Vittorio Alfieri, Oreste, 1782

le quete ossa d'Atride. ¶ Già già l'irata

che dico? appena ¶ estinto Atride, atroce appien quant'era

il debbe del trafitto Atride. ¶ SCENA III ¶ EGISTO, CLITENNESTRA

figlia... ¶ Egisto ¶ Ella? d'Atride è figlia. ¶ Elettra ¶ Costui

figlia. ¶ Elettra ¶ Costui? d'Atride è l'uccisore. ¶ Clitennestra

te stessa omai discorda. Atride, ¶ di', per qual mano

io mai, finché d'Atride ¶ seme rimane: Oreste vive

brando suo. Figlio d'Atride, ¶ ultimo seme di quell

svenarti sull'altar: d'Atride figlio, ¶ l'orme paterne

tutti serve; ed un Atride obblia, ¶ e d'un

io, mai. Sangue d'Atride, ¶ certo, costui nol risparmiò

vittima? perché? Sacra d'Atride ¶ gli è la memoria

tragge. ¶ Fuor che d'Atride i figli, ognun pietade

giorno ¶ della morte d'Atride. ¶ Oreste ¶ Oh rabbia! ¶ Elettra

il figliuol del grande Atride, ¶ errante, ignoto, privo d

fu ligio ognor d'Atride; ¶ ognun il sa. Non

Oreste ¶ Esser figliuol d'Atride. ¶ Egisto ¶ Che ardisci tu

Grecia, quanto ¶ t'inimicasse Atride; e sa, che i

figli miei... ¶ Egisto ¶ D'Atride ¶ gl'iniqui avanzi? ah

miei; mira, e d'Atride ¶ di' ch'io figlio

atti, ¶ l'ira d'Atride è questa. Ah! tu

pur son figlia ¶ d'Atride, io pur. Mira, a

s'io son d'Atride il figlio. ¶ Elettra ¶ ... Ei

figlio? ¶ Io son d'Atride figlio. ¶ Clitennestra ¶ È di

figlio al fin d'Atride vedi. ¶ Mira, è sangue