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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Manzoni, Adelchi, 1822

concordanze di «Di»

nautoretestoannoconcordanza
1
1822
io sento ¶ Una pienezza di martir, che il core
2
1822
e mi destassi ¶ Molle di pianto ed affannosa; e
3
1822
ne chiedesse, e, sorridendo, ¶ Di poca fe' mi rampognasse
4
1822
sì: questi son volti ¶ Di pace e d'amistà
5
1822
Moriamo in pace. ¶ Parlatemi di Dio: sento ch'Ei
6
1822
le palme, e rorida ¶ Di morte il bianco aspetto
7
1822
fato: ¶ Sempre un obblio di chiedere ¶ Che le saria
8
1822
pensier tornavano ¶ Gl'irrevocati ; ¶ Quando ancor cara, improvida
9
1822
la battuta polvere ¶ Riga di sangue, colto ¶ Dal regio
10
1822
Al pio colono augurio ¶ Di più sereno dì. ¶ SCENA
11
1822
augurio ¶ Di più sereno . ¶ SCENA SECONDA ¶ Notte. Interno
12
1822
un battifredo sulle mura di Pavia. Un'armatura nel
13
1822
AMRI ¶ GUNTIGI ¶ Amri, sovvienti di Spoleti? ¶ AMRI ¶ E posso
14
1822
noi ¶ Era da men di te; che ora tra
15
1822
Che il tristo amico ¶ Di caduto signor, quei che
16
1822
ristorar? Levatevi dal fianco ¶ Di que' felici che spregiate
17
1822
egli Svarto, un uom di guerra oscuro, ¶ Che ai
18
1822
Ah! voi volete ¶ Sparger di fiele il nappo, a
19
1822
Oscurità racconsolarvi: è questo ¶ Di vostre mire il segno
20
1822
Splende alla mia; né di toccarlo il vostro ¶ Vano
21
1822
ne affronto: e un saprete ¶ Che a questo
22
1822
fu, che un giorno di battaglia in campo. ¶ Perché
23
1822
a parlamento, Svarto, ¶ Un di color, ch'ei traditori
24
1822
Carlo ¶ Noma Fedeli... oh! di guardarsi indietro ¶ Non è
25
1822
destin, che pera ¶ Un di noi due; far deggio
26
1822
entro Pavia, mi chiese ¶ Di segreto parlar, messo di
27
1822
Di segreto parlar, messo di Carlo ¶ Mi si scoverse
28
1822
disse ¶ Che l'ira di nemico a volger pronto
29
1822
porge un diploma) ¶ sei di Pavia. ¶ GUNTIGI ¶ Da questo
30
1822
quando Carlo arrivi, ¶ Vincitor di Pavia, di resistenza ¶ Chi
31
1822
arrivi, ¶ Vincitor di Pavia, di resistenza ¶ Chi parlerà? L
32
1822
Cadon tutte in un , membra disciolte ¶ D'avulso
33
1822
è tolto ¶ Ogni pretesto di vergogna: al duro ¶ Ostinato
34
1822
chieda; io fui vassallo ¶ Di Desiderio, in dì felici
35
1822
vassallo ¶ Di Desiderio, in felici, e il mio
36
1822
macchia io coprirei. ¶ Cinto di qua, di là, lo
37
1822
coprirei. ¶ Cinto di qua, di là, lo sventurato ¶ Sfuggir
38
1822
o all'astro ¶ Trionfator di Carlo i guardi alfine
39
1822
lor consiglia ¶ Ogni pensier di abbandonar cui Dio ¶ Già
40
1822
amici? in una folla ¶ Di salvati da noi? ¶ GUNTIGI
41
1822
fiducia ti rendo. Il che Carlo ¶ Senza sospetto
42
1822
devoto... ¶ Guardiamci da quel ! Ma se gli sfugge
43
1822
per noi ¶ Sola via di salute era pur quella
44
1822
compagni ed al periglio ¶ Di questa notte, che obbliata
45
1822
patto, ad ambo ¶ Patto di vita. Sulla tua fortuna
46
1822
Sulla tua fortuna ¶ Io di vegliar prometto; i tuoi
47
1822
Verona ¶ ADELCHI, GISELBERTO, duca di Verona ¶ GISELBERTO ¶ Costretto, o
48
1822
attrita ¶ Dal lungo assedio, di guerrier, di scorte ¶ Scema
49
1822
sorgerò che per fuggir di nuovo? ¶ A che pro
50
1822
d'un sepolcro ¶ Privo di gloria? - E comple? Io
51
1822
spero. ¶ DESIDERIO ¶ Maledetto quel che sopra il monte
52
1822
È serbato a' miei ; spender li posso ¶ In
53
1822
degli stenti il peso. ¶ Di gravi io ne portai
54
1822
intanto ¶ Restar potrai: cinta di mura intatte, ¶ Ricca d
55
1822
il padre. ¶ Il duca di Verona ov'è? ¶ GISELBERTO
56
1822
da codesto ¶ Orrido sogno di viltà destarsi, ¶ Dite ch
57
1822
che una via rimane ¶ Di morir senza infamia; e
58
1822
è sperso ¶ In questo , ma non distrutto! ¶ (partono
59
1822
fedeltà distorlo. ¶ Seco indugiarmi, di tua vita in forse
60
1822
stridenti, ¶ Dai solchi bagnati di servo sudor, ¶ Un volgo
61
1822
pavidi volti, ¶ Qual raggio di sole da nuvoli folti
62
1822
cupo sonò. ¶ A torme, di terra passarono in terra
63
1822
terra, ¶ Cantando giulive canzoni di guerra, ¶ Ma i dolci
64
1822
amor. ¶ Gli oscuri perigli di stanze incresciose, ¶ Per greppi
