Paolo Volponi, Corporale, 1974

perduto e non l’ho incrostato lungo e addosso

la prima volta non ho bisogno di amare anche

tu? ¶ – Io non ne ho piú bisogno. L’ho

ho piú bisogno. L’ho perduto. Cosa posso sperare

Dov’è? ¶ – Te l’ho detto, proprio sotto Garibaldi

libro? ¶ – No. Ma l’ho capito io. Tu sei

al podere cammineremo. ¶ – Quassú ho già visto: va bene

ora che io vivendo ho scelto, sopra questo luogo

la mia vita, che ho vissuto finora propriamente, ma

quadrata tutta rossa. Non ho visto oltre il passo

ti fanno le bisce? ¶ – Ho detto cosí perché le

le mura di Urbino. ¶ Ho tenuto queste velocità valutandole

caricata, ecc. ecc. ecc. ¶ Ho detto ad Imelde degli

piazza davanti ai caffè. Ho guardato le due pianticine

risentirlo: il blu l’ho preso subito dal manifesto

sono avvicinato e l’ho annusato: l’odore è

riflesso, un volto conosciuto. Ho ficcato dentro lo sguardo

dentro lo sguardo e ho riconosciuto Ruggeroni, con le

un gruppo di studenti. Ho saputo di Varese, ma

paura? ¶ – No. Non ci ho mai pensato. Non dipende

e di pus. Non ho paura quindi né della

niente. Infatti io non ho nessuna banale paura della

nemmeno della morte atomica. Ho piú paura della contentezza

fosse, lo lascerei vincere. Ho capito in quel momento

pietra-barca-vita, se ho bisogno di questo catechismo

e telefona. ¶ A mezzogiorno ho mangiato a casa, molto

biglietto sotto il tovagliolo. Ho grugnito di soddisfazione mangiando

gelo notturno. ¶ Dopo pranzo ho ripreso la strada della

Anche questa volta non ho incontrato nessuno; ma questa

ma questa volta l’ho notato. Pensavo se ne

un attimo dalla macchina, ho dato un’occhiata a

sono stato molto inquieto. Ho scarabocchiato una pianta grossolana

pianta grossolana del rifugio, ho parlato molto, ho parlato

rifugio, ho parlato molto, ho parlato molto a scuola

maggioranza delle industrie italiane, ho citato il doppiogiuochismo e

tutti i Salsamiti, e ho detto che lavorare nell

tortura, il loggiato breve, ho avuto la visione perfetta

quella simile che scherzando ho fatto con Imelde. ¶ Non

orecchie. ¶ «Caro Overath, ¶ non ho capito del tutto la

a sentire ciò che ho da dirti io e

scolastica l’idea che ho di lei, dei suoi

della sua coscienza. Non ho bisogno di definire la

a Imelde e l’ho baciata sulla bocca: l

baciata sulla bocca: l’ho liberata dei suoi stracci

suoi stracci e l’ho spogliata di tutti i

indumenti di lana, l’ho massaggiata a lungo sulla

colonia di Trasmanati; l’ho asciugata con un accappatoio

accappatoio inventariato e le ho riassestato il letto. Il

ho inseguita, ma l’ho perduta di vista tra

paio di giri l’ho vista in lontananza che

non era possibile procedere. Ho annotato il numero civico

assai trita, da malattia. ¶ Ho abbassato gli occhi sulla

falegname al telefono? No. Ho i riguardi che convengono

riguardi che convengono, io. Ho rispetto… anche del bilancio

si sa dove guarda. ¶ Ho ringraziato molto Corboli e

molto Corboli e gli ho detto che avrò ancora

dei suoi ammaestramenti, l’ho anche pregato di non

al pranzo della signora. Ho preso un vicolo a

migliori condizioni dei terreni. ¶ Ho comprato alcuni block notes

elementi del mio progetto. Ho aperto un diario; ho

Ho aperto un diario; ho messo la data del

altri 36 giorni per prepararmi. Ho intestato altri due blocchi

strumenti, arnesi, di accompagnamento). Ho sorriso con me stesso

chitarra o una tromba? Ho subito preso nota: chitarra

nota: chitarra, cornetta, tamburo. Ho aperto un altro quaderno

volta del caffè. Gli ho chiesto come potevo rintracciare

in via Budassi e ho bussato. La ragazza è

tempo? ¶ – Io non l’ho lasciato mai. Solo che

intorno. Alla fine gliel’ho detto mentre lo tiravano

