Luigi Pulci, Morgante, 1483

a Dio, ¶ ed era Iddio il Verbo e 'l

cavaliere, ¶ per lo tuo Iddio non mi dir villania

Macone; ¶ onde al tuo Iddio che fu confitto in

tua arà quel vero Iddio ¶ che ci può sol

vani, ¶ e 'l vero Iddio è lo Dio de

fella: ¶ battézati al mio Iddio di buon talento. - ¶ Morgante

perdono. ¶ Da poi che Iddio ralluminato t'ha ¶ ed

poi che il tuo Iddio mio sempre omai sarà

vedi che qui ingiusto Iddio parrebbe. ¶ Ma egli hanno

donde l'abate ringraziava Iddio, ¶ dicendo: - Or m'hai

fa d'un solo Iddio ¶ che di novantanove altri

per mal, come fa Iddio; ¶ ma vo' ch'a

buon merto ¶ quel vero Iddio, quello eterno Signore ¶ che

non piacque all'alto Iddio divino: ¶ Ansuigi chiamossi in

vedrò pure ora: ¶ ringrazio Iddio ch'io mi sarò

sul prato, ¶ e disse: - Iddio non si poté guardare

Macometto, tu se' falso iddio, ¶ non te ne incresce

per mille volte lo iddio Macometto ¶ ti sconfonda, Apollino

smarrito. ¶ Carlo pregava umilemente Iddio ¶ pel suo nipote, tutto

e disse: - Cavalier, se Iddio ti vaglia, ¶ per che

tal consolazione. ¶ - O giusto Iddio ch'ogni cristiano adora

e che per grazia Iddio lor manifesta ¶ che Rinaldo

gli ha infranto, ¶ dicendo: - Iddio non ci are' sofferenza

di voi per Macometto iddio, ¶ che voi non vi

non vorrei, pel nostro iddio Macone, ¶ avere a capitar

benedì pietosamente ¶ e priega Iddio per lui divotamente. ¶ Ed

perduti, e il vero Iddio è il nostro, ¶ che

sanza permissïon del nostro Iddio ¶ a divorare il popolo

santa fede ¶ di quello Iddio ch'ebbe di te

te merzede. - ¶ Parve che Iddio ispirassi il pagano, ¶ e

già tanto! Il vostro Iddio permisse ¶ che voi venissi

festa, ¶ tanto del vero Iddio preson conforto, ¶ della sua

discese il nostro immenso Iddio ¶ a prender carne con

cavallo andare, ¶ per quello Iddio che ti può ristorare

annitrire. ¶ Disse Rinaldo: - O Iddio, che sarà questo? ¶ Questi

versiera fia? - ¶ Disse Ulivieri: - Iddio ci sia in aiuto

di questo batacchio ¶ aiuta, Iddio, chi crede nel Vangelo

tutto per ammirazione ¶ dicendo: - Iddio, de' tuoi servi hai

diceva Orlando: - O giusto Iddio divino, ¶ che grazia è

Manfredon disse: - Per lo iddio Macone ¶ è già due

padiglione: ¶ non è Macone iddio da spergiurarlo. - ¶ Allor chiamava

combatter danno, ¶ e solo Iddio sa il tutto del

per certo il nostro Iddio». ¶ Non sa più che

son cristiano: ¶ dal nostro Iddio so ch'io sarei

che 'l nostro Macometto iddio sia vano, ¶ io mi

nol farò, pel giusto iddio Apollino; ¶ e in qualche

Questo miracol ci dimostra Iddio: ¶ non è sanza cagion

detto, ¶ e disse: - Forse Iddio sanza cagione ¶ non ci

benefici, ¶ ch'essere ingrato Iddio l'ha troppo a

detto, ¶ bestemiò forte lo iddio Macometto, ¶ e disse: - Traditor

Satanasso sia il mio iddio ¶ o se v'è

e rinnegato avea lo iddio Macone. ¶ Il messo giunse

Disse Rinaldo: - Per lo Iddio ch'adora ¶ re Carlo

gran maraviglia. ¶ Ma quello Iddio che regge il mondo

l'etterno e giusto Iddio ¶ ch'avea questo miracol

a costoro; ¶ e ringraziava Iddio, c'ha proveduto ¶ che

lïone ¶ è il vero Iddio e 'l Padre onnipotente

e degno, ¶ per quello Iddio ch'ogni cristiano adora

nol sofferir, benigno etterno Iddio! - ¶ E tanto sdegno nel

si vede scorto ¶ quanto Iddio amassi la sua stirpe

O Macometto, o pazzo iddio, ¶ a tuo diletto consumato

tradimento, ¶ per lo mio Iddio non mi mettea qui

lo doni, per lo iddio Macone, ¶ tu mi trarrai

morto: - O Macon nostro iddio, - ¶ dicea piangendo - come lo

que' che son morti, Iddio gli facci sani. ¶ Vedrai

Io priego il nostro Iddio ¶ che t'accompagni, car

degna orazione: ¶ Quel vero Iddio che fece prima Adamo

Gesù, benigno e giusto Iddio, ¶ per la sua carità

qui meco, ¶ per quello Iddio che la mia gente

la proposta: ¶ Quel primo Iddio che fece cielo e

che queste al nostro Iddio son grave offese ¶ e

Ma se quel Giove iddio non si difese ¶ da

Soldano assaltati, ¶ difenderenci, e Iddio ci aiuteràe, ¶ né più

ti promissi, pel mio Iddio, ¶ osserverotti sanza mancar maglia