65
1822
officine, ¶ Ai solchi bagnati di servo sudor. ¶ Il forte
66
1822
PRIMA ¶ Giardino del monastero di San Salvatore in Brescia
67
1822
ch'oggi mi prese ¶ Di circondarmi ancor di queste
68
1822
prese ¶ Di circondarmi ancor di queste aperte ¶ Aure, ch
69
1822
Sotto il mio cielo di sedermi, e tutto ¶ Vederlo
70
1822
si ritirano: Ansberga siede) ¶ - Di tue cure il fine
71
1822
fine ¶ S'appressa, e di mie pene. Oh! con
72
1822
tomba: incontro ¶ L'ora di Dio più non combatte
73
1822
non guardarmi ¶ Accorata così. Di Dio, nol vedi?, ¶ Questa
74
1822
lasci in terra ¶ Pel che Brescia assaliran? per
75
1822
e soave ¶ Serbai memoria di quel dì, dell'atto
76
1822
Serbai memoria di quel , dell'atto ¶ Cortese, allor
77
1822
alto consiglio è certo ¶ Di pietà più profonda: e
78
1822
dovunque, a quel feroce ¶ Di mia gente nemico approssimarsi
79
1822
terra non lascia, e di quel tanto ¶ Ch'ella
80
1822
animò, sì larga ¶ Fosti di cure, non ti sia
81
1822
siam polve: ed io ¶ Di che mi posso gloriar
82
1822
posso gloriar? - ma porti ¶ Di regina le insegne: un
83
1822
fe' regina: il don di Dio, nessuno ¶ Rapir lo
84
1822
Adempi ¶ Il sagrifizio; odi: di questo asilo, ¶ Ove ti
85
1822
voi! felice ¶ Qualunque, sgombro di memorie il core ¶ Al
86
1822
gli occhi posò, pria di fissarli ¶ In fronte all
87
1822
E, se all'annunzio di mia morte, un novo
88
1822
morte, un novo ¶ Pensier di pentimento e di pietade
89
1822
Pensier di pentimento e di pietade ¶ Assalisse quel cor
90
1822
freno ¶ Ingiurioso alla bontà di Lui, ¶ Che tocca i
91
1822
tutto dal tuo cor. Di nuove ¶ Inique nozze ei
92
1822
occhi ¶ Degli uomini e di Dio, l'inverecondo, ¶ Come
93
1822
O Carlo, ¶ Farmi morire di dolor, tu il puoi
94
1822
fui tua, se alcuna ¶ Di me dolcezza avesti... oh
95
1822
vidi, ¶ Che prima amai di questa casa, il sai
96
1822
Ah non partir! prometti ¶ Di non fuggir da me
97
1822
il resto ¶ Voi sniderete di leggier: noi tosto ¶ Le
98
1822
il re, siccome il che certa ¶ La vittoria
99
1822
pronti a pugnar; che di ritorno ¶ Si parlerà dopo
100
1822
mezzo ai campi ¶ Ondeggianti di spighe, e ne' frutteti
101
1822
e ne' frutteti ¶ Carchi di poma ai padri nostri
102
1822
racchiude, ¶ E i martiri di Dio; dove il supremo
103
1822
Piazza dinanzi alla tenda di Adelchi ¶ ADELCHI, ANFRIDO ¶ ANFRIDO
104
1822
Le tende al tutto di levar? ¶ ANFRIDO ¶ Nessuno ¶ Finora
105
1822
quali ¶ Son da tre , poi che le prime
106
1822
all'erta, in atto ¶ Di chi assalir non pensa
107
1822
quanto ¶ Più scemato è di forze; e senza offesa
108
1822
Ermengarda, ei che giurava ¶ Di spegner la mia casa
109
1822
io scelsi, ¶ Il cor di quelli ch'io prendea
110
1822
della tua gloria, alteri ¶ Di dividerla teco; e quei
111
1822
è d'agognarla, e di morire ¶ Senza averla gustata
112
1822
in un lato, ei di vittoria altrove ¶ Andar può
113
1822
il resto, e tra di noi diviso; ¶ E ai
114
1822
Che ad esser capo di ladron; che il cielo
115
1822
Dir che d'omaggi, di potenza e d'oro
116
1822
valor ti fura. ¶ Dissipator di Francia! io ti saluto
117
1822
io ti saluto ¶ Conquistator di Roma: al nobil serto
118
1822
mai passò sul capo ¶ Di venti re, tu di
119
1822
Di venti re, tu di tua man porrai ¶ L
120
1822
la scena s'affolla di Longobardi fuggitivi) (entra Baudo
121
1822
drappello sbandato. ¶ (in atto di partire) ¶ BAUDO ¶ Un'oste
122
1822
infame: ¶ Il nemico è di là. Seguite Adelchi. ¶ (entra
123
1822
al petto d'uno di essi e lo ferma
124
1822
voi ¶ Fuggo: è destin di chi comanda ai tristi
125
1822
vessilli, e fecer segni ¶ Di pace, e amici si
126
1822
venia, per certo ¶ Mosso di Francia non sarei. ¶ CARLO
127
1822
sue mani tra quelle di Carlo) ¶ O re de
128
1822
tempo. ¶ CARLO ¶ Svarto, ¶ Conte di Susa... ¶ SVARTO ¶ O re
129
1822
CARLO ¶ Il nome ¶ Dimmi di questi a me devoti
130
1822
devoti. ¶ SVARTO ¶ Il duca ¶ Di Trento Ildechi, di Cremona
131
1822
duca ¶ Di Trento Ildechi, di Cremona Ervigo, ¶ Ermenegildo di
132
1822
di Cremona Ervigo, ¶ Ermenegildo di Milano, Indolfo ¶ Di Pisa
133
1822
