaBeniCulturali, ma lo sono tramite questa mappa, che rimanda comunque a quel portale.

È il caso dei campari, per esempio. Quello di Stradella (pv) è raggiungibile, perché ha un profilo specifico; ma non lo è quello di Broni (pv), che è citato solo nel profilo del consiglio generale che dipendeva dal comune. Si tratta di un argomento che ho già trattato diffusamente parlando degli indici dei volumi cartacei.