Luigi Alamanni, Tragedia di Antigone, 1527

Antonio Bruciolo Sopra l'Antigone di Luigi Alamanni ¶ Creonte

Polinice non sia sotterrato; Antigone di lor l'una

amaramente ¶ Persone della tragedia ¶ ANTIGONE ¶ ISMENE ¶ CORO ¶ CREONTE ¶ MESSO

di cittadini tebani. ¶ [Atto] ¶ Antigone ¶ O mia cara sorella

dolce, ancor nulla novella, ¶ Antigone, agli orecchi miei pervenne

faccia, o più dolente. ¶ Antigone ¶ Tosto adunque il saprai

ragionar doglioso e grave? ¶ Antigone ¶ Non ha il fero

che m'hai narrato? ¶ Antigone ¶ Pensa pur se tu

ov'hai la mente? ¶ Antigone ¶ E 'l corpo morto

nimica e t'interrompa? ¶ Antigone ¶ Se venir non vuoi

ahi lassa, di Creonte ? ¶ Antigone ¶ A lui non lice

non puote indarno tenta. ¶ Antigone ¶ Io non ti vo

sperar mi tira indietro. ¶ Antigone ¶ Rimanti adunque; et io

m'agghiaccia il core! ¶ Antigone ¶ Or non mi spaventar

io lo taccio ancora. ¶ Antigone ¶ Parlane pur, ch'a

t'allegri e godi! ¶ Antigone ¶ Anzi conosco ben quanto

dirò: tu tenti invano. ¶ Antigone ¶ Quando più non potrò

non giunta a fine. ¶ Antigone ¶ Taci, s'esser non

lontan che questa sia ¶ Antigone che vien presa e

o neghi 'l vero ? ¶ Antigone ¶ Confesso sì, perché negar

contra 'l mio bando ? ¶ Antigone ¶ Sapevo sì, ché lo

a trapassar le leggi ? ¶ Antigone ¶ Non fu Giove colui

un suo commesso errore ! ¶ Antigone ¶ Ch'altro volete voi

ché ragione il vuole. ¶ Antigone ¶ A che dunque tardar

a veder questo sola ? ¶ Antigone ¶ Ogni altro 'l vede

non t'è vergogna ? ¶ Antigone ¶ L'onorare i fratei

quel ch'egli ancise ? ¶ Antigone ¶ D'un padre uscimmo

grata a quel crudele ? ¶ Antigone ¶ Non si può dir

morir gli altrui peccati. ¶ Antigone ¶ Or non fur questi

e l'altro amico. ¶ Antigone ¶ Pur vuol Pluton che

ingiusto e 'l giusto. ¶ Antigone ¶ Che viltade è punir

s'odia il nimico. ¶ Antigone ¶ Per ambe amar non

fui presente all'opra. ¶ Antigone ¶ Cessin gli Dei ch

de' tuoi duri affanni. ¶ Antigone ¶ Plutone e 'l mio

l'onorar quel morto. ¶ Antigone ¶ Meco non morrai tu

fia dolce in vita ? ¶ Antigone ¶ Dimandane il signor qui

m'offendi e pungi ? ¶ Antigone ¶ A me ne pesa

che potrei giovarti ancora ? ¶ Antigone ¶ In salvar te, perché

perciò non morir teco ? ¶ Antigone ¶ Tu la vita cercasti

nostro mal presaga fui. ¶ Antigone ¶ Costui te saggia, e

noi comune il fallo. ¶ Antigone ¶ Non ti doler che

figliuol sì fatte donne. ¶ Antigone ¶ Deh perché non sei

Fors'a cagion d'Antigone sua sposa. ¶ Creonte ¶ Tosto

fuora ¶ Venir quella infelice ¶ Antigone regina, ¶ Ch'a morte

Da questa tomba oscura? ¶ Antigone ¶ O cittadin della mia

dolcemente, ¶ Ecco la vostra Antigone che muove ¶ L'estremo

fin discende ogni uomo. ¶ Antigone ¶ Già senti' dir la

Dei nel mondo incontra. ¶ Antigone ¶ Ohimè ch'io son

pena dei paterni falli. ¶ Antigone ¶ Voi mi tornate a

t'indusse a questo. ¶ Antigone ¶ Lassa, senz'altrui pianto

avrem di questa luce. ¶ Antigone ¶ O tomba, o casa

pianto a tutti voi. ¶ Antigone ¶ A tostissima morte mi

che quanto è detto. ¶ Antigone ¶ O patria, o mia

sepoltura ¶ Che chiusa tiene Antigone infelice: ¶ Un di noi