Ermenegildo di Milano, Indolfo ¶ Di Pisa, Vila di Piacenza
134
1822
Indolfo ¶ Di Pisa, Vila di Piacenza: questi ¶ Giudici son
135
1822
I primi istanti ¶ Che di riposo avremo, io li
136
1822
ad una ¶ Gente germana, di german guerrieri ¶ Capo, guerra
137
1822
de' Fedeli ¶ Franchi, o di voi, nel grado suo
138
1822
le mani in atto ¶ Di supplicante, e ci pregò
139
1822
ANFRIDO ¶ Bisogno ¶ C'è di compagni per morir? ¶ CARLO
140
1822
restavi e non prigion di Carlo? ¶ ANFRIDO ¶ Io viver
141
1822
sua. Lo vinci ¶ Tu di fortuna e di poter
142
1822
Tu di fortuna e di poter, ma d'alma
143
1822
Siam lunge, e fuor di strada: al nostro orecchio
144
1822
Cinto non sei che di leali. ¶ DESIDERIO ¶ E Adelchi
145
1822
fiero Adelchi ha tinta ¶ Di Franco sangue la sua
146
1822
miei ¶ Ad una scola di terror più a lungo
147
1822
Re, all'umil servo ¶ Di Colui che t'elesse
148
1822
tu scendevi, e ancor di rabbia insano, ¶ Più che
149
1822
rabbia insano, ¶ Più che di tema, il crudo veglio
150
1822
santo su l'altar di Dio, ¶ Pria che, sparso
151
1822
da me, seme diventi ¶ Di guerra contro il figliuol
152
1822
Che abbia Carlo mestier di sproni al fianco? ¶ - È
153
1822
E non è detto di mortal che possa ¶ Crescere
154
1822
che potea ¶ Io far di più? Pace al nemico
155
1822
Adriano io voglio ¶ Lasciar: di questo testimon ti chiamo
156
1822
mi disse, al salvator di Roma; ¶ Trovalo: Iddio sia
157
1822
teco; e s'Ei di tanto ¶ Ti degna, al
158
1822
sii scorta: a lui di Roma ¶ Presenta il pianto
159
1822
noi tu giungi ¶ Angel di gioia. ¶ MARTINO ¶ Uom peccator
160
1822
Tutto mi narra. ¶ MARTINO ¶ Di Leone al cenno, ¶ Verso
161
1822
ville e città, sol di latini ¶ Abitatori popolate: alcuno
162
1822
soggetti, ¶ Come radi pastor di folto armento. ¶ Giunsi presso
163
1822
ché cinto ¶ Al par di rocca è questo lato
164
1822
Che dall'aspetto salvator di Carlo ¶ Un breve tratto
165
1822
pastor la via ¶ Addimandai di Francia. - Oltre quei monti
166
1822
li varcò. - Le vie di Dio son molte, ¶ Più
167
1822
son molte, ¶ Più assai di quelle del mortal, risposi
168
1822
in serbo, ¶ Tanti pigliò di quanti un pellegrino ¶ Puote
169
1822
del cammino io gìa, di valle in valle ¶ Trapassando
170
1822
intorno ¶ Sovrastavanmi ancora; altre, di neve ¶ Da sommo ad
171
1822
ferrigne, erette a guisa ¶ Di mura insuperabili. - Cadeva ¶ Il
172
1822
la sua vetta ¶ Coronata di piante. A quella parte
173
1822
Era la costa ¶ Oriental di questo monte istesso, ¶ A
174
1822
monte istesso, ¶ A cui, di contro al sol cadente
175
1822
alba, risvegliommi; e pieno ¶ Di novello vigor la costa
176
1822
percosse un ronzio che di lontano ¶ Parea venir, cupo
177
1822
ma veramente ¶ Un rumor di viventi, un indistinto ¶ Suon
178
1822
viventi, un indistinto ¶ Suon di favelle e d'opre
179
1822
e d'opre e di pedate ¶ Brulicanti da lungi
180
1822
che a noi ¶ Sembra di qui lunga ed acuta
181
1822
calcate in pria. Presi di quella ¶ Il più breve
182
1822
Israello, i sospirati ¶ Padiglion di Giacobbe: al suol prostrato
183
1822
alba, ¶ Ad un'eletta di guerrier tu scorta ¶ Per
184
1822
valente, ¶ Che il fior di Francia alla tua scorta
185
1822
MARTINO ¶ Con lor sarò: di mie promesse pegno ¶ Il
186
1822
ti fia. ¶ CARLO ¶ Se di quest'alpe ¶ Mi sferro
187
1822
vincitore al santo ¶ Avel di Piero, al desiato amplesso
188
1822
un solo, ¶ Un uom di pace, uno stranier, m
189
1822
innanzi, ¶ Tacita, in atto di rampogna, afflitta, ¶ Pallida, e
190
1822
la chiamava alta ragion di regno? ¶ Se minor degli
191
1822
ubbidiste come ¶ In un di battaglia. Or della
192
1822
come ¶ In un dì di battaglia. Or della prova
193
1822
Posta per gioco un festivo, e tosto ¶ Gittata
194
1822
del passeggiero. Al santo ¶ Di pace asilo e di
195
1822
Di pace asilo e di pietà, che un tempo
196
1822
più che fedele, ¶ E di vicende e di pensieri
197
1822
E di vicende e di pensieri il tempo ¶ Impreveduto
198
1822
servigi ¶ Io vi destino: di regina il nome ¶ Abbia
199
1822
dicesti, Anfrido? ¶ Un legato... di Carlo? ¶ ANFRIDO ¶ O re
200
1822
Cambiar si ponno fra di noi? qual patto ¶ Che
201
