Bibliografia dei giornali lombardi satirici e umoristici
24 maggio 1885 (a. I, n. 1) - 25 marzo 1900 (a. XVI, n 31*).
Nel panorama della stampa umoristica locale il «Mah!!!...» rappresenta un caso del tutto particolare. Compilato e stampato quasi per intero dal tipografo Agostino Giovanazzi, esso si distingueva essenzialmente dalle altre testate simili per lo spirito infusovi dal brillante tipografo e per l'assoluta indipendenza di giudizio di cui quest'ultimo andava giustamente fiero. Afflitta da una endemica ristrettezza di diffusione, la stampa locale poteva sopravvivere infatti solo a condizione di appoggiarsi a qualche clientela politica che esigeva poi in cambio un sostegno nemmeno tanto velato. Non così il «Mah!!!...», invece, il quale, come spiegava lo stesso Giovanazzi, era "l'unich giornalet a Mantva cal gabbia na stamparia so e cal gabbia on direttor cl'è bon da scrivaral, da comporal, da stamparal e... al'occorenza, anca d'andarsl'a vendar".
Il foglio era nato durante il carnevale del 1885 come numero unico, ma era poi durato quasi ininterrottamente fino al 1900, caso praticamente unico nella stampa umoristica locale. Era redatto interamente in dialetto mantovano e rifletteva da vicino le speranze, le aspettative e i risentimenti di un certo artigianato onesto e laborioso di cui il Giovanazzi era la tipica incarnazione. Più che umoristico il «Mah!!!...» poteva dirsi forse un giornale fustigatore, ma il buon senso dei suoi argomenti, addolciti dall'uso sapiente del dialetto, facevano di tutti i temi trattati altrettanti esempi di autentico spirito, come nel caso del più volte lamentato problema della prostituzione:
Fin che le Frinasse da strapazz le va in volta dal gioran sott'i portach, in dle Cese, in dj'ostarie, alle stazion di tram e dla ferrovia par cercar dj'avventor alle so mercanzie, ghe gnint ad mal... Con la legge Crispi cla dis: - libere vacche in libero Stato - tut è permes.
Quel cl'è na roba indecenta e che adritura bisogneria mettaragh mezzo l'è alla not.
An ghe piazza, an ghe contrada, an ghe vicol dove ades n'agh sia sta impiantà on qual Tempio miga da Bacco, ma da Venere.
E che Veneri!... La maggior part je sporche, sbrodghente e quasi quasi pedocciose.
Al pu die volte le parla e l'ev ciama in verones, in venezian, in svizzar, in arabo, in assabes, ma la maggior part le quasi tutta robassa nostrana gnuda dalla campagna par esercitar sta nobila profesion
[...].
Buona sera - dis una - che ora fa per piacere?
Ora ch'at vaghi a let, slandrona [...].
Sodoma e Gomorra ai temp dla Sacra Bibbia, le ghera par gnint in confront da Mantva di nostar gioran.
L'orizzonte del «Mah! !!...» era interamente mantovano. Gran parte delle sue colonne erano dedicate infatti alle due tipiche rubriche A sbrindolon par la città e Su e zo par la campagna, nelle quali praticamente nulla del microcosmo cittadino sfuggiva all'occhio e alla penna pungente dello schietto tipografo.
Il carattere sincero e soprattutto animoso del Giovanazzi emerse nel 1892 quando, per una questione di interesse personale che egli seppe elevare a questione di principio sulla pulizia morale delle consorterie politiche, il suo foglietto si scagliò con violenza contro Augusto Pedrazzoli, galoppino elettorale del deputato mantovano Antonio D'Arco e direttore del foglio locale «Il Lirone» (n. 235). Il culmine della polemica si ebbe con la pubblicazione del romanzo a puntate I candidà e i so tirapé dadré dle quinte per il quale Giovanazzi ebbe una querela, successivamente ritirata, cosa che decretò la meritata vittoria della sua campagna.
Negli ultimi anni il giornale diradò parecchio le proprie sortite, dovute più all'insistenza e all'affetto dei suoi lettori che alla volontà del suo redattore, il quale confessava di essere ormai stanco e deluso, e di aver perso in gran parte la sua nativa disposizione all'ottimismo e allo spirito.