Bibliografia dei giornali lombardi satirici e umoristici
Giornale satirico fascista di ottima fattura, sia per le vignette, numerose e spesso eccellenti, sia per i testi, sempre molto mordaci, sebbene talvolta piuttosto volgari. Nacque come parodistico contraltare al «Corriere della sera» che da qualche anno conduceva, sotto la guida di Luigi Albertini, una coraggiosa, per quanto tardiva, battaglia antifascista.
Prese di mira in special modo tutti gli esponenti dell'Aventino che ritrasse in numerose vignette: ora intenti a bivaccare, ora occupati a litigare fra di loro. Colpita era anche la vecchia classe dirigente: Zalamandra (Salandra), Orlandino (Orlando) e naturalmente Palamidone (Giolitti):
Zi vorrebbe un canto intero
Per cantar tutte le impreze,
Fatte a danno del Paeze
Dal volpone di Droner. [...]
Quando giunze per ritaglia
II bel dì della riscozza
Egli fé la voce grozza
Per restarzene neutral. [...]
Viene quindi il dopoguerra
E D'Annunzio occupa Fiume
Ma Ciolitto col zuo acume,
Gli bombarda la città.
II vegliardo rimbambito,
Per timore di lottare,
Fè le fabbriche occupare
Dai porcevichi mezzèr.
Invisi, naturalmente, anche don Luigi Sturzo, i massoni e perfino Benedetto Croce che, a detta del giornale, non si dava pace per la defezione di Giovanni Gentile, passato fra le fila dei fascisti. Tra le rubriche si segnalano: Le lettere del portinaio, diario del giorno pieno di strafalcioni grammaticali; Al domestico suon la cornamusa, brevi freddure spesso di natura politica e Paraponzi, sguaiati ma efficaci ottonari firmati spesso da U. Grimaldi.