1822
noi? qual patto ¶ Che di morte non sia? ¶ ANFRIDO
202
1822
morte non sia? ¶ ANFRIDO ¶ Di gran messaggio ¶ Apportator si
203
1822
incontra, ¶ Favella in atto di blandir. ¶ DESIDERIO ¶ Conosco ¶ L
204
1822
DESIDERIO ¶ Conosco ¶ L'arti di Carlo. ¶ ADELCHI ¶ Al suo
205
1822
un solo cor domanda: ¶ , l'abbiam noi? Che
206
1822
Tosto le terre abbandonar di cui ¶ L'uomo illustre
207
1822
popol nostro, testimoni voi ¶ Di ciò mi siate; se
208
1822
proposta intesi, ¶ Sacro dover di re solo potea ¶ Piegarmi
209
1822
sappi che ai primi ¶ Di nostra gente, a quelli
210
1822
a noi, siam usi ¶ Di confidarlo: agli stranier non
211
1822
tal risposta è guerra. ¶ Di Carlo in nome io
212
1822
che poste ¶ Sul retaggio di Dio le mani avete
213
1822
signor non viene: ¶ Campion di Dio, da Lui chiamato
214
1822
e qui: l'angiol di Dio, che innanzi ¶ Al
215
1822
che innanzi ¶ Al destrier di Pipin corse due volte
216
1822
ancora, ¶ Che il Dio di tutti, il Dio che
217
1822
la vendetta, il Dio, ¶ Di cui talvolta più si
218
1822
aspettarlo ¶ Staremci? ¶ ILDECHI ¶ Amici, di consulte il loco ¶ Questo
219
1822
vie diverse ¶ Alla casa di Svarto ognuno arrivi. ¶ SCENA
220
1822
arrivi. ¶ SCENA SETTIMA ¶ Casa di SVARTO ¶ SVARTO ¶ Un messaggier
221
1822
SVARTO ¶ SVARTO ¶ Un messaggier di Carlo! Un qualche evento
222
1822
vedreste, ¶ Duchi superbi, chi di noi l'avria. ¶ Se
223
1822
D'esservi pari un ! - D'oro appagarmi ¶ Credete
224
1822
Sciorlo col ferro: il s'appressa, io spero
225
1822
Credete ¶ Che in cor di questi re siavi un
226
1822
ILDECHI ¶ Vada adunque un di noi; rechi le nostre
227
1822
m'udite. ¶ Se alcun di voi quinci sparisce, i
228
1822
Dov'è? dica un di voi: Svarto? io lo
229
1822
Sventurato! diranno; e più di Svarto ¶ Non si farà
230
1822
Non è mestier che di prontezza. ¶ ILDECHI ¶ Amici! ¶ Ch
231
1822
Ei vada. ¶ ILDECHI ¶ Al di novello in pronto ¶ Sii
232
1822
de' Franchi in Val di Susa ¶ CARLO, PIETRO ¶ PIETRO
233
1822
Signor ti destina; e di ritorno ¶ Per tutto il
234
1822
io ¶ Per la salvezza di tal padre oprai, ¶ Uomo
235
1822
tal padre oprai, ¶ Uomo di Dio, tu lo vedesti
236
1822
e fede ne farà. Di quello ¶ Che resti a
237
1822
patteggiai là dove ¶ Tre più tardi comandar potea
238
1822
volenterosa, ¶ Come al racquisto di sue terre andria. ¶ Ora
239
1822
picciol varco ¶ Chiuso è di mura, onde insultare ai
240
1822
il valer non basta, ¶ Di valenti io perdei: troppo
241
1822
DONZELLE, SUORE DEL MONASTERO DI SAN SALVATORE; CONTI E
242
1822
arduo muro ¶ Che Val di Susa chiude, e dalla
243
1822
disleal, per cui ¶ Annunzio di sventura al cor d
244
1822
è giunta! ¶ Oh! questo gli sia pagato: oh
245
1822
tuo? Tutta Pavia ¶ Far di nostr'onta testimon volevi
246
1822
che le parti sostenean di Rachi, ¶ Quand'egli osò
247
1822
Rachi, ¶ Quand'egli osò di contrastarmi il soglio? ¶ Nemici
248
1822
oh stato, del costor, di quello ¶ De' soggetti più
249
1822
e sorella ¶ Non indarno di re, sovra la folla
250
1822
leverà la fronte ¶ Bella di gloria e di vendetta
251
1822
Bella di gloria e di vendetta. - E il giorno
252
1822
infelice ¶ Del fratel suo, di cui con arti inique
253
1822
la risposta d'Adrian? di lui ¶ Che stretto a
254
1822
Che stretto a Carlo di cotanti nodi, ¶ Voce udir
255
1822
non gli fa che di lusinga ¶ E di lode
256
1822
che di lusinga ¶ E di lode non sia, voce
257
1822
lode non sia, voce di padre ¶ Che benedice? A
258
1822
lui l'alto favor di Piero ¶ Promette e prega
259
1822
terra ¶ E il santuario di querele assorda ¶ Per le
260
1822
questa incresciosa ¶ Guerra eterna di lagni e di messaggi
261
1822
eterna di lagni e di messaggi ¶ E di trame
262
1822
e di messaggi ¶ E di trame fia tronca; e
263
1822
vittoria esser può? Quel che indarno ¶ I nostri
264
1822
vittoria, innanzi ¶ Alla tomba di Pier due volte Astolfo
265
1822
tu d'Astolfo e di Pipin? Sotterra ¶ Giacciono entrambi
266
1822
chiesi: un grido sorse ¶ Di consenso e di plauso
267
1822
sorse ¶ Di consenso e di plauso, e nella destra
268
1822
riferir che tali ¶ Son di Carlo i pensier, quali
269
1822
