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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Arpino, L'ombra delle colline, 1964

concordanze di «Francesco»

nautoretestoannoconcordanza
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invitava la mano di Francesco dalla curva estrema del
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curva estrema del sentiero. Francesco non sorrideva, ma io
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alla fedele bontà di Francesco, sperimentata da sempre. ¶ Salivo
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sogno. ¶ Vieni, mi invitava Francesco. ¶ Era armato, con triplici
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ondulato di colline: Millemosche… ¶ Francesco retrocedeva leggero, sollecitandomi con
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che avremmo dovuto fermarci. ¶ Francesco infatti ora stava seduto
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anche quelle fulminee via… ¶ Francesco, sempre là intento, non
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ebbe un tranquillo gesto Francesco. ¶ E io non potevo
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vivere tre immensi cipressi. ¶ Francesco s’era ritirato verso
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Mi voltai per chiamare Francesco e partecipare con lui
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partecipare con lui, ma Francesco aveva lo sten puntato
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gli altri… ¶ Urlai, anche Francesco urlava, sapevo di aver
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e alle spalle di Francesco la minuscola casa andava
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a rinascere… E anche Francesco fuggiva correndo con me
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Sentivo il fiato di Francesco frustarmi alle spalle, non
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che dalla schiena di Francesco il parabellum mi balzasse
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Dormi?” sentii dire da Francesco. ¶ Mi tirai seduto sui
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delle pallottole?” domandò ancora Francesco. ¶ Non ero sicuro, mi
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in un orecchio…” disse Francesco. ¶ “E così sprechiamo un
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tedesco…” fu d’accordo Francesco. ¶ “Sono già tre settimane
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abbiamo fatto niente…” dissi. ¶ Francesco mi guardò con occhi
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il leone…” disse ancora Francesco con la voce rauca
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Tutta una minestra…,” insistette Francesco: “E tu sei come
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stasera mi bastona…” sussurrò Francesco. ¶ Prese a strisciare verso
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del mezzadro. ¶ “Vado…” disse Francesco: “E guai se spari
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stendono tutti…” mi derise Francesco. ¶ “Ho cinque colpi, e
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aspri lungo le viti. ¶ Francesco e io li avevamo
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vedi che ridono?” sosteneva Francesco: “Vogliono solo mettersi in
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la caserma, sapevo da Francesco, ma girano sempre, anche
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con una spallata, ma Francesco e io avevamo scavato
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colpo…” mi sussurrò sospettoso Francesco dal recinto dei conigli
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tu Stefano, metti giudizio. Francesco deve lavorare, mica è
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la pistola!” mi ricordò Francesco. ¶ “L’ho rimessa in
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padre colonnello?” s’arrabbiò Francesco avvicinandosi alla rete del
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sillabe crude, ridicole… E Francesco: tornato dopo il tramonto
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col “tu”. ¶ Adesso anche Francesco dormiva, in una sola
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grande salone al pianterreno. Francesco e io spiavamo dal
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non arrampicandoci sul predellino. ¶ “Francesco!” suonò cupa la voce
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me le suona!” mormorò Francesco a bassa voce, rabbioso
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me le suona…” ripeté Francesco. ¶ L’uomo, fermo, guardava
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che schiumavano dalla casa. Francesco s’era scostato di
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cortile diretto alla stalla. Francesco mi guardò stupito, poi
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collo. ¶ “E poi…” mormorò Francesco. ¶ “E poi il riso
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latte…”. ¶ “Polenta…” stupì ancora Francesco: “Alla fine saranno più
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mai dire! Mangiano…” fece Francesco. ¶ Lentamente, ogni tanto qualcuno
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vanno avanti molto?” domandò Francesco. ¶ “Non lo so. Chi
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un po’ deluso a Francesco. ¶ Era stata una festa
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di wafer e amaretti. ¶ Francesco e io ci muovevamo
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il grammofono, e tu Francesco gira la maniglia, sentiamo
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finirà più!” mi ribatteva Francesco: “Ho già due zii
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potevo dire trionfante a Francesco. ¶ I rettangoli grigi si
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divisione…” spiegavo soddisfatto a Francesco. ¶ “Ma lui, il Principe
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rugiada. Il padre di Francesco entrava e usciva dalla
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il giorno. E poi Francesco non dà cattivo esempio
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ansia e gioia a Francesco e a me. Ci
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più gracili dei peschi. ¶ Francesco e io correvamo felici
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sentito?” mi aggrediva trionfante Francesco: “E mio padre dice
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fame, così dicono…” insisteva Francesco: “Sarà la fine del
