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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Verga, Nedda, 1874

concordanze di «Nedda»

nautoretestoannoconcordanza
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la volta alle canzonette, Nedda! - Nedda la varannisa! esclamarono
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volta alle canzonette, Nedda! - Nedda la varannisa! esclamarono parecchie
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recartela proprio l'uccello! ¶ Nedda le lanciò dietro un
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presto a dire: aggiunse Nedda scrollando la testa, e
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le mestolate di fave. Nedda aspettava ultima, colla sua
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i più duri servigi. ¶ Nedda sporse la sua scodella
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della mia, disse a Nedda una delle sue compagne
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ho questo timore! rispose Nedda con un tristo sorriso
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ci sono avvezza; rispose Nedda semplicemente. ¶ - Maledetto tempaccio, che
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gli occhi della povera Nedda si riempirono di lagrime
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è tanto lontana: rispose Nedda facendosi seria. ¶ Poi la
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accento di malumore. La Nedda, appoggiata all'uscio, guardava
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dal mare laggiù, disse Nedda stendendo il braccio; sul
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del padrone to'! replicò Nedda trionfante di logica, con
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non ti fanno! esclamò Nedda tristamente. ¶ La sera del
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fatto il suo conto Nedda venne a sapere che
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mi lamento! disse timidamente Nedda intascando quei pochi soldi
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e avea molti vicini. ¶ Nedda raccolse quei pochi cenci
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la cima della montagna. Nedda camminava sollecita, e quando
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lento ruminando tranquillamente. ¶ - Ohé! Nedda! gridò una voce nota
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Da dove vieni? domandò Nedda senza fermarsi. ¶ - Vengo dalla
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ricominciò a correre. ¶ - Addio! Nedda! le gridò dietro Janu
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Addio, balbettò da lontano Nedda. ¶ E le parve che
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e nel casolare di Nedda non c'era anticamera
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cavavano il berretto. Quando Nedda l'udì per la
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ora della sera la Nedda che correva sulla strada
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Fai a mio modo, Nedda, risparmia quei quattrini e
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suono dei soldi che Nedda posava sul deschetto, e
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e le comari. Quando Nedda ebbe acconciato la morta
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volesse dirle qualche cosa: Nedda pensò che la sua
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l'assiolo che cantava. ¶ Nedda pensò ch'era forse
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posandolo sul deschetto. ¶ La Nedda si fece rossa, come
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Sai, la mamma!... disse Nedda. ¶ - Me l'ha detto
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tua voce stanotte, disse Nedda facendosi rossa e zappando
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messa! disse bruscamente la Nedda, tirandosi indietro dopo un
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il bel fazzoletto di Nedda, dove c'erano stampate
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più dolorose pel cuore! ¶ Nedda sentiva dietro di sé
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il tuo fazzoletto? domandò Nedda togliendoselo dal capo per
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boccio. ¶ - Che peccato, disse Nedda, che non ce ne
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gridò Janu; e alla Nedda: Verrò anch'io a
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fu sulla strada, la Nedda non ha più nessuno
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insieme ci staremo bene. ¶ Nedda, che avea udito da
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anche il fagotto di Nedda, e s'avviarono alacremente
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giorni di lavoro; ma Nedda non era abituata a
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il più leggiero per Nedda, e minacciò di cacciarlo
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caldo e dava a Nedda la sua casacca di
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vie diverse. ¶ Janu e Nedda avevano preso le scorciatoie
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Mascali che regalava a Nedda senza risparmio, e la
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la bocca piena, e Nedda chinò gli occhi perché
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via! ¶ - Mi vuoi bene? ¶ Nedda chinò il capo. ¶ - Vuoi
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il gallo che cantava, Nedda balzò in piedi di
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vesti nuove d'estate. Nedda fu vista allontanarsi piangendo
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la febbre! gli disse Nedda. ¶ - Sì, ma spero che
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indomani egli morì. ¶ Allora Nedda, sentendo muoversi dentro di
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deperì rapidamente, e invano Nedda tentò spremere fra i
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non si mosse più. ¶ Nedda la scosse, se la