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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Speranzella, 1949

concordanze di «Ciccillo»

nautoretestoannoconcordanza
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vedere» disse allora a Ciccillo. «Mi ha fatto tanto
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Stanno sotto il giornale.» ¶ Ciccillo si servi dei soldi
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con lo sguardo avvilito Ciccillo che lo sopraffece con
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lire che deste a Ciccillo?» ¶ «No, quelle no. Me
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al più presto, pensa Ciccillo sbirciando il camion dagli
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una luce più viva. ¶ Ciccillo ha incominciato con una
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intorno si dice che Ciccillo abbia trafficato con gli
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servito Nazioni Unite!» grida Ciccillo verso la strada da
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me deve venire!» esclama Ciccillo manovrando scontento le manopole
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a tutti i fedeli. Ciccillo le ha dato quel
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salutati da lei e Ciccillo ne è orgoglioso come
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solleva dalla espressi sbuffante. Ciccillo ha superato di poco
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l’altro figlio di Ciccillo, è al lavoro, col
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mortali di quel vico. Ciccillo è geloso, come non
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speciale, sta in macchina.» ¶ «Ciccillo mi raccomando.» ¶ «Sempre parole
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Rinascente.» ¶ «È logico» commenta Ciccillo dall’alto del suo
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anche don Giosuè. E Ciccillo sa che quelli lo
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piattino da presentarsi!» esplode Ciccillo riprendendosi subito la tazza
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e se ne va. Ciccillo lo segue, incantato dai
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Me’ e buona giornata.» ¶ Ciccillo e Nannina si scambiano
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intenerire lo sguardo di Ciccillo adirato: ¶ «Potresti fare meno
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avvampare nel petto di Ciccillo aggiunge: «Un signore come
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Un signore come quello…». ¶ Ciccillo richiama il suo sguardo
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eco la voce di Ciccillo. E battendo con forza
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usare per ottenere da Ciccillo il permesso di uscire
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specchio alle sue spalle. Ciccillo lo tolse quando si
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americano l’indirizzo di Ciccillo. Ciccillo non stava quasi
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l’indirizzo di Ciccillo. Ciccillo non stava quasi mai
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chiodi, anzi tre con Ciccillo… È vero che quello
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fumano ancora… Mai sia, Ciccillo venisse a sapere una
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son finita? Con un Ciccillo a fianco che non
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soffitto al pavimento. «Tanto Ciccillo non ci sta mai
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ci dormirai tu quando Ciccillo rimane a casa. E
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fare e sa che Ciccillo non se lo terrebbe
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la barca, con un Ciccillo che vale tre centesimi
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mandato a chiamare don Ciccillo. Quello ora corre e
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Parenti a chiamare don Ciccillo. E chi s’immaginava
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Uèh, sta arrivando don Ciccillo» finse uno dei presenti
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coro: ¶ «Uh, davvero, don Ciccillo!» ¶ Ma Elvira faceva di
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i curiosi. ¶ «Elví» disse Ciccillo entrando affannato: «Ma si
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Elví, mi senti? So’ Ciccillo.» ¶ A Ciccillo avevano sempre
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senti? So’ Ciccillo.» ¶ A Ciccillo avevano sempre dato fastidio
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notarono il turbamento di Ciccillo e lo rincuorarono: ¶ «Va
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che le fa piacere!» ¶ Ciccillo fece un passo verso
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se ne furono andati, Ciccillo divenne più cauto: ¶ «E
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al collo, e appena Ciccillo le fu vicino gli
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Mi credevo di morire». ¶ Ciccillo le fece una carezza
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sua professione; per questo Ciccillo si odorò le dita
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tornano per il momento.» ¶ Ciccillo chiuse le porte e
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dondoloni. ¶ «E allora?» chiese Ciccillo. ¶ «Dopo» disse la Cafettèra
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Lo devo sapere» fece Ciccillo sicuro che se non
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casa, guardalo, che fuoco!» ¶ Ciccillo obbedì. Appena le fu
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è brutto, parla» fece Ciccillo afferrandole un seno tondo
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invece il dorso di Ciccillo, che grida: ¶ «Chi t
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nuovo la voce di Ciccillo: ¶ «Uèh ma tu lo
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porta: il ritorno di Ciccillo, che un tempo aveva
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di litigi: con un Ciccillo che torna a casa
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suo sguardo spaurito su Ciccillo, per vedere se le
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minaccia da quella parte. Ciccillo guardava e sorrideva. Gli
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Speranzella. Come il santo, Ciccillo atteggia la testa con
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di Nannina risvegliò in Ciccillo l’uomo che a
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è calmata, finalmente» disse Ciccillo, strappando la cinghia dalle
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Hai visto?» approfittò subito Ciccillo per consolidare la sua
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scordata una cosa» disse Ciccillo: «ti sei scordata che
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dicono, è tornato don Ciccillo, hanno avviato i ragazzi
