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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886

concordanze di «Eva»

nautoretestoannoconcordanza
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Canterellando una canzoncina popolare, Eva Muscettola girava intorno al
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ma già prepotente, di Eva. Ella canticchiava, mettendo degli
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fidanzato, — gridò da lontano Eva, vedendo arrivare Tecla, — sei
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con una inflessione affettuosa, Eva. ¶ — Malissimo, naturalmente; egli è
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noi altre ragazze; — soggiunse Eva, con una filosofia inconscia
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da Vienna, Giulia? — domandò Eva, prendendole dalle braccia il
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rose? ¶ — Oh Gesù! — esclamò Eva, scandolezzata. ¶ — Più un cappellino
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ammirare un quadro. Intanto Eva si era anche messa
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bambole ben ammaestrate. ¶ — Buongiorno, Eva, papà ti saluta. ¶ — Buongiorno
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cara, e grazie. ¶ — Buongiorno, Eva, mammà ti saluta. ¶ — Buongiorno
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Sta bene mammà tua, Eva? ¶ — Sì, cara, è stata
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papà tuo sta bene, Eva? ¶ — Sì, cara, è a
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bene, Riccardo, tuo fratello, Eva? ¶ — Benissimo: ma è in
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Hai il rocchetto bianco, Eva? ¶ — Hai le piccole forbici
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Hai le piccole forbici, Eva? ¶ Maria Gullì-Pausania entrava
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di deità olimpica: a Eva che le corse incontro
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più o meno amabili, Eva stessa era un po
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vivamente, sulle due guancie, Eva, e mettendosi a cucire
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contenta, Olga, eh? — disse Eva, con la sua inflessione
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anno a Montecarlo — mormorò Eva, un momento pensosa. ¶ — Un
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slava. ¶ — Che orrore! — esclamò Eva, — non mi vorrei maritare
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voce bassa. Diceva a Eva Muscettola che pel primo
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nella cappella Cantelmo? — domandò Eva ad Angiolina. ¶ — Sì, se
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mai, nevvero, Angiola? — chiese Eva, levando il capo da
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lagrimoni sugli occhi; specialmente Eva, la buona, che le
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carina, tanto buonina — suggerì Eva Muscettola. ¶ — Niente affatto, niente
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piangere. Nessuna parlava ed Eva, che aveva il carattere
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E fai benissimo, tu, Eva, — rispose malignamente Anna Doria
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per trovare le forbici. ¶ Eva impallidì, tacque, ferita. Un
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mani di che vestirsi. Eva, la buona, la più
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altruismo che era in Eva, riempiva le sue giornate
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Tutti questi l’amavano Eva: madre, padre, fratello, ma
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esistenza atroce, senza confronti; Eva Muscettola al suo desiderio
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piangiamo tutte insieme? O Eva, Eva, che hai fatto
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tutte insieme? O Eva, Eva, che hai fatto? ¶ — Ma
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lire pei tuoi bimbi, Eva mia, se smetti di
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ho comprato; andiamo, su, Eva, diglielo tu a queste
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benissimo, e la tua, Eva, altre cinque; Maria, ci
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giro di waltzer con Eva, diede quattro baci a
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Eugenia passava accanto a Eva Muscettola, le diceva, gridando
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balla, non vedi me! ¶ Eva, al braccio del suo
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affettuosa dell’anima di Eva, malgrado il disordine e
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La legge? ¶ — Balla dunque, Eva, balla, ora che Innico
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Muscettola, il fratello di Eva, con Lodovico Torremuzza, il
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mezzo vero, mezzo simulato. Eva Muscettola era ricomparsa al
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era sul petto di Eva, che pensava; Eugenia d
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tutta gaia e semplice, Eva Muscettola ondeggiava nel chiaro
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la madre giovane di Eva. E in quel biancore
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profumato, nel cuore di Eva era nata, fluiva una
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ad arrivare erano state Eva Muscettola e Chiarina Althan
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Anderly, la istitutrice di Eva. Le due ragazze non
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d’Innico Althan con Eva era stato stabilito: lo
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sensibile e simpatica di Eva. Esse si misero a
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che la stessa buona Eva non potè trattenere un
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tanto antipatico, Massimo? — chiese Eva ad Anna. ¶ — Non me
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vero, della bisca; — disse Eva. ¶ — Caspita! Vi era anche
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fratello! ¶ — Non credo... — disse Eva impallidendo. ¶ — Come, non credi
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non giuocare più, — mormorò Eva. ¶ — Domandalo dunque a Tecla
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piacere? — domandò Chiarina, mentre Eva chinava la fronte, preoccupata
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tua mamma in carrozza, Eva. ¶ — Era con tuo fratello
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secondo, come interrogandosi, — ma Eva sorrideva, tutta felice, tenendo
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Quale bimbo? — chiese ingenuamente Eva. ¶ Ma un silenzio regnò
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unirsi con Giulia Capece. ¶ Eva si volgeva sempre alla
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e che la intendevano, Eva Muscettola, Tecla Brancaccio, Eugenia
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ella pianse in silenzio. Eva Muscettola strinse Olga fra
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scendere verso Napoli. Ed Eva era ritornata alla sua
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Innico? — scoppiò a dire Eva. ¶ — Mah... non saprei, — rispose
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Muscettola, il fratello di Eva, che si era tirato
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la morte del sorriso, Eva Muscettola, la novizia, erasi
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femminile disse, dolcemente, dolorosamente: Eva, Eva, Eva, ma ella
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disse, dolcemente, dolorosamente: Eva, Eva, Eva, ma ella non
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dolcemente, dolorosamente: Eva, Eva, Eva, ma ella non si
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fu sull’altar maggiore Eva s’inchinò, fece il
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l’animo oraggioso, guardava Eva Muscettola, chinava la testa
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vinto, penosamente, dolorosamente: ma Eva, sull’altar maggiore, vestita
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il libro di preghiera, Eva, la bella e la
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il grande segreto di Eva, ma intuendone lo spasimo
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sè, per la povera Eva come per coloro, gli
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rosario; quella rinunzia di Eva alla vita, quel distacco
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divina poteva perdonarle: oh Eva, lassù, che aveva appoggiato
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per la bellezza di Eva, che andava a consumarsi
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Signore la vocazione di Eva. Tutte le donne pregavano
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buona con lei, per Eva, che scompariva, volontariamente, dalla
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distrutto la vita di Eva Muscettola, ella sola aveva
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di monaca francescana che Eva doveva indossare, disteso in
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occhi, senza vedere nessuno, Eva, seguita dalle due matrine
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vestito di nozze di Eva, qualche voce la chiamò
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eredità passava ai Mileto. Eva aveva disposto della sua
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ad essa vi era Eva. Le avevano levato il
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entrato nel monastero con Eva si staccò dal fianco
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il bianco scapolare, ed Eva lo passò al collo
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qualunque espressione dolorosa. Infine Eva s’inginocchiò accanto alla
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si avanzò lentamente verso Eva. Dalla chiesa tutti tendevano
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sulla chioma recisa di Eva. Alla novizia, sul capo
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grande chiesa. Alla fine Eva si fermò, e in
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le monache vi condussero Eva, la fecero distendere supino
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altra, pensando che realmente Eva fosse morta: Maria Gullì
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funerali di persona viva. Eva, nascosta sotto la coltre
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cardinale si avanzò verso Eva, e le disse in
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sollevarono la coltre mortuaria, Eva si levò ginocchioni sul