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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, Il Giglio, 1898

concordanze di «Silvia»

nautoretestoannoconcordanza
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tovagliolino che aveva dinanzi. Silvia aveva nascosto il volto
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aveva tra le mani. ¶ Silvia piangeva. ¶ Don Paolo disse
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lievemente alla porta. ¶ E Silvia, la sorella, entrò nella
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sorpreso: ¶ — Ma tu piangi, Silvia! ¶ E le accarezzò anche
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fratello abbassò la testa. ¶ Silvia mormorò ancora, nascondendo il
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Sergio. E questa volta Silvia era al piano e
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ardente di volgarità. E Silvia la primavera dei fiori
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e solenne e di Silvia lo sgabellino trapunto, vezzoso
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le imagini musicali di Silvia passavan nel saloncino Piero
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Max, il giovane bracco. ¶ Silvia e Piero contemplarono il
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il castello Piero e Silvia s’indugiavan tra le
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pace della mistica ora. ¶ Silvia avea poggiato il braccio
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facevan fremere di terrore Silvia. E solenne nella sera
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amica e misteriosa. ¶ Poi Silvia ruppe il silenzio: ¶ — Domani
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pregare il Santo, mia Silvia... ¶ La cappella del Santo
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oblio. ¶ Vi veniva spesso Silvia a portarvi fiori e
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amici! ¶ Ma quel mattino Silvia non recava fiori al
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là, le prime rose... ¶ Silvia si arrestò un istante
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mobile e nervosa. Ma Silvia con un gesto se
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quel quietissimo luogo. ¶ E Silvia si sedette sui gradini
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Eribaldo in penitenza – notò Silvia. ¶ — Eribaldo era un poeta
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fu un santo – disse Silvia convinta. ¶ Entrarono nella Cappella
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luce. ¶ — Inginocchiati, Piero – fece Silvia. ¶ Piero s’inginocchiò. ¶ Così
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delle erbe, delle fronde... ¶ Silvia, genuflessa, pregava. ¶ Poi si
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fiore. ¶ — Dimmi un poco, Silvia – e la fissò – lo
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ben doloroso... ¶ — È ingiusto. ¶ Silvia gemette sottovoce: ¶ — La mamma
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orecchio: ¶ — Ella ci odia, Silvia. ¶ La sorella si coperse
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palazzina. ¶ Piero domandò a Silvia se conosceva gli abitatori
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della principessina Fiora – fece Silvia. ¶ — Come sai, tu? ¶ — Oh
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perversi... ¶ Si volse a Silvia: ¶ — E voi, in casa
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Certamente. ¶ — Dimmi una cosa, Silvia – fece Piero. ¶ — Domanda. ¶ — Ti
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non piace, Vico – disse Silvia, dopo un poco, convinta
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parco, tra lui e Silvia, gli fe’ l’effetto
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di come avea detto Silvia – i balconi della Villa
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tizianeschi, baciò sulle gote Silvia. La recente malattia, da
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era occupatissimo a complimentare Silvia che conosceva da bambina
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soffio della primavera. ¶ Ora Silvia, invece, era quasi sempre
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la dolce voce di Silvia. ¶ La tempesta scoppiava. L
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angolo del saloncino, silenziosa. Silvia le si andò a
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sagoma della testina di Silvia: il caldo pallore d
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il bacio dell’acqua. Silvia posava lo sguardo pieno
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sguardo su Piero, intensamente. ¶ Silvia vide quello sguardo e
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Ninfa, la cavallina di Silvia, ambedue sellati, il primo
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fece sotto il Castello. ¶ — Silvia! – chiamò egli. ¶ — Pronta – rispose
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il ginocchio per montare, Silvia fu d’un balzo
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bacio vivificatore. ¶ Piero e Silvia aspiravan intensamente la dolce
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intanto era tutto per Silvia. ¶ Fiora chiamò: ¶ — Sentite, Piero