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memoria tutti quanti!» Ormai Ciccillo non temeva più la
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Nanniné!» ¶ «Be’» tagliò corto Ciccillo, «sapete che c’è
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e scatolette mess’insieme.» Ciccillo si aggirava in maniche
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giusto. ¶ «E proviamola!» fece Ciccillo con degnazione. ¶ «E allora
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dalla Cafettèra e da Ciccillo, e voleva invece essere
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e con voce che Ciccillo non potesse udire, le
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può sapere ora» disse Ciccillo, terminata la sua scodella
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altra da quella che Ciccillo aveva visto entrare qualche
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di lei, e che Ciccillo non riusciva a ricordare
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lei, e che ugualmente Ciccillo non riusciva a rammentare
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Si fa guardare, pensava Ciccillo, attribuendo alla ragazza tutta
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e la fornicazione; e Ciccillo, incerto come giudicare il
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in questa casa!» scattò Ciccillo. «E ti pare che
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Mi fa piacere» disse Ciccillo sfottente. «Mi fa tanto
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e l’imbarazzo di Ciccillo, che s’accorse di
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E va be’» fece Ciccillo, e filosoficamente cominciò a
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Neh, e Michele?» domandò Ciccillo per sviare di nuovo
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questo è logico, pensò Ciccillo. Ma la Cafettèra non
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contrariata. ¶ «Favorite!» disse invece Ciccillo. ¶ «Se l’ora è
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se n’è uscito; Ciccillo si è seduto in
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sapeva staccarsi dal portone. Ciccillo si animava in una
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chiromante che vedendo avanzare Ciccillo dalla strada borbottò un
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disse superando la soglia. ¶ Ciccillo si fece di lato
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sotto il cuscino, quando Ciccillo lo raggiunse in maglia
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addosso lo sguardo di Ciccillo. Sperò in un sonno
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porte chiuse, segno che Ciccillo aveva compiuto il suo
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stessa famiglia! Dovevate sentire Ciccillo! Neh, quell’impeso che
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selciato; via via che Ciccillo, Nannina o la Cafettèra
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ci vuol tempo», rispose Ciccillo nel suo blu doppiopetto
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mezzo alla folla schiamazzante Ciccillo camminava a testa bassa
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correva davanti alla colonna, Ciccillo pensava: “Menomale, ora finisce
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scandalo. Poi chiamò affannosamente Ciccillo, Nannina, Pascalotto, che avevano
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al vento. Elvira e Ciccillo gli tenevano dietro, assorti
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gli tenevano dietro, assorti. Ciccillo non osava neppure domandare
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figura stiamo facendo?» disse Ciccillo. ¶ «Mazza e panelle!» gridò
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l’era inghiottita. Allora Ciccillo si ricordò della bandierina
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voleva!» ¶ «Che disgrazia?» chiese Ciccillo, già disposto a sentirne
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Questo vorresti?» fece amaro Ciccillo. ¶ «Io li ho combinati
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Ma si sa,» cominciò Ciccillo incuriosito: «l’hai mandata
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a sentire a me.» Ciccillo cominciava ad alzar la
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dice questo scemo di Ciccillo…» ¶ «Terresti il coraggio anche
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proprio come Nannina?» chiese Ciccillo animandosi. «Già, tu a
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me» chiese. ¶ Solamente allora Ciccillo e donn’Elvira si
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di Nannina. ¶ «Nannì!» scattò Ciccillo, «Tu che ti sei
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sua colpa. ¶ «Figurati» riprese Ciccillo «la gente che ci
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potevi lasciare?» ¶ «E dove?» ¶ Ciccillo frenò un nuovo scatto
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aspettare il segnale di Ciccillo. Nel vedersela davanti così
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solo per riguardo a Ciccillo, perché era Ciccillo, non
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a Ciccillo, perché era Ciccillo, non denunziava il “caso
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denunziava il “caso”. ¶ Anche Ciccillo, come Mastro Vincenzo, s
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di Dio», aveva detto Ciccillo: «Ma io, mi domando
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o non lo sai?» ¶ Ciccillo allora stolidamente si era
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apri bene.» Come se Ciccillo fosse stato il padre
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fa la lezione a Ciccillo: ¶ «Vedi, facci riflessione, sembra
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sapete?…» E aveva guardato Ciccillo. «Dice che aveva bisogno
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arrivati?» ¶ Repubblicano, aveva pensato Ciccillo, trasalendo, e chissà poi
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intervenuto a quel punto Ciccillo. «Per forza! E l
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per un riguardo a Ciccillo, e perché era Ciccillo
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Ciccillo, e perché era Ciccillo non denunciava il “caso
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sotto lo sguardo di Ciccillo che pareva ogni momento
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sempre più difficili, che Ciccillo s’affrettava ad approvare
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infermiere, doveva capirle… ¶ Ma Ciccillo ormai si grattava la
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testa la mano di Ciccillo era passata intanto alla
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condanna?» aveva quasi sussurrato Ciccillo. ¶ «Proprio… Specie per una