mio figliuol, mi colmeria di gioia. ¶ ADELCHI ¶ Deh! perché
270
1822
tuo cospetto, ¶ Nel giudizio di Dio, nella mia spada
271
1822
Astolfo ¶ Incontro al figlio di Pipin. Rammenta ¶ Di chi
272
1822
figlio di Pipin. Rammenta ¶ Di chi siam re; che
273
1822
ai leali, e più di lor fors'anco, ¶ Sono
274
1822
percota? Havvi altra via di scampo ¶ Fuorché l'ardir
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1822
ADELCHI ¶ Quel che, signor di gente invitta e fida
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1822
e fida, ¶ In un di vittoria, io proporrei
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1822
fida, ¶ In un dì di vittoria, io proporrei: ¶ Sgombriam
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1822
potesse ¶ Sorgere un lieto , questo sarebbe, ¶ Questo, in
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1822
morivi - ed io... ¶ Ah! di lassù certo or ci
280
1822
Quella Ermengarda tua, che di tua mano ¶ Adornavi quel
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1822
tua mano ¶ Adornavi quel , con tanta gioia, ¶ Con
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1822
il crine ¶ Recidesti quel , vedi qual torna! ¶ E
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1822
mia sventura. D'amistà, di pace ¶ Io la candida
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1822
a tutti a cui di gioia ¶ Esser pegno dovea
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1822
Esser pegno dovea. ¶ DESIDERIO ¶ Di quell'iniquo ¶ Forse il
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1822
ERMENGARDA ¶ Padre, nel fondo ¶ Di questo cor che vai
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1822
ov'io ¶ Crebbi adornata di speranze, in grembo ¶ Di
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1822
di speranze, in grembo ¶ Di quella madre, or che
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1822
Erano queste una linea di mura, di bastite e
290
1822
una linea di mura, di bastite e di torri
291
1822
mura, di bastite e di torri, verso lo sbocco
292
1822
torri, verso lo sbocco di Val di Susa, al
293
1822
lo sbocco di Val di Susa, al luogo che
294
1822
serba ancora il nome di Chiusa. Desiderio le aveva
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1822
a difenderle. I Franchi di Carlo vi trovarono molto
296
1822
maggior resistenza, che quelli di Pipino (xxvi). Il monaco
297
1822
in battaglia una mazza di ferro, gli appostava dalle
298
1822
macello (xxvii). Carlo, disperando di superare le Chiuse, né
299
1822
Italia, aveva già stabilito di ritornarsene (xxviii), quando arrivò
300
1822
spedito da Leone, arcivescovo di Ravenna; e insegnò a
301
1822
poi uno de' successori di Leone su quella sede
302
1822
xxx). Desiderio, con parte di quelli che gli eran
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1822
ritornarono alle loro città: di queste alcune s'arresero
304
1822
quest'ultime fu Brescia, di cui era duca il
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1822
era duca il nipote di Desiderio, Poto, che, con
306
1822
si mise alla testa di molti nobili, e resistette
307
1822
liberatore (xxxiii). L'assedio di Pavia durò parte dell
308
1822
e confinato nel monastero di Corbie, dove visse santamente
309
1822
che s'arrese; e di là si rifugiò a
310
1822
Nella tragedia, la fine di Adelchi si è trasportata
311
1822
questa tragedia, manca affatto di fondamenti storici: i disegni
312
1822
in somma è inventato di pianta, e intruso tra
313
1822
de' re longobardi era di mettere loro in mano
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1822
intonse; e vuole che di qui sia venuta la
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1822
ancora in qualche dialetto di Lombardia (xlii). ¶ SCENA V
316
1822
i Longobardi in caso di portar l'armi, e
317
1822
era, già ai tempi di Tacito, una distinzione ambita
318
1822
ed era un misto di sudditanza onorevole e di
319
1822
di sudditanza onorevole e di devozione affettuosa. Quelli che
320
1822
il titolo domicellus; e di qui il donzello, che