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farai?” domandavo indispettito a Francesco. ¶ “Io?” rispondeva con una
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O il cacciatore…” riprendeva Francesco: “Forse solo il cacciatore
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e signornò!” mi derideva Francesco. ¶ “Neanche morto!” rispondevo furibondo
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non mi dava requie Francesco: “E tu quando sei
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fremito dell’estate con Francesco, contando muli e cannoni
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verderame, e Caterina e Francesco, mi rendeva senza fine
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e appendere al sole; Francesco e io l’avremmo
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cravatta e il panciotto, Francesco il cappello e la
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a me e a Francesco… Metti cognizione, c’è
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fatti un po’ vedere…”. ¶ Francesco era cresciuto, non come
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morirà di fame…” assicurava Francesco: “Si finirà per mangiare
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nessuno credo…” rispondeva cupamente Francesco: “Per me possono crepare
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morto nella notte. ¶ Anche Francesco era alla finestra, dall
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al limite del cortile, Francesco e le sorelle più
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stanza le bambine, e Francesco e io, sbalorditi e
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Grecia o in Russia, Francesco?”. ¶ “Grecia…” rispondeva Francesco senza
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Russia, Francesco?”. ¶ “Grecia…” rispondeva Francesco senza alzare gli occhi
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un destino d’Iddio…”. ¶ Francesco scuoteva la spalla, fisso
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abbia paura?” fece poi Francesco nel buio: “Neanche un
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lavoro al manzo…” bestemmiò Francesco. ¶ Era l’impresa a
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fienile. Lasciami perdere!” fece Francesco. ¶ Dal cortile saliva appena
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senza capire, seduto con Francesco al riparo delle acacie
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una banda!” si spiegava Francesco con una smorfia nel
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minuscole… ¶ A mezzogiorno, quando Francesco, Caterina e io, naso
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come cento rondini…” strillava Francesco. ¶ “Malparlanti!” protestava Caterina: “Ridono
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danno da bere…” rifletteva Francesco: “Anche i nostri nel
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corsa mia e di Francesco dal cortile fino alla
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cucina, la madre di Francesco ci guardava, affannati attorno
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una bella vecchiaia, ormai…”. ¶ Francesco mi chiamava dal cortile
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ha?” cercava di capire Francesco. “Cinquantacinque…” rispondevo vergognandomi un
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che legavano me e Francesco ora non erano più
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alla spalla!” si disperava Francesco: “E avevano le bombe
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giornata per uno…” concludeva Francesco. ¶ “Non sarà mai come
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mantenere nei confronti di Francesco, come se nessuna gloria
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cortile, dai libri a Francesco. Rarissime volte s’era
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Corsi fuori a chiamare Francesco. ¶ Ma quasi subito li
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dopodomani, scappo…” dicevo a Francesco in cortile: “E se
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da toglierti il fiato…”. ¶ Francesco batteva un piede nella
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gallo con me?” insorgeva Francesco. ¶ “Deciditi: sì o no
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scappi, proprio tu!” strepitava Francesco: “Riprendi la pistola al
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parola di confidenza a Francesco, con emozione e cruda
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con mitra e bombe, Francesco si sarebbe deciso a
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anche l’immagine di Francesco, certe sue avverse parole
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contadino erano chiuse, anche Francesco poteva dormire qualche ora
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dalla chiesa di San Francesco, dove ieri sera, appena
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terra. Fossi rimasto con Francesco, prima operaio e oggi
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erano Pedro e Parisot. Francesco seguitava a fissarli, in
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curva tra la polvere. Francesco, avvicinatosi, piegò anche lui
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casa?…” fece Millesimo. Ma Francesco senza voltarsi negò adagio
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un anticarro. ¶ “Dov’è Francesco…” domandò Millesimo. ¶ “Sul campanile
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pulcino…”. ¶ Dalla chiesa uscirono Francesco e Bill, ruotante lento
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terra, ma pensa…” mormorò Francesco con un’occhiata a
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con una rincorsa aggirò Francesco sferrandogli un tremendo calcio
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ventre a ridere quando Francesco si voltò sbalordito a
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riuscire a smettere. ¶ Anche Francesco rideva, e adesso sentivamo
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buoi…” gridava forsennato Millesimo. ¶ Francesco fissava anche lui la
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vederci…” ci richiamò Millesimo. ¶ Francesco mi diede di gomito
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effetto…” riuscì a dire Francesco, immusonito: “… Chissà poi che
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ancora sulle prigioni, e Francesco, giunto all’incrocio dei