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altra volta avea fatto Silvia. E sempre tenendo nelle
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utilissima guida. Vico e Silvia venivan dopo; Piero e
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Fiora ultimi. ¶ Piero osservava Silvia a fianco di Vico
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Fiora... tranquillizzare Vico... e Silvia... che saranno in pena
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non temete! Vico e Silvia stan meglio così, credete
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parlato di amore a Silvia e che le aveva
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chiedergli la mano di Silvia pel figliuolo. ¶ Piero non
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silenzio. ¶ — Che ne dice Silvia? – chiese Piero. ¶ — Ma... tua
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Ma che ne dice Silvia? – ripetè Piero, fermamente. ¶ — Sai
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Sai, non era preparata... ¶ — Silvia è contraria – confermò Piero
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Piero. ¶ — Oh, padre mio. Silvia sa ciò che pensa
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padre e disse fermamente: ¶ — Silvia ha ragione, padre mio
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Egli è indegno di Silvia... che è un angiolo
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costringere in alcun modo Silvia, angiolo di purezza e
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ora, giacchè Vico conosce Silvia da bambina... ¶ — Comprendo adesso
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te, precisamente, per convincere Silvia. Io faceva assegnamento su
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disse don Paolo, pensoso. ¶ — Silvia non può, non deve
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Vi ripeto, padre mio: Silvia è troppo in alto
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molto pallida e sbattuta Silvia quando uscì dalla camera
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lottare con la madre. ¶ Silvia si appoggiò al fratello
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no? ¶ — Oh, Piero... ¶ E Silvia si abbandonò quasi inerte
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mai, mai, mai... oh, Silvia! ¶ La giovinetta presa dall
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turbamento?... quale improvvisa rivelazione?... ¶ Silvia restò così, immota, smarrita
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Santo mi ha risposto... ¶ Silvia disse questo pianamente, molto
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tanto tempo!... Ascoltami, Piero. ¶ Silvia condusse Piero verso un
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monaca – disse con dolcezza Silvia. ¶ Piero la fisò. ¶ Una
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cosi alcun tempo. ¶ — Senti, Silvia – disse alfine – aspetta. Lascia
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parlare alla mamma? – chiese Silvia con la dolce sua
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sua voce accorata. ¶ — So, Silvia... ciò che pensi, tu
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disgustato. ¶ — Anche lui – mormorò. ¶ Silvia lo attendeva al limitare
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prese una mano. ¶ — Coraggio, Silvia – mormorò con tenerezza – sai
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la via in silenzio. Silvia, spossata, appariva affranta. ¶ — Mi
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saltò a cavallo mentre Silvia andava a gettarsi a
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sopra una rapida idea: – Silvia tra le braccia di
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tentando comprendere. ¶ — Parla. ¶ — È Silvia, Vico, che ti parla
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guardò fiso Piero. ¶ — Sentiamo. ¶ — Silvia, Vico, ti prega di
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silenzio Piero. ¶ — È veramente Silvia che t’ha incaricato
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tu dici, è veramente Silvia... ¶ Piero lo guardò un
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avresti anche saputo che Silvia non ti ama... ¶ Vico
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Cappella, pallido, tremante, atterrito. ¶ Silvia, genuflessa ancora. Ella pregava
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nel suo candore.... E Silvia, come ora, pregava raccolta
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era finito! ¶ Piero chiamò: ¶ — Silvia! ¶ La sorella si alzò
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unì sul suo petto. ¶ — Silvia, mia Silvia... ¶ La fanciulla
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suo petto. ¶ — Silvia, mia Silvia... ¶ La fanciulla, presentendo la
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sussurrò come un soffio: ¶ — Silvia, io l’ho ucciso
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le parole, disse ancora: ¶ — Silvia, egli mi ha insultato
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io l’ho ucciso. ¶ Silvia cadde in ginocchio, sul
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Ma ad un tratto Silvia si riscosse. Sollevò il