321
1822
presso i Longobardi, era di metter le mani su
322
1822
suo contemporaneo, imitatore studioso di Virgilio, come si poteva
323
1822
descrive lungamente una caccia di Carlo, e le donne
324
1822
cioè come un titolo di vassallaggio. Non trovando altro
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1822
cagioni della differente fortuna di questo vocabolo nelle due
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1822
questa parola a forza di lacrime e di sangue
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1822
forza di lacrime e di sangue; e a forza
328
1822
sangue; e a forza di lacrime e di sangue
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1822
forza di lacrime e di sangue è stata cancellata
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1822
figlio, re ¶ ERMENGARDA, figlia di Desiderio ¶ ANSBERGA, figlia di
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1822
di Desiderio ¶ ANSBERGA, figlia di Desiderio, badessa ¶ VERMONDO, scudiero
332
1822
Desiderio, badessa ¶ VERMONDO, scudiero di Desiderio ¶ ANFRIDO, TEUDI, scudieri
333
1822
d'Adelchi ¶ BAUDO, duca di Brescia ¶ GISELBERTO, duca di
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1822
di Brescia ¶ GISELBERTO, duca di Verona ¶ ILDECHI, INDOLFO, FARVALDO
335
1822
GUNTIGI, duchi ¶ AMRI, scudiero di Guntigi ¶ SVARTO, soldato ¶ FRANCHI
336
1822
ADRIANO papa ¶ MARTINO, diacono di Ravenna ¶ DUCHI, SCUDIERI, SOLDATI
337
1822
ADELCHI ¶ L'AUTORE ¶ DOLENTE DI NON POTERE A PIÙ
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1822
NOME E LA MEMORIA DI TANTA VIRTÙ. ¶ NOTIZIE STORICHE
339
1822
agli Avari; e ingrossata di ventimila Sassoni e d
340
1822
nome, fondandovi il regno, di cui Pavia fu poi
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1822
terra ferma, l'esarcato di Ravenna tenuto ancora dall
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1822
andava restringendo e indebolendo di giorno in giorno, e
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1822
in cui Astolfo giura di sgomberare le città occupate
344
1822
i contorni. Stefano ricorre di nuovo a Pipino: questo
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1822
a Pipino: questo scende di nuovo: Astolfo corre in
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1822
a Pipino due messi di Costantino Copronimo imperatore, a
347
1822
a pregarlo, con promesse di gran doni, che rimettesse
348
1822
stretto in Pavia, venne di nuovo a patti, e
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1822
Muore Astolfo: Desiderio, nobile di Brescia (iv), duca longobardo
350
1822
era stato re prima di lui, e s'era
351
1822
era fatto monaco, ambisce di nuovo il regno; esce
352
1822
dal chiostro, fa raccolta di uomini e va contro
353
1822
e consiglia a Ratchis di ritornarsene a Montecassino. Ratchis
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1822
sua moglie, il monastero di San Salvatore, che fu
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1822
che fu poi detto di Santa Giulia, in Brescia
356
1822
Ansberga, o Anselperga, figlia di Desiderio, ne fu la
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1822
badessa (vii). ¶ 758 ¶ Alboino, duca di Benevento, e Liutprando, duca
358
1822
Benevento, e Liutprando, duca di Spoleto, si ribellano a
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1822
mettendosi sotto la protezione di Pipino. Desiderio gli attacca
360
1822
al regno il figliuolo di Desiderio, nelle lettere de
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1822
Le lettere a Pipino, di Paolo I e di
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1822
di Paolo I e di Stefano III, successori di
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1822
di Stefano III, successori di Stefano II, sono piene
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1822
Stefano II, sono piene di lamenti e di richiami
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1822
piene di lamenti e di richiami contro Desiderio, il