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vivido nel ricordo. ¶ “O Francesco, cosa fai qui… Dài
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paese e l’altro. ¶ Francesco ci fronteggiava sul piazzale
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ai nostri stivali. ¶ “O Francesco…” gli allungai una mano
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Cari voi…” borbottava soltanto Francesco, le mani riunite attorno
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dovuto esser spia?” diceva Francesco: “Aborti o messa cantata
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sembrano anni, ormai…” diceva Francesco prima di ridiscendere dalla
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che è tempo!” protestò Francesco, ma senza rabbia: “… Lavora
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Mitra!” alzò il pugno Francesco bestemmiando: “C’è ancora
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ma dopo un attimo Francesco già rallentava, un gesto
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hanno sparato…” studiava sottovoce Francesco con timbro velenoso: “… Ti
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quella brava gente…” seguitava Francesco. ¶ Piegati sui ginocchi, ancora
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neanche una briciola…” mormorò Francesco quando tornai. ¶ “Possiamo metterlo
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sinistre tra i cespugli. ¶ Francesco, cupo, guatava la striscia
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con voce contratta. ¶ Ma Francesco, le mani in tasca
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Millesimo, questa storia…” tentava Francesco: “Meno male che domani
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sono di nuovo tranquilli, Francesco si alza alle cinque
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tagli…” mi borbottava contro Francesco, riponendo sul camioncino colla
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di pace. ¶ 6 ¶ «Là…» sussurra Francesco. ¶ Il cane è già
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lungo la spina dorsale. Francesco seguita a eccitarlo con
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pastura lì sotto…» sorride Francesco. ¶ Poi: «… E stagli dietro
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di cane, vero?» commenta Francesco. ¶ I talloni ben piantati
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si è buttato…» precisa Francesco e fa un nome
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debiti, da soli?…» risponde Francesco scontroso. ¶ Ci è difficile
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meglio del Tanaro…» aggiunge Francesco soddisfatto, e mi provoca
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al manicomio o addio Francesco… No, non sederti lì
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più un rospo…» brontola Francesco studiando i solchi. Si
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donne, ormai, questi…» conclude Francesco tirandosi in piedi, subito
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Siamo troppo buoni» aizza Francesco: «Ma ci pensi a
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ancora che dica!» replica Francesco fingendosi snervato: «Uno fa
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ferma i buoi!» conclude Francesco con improvvisa forza stringendo
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clacson ci divide, subito Francesco è in piedi con
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vuoi dire…» mi rimanda Francesco con un riso senza
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mia, signora…» si difende Francesco trascinando la voce: «Si
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che hai studiato…» schernisce Francesco da dietro, ma con
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è annacquata rispecchiandosi in Francesco, si va ritirando per
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esperta della legge?» domanda Francesco esasperando il timbro del
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Andreina?» domando. ¶ «Andreina?» ripete Francesco. Ha un riso breve
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bisbiglia Lu, accorata: «Senta, Francesco, la smetta subito con
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una delle sorelle di Francesco» l’avverto tardivamente. ¶ «Scommetto
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Scaricami al caffè…» suggerisce Francesco. ¶ Rallento al bivio, e
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ribatte subito Lu, puntigliosa. ¶ Francesco sorride, arrossendo appena, e
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voltarmi a vedere se Francesco è ancora là, in
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tacchi, a quest’ora Francesco già m’aspetta al
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tra gli alberi, e Francesco lo segue con occhio
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tutto il paese», rimanda Francesco. ¶ Non abbiamo più voglia
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appena adesso…» mi indica Francesco. ¶ Oltre le finestre, nella
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mica è tutto…» avverte Francesco: «Poi montano la pellicola
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medico che balla…» acconsente Francesco: «Roba da dargli una
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moglie…» gli dice soltanto Francesco. ¶ «S’affacci e provi
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incamminati per il viale: «… Francesco, bastardo!, almeno tu rimani
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guerra… E vualà!» pronuncia Francesco nel fumo della sigaretta
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volta lo invidio» commenta Francesco: «Credi che noi si
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smaltati. Dobbiamo ancora salutare Francesco, ci aspetta al caffè
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e umili nel sole. Francesco è in piedi dietro
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elastici. Sotto il braccio, Francesco ha un lungo, sottile
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contento, tuo padre…» riprende Francesco. ¶ «È invecchiato» dico. ¶ «Si
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due cucchiai di zucchero. Francesco rimescola, assentendo nel giro
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ancora?» brontola improvvisamente irritato Francesco alla bambina stupefatta: «Perché