Bibliografia dei giornali lombardi satirici e umoristici
Si occupò quasi esclusivamente di questioni politiche, se si esclude un'ampia parentesi dedicata al carnevale, del quale lamentò la decadenza (5 marzo 1876):
Ei fu: siccome un mobile
Dal quinto pian slanciato,
Fermo riman sul lastrico
In miserando stato;
Così percossa, attonita
Milano al nunzio sta, [...]
Lui sfolgorante al nascere,
Promise e monti ed acque,
Ma, senza vece assidua,
Cadde, non sorse, e giacque!
Coi mille ch'or protestano
Il pseudo-vate sta. [...]
Scarna, senil quaresima,
A penitenze avvezza,
Del Carnevale allègrati
Che più superba altezza
Ad invidiar tue pratiche
Giammai non si chinò.
Accolse con benevolenza della visita in Italia di Guglielmo II, nell'ottobre del 1875; seguì le vicende della Società ferroviaria Alta Italia (dichiarandosi contrario al riscatto) e giudicò con favore l'avvento al potere della Sinistra, salutata con una grande allegoria raffigurante l'Italia che schiaccia la Consorteria, in nome del suffragio universale, dell'istruzione obbligatorio e del "galantomismo".
Le litografia erano firmate normalmente da Cam, mentre per gli articoli e le poesie ricorreva spesso il nome di Ettore Amedei.