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Bibliografia dei giornali lombardi satirici e umoristici

93. IL CARICATURISTA
sottotitolo
Direttore Luigi Lavini; poi: Esce tutte le domeniche; poi: Giornale settimanale, umoristico, teatrale, artistico; poi: Giornale settimanale umoristico, teatrale con annessa agenzia; poi: Giornale umoristico teatrale con annessa agenzia; poi: Giornale artistico-teatrale-umoristico-letterario con annessa agenzia teatrale.
luogo
Milano.
durata
21 agosto 1880 (a. I, n. 1) - 13 dicembre 1888 (a. IX, n. 171).
periodicità
Settimanale; poi: nessuna.
direttore
Luigi Lavini, direttore responsabile; poi: direttore-proprietario-responsabile; poi: nessuno; poi: Luigi Lavini, proprietario; poi: nessuno.
gerente
Nessuno; poi: Vittorio Boucher; poi: Ferdinando Colombo.
stampatore
Milano, Tipografia commercio; poi: Tipografia Claudio Borroni; poi: Tipografia commercio; poi: Tipografia commerciale Carlo Sestagalli; poi: Tipografia industriale di Stefani e Pizzi; poi: Tipografia Stefani; poi: Tipografia Ducati, Varisco e C.; poi: Tipografia Giovanni Varisco fu Giuseppe.
pagine
Da 4 a 12.
formato
Da 32x24 cm a 46x33 cm.
prezzo
10 centesimi.
abbonamento
5 lire; poi: 5,50 lire; poi: 6 lire.
note
Dichiarate prima 10.000, poi 5.000 e infine 2.000 copie di tiratura.

A differenza di altri fogli teatrali, dove la componente umoristica era soltanto accessoria, «II Caricaturista» fu per lunghi tratti della propria vita un giornale tipicamente umoristico, pur senza rinunciare ad occuparsi diffusamente del palcoscenico. Le sue vignette a colori consacravano il trionfo di uno stereotipo molto caro al pubblico di quegli anni, ovvero la ballerina del demi-monde corteggiata dal vagheggino disposto a remunerare le proprie conquiste amorose. Non mancavano tuttavia accenni caustici alla situazione politica cittadina e nazionale: il sindaco Belinzaghi a Milano e Depretis a Roma furono ripetutamente oggetto di frecciate e vignette che però non raggiungevano mai un grande mordente satirico.
Molto più astiosi furono invece gli attacchi anticlericali, soprattutto quelli confezionati in chiave erotica, cosa che procurò al giornale più di un sequestro. Stando al giornale, per esempio, questo era il ritratto del sacerdote, confezionato con versi non proprio immortali, ma certamente efficaci:

Un dispregiabil essere
L'uman consorzio ingombra
Che vive da più secoli
Dell'ignoranza all'ombra.

Quale amator di tenebre,
S'avvolge in nere spoglie;
Sciupando l'altrui femmine
Costui non prende moglie.

Si getta sul cadavere
Così che sul neonato;
E, dalla culla al tumulo,
Ei ti sta sempre allato.

Esalta la miseria
con fiumi d'eloquenza;
Ed ai tapin che soffrono
Consiglia la prudenza.


Il culmine si ebbe nel luglio 1883, in concomitanza col terremoto di Casamicciola, quando il caricaturista si scagliò violentemente contro don Davide Albertario, direttore del ribattezzato «Bestemmiatore cattolico», il quale, ricorrendo a «quell'ammasso di laidume che è la Bibbia» giustificò ed esaltò la terribile sciagura.
Fra il 1885 e il 1888 il giornale allentò considerevolmente la propria cadenza d'uscita (anche cinque mesi) e si dedicò quasi esclusivamente alle cose di teatro.

bibliografia
Francesco Cazzamini Mussi, Il giornalismo a Milano dal 1848 al 1900, Como, 1935; Carlo Alberto Petrucci, La caricatura italiana dell'Ottocento, Roma, 1954.
raccolte
Biblioteca nazionale centrale - Firenze: 1880-1888 (lac.). Biblioteca nazionale Braidense - Milano: 1880-1881; 1882 (lac.); 1883 (lac.); 1884-1888 (fino al n. 169).