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1822
nuove occupazioni. ¶ 770 ¶ Bertrada, vedova di Pipino, desiderosa di stringer
367
1822
vedova di Pipino, desiderosa di stringer legami d'amicizia
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1822
sua casa e quella di Desiderio, viene in Italia
369
1822
e propone due matrimoni: di Desiderata o Ermengarda (ix
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1822
o Ermengarda (ix), figlia di Desiderio, con uno de
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1822
de' suoi figli, e di Gisla sua figlia con
372
1822
con la quale cerca di dissuaderli dal contrarre un
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1822
sposò (xi). Il matrimonio di Gisla con Adelchi non
374
1822
Ermengarda, e sposa Ildegarde, di nazione Sveva (xii). La
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1822
Sveva (xii). La madre di Carlo biasimò il divorzio
376
1822
stati divisi alla morte di Pipino. Gerberga, vedova di
377
1822
di Pipino. Gerberga, vedova di Carlomanno, fugge co' suoi
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1822
promessa, fatta con giuramento, di rendere alla Chiesa ciò
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1822
Vestfalia), Desiderio, per vendicarsi di lui, e inimicarlo a
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1822
Franchi i due figli di Gerberga; e gli propose
381
1822
un re barbaro e di tempi barbari, il ritrovato
382
1822
a Roma tre inviati di questo, Albino suo confidente
383
1822
impadronirsi del regno, promettendogli di dargli in mano Desiderio
384
1822
Carlo radunò il campo di maggio, o, come lo
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1822
lungo assedio, di guerrier, di scorte ¶ Scema, non forte
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1822
vogliono al rischio starsi ¶ Di pugna impari, e di
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1822
Di pugna impari, e di spietato assalto. ¶ Fin che
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1822
Resta un de' primi di tua gente: il merti
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1822
Intimar de' codardi, e di chi trema ¶ Prender la
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1822
che a questo ¶ Furor di codardia s'opponga alcuno
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1822
il padre ¶ Negli artigli di Carlo! I giorni estremi
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1822
vivrà, soggetto al cenno ¶ Di quella man, che non
393
1822
serrar; mangiando il pane ¶ Di chi l'offese, e
394
1822
prezzo! E nulla ¶ Via di cavarlo dalla fossa, ov
395
1822
voglion morire. Oh più di tutti ¶ Fortunata Ermengarda! Oh
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1822
Oh giorni! oh casa ¶ Di Desiderio, ove d'invidia
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1822
Chi d'affanno morì! - Di fuor costui, ¶ Che arrogante
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1822
Una lieta novella. Uscir di questa ¶ Ignobil calca che
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1822
questo peso ¶ D'ira, di dubbio e di pietà
400
1822
ira, di dubbio e di pietà, gittarlo!... ¶ Tu, brando
401
1822
te stesso? Il mormorio ¶ Di questi vermi ti stordisce
402
1822
stordisce; il solo ¶ Pensier di starti a un vincitor
403
1822
tua virtù; l'ansia di questa ¶ Ora t'affrange
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1822
al padre ¶ Fa che di me questa novella arrivi
405
1822
vivo, ¶ Per liberarlo un ; che non disperi. ¶ Vieni
406
1822
e m'abbraccia: a più lieti! - Al duca
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1822
più lieti! - Al duca ¶ Di Verona dirai che non
408
1822
QUARTA ¶ Tenda nel campo di Carlo sotto Verona ¶ CARLO
409
1822
Il vinto re chiede di parlarti, o sire. ¶ CARLO
410
1822
fronte avea ¶ La corona di Carlo. ¶ (ai Conti) ¶ Ite
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1822
e più non resta ¶ Di che garrir. Tristi querele
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1822
