Bibliografia dei giornali lombardi satirici e umoristici
A differenza di altri fogli teatrali, dove la componente umoristica era soltanto accessoria, «II Caricaturista» fu per lunghi tratti della propria vita un giornale tipicamente umoristico, pur senza rinunciare ad occuparsi diffusamente del palcoscenico. Le sue vignette a colori consacravano il trionfo di uno stereotipo molto caro al pubblico di quegli anni, ovvero la ballerina del demi-monde corteggiata dal vagheggino disposto a remunerare le proprie conquiste amorose. Non mancavano tuttavia accenni caustici alla situazione politica cittadina e nazionale: il sindaco Belinzaghi a Milano e Depretis a Roma furono ripetutamente oggetto di frecciate e vignette che però non raggiungevano mai un grande mordente satirico.
Molto più astiosi furono invece gli attacchi anticlericali, soprattutto quelli confezionati in chiave erotica, cosa che procurò al giornale più di un sequestro. Stando al giornale, per esempio, questo era il ritratto del sacerdote, confezionato con versi non proprio immortali, ma certamente efficaci:
Un dispregiabil essere
L'uman consorzio ingombra
Che vive da più secoli
Dell'ignoranza all'ombra.
Quale amator di tenebre,
S'avvolge in nere spoglie;
Sciupando l'altrui femmine
Costui non prende moglie.
Si getta sul cadavere
Così che sul neonato;
E, dalla culla al tumulo,
Ei ti sta sempre allato.
Esalta la miseria
con fiumi d'eloquenza;
Ed ai tapin che soffrono
Consiglia la prudenza.
Il culmine si ebbe nel luglio 1883, in concomitanza col terremoto di Casamicciola, quando il caricaturista si scagliò violentemente contro don Davide Albertario, direttore del ribattezzato «Bestemmiatore cattolico», il quale, ricorrendo a «quell'ammasso di laidume che è la Bibbia» giustificò ed esaltò la terribile sciagura.
Fra il 1885 e il 1888 il giornale allentò considerevolmente la propria cadenza d'uscita (anche cinque mesi) e si dedicò quasi esclusivamente alle cose di teatro.