Ignazio Silone, Severina, 1981

Capitolo 1 ¶ In quel tempo il direttore spirituale dell’Istituto

chiesa di San Camillo, il giorno del funerale, era

prima cosa e inutilmente, il figlio prete. Di notevole

da una suora giovane). Il suono grave e lento

conservava la temperatura esterna. Il servizio funebre fu celebrato

disse «egli è ancora il nostro direttore spirituale.» Le

sfogò su di lei il suo istinto materno. Suor

la sua disciplina. ¶ Intanto il tempo minacciava di cambiare

rispondendo appena al saluto. ¶ Il prete appariva invecchiato, forse

di rito per abbreviare il suo soggiorno tra le

famoso teologo gesuita, secondo il quale, prima di comparire

è stato ufficialmente abolito il Limbo.» ¶ A questo punto

Ma se ne serviva il prete per dubitare? D

ultimo viaggio a Roma. Il sacerdote che ne ha

le dovute cerimonie, servì il caffè. Invitata da don

Superiora raggiunse a fatica il suo posto dietro lo

sull’inchiesta giudiziaria per il fattaccio accaduto nella nostra

ai fatti a cui il tribunale non possa rinunziare

una conquista definitiva per il nostro Istituto. Tanto più

Superiora; l’Istituto era il suo orgoglio, l’opera

di simile, non so. Il vescovado ha perciò incaricato

seguire né di respingere il ragionamento della Superiora, la

direzione spirituale dell’Istituto. Il successore di don Gabriele

ora la minaccia. Per il resto, egli mi ha

lungo repressa. «Per ottenere il permesso di insegnare il

il permesso di insegnare il latino dovrei avallare la

pronunziato queste parole che il suono della campanella della

la stanza senza aspettare il consenso della Superiora. ¶ Don

di assistere all’incontro. Il prete era un bel

parlare con lei?» soggiunse il prete conciliante. ¶ «Non si

la Superiora. ¶ «Insomma» disse il prete rabbuiandosi «lei ritiene

lei.» ¶ «Ne riparleremo» concluse il prete deluso. «Intanto la

polizia, sulla quale pendeva il giudizio davanti al tribunale

si erano inacerbiti. Finché il temuto conflitto tra i

e di vari feriti. Il fatto suscitò scalpore in

di sorpresa mentre percorreva il breve tratto tra la

tra la chiesa e il suo Istituto. Però era

un po’ più chiaro, il tribunale indisse un sopraluogo

l’inchiesta giudiziaria secondo il cerimoniale abituale. ¶ Data l

Per cominciare fu aperto il locale dove aveva avuto

che dovevano servire per il cancelliere verbalizzante. Intanto i

presenti si delinearono rapidamente: il giudice, il cancelliere, gli

delinearono rapidamente: il giudice, il cancelliere, gli avvocati, oltre

un po’ in disparte. ¶ Il giudice spedì rapidamente i

a passi decisi verso il gruppo di notabili, dal

avanti verso di lei il giudice. Costui era un

rispondere subito, per cui il giudice si scusò e

dopo le sette, venne il sacrestano ad avvertirci che

lezione. Trovai molto saggio il consiglio, e per risparmiare

le sue allieve?» domandò il giudice. ¶ «L’Istituto nel

spiegò la suora, indicando il vicino collegio. «Lo spettacolo

fino allora menzionato. Ristabilito il silenzio, la suora fu

locale dell’adunanza. Così il centro della mischia si

dal di fuori» interruppe il giudice «quel che accadeva

del pubblico. ¶ «Silenzio» gridò il giudice con voce imperiosa

aggiunse: «Solo io ho il diritto di porre delle

porre delle domande». Ma il giudice non pose la

dal pubblico. ¶ Da tutto il comportamento della suora spirava

certo Renato. Appena fuori, il giovane così malridotto fu

Sembrava che ognuno avesse il dovere di colpirlo. Egli

menzionato nelle precedenti deposizioni? Il giudice si affrettò a

affrettò a dichiarare terminato il sopraluogo e aiutò il

il sopraluogo e aiutò il cancelliere a raccogliere le

lentamente verso l’Istituto. Il prete si trattenne dall

Perché? Ma qualunque fosse il motivo, l’importante per

da portinaia, aspettava appunto il ritorno della segretaria per

faceva fatica a seguire il passo della portinaia che

po’ di polmonite, giusto il tempo necessario di riflettere

se io fossi ancora il direttore spirituale dell’Istituto

importante che io sento il dovere di dirle, anche

supplicò la suora sorridendo. ¶ Il prete tacque e rimase

madre. Deve sapere che il sacerdozio era la vera

arma invincibile, le lagrime. Il suo pianto era straziante

tradizionale?» domandò la suora. ¶ Il prete sembrò incoraggiato da

