Bibliografia dei giornali lombardi satirici e umoristici
Il giornale si chiamava «Centesimino» perché veniva offerto come resto al prezzo dei sigari. Di vocazione chiaramente politica, non aveva però un colore preciso, come volle mostrare occupandosi di elezioni:
Con tutti quei programmi l'elettore
Resta indeciso e non sa cosa fare.
Non sa per chi decidersi a votare
Pel socialista o pel conservatore
Pel radicale o pur pel clericale.
Voti per tutti: l'uno, l'altro vale.
Lo scoppio della guerra contribuì a indirizzare più precisamente il giornale che si schierò con decisione sul fronte interventista. Solidarizzò con «L'Asino» (n. 22) e con «II Travaso delle idee», vittime di censure e processi intentati loro dal governo neutralista ("Salandra ci vuol tutti neutrali / Perciò vuole tagliarci... gli ideali").
Pubblicava regolarmente una grande vignetta in prima pagina, corredata sempre da un commento in versi. Fra i personaggi presi più di mira figurano, ovviamente, Guglielmo II e Francesco Giuseppe, quest'ultimo spesso raffigurato nelle sembianze di un teschio. Alle volte (specie la domenica) la qualità del disegno era buona, ma di solito alquanto scadente. Col tempo anche le pagine interne si arricchirono di piccole immagini d'occasione, ma normalmente non erano illustrate. Fra le rubriche è il caso di citare: Spirito... non tassato, Cartoline del pubblico, Centesimino sportivo, Centesimino teatrale, Riviste e giornali, Notizie e telegrammi, Recentesiminissime, Milano in giro, e il romanzo di appendice.