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Bibliografia dei giornali lombardi satirici e umoristici

336. OMNIBUS
Dal 24 dicembre 1875 (a. I, n. 195): L'OMNIBUS.
Dal 31 dicembre 1875 (a. I, n. 201): OMNIBUS.
sottotitolo
Giornale umoristico, politico, artistico, letterario, illustrato; poi: Giornale di Milano umoristico, politico, artistico, letterario, illustrato, quotidiano; poi: Giornale di Milano. Cronaca del mondo quotidiana, illustrata, rivista politica, artistica, scientifica, letteraria e bollettino della moda milanese; poi: Giornale di Milano. Rivista illustrata, politica, artistica, scientifica, letteraria e bollettino della moda milanese; poi: Giornale di Milano umoristico - politico - artistico - letterario - illustrato - settimanale; poi: Giornale di Milano umoristico -politico - artistico - letterario - illustrato - settimanale; poi: Giornale di Milano. Umoristico - politico - artistico - teatrale - letterario - illustrato - bisettimanale; poi: Giornale di Milano. Umoristico - politico - artistico - teatrale - letterario - illustrato settimanale.
luogo
Milano.
durata
1° maggio 1875 (a. I, n. 1) - 25 giugno 1876 (a.II, n. 219).
periodicità
Bisettimanale; poi: quotidiano; poi: settimanale; poi: bisettimanale; poi: settimanale.
editore
Giuseppe Penna, direttore editore; poi: nessuno.
gerente
Pietro Pasina.
stampatore
Milano, Tipografia A Gattinoni e anche Litografia R. Dotti; poi: Tipografia Zanaboni.
pagine
4.
formato
Da 37x24 cm a 45x35 cm.
prezzo
Da 5 centesimi a 15 centesimi.
abbonamento
Da 10 lire a 24 lire.

Tormentato foglio umoristico durato poco più di un anno. Andò incontro ad ogni sorta di mutamento di forma e di sostanza, cercando di conciliare l'informazione con l'umorismo nella ibrida formula del quotidiano umoristico-illustrato, ricco di vignette, di brevi commenti e di notizie telegrafiche.
Riconosciuto senza reticenze il fallimento di questo tentativo si orientò verso un progetto di ambizioso giornale illustrato mensile (non umoristico) che avrebbe dovuto chiamarsi «Omnibus», giornale-salon illustrato, ma che probabilmente non vide mai la luce.

La vita quotidiana del nostro giornale ci arrecò fastidi e spese, che non furono corrisposte da un esito soddisfacente.
Ciò prova che un giornale quotidiano illustrato non può durare assolutamente in Italia, ove, il giornalismo è pochissimo esteso in confronto dell'Inghilterra e della Francia.


L'interesse del giornale spaziava dalle vicende internazionali (molte vignette furono dedicate ai moti indipendentistici della Bosnia-Erzegovina del 1875-1876) fino alla più minuta cronaca cittadina (la penuria di alloggi, il gran freddo invernale, la demolizione del Rebecchino, il fatiscente quartiere antistante il Duomo, demolito in occasione della visita a Milano dell'imperatore Guglielmo II).
Nel complesso il giornale manifestò sempre molta moderazione, come dimostra la piccola ode ricalcata sulla Chiocciola di Giuseppe Giusti:

Viva l'elastico,
Bella invenzione,
Somma pel secolo
Della ragione;
Viva l'elastico,
Che a Caio e a Tizio
Insegna il metodo
D'aver giudizio;
Ed allungandosi
Ed accorciandosi
A tuo piacere,
Con bell'esempio
Ti fa vedere
Qual è il segreto
Del viver quieto.


Da segnalare alcuni contributi di Cletto Arrighi. Buone vignette litografiche firmate da Krak, Babau, Tedeum e A. Trezzini.

bibliografia
Francesco Cazzamini Mussi, Il giornalismo a Milano dal 1848 al 1900, Como, 1935; Giuseppe Farinelli (a cura di), La pubblicistica nel periodo della scapigliatura, Milano, 1984.
raccolte
Biblioteca nazionale centrale - Firenze. Biblioteca nazionale Braidense - Milano: 1° maggio 1875 (a. I, n. 1) - 4 giugno 1876 (a. II, n. 216).