venduta questa casa? ¶ – Ne ho una piccola per conto

Lí aprirò una pizzeria; ho già il progetto del

sulla pizzeria. In piú ho in tasca la cantaridina

o tre anni le ho sempre raccontate. Candido s

l’avvocato? – Non l’ho mai visto con questo

avvallamenti. In questo modo ho subito rilevato i percorsi

colonia di Cà Garibaldi, ho tracciato un circolo viola

luminosa. Davanti al caffè ho incontrato Corboli che mi

sud-ovest. ¶ – Grazie molte, – ho mentito, – ma ne ho

ho mentito, – ma ne ho già saputo a sufficienza

sua ricerca m’interessa. ¶ – Ho già scoperto quel che

che possa proprio sopravvivere. Ho scelto apposta Urbino, oltre

disperse. Cosa ne dice? ¶ – Ho scelto di rimanere in

lei già conosce molto. ¶ – Ho dato un’occhiata alle

caccia, nemmeno di sensazioni. Ho bisogno di un giudizio

scusi, non ce l’ho con l’industria. Mi

due pagine che le ho promesso: che siano piú

con struggimento. Dove l’ho letto? Chi me lo

è questa per me. Ho trovato il luogo e

apertura qualsiasi. ¶ – Io non ho mai avuto figli, ma

sopra. Per le smorfie ho uno specchio, che sa

mia libertà; io non ho mai avuto né famiglia

momento giusto), né ordini: ho ingoiato sempre e quasi

sul fondo resta… «Non ho paura della morte atomica

morte atomica come non ho paura di dio. La

Io, il sedere, l’ho sempre abbondantemente risciacquato nel

bidè e cosí l’ho perduto e non l

male e per scaldarmi ho continuato a bere bicchierini

Bicchierino dietro bicchierino non ho visto passare Maria e

preciso ancora non l’ho capito. Ma quel che

mio giovane compagno. Stanotte ho avuto una brutta telefonata

dal marito di Ivana. Ho in mano il «Corriere

dirmi quando. Io le ho domandato se era stato

grande e che non ho piú da pensare a

il marito di Ivana, – ho cercato. È sparita anche

della mia carne. Non ho né anima, né sepoltura

civile e fermo; le ho dato la comunicazione e

io debbo procedere. Le ho notificato e senza bisogno

momento di libertà. Compagni, ho occupato il comune. Il

parte l’affetto che ho ancora per lui, a

e pare… ancora ne ho soltanto un sentore… che

sai che io ti ho già spogliato altre volte

odiare proprio quella figura. ¶ – Ho sempre trovato qualcosa da

cavare dentro di me. Ho sempre potuto frugare utilmente

qui davanti a me. Ho temuto spesso che tu

mano, già stampata. Io ho parlato con Matto Giuseppe

volo. Ma anch’io ho il dovere di ignorarmi

valige per il viaggio? Ho una valigia con due

da questo cielo dardeggiante. Ho paura anch’io per

vivide e voraci. Appena ho visto alla parete la

della contessina Ortensia Ondedei ho capito che tutte le

di salute o se ho l’abitudine di bere

per quel che era. Ho tolto dal comodino la

e al suo posto ho messo due libri: da

quale argomento trattasse: esultando ho solo letto in margine

il centro della città. Ho l’impressione, dopo qualche

avv. Trasmanati. Non l’ho trovato e mi sono

unico a camminare solo. Ho finalmente l’impressione di

e con l’anice. Ho preso contatto con un

un mondo che non ho mai conosciuto, quello contadino

In una sola serata ho trovato… tanto, che sento

La mattina nel dormiveglia ho sentito tutte le manovre

piumini e pennacchi. ¶ Finché ho udito una rissa accanita

pare, se portate fiori, ho sciolto le catene, ho

ho sciolto le catene, ho dissolto le pene, ho

ho dissolto le pene, ho lasciato i mantelli, per

cari rognosi ebbene vi ho lasciato! Lo riconosco, mi

solo quelle due piantine. ¶ Ho chiesto al cameriere dove

Il suo racconto. ¶ – L’ho disturbata? ¶ – No. Mi ha

conosciuto lei? ¶ – Non l’ho conosciuto. Ne ho solo

l’ho conosciuto. Ne ho solo incontrato il funerale

e poi non l’ho piú visto da anni

mi guardano perché non ho compagnia. Ho intravisto la