considerata centro dell’universo, il cielo un ornamento notturno

Severina desse qualche segno. Il prete se ne avvide

appare una finzione inaccettabile. Il vescovo convocò mia madre

esercizio delle funzioni sacre. Il ritorno della fede, come

Nessuno vi è obbligato. Il sacerdozio le fu imposto

interamente disinteressato, allora anche il mio cervello s’arricchisce

alla sete di giustizia il culto del quieto vivere

alzano, subiscono talvolta perfino il martirio, ma non si

Non riconosco alla Chiesa il diritto di dominare la

che non bisogna temere il dolore. Vi è un

se l’Evangelista racconta il vero, è perfino divino

saranno loro i vincitori. Il mondo, se continuerà, sarà

ha aiutata ad aprire il cuore mi sembrano un

che dovremo entrambi “fare il salto”, per citare il

il salto”, per citare il Cardinale Newman, il quale

citare il Cardinale Newman, il quale affermò anche: “Il

il quale affermò anche: “Il primo Vicario di Cristo

Superiora sarebbe felice se il reverendo potesse in seguito

fece a don Gabriele il rituale inchino. ¶ Capitolo 5 ¶ Don

di essersene mai servito. Il corridoio era stretto e

stretto e buio. ¶ «Ha il vantaggio di riparare dalla

la vostra Superiora?» chiese il prete. ¶ «Non ne so

è tanto importante» rispose il prete pacatamente. Poi aggiunse

una volta, per motivare il grande affetto che le

don Gabriele. ¶ «Non conosce il caso Mazzini?» riprese la

ultimo esame di maturità, il commissario statale chiese ad

anche lei chi fosse il signor Mazzini. L’esame

feroce contro l’Istituto.» ¶ Il fatterello mise di buon

mise di buon umore il prete. ¶ «Lei ride?» esclamò

di certo lei sa, il pericolo ora è passato

Non so nulla» ripeté il prete seccato. «D’altronde

nell’inchiesta giudiziaria per il fattaccio della piazzetta qui

docente responsabile dell’Istituto. Il provveditore agli studi non

mancanza di riguardo verso il signor Mazzini, perciò la

denunzia è stata cestinata. Il numero delle allieve dell

le ho ancora spiegato il motivo per cui mi

che si tratta?» chiese il prete, rimanendo in piedi

mia madre.» ¶ Suor Gemma, il viso disfatto, come paralizzata

don Fulgenzio, voleva rimandare il viaggio a causa del

ha sposati in sacrestia il parroco, don Luca, perché

quella pensione come dote.» ¶ «Il parroco infatti, don Luca

infatti, don Luca, è il fratello di donna Teodolinda

Severina. ¶ «La gente» corresse il vecchio autista «la gente

All’arrivo dell’automobile, il portoncino si aprì subito

fece di sì con il capo. ¶ «Non ne mangiavo

robusta nella corporatura, aveva il colorito delle donne di

sua infanzia quando arrivò il padre. Era alto, aitante

a letto. ¶ «Sarà per il cambiamento d’altitudine» disse

Severina dall’eccessiva luce. ¶ Il malessere fu passeggero, come

passeggero, come aveva previsto il medico condotto di Castelnuovo

disse, la stanchezza per il viaggio, la costituzione delicata

si rassegnò a seguire il consiglio del medico. Il

il consiglio del medico. Il padre ogni mattina le

ogni mattina le dava il buongiorno mandandole un mazzetto

Maria Teresa si davano il cambio nel fare compagnia

signora e Maria Teresa, il loro discorso cadde sull

suo arrivo a Castelvecchio. ¶ «Il tempo non è sicuro

si può forzarla.» ¶ Finalmente il cielo acquistò tinte tenui

nell’inchiesta giudiziaria per il complotto nella piazzetta di

parecchio prima di sollevare il tema dell’inchiesta; quando

la vocazione religiosa esige il distacco dalle cose di

Teodolinda. Suor Severina riprese il suo racconto. ¶ «Conservo della

È una donna buona. Il suo difetto è una

una forza che supera il mio fisico e mi

Fulgenzio che, impensierito per il ritardo, era partito alla

aperta le aveva tolto il pallore e ravvivato lo

qualche lettera. Dopotutto, sono il nonno di quei bambini

amministrare le terre» riprese il padre. «Roberto ha voluto

bevi un po’, cara? Il vino nostrano è leggero

le noci.» ¶ Severina accostò il bicchiere alle labbra, bevve

le noci e sorseggiando il vino. Severina si rese

molti rompicapi. Avevo tutto il tempo che volevo per

non ero nato per il commercio. Bisogna adattarsi. Mi

capito che ho lasciato il convento.» ¶ «Lo immaginavo, cara

don Fulgenzio. «Certo, capisco il tuo amore per essi

in quella pochezza è il cosmo. Perdonatemi, padre» concluse

