Egisto Roggero, I racconti della quiete, 1896

vecchia fantesca pregava sommessamente. ¶ Delfina. ¶ Uscendo dalla Università – la

Che io, che fraülein Delfina, che Agnese sappiamo, nulla

cura delicata di fraülein Delfina, la signorina del professore

Agnese, e la signorina Delfina? ¶ — Oh, povera signorina! È

un po’ alla signorina Delfina? ¶ La buona Agnese mi

Mi legava a fraülein Delfina una ben cara e

calcoli più elevati. ¶ E Delfina venne, bianca, tranquilla, leggerissima

Che ha vostro padre, Delfina? ¶ — Non so. È molto

tutto in aria. Aiutai Delfina a rimettere un poco

amate dunque davvero, signorina Delfina? ¶ — Certo – rispose ella, sicura

di quel mattino, fraülein Delfina! Li ho ancora qui

cara città!... ¶ — Perchè, vedete, Delfina – ripresi io, tutto turbato

proposito?... ¶ — Parlargli di voi. Delfina.... ¶ Ella attese il seguito

mai più, o fraülein Delfina, per quanta acqua del

mio padre.... ¶ — Lo credete, Delfina? ¶ — Sì, non è il

Heinrich? ¶ — Come volete, mia Delfina. ¶ Mi chinai per posare

è, Agnese? chiese dolcemente Delfina. ¶ — C’è il professore

casa, finalmente! ¶ Ci lasciammo. Delfina smontò dal suo piccolo

e andò di là. ¶ Delfina ne approffittò per sguisciare

di me e di Delfina. ¶ E Franz? oh Franz

passo, col professore. ¶ Io, Delfina e Franz – i ragazzi

libero fiume. E mai Delfina era stata più bianca

Ad un certo momento Delfina si appoggiò al mio

sentimento sincero per fraülein Delfina, non mancai di fargli

intanto pensava che se Delfina, poco prima, nel buio

e le sue nebulose... Delfina era mia fidanzata, certamente

la figuretta snella di Delfina, mia sposa, al mio

bambina, la mia piccola Delfina, che somiglia tutta a

non sarà mai. A Delfina parlerò io: essa mi

estiva quando io con Delfina, Franz e il Professore

molto commossi. ¶ La povera Delfina era tanto pallida ed

Oh, mia piccola amica Delfina! Io ho chiuso in

il visino pallido di Delfina e il buon Franz

Nörten, sventolanti i fazzoletti: Delfina pallida e lagrimosa, non