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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Speranzella, 1949

concordanze di «Mastrovincenzo»

nautoretestoannoconcordanza
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suo mal di schiena Mastrovincenzo l’elettricista. ¶ «Ci vediamo
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T.A. e scompare. Mastrovincenzo riprende a sonnecchiare sulla
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sulle più alte logge. ¶ «Mastrovincenzo buongiorno.» ¶ «Salute a voi
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volta sulle labbra di Mastrovincenzo; che, per lui, cafone
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E come accoglie» dice Mastrovincenzo e si accarezza il
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pantalone sembra una mortadella. Mastrovincenzo si accarezza la mortadella
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barellista dell’ospedale, dove Mastrovincenzo era stato ricoverato per
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la povera gamba amputata. Mastrovincenzo s’era appena riavuto
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che ne fai?» chiese Mastrovincenzo. ¶ «Gli faccio un bel
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Non mi serve» disse Mastrovincenzo salutando con un cenno
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distrarmi dal dolore» dice Mastrovincenzo. ¶ «Be’ e che dice
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era accucciato. ¶ «Speriamo» dice Mastrovincenzo. ¶ «E così io me
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ricovero d’urgenza di Mastrovincenzo e più tardi il
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Tecnica Automobilistica in cui Mastrovincenzo fa da elettricista e
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vi siete ricordati di Mastrovincenzo?» chiede Cicalio in un
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dieci, e ora senti Mastrovincenzo». ¶ «Beato chi ti vede
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chi ti vede!» esclama Mastrovincenzo vedendo entrare il ragazzo
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loro il proverbio di Mastrovincenzo che alla vista di
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Michele lo mandiamo da Mastrovincenzo.» ¶ Si fermò di scatto
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a furia di frequentare Mastrovincenzo l’elettricista. Nei bassi
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undici. Vennero in fila Mastrovincenzo l’elettricista; poi vennero
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vatti ad arrangiare da Mastrovincenzo.» ¶ «Già ci so’ passato
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coperta in grembo, scapezzava Mastrovincenzo. Aveva bisogno di sentirsi
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capita senza letto; mentre Mastrovincenzo sonnecchia sulla sedia, con
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le vie dello scherzo, Mastrovincenzo; ma il ragazzo, seccato
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un buongiorno amaro amaro, Mastrovincenzo se lo doveva cercare
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gli chiese quella sera Mastrovincenzo. ¶ «Mi stanno venendo tutti
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Non esagerare, adesso!» disse Mastrovincenzo, disposto a non lasciarsi
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Paga!» ¶ La risata di Mastrovincenzo si trasformò in tosse
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dieci minuti forse, e Mastrovincenzo se lo rivide davanti
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si gettò sulla branda. Mastrovincenzo sospirò più volte per
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nel suo silenzio. Allora Mastrovincenzo si decise: ¶ «Michè, che
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nel dire: “ci voleva”. Mastrovincenzo vi vedeva però il
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le centomila lire…» insisteva Mastrovincenzo, sicuro che in quell
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cosa?» ¶ «Che cosa?» chiese Mastrovincenzo un po’ allarmato: «Per
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il parlare proverbiale di Mastrovincenzo che non aveva rivali
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aveva rivali nei vicoli. ¶ Mastrovincenzo lo guardava sbigottito, come
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tornò al labbro di Mastrovincenzo ridivenuto serio. ¶ Michele intanto
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Michè» cercò di giustificarsi Mastrovincenzo. «Richiama i denari col
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era diventato “svelto” diceva Mastrovincenzo, che aveva messa tutta
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al cinematografo?» gli diceva Mastrovincenzo per invogliarlo a distrarsi
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a dirsi di più, Mastrovincenzo riviveva la sua infanzia
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Addì Michè.» ¶ Un giorno Mastrovincenzo, cosa rara a vedersi
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sotto la sorveglianza di Mastrovincenzo, si era dovuto faticare
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vuoto per l’officina. Mastrovincenzo e il ragazzo mangiavano
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stralunati, quasi goffi; che Mastrovincenzo notò subito e sottolineò
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vedersela davanti così avvilita, Mastrovincenzo le fece: ¶ «È andato
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gli gridò alle spalle Mastrovincenzo: «Vieni qua, fammi sentire
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Aveva già cambiato voce Mastrovincenzo e la guardava ora
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ora all’interno, ora Mastrovincenzo, ora Michele che non
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io? È incinta!» fece Mastrovincenzo. «Michè, mi senti?» ¶ «Sì
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che cosa?» fece spazientito Mastrovincenzo. «A prendere la sifilide
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scoprissero ancora in casa. ¶ Mastrovincenzo informato da Pascalotto subito
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curiosare: ¶ «Ehi,» lo chiamò Mastrovincenzo, «tu lo sai come
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sguardata rovescia dell’operaio, Mastrovincenzo senza sbigottirsi riprese: «Mò
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bevuta in compagnia di Mastrovincenzo. ¶ La penicillina è stata
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i socialisti, trascinato da Mastrovincenzo, che a sua volta
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di Michele guidato da Mastrovincenzo. ¶ Chiamato Pascalotto d’urgenza
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e la gruccia compare Mastrovincenzo. ¶ «Fammi sapere una cosa
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dire.» ¶ «A chi ?» ¶ Mentre Mastrovincenzo interroga con metodo, gli
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mandato a dire ?» insiste Mastrovincenzo appoggiato col braccio penzoloni
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ch’è peggio», fa Mastrovincenzo: «Cerca di ricordartela, è
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mandato a dire?» incalza Mastrovincenzo. ¶ «Lo stesso» fa il
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lasciatemi fare a me.» Mastrovincenzo è deciso. «Che stesso
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di come la vede Mastrovincenzo», dice il mago. ¶ Diventando
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che non trova requie: Mastrovincenzo saltella sulla gruccia come
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cose assieme. Diomede e Mastrovincenzo, vinti, tacciono. ¶ «Ma voi
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messa? E avviatevi» dice Mastrovincenzo. ¶ «Insomma, se dobbiamo perdere
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solo la gruccia di Mastrovincenzo rimane piantata sul selciato
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E la mano di Mastrovincenzo si abbassa sino alla
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Ma la mano di Mastrovincenzo si ritrae, risale sulla
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Scomparsa la gruccia di Mastrovincenzo la Speranzella è tutta
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di lui. ¶ Martedì mattina Mastrovincenzo riceve una lettera, non
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è quella lettera che Mastrovincenzo gli mostra. Ma Ciccillo
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disse che aveva fretta?…» ¶ Mastrovincenzo guarda a lungo Ciccillo