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pensieri verbali


Bibliografia dei giornali lombardi satirici e umoristici

159. LA FAINA
sottotitolo
Giornale serio-umoristico della città e del circondario di Voghera.
motto
Castigat ridendo mores. Porta patens esto, nulli claudaris honesto.
luogo
Voghera.
durata
20 ottobre 1868 (a. I, n. 1) - 23 marzo 1869 (a. II, n. 12 ma 23).
periodicità
Settimanale.
direttore
A. Depaoli.
gerente
A. F. Campilli.
stampatore
Voghera, Tipografia Gatti.
pagine
4.
formato
36x25 cm.
prezzo
10 centesimi.
abbonamento
5,50 lire.

In conformità al proprio sottotitolo questo foglio era effettivamente solo in parte un giornale umoristico. Fieramente anticlericale, si abbandonò spesso al sarcasmo e all'invettiva, soprattutto sulla questione dei patrioti romani Monti e Tognetti, fatti giustiziare da Pio IX contro ogni consiglio di prudenza. Per il resto il giornale restringeva il proprio orizzonte alle piccole e grandi polemiche municipali, radunate soprattutto nelle rubriche Fainate e Fatti diversi.
Bisogna segnalare però anche il caso di una delle più belle parodie (firmata B. T.) dell'ode manzoniana Cinque maggio mai apparsa sulla stampa umoristica. Il defunto da commemorare, in questo caso, era il Carnevale:

Ei fu. Siccome fragile
Otre di vento piena
Se avvien che colpo giungala
Scoppia toccata appena,
Così percossa struggesi
Di folleggiar l'età.

Muto, pensando all'ultimo
Giorno di Carnevale
Sospiro insieme e medito
Se quel che ha sciolte l'ale
In tutto sarà simile
All'altro che verrà.

Lui sfolgorante in soglio
D'ebbrezze e di piaceri
Sa coglier l'alme facili
Ne affascina i pensieri
E mille fole suscita
Ei che il poter ne sa.

Vergin d'affanno splendido
Di luce e di sorriso
Per esso il cuore ha un palpito
Ed ogni volta un riso
E forse alcuna lacrima
Per giorno in cui morrà.

Dall'alpi al Capo Passero
Dall'Adro al mar Tirreno
In tutti eguale un fervido
Gaudio ardea nel seno
Scoppio dall'Erinanea
Valle sin oltre il mar.

Fu vera gioia? Ai gruzzoli
L'ardua sentenza; cui
Veggiam le fronti squallide
L'emunte guancie, e lui
Sappiam che ahimè, tristissime
Sa l'orme sue stampar.

Le procellose e trepide
Gioie dei baccanali
L'ansie del cor che indocile
Sfida dell'orgie i mali
E pur godendo struggesi
Per quando rigodrà...

Tutto passò. Rimasero
La noia, il tetro affanno
Allo sperar sì fervido
Successo il disinganno
Agli sparagni provvidi
II Monte di Pietà.

Ei si nomò; e sursero
(Quasi poter d'incanto)
Le feste le baldorie
Le danze, i prandii il canto
Le affascinanti immagini
Di facili beltà.

Ei sparve; e sparve celere
La larva del piacere
Segno di sì incantevoli
Speranze lusinghiere,
D'irresistibil giubilo
E d'indomato ardor.

Come sul piatto al villico
Dopo un buon pasto pone
Nota prolissa l'ospite
Che fé l'imbandizione
Se dianzi con melliflue
Parole l'invitò.

Tal si rimane al girsene
Dei dì della follìa.
Oh! quante volte il pungolo
Fitto nel cor sentia
Di pentimenti e nausea
Chi allora tripudiò.

Oh! quante volte al chiudersi
D'un giorno di digiuno,
China la torva palpebra
Sopra il taglier che niuno
Dei scialacquati intingoli
Segno serbava allor,

Risovvenìa quei calici
Ricolmi, spumeggianti
Le pingui cene, il vortice
Dei balli, e dei danzanti
E le indumenta splendide,
Le ardenti faci e gli òr.

Ahi! forse a simil strazio
Cadde lo spirto anelo
E le sue luci e il cerebro
Si ricoprian d'un velo
Tal da temerne il misero
Spenta la fiamma in sé.

O forse udir sembravagli
Strider beffarde risa
E mille intorno cingerlo
Fantasmi in strana guisa...
Compagni, soldi, crapula
Godon che triste egli è.

Bello, gentil, benefico
Pensier dell'avvenire
Veglia le tasche provvido
Né fa che s'abbia a dire:
Il pan dovuto al pargolo
Nell'orgie consumò
.

Tu dalle borse fragili
Sperdi ogni rio desire,
E l'altre che s'impinguano
Conforta a proseguire,
Scaccia l'avverso demone
Se accanto a lor posò.

bibliografia
Storia del giornalismo vogherese. 1851-1977, Voghera, 1977.
raccolte
Biblioteca civica Ricottiana - Voghera.