perché non ho compagnia. Ho intravisto la ragazza dell

di questo colpo. L’ho inseguita, ma l’ho

lei, maestro; cosí li ho già distinti; e da

Sento tutto ferocemente quando ho sonno, con i denti

E allora te l’ho detto, facciamo saltare tutto

ragione. ¶ – Potrei dire che ho voglia di ritirarmi e

quasi vero e l’ho già detto tante volte

Sappi che io non ho nessuna paura. Non ho

ho nessuna paura. Non ho nemmeno paura della bomba

Credo nelle cose e ho una pratica organizzativa addirittura

addirittura da manuale. E ho sognato che mi sarei

l’unica proposta che ho da farvi e che

questo bandito. Io ti ho qualche volta chiamato Gerolamo

di reggerlo? ¶ – Ma l’ho già fatto! Molte volte

donne anche se non ho la tua fortuna in

socio nel cinodromo. Io ho già speso piú di

pace è una violenza. Ho solo una piccola condizione

ti muovi? Non ti ho mai vista cosí ferma

muta di cani. Non ho piú alcuna dignità. Mia

l’ultima libertà. Non ho piú famiglia ed è

la paura. Anch’io ho paura che voi siate

voltò e domandò: ¶ – Ti ho sentito. Ma quante volte

Sai come? Traboccherai. ¶ – Ti ho detto che sei tu

Qualche colpa ce la ho anch’io, che le

le prime volte ti ho applaudito preso dalla curiosità

e anche nell’industria. ¶ – Ho sbagliato molto; soprattutto la

ordinando una rappresaglia. Non ho paura di essere ignorante

a Ivana le mormorò: – Ho ancora un soffio per

ha senso compagni, l’ho sempre detto, è pensare

o non. Guardate me: ho una casacca che mi

inizio e qualche volta ho perfino voglia di masturbarmi

a divertirmi. Ieri sera ho mangiato un etto di

una birra Tuborg dove ho visto che non tutto

per ucciderla, ma perché ho ancora una proposta da

atomica comunista? ¶ Diario. 23 febbraio. ¶ Ho ripensato molto all’incontro

ultime mie parole. Forse ho detto di aver paura

volta tra le immondizie ho paura di trovare il

incontro con Overath perché ho da verificare qualcosa che

rispondo al telefono… Comunque ho passato le carte al

per la pistola. Gliel’ho detto, serve per parlarle

posso fare io? Non ho mai impedito i suoi

montagne di soldi? ¶ – Le ho sempre avute. Faccio questo

Lo conosci? ¶ – Sí, l’ho incontrato una volta per

Chissà quanto ha sofferto. Ho cercato in tutti i

suo lavoro? ¶ – No, l’ho aiutato oggi perché aveva

barattolo. ¶ – O come la… ¶ – Ho capito molte cose, – anticipò

suo. Posso mutare; non ho spirito di disciplina, sono

un carattere che non ho piú, come un pugile

lei ciò che non ho mai detto a nessuno

Per tutta la notte ho tenuto la finestra aperta

film che pure non ho visto. L’ho visto

non ho visto. L’ho visto girare e qualche

per caso: allora ne ho dettato qualche pezzo e

dettato qualche pezzo e ho indicato di puntare la

dominato dalla paura; che ho sopportato e che sopporto

al secondo lettore) che ho sempre vinto, non per

vinte nelle conclusioni che ho potuto raggiungere contro i

proprio il luogo adatto. Ho lavorato troppo. Sono stato

prendere parte, proprio perché ho capito quel che ho

ho capito quel che ho fatto e perché sto

sto facendo quel che ho capito. ¶ – Non è troppo

strepitoso). – Da buon scortecciatore ho scortecciato quel che c

era da scortecciare e ho venduto Ivana, la lampada

se stesso, o meglio ho coscienza, anche se non

Ti aspetto; stai bene? Ho una bella sorpresa per

la cosiddetta classe dirigente. ¶ – Ho sperato tanto in Stalin

sotto, da altri. L’ho salutata e ho parlato

L’ho salutata e ho parlato con lei dalla

volta io non l’ho vista? E perché la

testa sprofondata nel cuscino ho sempre brutti sogni, quasi

complesso di colpa. Non ho mai capito di dove

lui, qualche volta. ¶ – Gli ho dato sempre molta retta

