Alberto Moravia, Il letto sul tetto, 1950

ragazzi tutta la vita. Severino, per esempio, il cassiere

testone ricciuto. Quell’inverno, Severino ce l’aveva con

e gentile, tutti salvo Severino. Ci possono essere tanti

senza saperlo lui stesso, Severino odiava Pianetta soprattutto per

di donna, quella di Severino; robusta, profonda, calda quella

lui a nome Pia. Severino invece, alle donne non

accorto dell’antipatia di Severino; e non soltanto gli

ma anche confidò a Severino che stava mettendo da

paese, in Ciociaria. E Severino, costretto a fingere l

meravigliò il contegno di Severino: affettuoso, premuroso, servizievole. Al

proprio nella casa dove Severino abitava e un giorno

un giorno andammo, Pianetta, Severino ed io, a vederla

materasso e i cuscini. Severino non faceva che elogiare

il venti di novembre, Severino, aggiungendo gentilezza alla gentilezza

detto, perché sapevo che Severino ce l’aveva con

Ostiense verso la chiesa, Severino prese a parte Rodolfo

modo con il quale Severino ci espose questo piano

lesto, sbrigava la cerimonia, Severino che se ne stava

nozze, la sera, dimenticai Severino e la sua burla

e non poteva pagare. Severino fece un brindisi e

intorno e vidi che Severino e Rodolfo erano spariti

proprio in quel momento Severino e Rodolfo trasportavano di

giunse la voce di Severino: "Ma piantala... non far

comodino. Gridai, affannato, prendendo Severino per un braccio: "Hai

mobili sono sul tetto!". ¶ Severino a questo punto non

questa conclusione. Dissi a Severino: "Sei proprio un grande

e io dissi a Severino: "Quello che mi dispiace

domandò la voce di Severino, spaurita. Risposi che volevo

qui tutta la notte". Severino adesso taceva, forse si

Era la volta di Severino. Prima sedette sull’orlo

a piovere fitto e Severino si inzuppò bene bene

del femore, salvo complicazioni. ¶ Severino rimase a letto, ingessato

Pianetta, però, prima che Severino guarisse, se ne andò