Alessandro Manzoni, Adelchi, 1822

il regno, di cui Pavia fu poi la residenza

Italia; caccia Astolfo in Pavia, dove lo assedia, e

e spinge Astolfo in Pavia. Vicino a questa città

posta. Astolfo, stretto in Pavia, venne di nuovo a

corse a chiudersi in Pavia; Adelchi in Verona, dove

mise l'assedio a Pavia, fece venire al campo

xxxiii). L'assedio di Pavia durò parte dell'anno

Carlo al campo sotto Pavia, i Longobardi, stanchi dall

PRIMA ¶ Palazzo reale in Pavia ¶ DESIDERIO, ADELCHI, VERMONDO ¶ VERMONDO

era il tuo? Tutta Pavia ¶ Far di nostr'onta

ancora! - Ebben; corriamo ¶ Sopra Pavia; fuggiam, salviam per ora

noi ¶ Ritorneran soldati. Entro Pavia, ¶ A riposo, a difesa

Ricca d'arme è Pavia: due volte Astolfo ¶ Vi

ancor: contra Verona, ¶ Contra Pavia, de' re, dei fidi

Quando Verona ¶ Cada e Pavia (Dio, nol consenti!) un

battifredo sulle mura di Pavia. Un'armatura nel mezzo

Franco ¶ Prigion condotto entro Pavia, mi chiese ¶ Di segreto

un diploma) ¶ sei di Pavia. ¶ GUNTIGI ¶ Da questo istante

Svarto. ¶ SVARTO ¶ Ei vuol Pavia; captivo ¶ Vuole in sua

Carlo arrivi, ¶ Vincitor di Pavia, di resistenza ¶ Chi parlerà

è. ¶ GUNTIGI ¶ Sì, certo ¶ Pavia gli è d'uopo

Che si pensa in Pavia? Quei che il crollante

Celar si volle, che Pavia le porte ¶ Al Franco