Massimo Carlotto, Il corriere colombiano, 2000

servizio alla Polaria del Marco Polo ne aveva già

dello stesso giorno al Marco Polo con otto etti

uscii dal locale. ¶ «Ciao, Marco» rispose Rossini che aveva

una buona notte. ¶ Aeroporto Marco Polo – Venezia. ¶ La Tía

di solidarietà. «Ti capisco Marco, ma cerca di non

non ti passerà mai, Marco. Tu, la galera non

Beniamino infilandosi il cappotto. «Marco, andiamo subito a fare

spalle. «Beniamino ha ragione, Marco. L’equilibrio mentale dei

La señora ha ragione, Marco» intervenne Rossini. «In fondo

piace lo stesso». ¶ «Dài Marco, non rompere i coglioni

La gente mi riconosce, Marco, e non sopporto gli

un po’ di conti, Marco. Ti va bene domani

Non possiamo rimanere qui, Marco, tra mezz’ora al

faccia tra le mani. «Marco, questi sono quelli che

È tutto sotto controllo, Marco. Li fotteremo alla grande

un caso senza speranze, Marco. Se io non ammazzassi

se ne fa niente, Marco. Non ho voglia di

braccio. «Che ti succede, Marco?». ¶ Decisi di essere sincero

questo genere di decisioni». ¶ «Marco ha ragione» intervenne Max

Ne dubito. Se canta, Marco ed io siamo fottuti

n’era bisogno. ¶ «Dài, Marco non cominciare con le

Ti dirò di più, Marco: sono contento di ammazzare

una in bocca. «Rilassati, Marco. La squadra mobile e

è il tuo problema, Marco?». ¶ «Quale tra i tanti

nemmeno uno spiraglio». ¶ «Ascolta, Marco. Non ci sono alternative

Rialto e piazza San Marco». ¶ Max annuì soddisfatto. «Credo

Capisco». ¶ «Credo di amarla». ¶ «Marco». ¶ «Sì?». ¶ «Piantala, mi sembri

volte non ti capisco, Marco. Non vorrai mica che

Ti faccio una domanda, Marco» continuò il vecchio Rossini

pensando. «Non ci pensare, Marco. Ora ti fa pena

Abbiamo fatto il possibile, Marco». ¶ «Non lo so». ¶ «Sì

Montenegro». ¶ «Hai detto bene, Marco: non sono contrabbandieri. Il