da leggere. In compenso ho avuto molte belle baldracche

addosso, e io ne ho sempre una gioia piú

tre o quattro volte: – Ho capito tutto e sono

di una storiella e ho capito tutto. Nell’Africa

da dire. ¶ – No. L’ho detto io, – disse Ivana

corsa. ¶ – Tante volte ci ho pensato anch’io a

stato meglio. Molte volte ho pensato non rimettergliela e

inteso come una remissione. ¶ – Ho perduto piú di quanto

creda. Sono calmo perché ho in mente un progetto

e disperazione a chiunque. Ho deciso perciò di chiedere

un solitario, però non ho ancora nostalgia della inutilità

ancora nostalgia della inutilità. Ho pochi sentimenti, certamente meno

certamente meno che risentimenti. Ho solo parole e rabbia

parole e rabbia. L’ho imparato dietro qualche valzer

macchine, cani. Ma io ho imparato a stendere una

l’unico eroe e ho ancora molta strada –. Baciò

bandiere. Guardassero meglio. Io ho sempre saputo guardarla, anche

Ivana, – disse dopo, – non ho ancora sprecato tutto. ¶ Lei

devoto? Non sudo, non ho brividi, non ho sete

non ho brividi, non ho sete. ¶ Ivana risorgeva con

La prima ragazza che ho avuto, serva, serva anche

anche mia moglie ci ho messo in questa Italia

cinodromo. ¶ – Tu sai che ho paura dei cani. ¶ – Ma

di Loreto? ¶ – Una volta ho partecipato a una festa

O forse ce l’ho già da qualche tempo

piú famosi d’Europa. Ho preso nota dei nomi

fa in Romagna? ¶ – Sí, ho dovuto andarci; ma non

piú. ¶ – E perché? ¶ – Ne ho troppi, almeno per me

per me. E poi ho capito che non troverò

dei fatti. ¶ Ma non ho rimorsi per i miei

miei propri. Se non ho piú cultura, esagero, immagino

o qualche voce. ¶ Ma ho il mio tesoro. No

mio tesoro. No, non ho un Brueghel: mi piacerebbe

ma non ce l’ho. Preferisco il ’600 pieno di

stato a Genova! ¶ – Sí: ho avuto una volta una

Ma il Caravaggio l’ho comprato qui nelle Marche

quadri, dicevano, ma io ho trovato loro e il

alla gola. Che energia ho buttato nell’iperlavoro, nell

la sottocoperta della sottocultura. Ho sete. Fammi bere una

io che non ne ho mai avuti, che ho

ho mai avuti, che ho fatto le classi nelle

proprio adesso che ti ho chiamato per un confronto

in quel modo. – L’ho fatto io questo profumo

passeremo domani da lei; ho anche dei regali per

padre potesse assassinare l’ho visto essere assassinato; e

io sto bene e ho capito di essere arrivato

un posto buono. Non ho trovato ostacoli e sto

dirò anzi che ne ho preso poca nota, anche

vino ed io li ho messi alla porta: dissi

fiato. In realtà perché ho sperato che un altro

nello scatolone superiore dove ho messo libri e dubbi

vacanze? ¶ – Io ancora ci ho un bel foglio bianco

o un pensiero, sporca. Ho scatenato io stesso questa

odorosi accanto a me. ¶ Ho bisogno di loro, da

di loro, da cannibale. ¶ Ho un viaggiatore a bordo

darmi una risposta. Io ho selezionato, mi pare di

Perché no, dentro casa? ¶ – Ho bisogno di luce. ¶ – Di

della spiaggia. ¶ Ma non ho tempo: né per una

freme, integro: ce l’ho tutto e so, e

difeso e sicuro, eppure ho pensato che Overath potesse

Overath potesse aspettarmi lí. ¶ Ho schiavato la porta liberandomi

mio cancello, bloccato elettricamente. Ho circondato tutto il giardino

o per l’angheria. Ho avuto invece sempre l

un assassino: e forse ho fatto male a seguirti

Io posso anche capirti: ho sentito per anni anche

Sono ospite dell’avvocato. Ho solo l’impegno di

amico e non l’ho piú. I miei figli

sei nata? ¶ – A Mogadiscio. ¶ – Ho la mia barchetta, – disse

di fare quel che ho in mente e che

tonifica la circolazione. ¶ Non ho nessun orrore: è un

delle mie scoperte. Io ho osato calcolare, malgrado il

nelle mie riflessioni; come ho osato accettare che le

attrice. ¶ – Non lo so. Ho letto il libro. ¶ – Hai