farlo altro che solo Iddio ¶ che sia di qui

al petto, pel mio Iddio. ¶ Or questo traditor Gan

Ove capiterem? Questo sa Iddio. ¶ Ove o in qual

gli è dintorno, ¶ dicendo: - Iddio ti dia, baron, ventura

darò soccorso, pel mio Iddio. ¶ Io farò centomila in

vivande; ¶ ma pel mio Iddio ch'io lo farò

forse spirato dal mio Iddio. - ¶ Orlando non poté più

acciò ch'al nostro Iddio non si dispiaccia; ¶ perché

Orlando: - È Gesù nostro Iddio, ¶ che pasce tutti di

so falsare un libro, Iddio tel dica: ¶ d'uno

ond'io ne lodo Iddio. ¶ Noi siàn qua rovinati

ceppo binati. ¶ Disse Morgante: - Iddio ce gli ha mandati

appariva Morgante; ¶ Filomen disse: «Iddio ci dia guadagno! ¶ Chi

è da lor come iddio. ¶ Margutte e Florinetta il

l drudo! ¶ Può fare Iddio tu sia sì sciagurato

male: ¶ lasciagli andar, ché Iddio ragguaglia tutto ¶ e rende

maravigliava, ¶ e ringraziorno lo Iddio nazareno. ¶ Astolfo a questi

i romiti: - Fratel nostro, ¶ Iddio non vuol che giustizia

v'accomando al vostro Iddio Gesùe, ¶ e inverso Bambillona

degno, ¶ e dice: «Forse Iddio l'ha qui mandato

digiuno. ¶ Tanto t'aiuti Iddio quant'io, tel credo

saròe; ¶ benedicati il nostro iddio Apollino! ¶ Quando tu sai

sanza peccato, e sallo Iddio!, ¶ io giosterrò ancor teco

Dunque costui come un iddio sarebbe, ¶ se sapessi d

ti vendicherò, pel nostro Iddio! - ¶ Baiardo il ciuffò presto

morto, ¶ ché d'ubbidire Iddio nel cor tutto ardo

mena! ¶ Aiutiti il tuo Iddio, se tu vai in

farebbe o dipintura. ¶ Ringrazia Iddio che degli amanti truovi

si raccomanda, ¶ per quello Iddio che peregrin ti manda

ché quel che vuole Iddio ¶ non può fallir per

Disse Rinaldo: - O giusto Iddio divino, ¶ che gente è

dolcezza, ¶ e dice come Iddio la manda loro: ¶ donde

in gran tormento. ¶ O Iddio, la terra già triema

fede e pel mio Iddio, ¶ per cercar fama e

al Levante. ¶ Ma quello Iddio che impera a tutti

ti prometto ¶ per quello Iddio che è giusto e

se' vincitore; e sallo Iddio ¶ quant'io ho desïato

modo a salutarlo: ¶ Quello Iddio grande che ciascun adora

t'ho narrato, sallo Iddio ¶ che tutto è stato

degna orazione: ¶ Quel vero Iddio che fece la natura

che non cura più Iddio né suo decreto! ¶ e

tempesta ¶ sùbito apparve: o Iddio, gran cosa è questa

che partigian si mostri Iddio ¶ degli angioli che son

è che il nostro Iddio si tiene offeso: ¶ credo

la prima cosa ringraziava Iddio ¶ che fatto l'aveva

o gran portento, ¶ quanto Iddio abbi in odio il

sotto l'insegna dello iddio Macone, ¶ Grandonio e l

ha nel Cielo ogni Iddio ¶ come vero marran malvagio

oggi campar, pel nostro Iddio, ¶ con questa spada passerògli

in quel punto lo iddio Marte ¶ per aiutar Grandonio

tu rinnegato il nostro Iddio? - ¶ Disse Ulivier: - Perdonanza ti

sposa: ¶ queste son verso Iddio le prime offese; ¶ l

in terra ogni idolatria, ¶ Iddio t'essaudirà pe' tuoi

ancor nel mondo stare, ¶ Iddio ti darà ben di

ben punito. ¶ E perché Iddio nel Ciel ti benedica

madre antica: ¶ però che Iddio Adam plasmòe di questa

dì ci mostra ¶ quanto Iddio ama la umanità nostra

vuoi placar nel cielo Iddio, ¶ fallo squartar. Ma, mentre

della terra fora ¶ trasse Iddio Adamo, e non gli

mano. ¶ Disse Carlo: - Tu, Iddio, fa' la vendetta, ¶ poi

terra chini. ¶ Ringraziò Carlo Iddio devotamente ¶ che tante grazie

O fidanza gentil, chi Iddio ben cole ¶ (o del

in latino idïoma: ¶ «Uno Iddio, uno Orlando ed una

metta, ¶ da poi che Iddio per grazia ce lo

di battezzarsi al vero Iddio. ¶ Disse Turpin: - Tu menti

in morte il nostro Iddio tu gabbi. ¶ Sai che

pel miracolo ancor che Iddio ci ha mostro. ¶ Dunque

tuttavia. ¶ E poi che Iddio ha per te riserbato

è infinita: ¶ credo che Iddio a buon fine permette

cosa esser può, quando Iddio vuole -, ¶ acciò che quelle

fresco; ¶ se non che Iddio a' buon servi concede

ha ordinato, ¶ e come Iddio mostrò che gli dispiace

con fortezza: ¶ grazie che Iddio rade volte concede ¶ o

ben fa chi teme Iddio. ¶ Dunque giusta la vita