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era stretto nelle spalle, Ciccillo. ¶ «Quel va be’ non
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suo male ad aspettare Ciccillo; una malattia che faceva
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aspettava notte e giorno Ciccillo; di notte sul giaciglio
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con la porta accostata. Ciccillo doveva entrare senza strepito
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Pronta la siringa?» domandava Ciccillo, per prima cosa. ¶ Nannina
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tegamino ad occhi chiusi. Ciccillo sturava l’ago succhiando
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altra parte, così.» Ma Ciccillo non rinunciava mai a
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me ne parlate mai…» ¶ Ciccillo ne parlava sempre mal
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davanti al basso vostro.» ¶ Ciccillo prese a darsi schiaffi
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pensa alla casa…». ¶ «Chi?» ¶ «Ciccillo! E lui che ha
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per anni celate. Allora Ciccillo s’accorse di essere
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filo bianco della coperta. ¶ Ciccillo allora con una tazza
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stare, santo Dio…». ¶ E Ciccillo: ¶ «Prendetevelo in grazia di
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voi dottori!» E sorrideva Ciccillo. ¶ Sorbendosi il caffè il
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vecchia scuola.» ¶ «Quale?» chiedeva Ciccillo, più in ansia per
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ricondusse in casa di Ciccillo il chiromante, che ne
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i contorni del tradimento. ¶ Ciccillo dal canto suo si
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altrimenti. Fin d’allora Ciccillo con il suo fiuto
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effondeva dalla sua ascella Ciccillo infermiere capì che la
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e, quindi, monarchia; e Ciccillo, invece, aveva tracciato la
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riempita di nuovi visitatori. ¶ Ciccillo pensava: menomale, Dio vede
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abbagliava. ¶ «Uscite, uscite», disse Ciccillo ai presenti, «alla buona
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chiese uno specchio; ma Ciccillo con la mano fece
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glielo aveva proibito, ma Ciccillo incitò Nannina ad accontentarla
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o di Pascalotto?» domandò Ciccillo. ¶ «Pascalotto e Michele.» ¶ Nannina
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spalancate del ragazzo. ¶ Nannina, Ciccillo e Pascalotto, torno torno
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debole come il padre…» ¶ Ciccillo rise invece dì offendersi
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a don Tremendina?» suggerì Ciccillo. «Quello è tanto bravo
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spalancassero le porte. Quando Ciccillo le fu da presso
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vedi quanti amici?» disse Ciccillo per saggiare la sua
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sorrise al cuscino; e Ciccillo, scorgendo quel segno di
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a tutti quanti» disse Ciccillo. ¶ Era arduo in quel
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parlare per prima. Ma Ciccillo non vede quel segno
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del Bar Babilonia, mentre Ciccillo, sempre lamentandosi della scomodità
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difendersi dalla gelosia di Ciccillo, senza offenderlo. Poi cerca
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valli a spostare, va’! Ciccillo si è provato, e
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o o sati a Ciccillo. E finirà di fare
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lanternone di Maruzza. Anche Ciccillo ha tirato per metà
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E lei?» fa ansioso Ciccillo. ¶ «Lei appunto, stavo dicendo
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allontana di qualche passo. Ciccillo lo raggiunge: ¶ «Allora?» dice
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Una decisione» ripete stolidamente Ciccillo. ¶ «Una decisione, precisamente» ribatte
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hanno detto queste carte?» Ciccillo si portava ogni tanto
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Ah s’è fissata.» Ciccillo non offriva argomenti, ma
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a gisce.» ¶ «Michele, insomma?» Ciccillo è ancora più preoccupato
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a vedere» gli dice Ciccillo «se Michele sta all
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tu di qua», insiste Ciccillo. ¶ «Lo so, lui mi
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Parenti si avvicinano a Ciccillo. ¶ «Che c’è qualche
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E dov’è andato?» Ciccillo ha quasi gridato, istintivamente
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Questo è tutto?» fa Ciccillo con una voce che
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concreto. Che stesso?» interviene Ciccillo. ¶ «Zitto a voi, lasciatemi
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interrompe la voce di Ciccillo che vuol sapere da
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ti dà il permesso…» Ciccillo è furibondo. ¶ «No, così
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è da fare?» domanda Ciccillo. ¶ «Gesù, c’è una
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fate già morti?» dice Ciccillo, e Pascalotto fissando le
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riaffiora al sole. Anche Ciccillo corre da qualche parte
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a quel disgraziato di Ciccillo.» ¶ Si alza a fatica
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la magia non esiste… ¶ Ciccillo è appena tornato dall
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ricordo nel tatto di Ciccillo. È diversa, ora, la
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abbassata s’è rintanato Ciccillo, che non sa che
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Mastrovincenzo gli mostra. Ma Ciccillo preferirebbe di no. Va
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non è morto, ma Ciccillo non vorrebbe udire altre
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accorgersi della reazione di Ciccillo, scorre le prime righe
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Pascalotto…» ¶ Un singhiozzo di Ciccillo interrompe la faticosa lettura
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Mastrovincenzo guarda a lungo Ciccillo, poi sospira: ¶ «È inutile