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Bibliografia dei giornali lombardi satirici e umoristici

332. IL NUOVO TRAMWAY
sottotitolo
Giornale umoristico con caricature.
motto
Nessuno; poi: Castigat ridendo mores; poi: nessuno.
luogo
Milano.
durata
25 agosto 1878 (a. I, n. 1) - 13-14 gennaio 1883 (a. VI, n. 282).
periodicità
Settimanale.
gerente
T. Anselmi, amministratore responsabile; poi: Achille Redaelli.
stampatore
Milano, Tipografia Quadri-Sala; poi: Tipografia nazionale.
pagine
4.
formato
40x29 cm.
prezzo
5 centesimi; 7 centesimi fuori Milano.
abbonamento
3,50 lire.

Giornale satirico di inclinazione liberale. Era nato da una secessione dal foglio «El Tramway» (n. 459), che il proprietario, Carlo Sestagalli, aveva ceduto inaspettatamente all'agenzia di affari Giuseppe Penna.

El ver Tramway semm nun, cioè Don Pancia
con l'Omm de Preia, el Puff, el Tappelon
Tanoeu che l'è rivaa l'altrêr de Francia,
E ona tosa che scriv de nascondon.


L'arena preferita dal giornale era l'ambito cittadino, del quale esso amava svelare gli aspetti più reconditi. Dalle semplici comparse ai nomi più importanti, praticamente tutti i personaggi milanesi comparvero sulle pagine del giornale, non ultimo il sindaco della città, noto per le sue avventure galanti:

L'altra notte - verso l'una antimeridiana - i passanti nei pressi di via S. Pietro all'Orto, videro due eleganti signori fermi innanzi allo sportello socchiuso d'una casa di quei paraggi. Ne aspettavano un terzo, il quale v'era entrato allora, facendo da cavaliere servente ad un tocco di cocotte smontata allora allora da un magnifico equipaggio dell'Anonima a tiro a due, nel quale essa era rincasata trionfalmente.
Ma siccome l'amico tardava ad uscire e a' piè della scala esprimeva ardentemente alla bellissima demimondaine la sua simpatia con certi scoppiettii inarticolati che nel silenzio della notte potevano benissimo scambiarsi per saporiti baciozzi, così i due impazienti si diedero a gridare:
- Ma basta, Giuli, ma basta!
E finalmente bastò. - E sapete chi capitò fuori tutto arzillo, sgambettante e soddisfatto, per quanto incappellato in un cilindrane cenerino? Niente meno che el sur Giuli in carne ed ossa, cioè a dire il signor conte Giulio Belinzaghi, sindaco di Milano...
Ah, balosson d'on sur Giuli! La ghe voerr tutta andà in fuga in sta manera! E peu el dis che se la popolazion del Milan la cress, lü el ghe ne impò minga! Bagolon del luster!


Il giornale era riccamente illustrato (due delle quattro pagine ospitavano regolarmente litografie firmate Cric, Frà T. Cino, Luigi Lavini). Fra le poche firme non scrupolosamente anonime quella di Filippo Villani.

raccolte
Biblioteca nazionale centrale - Firenze. Biblioteca nazionale Braidense - Milano.