Teofilo Folengo, Orlandino, 1526

curo, in fé di Dio; ché 'l bere d

egual, in fé di Dio. ¶ Pur saper dè' ch

d'uomo né da Dio creato, ¶ ma il gran

e pur non esser Dio del Ciel si rode

in tant'errore! ¶ Deh! Dio, se de' mortali unqua

puttana; ¶ chi 'l chiama "dio" si mente per la

la gola, ¶ ché 'n Dio non cape furia e

aver se non il dio degli orti in mano

su le spalle a Dio montare ¶ e cacciar per

che l'è di Dio rubello. ¶ Benché 'l zoppo

Dopò' scrive d'un dio Demogorgone, ¶ ch'era sopra

se 'l piacesse a Dio, voria morire. ¶ 42. ¶ Milon accenna

tempo, di periglio. ¶ Sol Dio m'è testimon quanto

dimanda forte: - Ditemi, per Dio ¶ (s'alcun ch'il

l'onde. ¶ - O sommo Dio, - parlava lagrimando - ¶ porgimi la

ch'un fraticello, al dio Molocco ¶ sacrificante spesso, con

miei peccati; ¶ e se, Dio mio, da questi flutti

ne resta. ¶ 47. ¶ Non volse Dio però guardar a quella

per l'amor di Dio, ¶ ché 'l viso tuo

a lui come vòl Dio; ¶ e se de le

bona, ¶ fatimi ben, se Dio non v'abandona! ¶ 47. ¶ Io

per l'amor di Dio, ¶ un pane solo et

il muso, ¶ mandatimi, per Dio, qualche minestra, ¶ o mi

non t'induggi, ¶ per Dio, ti mostrerò ch'io

mani ¶ che diffinir di Dio li sensi arcani. ¶ 64. ¶ Levàtimi

di ch'oncia in Dio non crede. ¶ 22. ¶ - I' non

lui Rainero - ¶ uomo di Dio, santissimo profeta. ¶ Del spirito

Ultimamente, bon servo di Dio, ¶ vorei saper qual or

a noi servi di Dio; però ti prego, ¶ aiutami

d'alto, ¶ quando privollo Dio de l'alma vista

di carne in lei Dio prese il manto; ¶ credo

la mirabil potestade ¶ da Dio concessa a l'uomo

ben nefario, ¶ non esser Dio, ma sol di Dio

Dio, ma sol di Dio vicario. ¶ 75. ¶ Credo ch'el

vende, ¶ boni servi di Dio, la fama vostra; ¶ anzi

onoro come grati a Dio ¶ e cangiarci col vostro

intoppo; ¶ donde ne prego Dio che mi sovegna; ¶ et

qua ho isperimentato. Ma Dio volesse almeno che lor