amare la verità è il senso della vita. Invece

vale più quando esige il peccato. Era falso, tutto

si capisce. Oggi, dopo il racconto di Teodolinda, ho

comprendere. Ho perfino ringraziato il destino che tua madre

moderni, ci fecero comprendere il Vangelo e tutte le

altre grandi religioni e il valore che potevano avere

una scelta dura, ma il sacrifizio faceva parte della

come vi ho detto, il colmo è stata l

buona fede di fare il suo dovere, ma capii

anche, e definitivamente, che il suo convento non era

suo convento non era il posto per me. Nessuna

è vera se esige il sacrifizio della ragione, nessun

è contro la coscienza. Il trauma mi liberò. Non

liberi, sciolti, sollevati, se il proprio essere reale riesce

presto l’autobus raggiunse il villaggio ch’era il

il villaggio ch’era il suo capolinea. Severina discese

e un ragazzo seminarista. Il villaggio consisteva di un

avvertita del suo arrivo.) Il prete le strinse calorosamente

baldanzoso, allegro e ciarliero. «Il professor De Magistris ci

lei al telefono, facendone il più grande elogio» continuò

grande elogio» continuò. «Faremo il possibile, ne parleremo più

intenzioni del suo cicerone, il quale forse fiutava quella

Oh no» rispose subito il prete. «Assieme a me

tutti i partiti, e il nostro Direttore è notoriamente

di riorganizzazione. Ne parleremo.» ¶ Il salone d’ingresso nel

del personaggio impersonavano bene il filantropo dell’Ottocento. Esso

Severina. Sulla parete dietro il busto era riprodotto l

olografo che aveva istituito il ricovero: “Per i poveri

paio di mesi» rispose il prete con un sorriso

se lei avesse conosciuto il testamento prima della partenza

partenza, si sarebbe risparmiato il viaggio. ¶ «È un testamento

dalla democrazia» aggiunse ridendo il prete. «Tre mesi fa

la struttura dell’Opera. Il direttore si batté come

vi si trovano attualmente?» ¶ «Il loro numero fu, per

l’uomo in consegna. Il prete mormorò sottovoce: «La

gli porse la lettera. Il prete aveva appena cominciato

tosse lo interruppe. Era il direttore. Un uomo tetro

i neri baffi spioventi, il direttore non si mosse

in cui era apparso. Il prete si affrettò a

sua disposizione, signorina» disse. «Il Fondatore redasse il suo

disse. «Il Fondatore redasse il suo testamento, per così

alla vecchiaia. Se invece il cieco era vecchio ma

povero, neanche lui, secondo il regolamento, poteva essere ammesso

cambieranno.» ¶ «Cambieranno radicalmente» continuò il prete di ritorno. L

lei è iscritta?» domandò il prete. ¶ «A nessuno» rispose

suo padre?» ¶ «Forse per il partito che è al

suo padre. Ma per il momento sarà opportuna una

a questo ristorante.» Scrisse il nome e l’indirizzo

qualcosa di buono. Arrivederci.» ¶ Il gaio suono di una

ancora sotto un braccio il fagotto col quale era

a stento. Severina rallentò il passo, e quando fu

strada. ¶ L’autobus per il ritorno a Sulmona, già

fece a piccoli pezzetti il foglio in cui era

piccolo appartamento non appena il posto al liceo fosse

papa Clemente V, quando il papato si era trasferito

non aveva amato molto il successore di Pier Celestino

All’Aquila si festeggia il 19 agosto, perché quella fu

dell’incoronazione nell’anno 1294, il giorno in cui vennero

capì che non era il caso e si decise

alla curiosità che accompagnò il suo passaggio sotto i

socchiusa, si poteva udire il preside rimproverare ad alta

concluse in tono minaccioso. Il giovane rispose: «Ha altro

che egli salutò rispettosamente. ¶ Il segretario la introdusse subito

è dunque suor Severina?» ¶ «Il mio nome è Severina

una scuola parificata. Ma il titolo cui mi sono

di Roma. Non basta?» ¶ Il sorriso si spense sul

tergiversare, non posso affidarle il posto promesso. Intanto si

di poco conto. Per il prossimo anno la competenza

ministeriale.» ¶ Severina impallidì leggermente. Il preside fece una lunga

dunque spiacente.» ¶ Severina riacquistò il suo colorito abituale. Guardava

suo colorito abituale. Guardava il preside con grande pietà

torbidi e di contestazioni. Il mio dovere» concluse il

Il mio dovere» concluse il preside «è di mantenere

Ella preferì rimanere per il momento all’Aquila, senza

del preside del liceo.» ¶ «Il preside l’ha sgridato

pace e di serenità, il preside l’avesse dispensata