Il Gattopardo? ¶ – Non l’ho letto. ¶ – Ti porterò io

davvero un brutto pronostico. ¶ Ho rivisto Ivana e le

rivisto Ivana e le ho chiesto che cosa pensa

piú ancora la biancheria. Ho pensato che questa fosse

sono alzato e l’ho salutata. Mentre camminavo, pensavo

Tenermi non mi bastava. ¶ Ho bisogno di Overath: se

servitú. Specie se prima ho temuto molto, come prima

caffè per bere e ho trovato un posto pacifico

della sua figura. ¶ Non ho neanche piú la possibilità

d’andare altrove; non ho nemmeno imparato le lingue

nemmeno imparato le lingue. Ho rifiutato la formazione permanente

di Roma, anche perché ho saputo che molte forze

chiuso subito dentro. Poi ho sentito sbattere che tremava

la casa. Da vicino ho sentito che rantolava, che

bevuto il vetriolo. Quando ho abbattuto la porta so

per prima e l’ho trovato in ginocchio, con

ma quel che ti ho scritto ne è pieno

realtà delle cose che ho fatto, compresi i miei

tutta la vita che ho speso fuori di me

la mia vita l’ho vissuta sempre io e

insieme quel che ti ho scritto, piú che domandarti

perché per alcuni anni ho creduto di essere stato

ma forse non ti ho mai detto che quando

l’anno”. Da allora ho coscienza del tempo, delle

delle cose che io ho mai potuto possedere. ¶ L

abito in questa casa, ho capito che alcuni rumori

che fossero. Io ne ho conosciuto uno e ho

ho conosciuto uno e ho potuto godere, e come

un dizionarietto psicologico che ho sfogliato alla stazione del

di un assassinio, ma ho già trovato qualcosa. ¶ – Quale

laureato in legge e ho lavorato dalla laurea per

relazioni interne: personale, paghe. Ho avuto grosse responsabilità e

grosse responsabilità e le ho svolte bene. Poi sono

Questi luoghi mi commuovono. Ho avuto paura. Quelle file

cattivo gusto (nota che ho detto nevrastenico e non

perché parla di bomba? ¶ – Ho sbagliato, – dissi, – l’ho

Ho sbagliato, – dissi, – l’ho detto perché sembrava una

Di che cosa? Ti ho lavata tutta piú di

macchina dopo. ¶ – Ma io ho una casa. Non sono

segno; anch’io ne ho uno cosí –. Ero tirato

non mollarlo lo sfidai. – Ho sentito prima che tutti

per delle notti intere ho parlato con le biglie

gli effetti, le carezze. Ho dormito sul bigliardo, vi

dormito sul bigliardo, vi ho mangiato, studiato, mi ha

Per anni, a letto, ho meditato e progettato: infine

tempo un quadro e ho saputo che lei può

Che quadro sarebbe? Non ho un quadro solo e

non sanno che quadri ho io. ¶ – Per questo sono

le ha detto che ho dei quadri? ¶ – A Bordighera

politico mi prendeva – non ho mai potuto accettare nel

noi dobbiamo attaccare. ¶ Non ho piú avvertito nessuna differenza

nel modo piú tranquillo ho compreso che intorno non

quando sono arrivato e ho guardato verso la spiaggia

guardato verso la spiaggia ho visto che il mare

responsabilità in un posto ho bisogno di amore: magari

di fare dello sport. Ho anche un’altra giustificazione

o quale altro maestro ho mai potuto avere? Non

bigliettini, tiene le corna, ho capito, per annotarsi di

appunti scritti. Io non ho mai lusingato il sindacato

lusingato il sindacato, non ho mai mostrato un senso

ma credo originale che ho trovato in un’agenzia

tua statua raffigura? Non ho la risposta esatta, ma

moglie ha. Io l’ho perdonata quando poco dopo

quel giovanotto ed io ho saputo sempre ritrovarglielo addosso

miei sentimenti. Oggi non ho piú bisogno di amici

e con i lenzuoli, ho intravisto una specie di

arrivato al mare e ho pensato a un assassinio

un assassinio. Forse l’ho visto e l’ho

ho visto e l’ho scordato, oppure sono arrivato

ringhia tra i capanni: ho da queste circostanze l

e il mare: ne ho sollevato un angolo e

