Alessandro Manzoni, Adda, 1803

Che di pura onda e di minuto gregge, ¶ Te

questi ameni ¶ Cheti recessi e a tacit'ombre invito

fronti; ¶ Ma verdi colli e biancheggianti ville ¶ E lieti

colli e biancheggianti ville ¶ E lieti colti in mio

in mio cammin saluto ¶ E tenaci boscaglie, a cui

del mio picciol regno ¶ e con Febo alternar l

Né al piangente colono è mio diletto ¶ Rapir l

diletto ¶ Rapir l'ostello e i lavorati campi, ¶ Ad

udir le preci ¶ Inesaudite e gl'imprecanti voti ¶ De

Con l'umid'occhio e con le strida il

la fame de' figli, ¶ E la sacra dimora e

E la sacra dimora e il dolce letto. ¶ Sol

Piegar l'erbe cedenti, e da le rive ¶ Sveller

per ornarmi il seno ¶ E le treccie stillanti. Né

al par d'Aretusa e d'Acheloo, ¶ Natal divin

Natal divin non vanto e sede arcana, ¶ Sacra ai

il Re de' fiumi, e presso al Mincio, ¶ Del

sdegnosa arme ed amori; ¶ E so ch'egli n

sempre ¶ Sul pian felice e sul sacrato clivo ¶ Rida

clivo ¶ Rida Bacco vermiglio e Cerer bionda; ¶ Salve onor

te sovente ¶ Scendean Febo e le Muse Eliconiadi, ¶ Scordato

Il plettro di Venosa e il suo flagello; ¶ O

stento, ¶ Invocar la salute e la ritrosa ¶ Erato bella

temea ¶ L'irato ciglio e il satiresco ghigno; ¶ Seguialo

satiresco ghigno; ¶ Seguialo alfine, e su le tempia antiche

fa di cosa amata e tolta, ¶ Il dolce tempo

natio movealo al canto, ¶ E l'indomata gioventù de

tace il plettro arguto, e ne' miei boschi ¶ È

e ne' miei boschi ¶ È silenzio ed orror; Te

ove gli eletti sensi ¶ E le immagini e l

sensi ¶ E le immagini e l'estro e il

immagini e l'estro e il furor sacro ¶ E

e il furor sacro ¶ E l'estasi soave e

E l'estasi soave e l'auree voci ¶ Già

le poma ¶ Mostra Vertunno, e con la man ti

maravigliando il capo algoso, ¶ E fra gl'invidi plausi