si era più parlato. ¶ Il resto della serata lo

felicità di averla conosciuta. ¶ Il giorno dopo, passeggiando tra

Severina incontrò per caso il giovane Lamberto con un

Noi piccolo-borghesi siamo il sale della terra» sentenziò

di guardia, essi rappresenteranno il proletariato» disse un altro

fra lo zafferano e il rame, non mi sembra

rame, non mi sembra il luogo adatto. Inoltre, abbiamo

sia. Non pensiamo che il fine giustifichi i mezzi

parole, quando occorrono. Sentiamo il bisogno di unirci agli

diventa rivoluzionari anzitutto per il cuore. A lei non

erano già avviati verso il liceo. ¶ A quell’ora

Lamberto. «Questo è Remo.» ¶ Il giovane contadino guardò Severina

bonifica del Fucino nel 1951, il padre di questo ragazzo

lavoratore agricolo a giornata, il che non è molto

moderni e meccanizzati riducono il bisogno della manodopera. Il

il bisogno della manodopera. Il grande zuccherificio dove si

la barbabietola in zucchero, il fecolificio dove si trasformano

potuto sviluppare di più il lato industriale dell’agricoltura

uno studente liceale risolvere il problema, ma forse delle

casa di mio padre, il sostegno e l’affetto

che dev’essere terribile il lavoro in fabbrica, un

non aveva ancora avuto il tempo di rifletterci con

di rifletterci con calma. Il rifiuto del posto al

aver detto la verità, il che la metteva, storicamente

con discrezione, senza ferire il suo orgoglio, col pretesto

ora di dominare perfino il proprio destino? Si rallegrava

verso quella fratellanza. ¶ Sentiva il bisogno di raggiungere un

nel suo insieme, decidere il cammino da percorrere e

non aveva chiuso occhio. Il corteo era indetto per

di sera. Come passare il tempo fino allora? Doveva

i dettagli, dov’era il capolinea e l’orario

sarebbe stata assente per il pasto di mezzogiorno: come

niente con sé salvo il fazzoletto ed un po

con passo spedito verso il capolinea dell’autobus. ¶ A

Dal Velino alla Maiella, il monte sacro dove in

Ad ovest poteva scorgere il mare Tirreno, ad est

e striscioni che indicavano il luogo d’origine dei

era meglio essere prudenti. ¶ Il lungo corteo si avviò

nelle prime file, seguendo il consiglio di Lamberto. A

vi si aggregavano durante il percorso. Scandivano gli slogan

in alto: “Vogliamo guadagnare il nostro pane” “Non vogliamo

piazza dov’era diretto, il corteo si allargò subito

della polizia: «Tutti dietro il cordone! Non si oltrepassa

cordone! Non si oltrepassa il cordone!». Dov’era il

il cordone!». Dov’era il cordone? Una fila serrata

qualche maniera a passare il cordone e a raggiungere

raggiungere Elena. Le afferrò il braccio e cominciò la

colpita!» gridò. «Severina colpita!» Il grido fu ripetuto da

che accennarono a sollevare il corpo inerte di Severina

è difficile capire» disse il medico. «Si tratta di

nella schiena» disse Lamberto. ¶ Il medico prese il polso

Lamberto. ¶ Il medico prese il polso di Severina, le

di Severina, le auscultò il cuore, quindi i portantini

sulla barella. A Lamberto il medico disse: «Venga anche

che non correva affatto. Il responsabile, se mai, sarei

conosceva. ¶ «È stato estratto il proiettile» disse a Lamberto

dopo com’è successo il tragico incidente. Credo che

L’accompagno a cercare il medico col quale ho

quando si trovarono soli, il medico spiegò quali erano

tutti e non abbiamo il personale per assistervi se

per esaurimento» gli disse il medico sorridendo e stringendogli

lavorare in pace per il momento. Sei capitata in

pensato i medici. Se il destino vuole ora la

di sfidare un poco il destino. Soltanto, bisogna pensarci

sono sindacalisti, operai… Addirittura il sindaco, il questore, e

operai… Addirittura il sindaco, il questore, e non so

nella stanza e prese il posto di don Fulgenzio

della camera di Severina. Il centralino telefonico era bloccato

se è vero che il mio nome è sui

lo sguardo le impose il silenzio. Poi entrò la

i motivi, a parte il fatto che la stima

amicizia invece fa fiorire il deserto. E cosa potrei

da un’altra suora. Il grasso di suor Gemma

Don Gabriele aveva ripreso il suo posto, in piedi

calmarla. Suor Gemma nascose il viso in un grande

a portarle i Sacramenti? Il Viatico?» ¶ Don Gabriele non

vista. ¶ Suor Gemma ruppe il silenzio, esplodendo: «Qui abbiamo