sollevato un angolo e ho riletto: «Caro professore, la

quale, tumulata la salma, ho fatto apporre un cartello

solare, o me testardo, ho ripreso anche stavolta, un

piú possibile guardare. Allora ho sentito il trapestio dei

sabbia a pochi metri; ho visto questi altri uomini

sgusciare immondo delle cosce. Ho ripensato all’assassino. Egli

di decidere. ¶ Forse perché ho sempre dovuto desiderare, e

per tanti anni, non ho avuto altro aspetto di

ma in ogni momento ho avuto le sue scuse

anche dentro di me. Ho provato i miei muscoli

sono esercitato a respirare. ¶ Ho mangiato molta carne, sono

stato senza bere ed ho chiesto al medico delle

medico delle pastiglie energetiche. Ho dormito tutto il tempo

tutto il tempo che ho potuto. Ho pensato poco

tempo che ho potuto. Ho pensato poco anche a

spiaggia notizie di Ivana. ¶ Ho avuto la risposta di

Overath, io ce l’ho fra le gambe, davanti

vetrina di un museo. ¶ Ho deciso di andare a

dentro le cui sale ho trascorso interamente almeno tre

Montpellier o ad Algeri. Ho avuto solo un giuocattolo

i sentimenti non l’ho mai provato; la voglia

alle tue ragazze. Io ho sogni orribili e passo

Vedi che anch’io ho paura della malattia, se

devoto. ¶ Scusa se ti ho scritto queste cose, ma

Contini: «Caro amico, non ho rammarichi né risentimenti nei

nient’altro e non ho nessun proponimento. Buona fortuna

tutte le curve che ho avuto io e conserva

e compagni che non ho avuto. Parlano con un

in un minuto. Non ho strisciato intorno alla casa

e da lí ne ho percorsi altri 84 per arrivare

per arrivare al pozzo. Ho guardato dentro ma il

pozzo era sporco; vi ho lasciato cadere una zolla

rimescolando il mio flacone. Ho guardato nel fosso, nella

e ora mi sopravviene. ¶ Ho visto il fungo incerto

lascerò addolorare del tutto. Ho poco tempo per te

li ha consegnati. Le ho mostrato di prendere cura

prendere cura e li ho rinchiusi dentro le mie

grandi delle quali le ho offerto le chiavi. Ha

al diario e scrissi: ¶ «Ho la sensazione di essere

personale, con il quale ho potuto coprire vuoti, pause

è sembrata idonea, purtuttavia ho chiesto una revisione completa

insieme con il primo. Ho chiesto due serbatoi complementari

posto dei sedili dietro ho chiesto d’inserire un

meraviglia, ma io gli ho detto che gli farò

a cenare, ma l’ho trovata un’altra volta

accanto a lei e ho sentito che era di

nuovo coperta di stracci. Ho cominciato a liberare il

qui che sbagli: l’ho capito sai il tuo

un’altra inutile distrazione. Ho detto un piccolo vizietto

con l’angoscia e ho paura che il chiavistello

certo punto della catena. ¶ Ho rimesso i cassetti a

la filastrocca: ma l’ho trovata che beveva furtivamente

Desidero solo aggiungere che ho dato a don Rotigni

debbo evitare. Come le ho detto non sono qui

insieme nella tua stanza. Ho lasciato la casa e

piú sostenuta. Anch’io ho pensato che in quel

credevo nell’agricoltura. Gli ho risposto che era per

polso fermo di Stalin. Ho ancora tanto da riparare

con una corda che ho sulla macchina –. Io ero

me con convinzione: io ho un tesoro dentro di

dei miei cuscini: li ho presi, li tengo, li

Ca l’ala e ho ritrovato con nostalgia le

grido sanguinoso. Altre volte ho visto dei grossi uccelli

mio arrivo; e spesso ho anche evocato tali visioni

che mai, come adesso, ho avuto bisogno di te

so che definire consequenziali. Ho bisogno della tua solita

ha nessun punto fermo. Ho bisogno che tu mi

sarà coinvolto dalla scena. Ho riletto la lettera stando

i suoi stracci: io ho messo il cuscino per

al pensare e leggere, ho messo sotto il cuscino

fianco, o sul ventre, ho dato una occhiata agli

è, petulante e querulo. Ho chiesto scusa a Imelde

