Bibliografia dei giornali lombardi satirici e umoristici
Giornale consacrato all'umorismo di evasione, come bene esprimevano i versi pubblicati sul primo numero, a metà strada fra la dichiarazione d'intenti e la richiesta di associazione:
Ma non v'è un male al mondo, senza una medicina
Pei vermi il Fernet-Branca, per febbri il Ferro-China
Per rinfrescare il sangue lo sciroppo Pagliano,
II Sapol per levare le macchie della mano,
Per guarir dalla tosse le pillole Bertelli
II Rosseter's Miss Allen per tingere i capelli.
Oh fratelli d'Italia! Contro il cattivo umore
Sorge il mondo umoristico. - Riderete due ore
Leggendo la domenica un foglio originale
Che per Dieci Centesimi condensa tutto il sale
Del mondo, ricopiando dai migliori giornali
Le lor caricature più belle, tali e quali. [...]
Diriger vaglia e lettere alla: tipografia
Verri, S. Simpliciano, Milano (Lombardia).
Sebbene tendenzialmente orientato verso qualsiasi argomento potesse suscitare l'ilarità del pubblico, il giornale non faceva mistero, però, di prediligere i temi del cinismo femminile (moglie o amante che fosse) e della sconsiderata disponibilità maschile nel farsi ingannare dalle donne. La grande vignetta di copertina, spesso a colori, di norma era dedicata proprio a questi due temi, riproposti ogni volta in modo nuovo e accattivante. Le pagine interne erano ricche di altre vignette, di minori dimensioni, di storielle e di brevi racconti a sorpresa.
Come promesso nei versi citati, le vignette erano riprodotte dalle migliori pubblicazioni umoristiche di tutto il mondo, e la lista di tali pubblicazioni, alcune volte citate, era davvero imponente; si ricordano qui, fra le altre: «Barcelona Comica», «La Caricature», «Charivari», «La Cigarette», «Comic life», «La famille», «Fliegende Blatter», «Le Frou-Frou», «Le Globe Illustre», «Journal Amusant», «Judge», «Life», «Lustige Blatter», «Meggendorfer», «Le Papillon», «Pasquino», «Pêle-Mêle», «Pick-me-up», «Polichinelle», «Puck», «Punch», «Le Rire», «Scraps», «Simplicissimus», «Le Sourire», «Unsere Gesellschaft», «Wiener Caricaturen», «Zig-Zag». Per il fatto di venire trascelte da una così ricca messe di ottime pubblicazioni, le vignette pubblicate erano davvero di qualità impeccabile (valga per tutte l'esempio delle maliziose donnine di H. Gerbault, tratte dal «Journal amusant»), sebbene non sempre di livello paragonabile alla qualità. Pubblicò annualmente anche un almanacco.
Lo scoppio della guerra diede a «Il Mondo umoristico» un imprevisto scossone, forzandolo ad occuparsi delle vicende belliche. La copertina galante cedette allora il posto a delle vignette dedicate alla brutale aggressione tedesca al Belgio, mentre le pagine interne continuavano ad occuparsi dei tradizionali temi erotici. Ben presto però la guerra ebbe il sopravvento su questi ultimi, che rimasero alla fine un semplice accessorio, perdipiù inquadrato nella cornice del grande dramma europeo. "Giurami che non mi tradirai!" pretende, in una delle ultime vignette pubblicate, il soldato al momento di salire sulla tradotta ; "Parti tranquillo, mio caro. Per tradirti mi ci vorrebbero degli uomini!" è la malinconica promessa della donna rimasta sola.
Pur mutando radicalmente registro, dopo l'inizio del conflitto mondiale, il giornale conservò tuttavia il proprio carattere umoristico e non satirico. Se violenta, infatti, fu subito l'invettiva contro la Germania, molto più tiepido era invece l'atteggiamento verso le cose italiane, al punto che esso, addirittura, non prese una posizione precisa fra interventismo e neutralismo, come avevano fatto subito altri fogli satirici, ma praticò una personale forma di olimpico neutralismo umoristico.
La guerra contribuì tuttavia a nazionalizzare i disegni e i testi del giornale. Già dal 1912 erano cominciate ad apparire delle copertine firmate Fabiano, e definitivamente, dopo il 1914, si alternarono sul foglio i disegni di Bisi, Brenno, Brunelleschi, Alberto Coppa, Costanza, Donati, A. Giacconi, Sandro Properzi, G. Roveroni, Serratto, R. Sgrilli, Simonetti, Sto (Sergio Tofano), Tosini; anche i testi ebbero firme quali: Antonio Cioni, E. Frati, Francesco Modarelli. Comparvero - cosa mai vista prima - delle rubriche, quali: Il "mondo" della settimana, rititolata Il mondo in giro; Il "mondo" a teatro e Rivista delle riviste, antologia di vignette tratte da altri giornali, ma questa volta quasi esclusivamente italiani.
Nel gennaio del 1915 il giornale annunciò l'uscita imminente di una nuova testata umoristica di gran lusso: «Spiritissimus»; tuttavia non è stata trovata alcuna traccia di tale giornale, e sembra lecito quindi supporre che si sia trattato di un progetto mai portato a termine.