vano ¶ Da me conforto di parole attendi. ¶ Che ti
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1822
alle prese ¶ Son due di lor, forza è che
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1822
vinto, io nella polve, ¶ Di gioia anco una volta
415
1822
trionfo amareggiar? parole ¶ Dirti di cui ti sovverresti, e
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1822
il prego ¶ È giudizio di sangue a chi lo
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1822
tu il brando ¶ Contro di me traesti? ¶ CARLO ¶ A
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1822
offesa. Ell'era ¶ Causa di Dio, dicevi. È vinta
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1822
regni. ¶ Ah! non voler di più: pensa che abborre
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1822
Ah! m'ascolta: un tu ancor potresti ¶ Assaggiar
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1822
ti verrebbe in mente ¶ Di questo giorno la pietà
422
1822
tremando una risposta, ¶ O di mercede o di rigor
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1822
O di mercede o di rigor, com'io ¶ Dal
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1822
no! pensa che reo ¶ Di nulla egli è; difese
425
1822
se, nella facil ora ¶ Di colloquio ospital, lieto io
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1822
Del mio fratel traea, di strida empiendo ¶ Il suo
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1822
nati ¶ Trafuga all'ugna di sparvier. Mentito ¶ Era il
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1822
vero soltanto il cruccio ¶ Di non regnar; ma obbrobriosa
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1822
quasi un immane ¶ Vorator di fanciulli, un parricida. ¶ Io
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1822
Ospiti voi ¶ De' nipoti di Carlo! Difensori ¶ Voi, del
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1822
pormi ¶ In un letto di spine, il più giocondo
432
1822
v'è rimasto: ¶ Votatelo. Di Dio tu mi favelli
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1822
coltivato, e taci. ¶ Inesausta di ciance è la sventura
434
1822
io dico. ¶ DESIDERIO ¶ Nunzio di morte, tu l'hai
435
1822
mio capo antico, ¶ Mano di Dio! Qual mi ritorni
436
1822
mi struggo, ¶ E tremo di vederti. Io del tuo
437
1822
Fossi in un giorno di vittoria! o chiusi, ¶ Tra
438
1822
egli ¶ Stassi in quelle di Dio: quivi non giunge
439
1822
mi reggea, la speme ¶ Di narrartele un giorno, in
440
1822
in una fida ¶ Ora di pace. ¶ ADELCHI ¶ Ora per
441
1822
ADELCHI ¶ Ora per me di pace, ¶ Credilo, o padre
442
1822
era questo ¶ Il tempo di morir? Ma tu, che
443
1822
io ti perdo, ¶ Figlio, di ciò chi mi consola
444
1822
ÀDELCHI ¶ Il Dio ¶ Che di tutto consola. ¶ (si volge
445
1822
Credilo, in cor cape di Carlo. ¶ ADELCHI ¶ E amico
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1822
insulto sia ¶ La prigionia di questo antico, e quale
447
1822
il cielo ¶ Al dolor di lasciarlo in forza altrui
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1822
tua preghiera ¶ È parola di Carlo. ¶ ADELCHI ¶ Il tuo
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1822
Hist. Ap. BIEMMI, Ist. Di Brescia. (Del secolo XI
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1822
Car., 15 ¶ (ix) Le cronache di que' tempi variano perfino
451
1822
In generale, gli annalisti di que' secoli che noi
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1822
barbari, sanno, nelle cose di poca importanza, copiarsi l
453
1822
coll'altro, al pari di qualunque letterato moderno: s
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Il monaco, anonimo autore di questa cronaca, visse, secondo
455
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V, p. 463. - Frodoardo, canonico di Rheims, visse nel X
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1822
IX, e conobbe Martino, di cui descrive l'alta
457
1822
V, p. 69. - Questa cronaca di incerto autore termina all
458
1822
Histor., apud BIEMMI. Istoria di Brescia, t. II. Del