Emilio De Marchi, Arabella, 1893

PRIMA ¶ I ¶ IL TESTAMENTO RATTA ¶ Milano, la grande città

distesa la povera signora Ratta, morta, vestita di una

regalo. La vecchia Carolina Ratta nei dodici o tredici

grossa azienda domestica. ¶ La Ratta, vedova d'un capo

dei Maccagno e dei Ratta, dimostrando alla vecchia cugina

popolarità di tutti i Ratta più rosicchiati dalla miseria

figlio d'un Giacomino Ratta celebrò la prima messa

menava in casa Aquilino Ratta, uno dei veterani del

nuovo, in cui la Ratta, quantunque le carte le

pranzetti, in cui la Ratta aveva fatto onore al

quei giorni la vecchia Ratta ebbe il primo urto

a trovare il suo Ratta in paradiso, se pur

l'avvocato Baruffa, Aquilino Ratta, la Giuditta, il mio

e veramente la vecchia Ratta non poteva portarselo via

sua morta. ¶ La vecchia Ratta giaceva supina sul letto

firma, il solito "Carolina Ratta", che visto da lontano

a salvare la sostanza Ratta dalle mani degli intriganti

mancava uno, così dei Ratta come dei Maccagno, oltre

se ne vantassero. I Ratta invece si comportavano più

mastri di muro (Gioacchino Ratta aveva cominciato anche lui

un parente, ma Aquilino Ratta dimostrò che i pitocchi

uovo di struzzo. ¶ Aquilino Ratta, il vice-ricevitore del

portico la povera vecchia Ratta stentò a farsi strada

cognizione che la vecchia Ratta aveva lasciato delle disposizioni

Celestina maritata a Michele Ratta lattivendolo, Paolina Bianconi maritata

Boffa e ad Aquilino Ratta: ¶ "Per me, se non

bello ed entrarono Aquilino Ratta, il vice-ricevitore del

sull'argomento del testamento Ratta. ¶ Era il consiglio che

volta tanto: ma Aquilino Ratta aveva dignitosamente rifiutato l

sor Tognino, io Aquilino Ratta, sicuro: e questi son

Angiolina l'ortolana, Aquilino Ratta, se non isbaglio, un

sappiate qualche cosa. La Ratta non è morta qui

dei fondi di proprietà Ratta. A queste quindici mila

in seguito all'eredità Ratta, che non poteva tardare

cuore. ¶ Quando la cugina Ratta avesse chiusi gli occhi

che ha sposato un Ratta, Gioacchino Ratta, che ha

sposato un Ratta, Gioacchino Ratta, che ha fatto i

riderci su... siamo noi Ratta, tutta gente rovinata come

male informata) della vecchia Ratta, che aveva lasciato un

saputo che i parenti Ratta, Maccagno, Borrola, con altri

dice intorno alla eredità Ratta; ma poiché mi risulta

benedetta faccenda del testamento Ratta egli rappresentava la parte

confessore della povera sora Ratta, che fu per i

vino rubato alla vecchia Ratta gli andasse tutto in

bottiglie rubate alla vecchia Ratta venne fuori. Vennero in

ho prese perché la Ratta non mi pagava mai

a tutti, specialmente ai Ratta poveri e bisognosi, se

pei piedi la vecchia Ratta? corbaccio mercante di carne

le due, fu Aquilino Ratta, che per sistema preferiva

mio nome è Aquilino Ratta, del fu Vincenzo, impiegato

Siete parente della vecchia Ratta testè defunta?" disse di

La povera signora Carolina Ratta era una nostra prima

Conoscete gli interessati?" ¶ "I Ratta quasi tutti, per servirla

la donzella di casa Ratta, quella stessa che il

la donzella di casa Ratta. Questa povera cristiana malaticcia

terzo grado, che di Ratta non avevano che il

nel beneficio dell'eredità Ratta io devo essere interessato

povera donzella di casa Ratta, a cui l'avvocato

a lusinghiere promesse. Aquilino Ratta, qui presente, eroe delle

della donzella di casa Ratta, le saette dell'Angiolina

Maccagno vedova di Gioacchino Ratta, ancor sana di mente

vespero in Duomo. ¶ Aquilino Ratta rimase un pezzo sotto

della causa a Michele Ratta e al Boffa, che

entrare nella stanza della Ratta a cercare una carta

a proposito dell'eredità Ratta." ¶ "Io non sono della

Giosuè, i Borrola, i Ratta, e gli altri tutti

a parte della sostanza Ratta qualche pia istituzione, per

Maccagno contro i poveri Ratta. ¶ Se questa circostanza d

mezzo e incaricato dai Ratta di parlarne pulitamente colla

i fondi di provenienza Ratta, andasse tutto alla nuora

tre parti la sostanza Ratta e assegnava ad Arabella

intrigata questione dell'eredità Ratta, che, attribuendomi un merito