per me stesso non ho scrupolo alcuno, posso introsciarmi

freddo, la china l’ho vista e lasciata, ho

ho vista e lasciata, ho il caffè bollente in

posto, del quale ti ho dato notizia sopra, spingendomi

qualcosa. Anch’io non ho nessuno cui indirizzare, cioè

libertà, anche se non ho verso di lei nessun

mai parlato né scritto. Ho ringraziato l’agente di

l’agente di campagna, ho ripiegato il foglio degli

Ma io non ti ho mai torturato, io. Ah

E non so niente. Ho visto la lettera e

ti salveresti, anche tu. ¶ – Ho paura della nebbia, – disse

E io ve l’ho detto. Adesso basta –. Imelde

una macchina targata Novara. – Ho vinto, – dicevo continuamente a

dicevo continuamente a Imelde, – ho vinto. Hai visto che

vinto. Hai visto che ho vinto –. All’alba Imelde

di sempre. Intanto ti ho spedito un messaggero (libro

pancia? Smettila. Anch’io ho dei soldi per pensare

per proteggersi e rinforzarsi. Ho cominciato a prepararmi per

ispezione il giorno dopo. Ho fatto degli esercizi con

e poi alcune flessioni; ho ruotato la testa, il

che scrosciavano nel mulinello. Ho reagito accendendo la radio

burro con acciughe. Poi ho bevuto direttamente dal rubinetto

direttamente dal rubinetto; poi ho guardato Imelde spogliarsi e

spogliarsi e coricarsi: l’ho avvertita di non mettersi

cappotto bagnato e le ho indicato il mio. Mi

poco inquietato e le ho detto: – Ma queste acciughe

per evitarle di rispondere, ho continuato: – Ti farò un

lungo lo stomaco. Poi ho riguardato i Simposi Clinici

i Simposi Clinici e ho strappato le pp. 85-87-88-89 e

le pp. 85-87-88-89 e le ho cacciate dentro la cartella

gli elenchi già preparati. Ho sperato per un momento

rimasto solo troppo tempo. Ho custodito la lucidità della

allo scoperto: e poi ho visto il cielo schiarirsi

acqua fino a me. ¶ Ho ripreso il letto per

contento al risveglio e ho cominciato a lavarmi con

di certe mattine industriali: ho ritrovato perfino la forza

gli abiti migliori e ho avuto l’accorgimento di

antropologia; nella mia tasca ho un trattato sulla evoluzione

sarà il momento buono. Ho già dimenticato gran parte

Imelde al mio passaggio. ¶ Ho guardato subito le mie

le mie mani e ho visto che il loro

ogni coscienza e società. Ho proseguito sempre a bassa

me altro materiale e ho girato Ca l’ala

l’ala per sistemarlo. Ho visto come le rosacee

novembre, verso le ore 10. Ho potuto iniziare a scavare

soltanto trenta ore dopo. Ho scavato sei ore il

terzo, 29 del mese, perché ho dovuto prima sostenere Imelde

terzo del percorso completo. Ho sopportato metro per metro

gratuita. ¶ Il giorno dopo ho gironzolato in città, senza

gli spettatori). Dunque assisto. Ho assistito alla vestizione di

me: alla fine le ho portato le scarpe e

ordine che avevo trovato, ho incontrato Cantarose Crescenzio, nato

tenermi i soldi che ho nella cassetta di latta

prima delle nove. ¶ Imelde». ¶ Ho continuato a giuocare tutta

diurno sono entrato e ho fatto un bagno lunghissimo

mille volte, se mai ho avuto il problema di

è che io non ho nessuna ossessione né alcun

contro di te. Ti ho già ucciso tante volte

tu hai ucciso me: ho visto anche la polizia

lo stesso odore. ¶ Non ho bisogno di ucciderti, perché

progetto è chiaro, perché ho ragione. Addio. ¶ – Ma tu

quella dell’Islaccia! Vi ho detto, prima in chiesa

che ci hanno abbandonato? Ho letto sul giornale che

della parrocchia, ma l’ho fatto anche per poter

mio: – Sono venuto, perché ho sentito le campane: ho

ho sentito le campane: ho un terreno, poco lontano

vorrei parteciparvi, ma non ho molta voglia di far

un cardine rotto: non ho la forza di una

grande sinfonia; come non ho un tempo ordinato: questo

che mi para davanti. Ho vissuto fino a questo