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Vittorio Alfieri, Agide, 1788

concordanze di «Sparta»

nautoretestoannoconcordanza
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1788
Agide. ¶ Questo re di Sparta ebbe con voi comune
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libertà, volea restituire a Sparta le sue virtù, e
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poi la prigione, di Sparta ¶ ATTO I ¶ SCENA I
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stai, Leonida, assiso. Intera Sparta, ¶ o d´essa almen
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affanni pace. ¶ Leonida ¶ Di Sparta il re non io
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regio serto, fuor di Sparta andavi, ¶ umano ei t
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in biasmo di noi. Sparta ridurre ¶ qual già la
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sta in noi soli Sparta. ¶ Ma il popol rio
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mentre io vado ¶ di Sparta al re, cui sacro
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l'altro ¶ re di Sparta novello? ¶ Leonida ¶ E il
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ch'io, re di Sparta, esul di Sparta usciva
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di Sparta, esul di Sparta usciva, ¶ ebbi al mondo
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un miglior consiglio ¶ di Sparta istessa. Il mio rival
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il tiene? ¶ Agesistrata ¶ A Sparta, e a me, Leonida
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dirsi, Agide volle ¶ libera Sparta; i cittadini uguali, ¶ forti
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che di buoni, in Sparta: ¶ di Leonida l'opre
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adombrando, ei deluse Agide, Sparta, ¶ e me con essi
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noi ¶ efori veri, a Sparta tutta innanzi, ¶ ei darà
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i tuoi, non di Sparta, efori nuovi ¶ suonan ben
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E molto men può Sparta ¶ nelle presenti sue strane
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sanno ¶ i nemici di Sparta, in cui novello ¶ fea
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opre, al ben di Sparta ¶ non fosser volti tutti
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meglio per voi: ma Sparta, ¶ gli efori, ed io
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al nuovo dì né Sparta il tien ¶ più per
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parla: ¶ ma, non ha Sparta l'ira sua. — Dovresti
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son cari Agide e Sparta, il figlio ¶ piegare ai
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io, né voi, né Sparta indurlo ¶ mai non potremmo
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non sia sdegno di Sparta, assai mel dice ¶ l
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ancor con suo periglio Sparta; ¶ poiché, più del terror
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armi vostre, ¶ può in Sparta ancor la maraviglia d
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nieghi ¶ caldamente adoprarti, e Sparta, ed io, ¶ e Leonida
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nemici ¶ crederem voi di Sparta; allor parranno, ¶ a certa
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d'Agide, e di Sparta. ¶ Tutto si tenti or
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risorga dal mio sangue Sparta. ¶ ATTO II ¶ SCENA I
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asilo io lascio. — ¶ Oh Sparta, oh Sparta!... esser fatal
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lascio. — ¶ Oh Sparta, oh Sparta!... esser fatal dei sempre
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mai mi avresti in Sparta, or tel confesso, ¶ se
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ch'ei vincitore in Sparta ¶ riposto ha il piè
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ogni mezzo, ond'abbia ¶ Sparta una volta e intera
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un giorno ¶ grande a Sparta, ed a me; funesto
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ch'ei crescano a Sparta e al padre a
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mio giovar può a Sparta; ¶ non il mio pianto
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deggio. ¶ Agide ¶ Esser di Sparta figlia, ¶ e di Spartani
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nata ¶ tu fossi in Sparta. Il non spartano padre
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voi. — ¶ Io, contro a Sparta, in mio favor, non
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veniamo. ¶ Agide ¶ Agide e Sparta ¶ fur già sola una
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che a far salva Sparta, ¶ forse è mestier ch
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le altrui vite in Sparta, al par son tutte
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troppo; ma coprirli, ¶ di Sparta tutta alla presenza, io
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discolparmi imprendo: ¶ soltanto a Sparta i miei disegni esporre
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ma il re di Sparta, a lor di sé
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ingiusto, a pro di Sparta usai. ¶ Popolo ¶ E chi
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Vengo ad esporti ¶ di Sparta i sensi. ¶ Agide ¶ E
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messo del re? Di Sparta io sono ¶ eforo; e
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a te parlo di Sparta in nome. ¶ Ove piegarti
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sei ¶ col tuo fuggirne, Sparta oggi ti rende. ¶ Agesistrata
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me. — Tu, che di Sparta in nome, ¶ pur ch
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che in giudicio a Sparta innanzi io parli. ¶ Agiziade
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non rammentar, fuorché di Sparta entrambi ¶ siam cittadini; e
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da quanti cittadini ha Sparta, ¶ ma non sarem da
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Agide ¶ La sorte ¶ di Sparta ei tiene; e tu
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temer l'util di Sparta io trarre!... ¶ Ma al
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noi, pria che di Sparta ¶ tu mi cacciassi in
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sai; ma in core ¶ Sparta allor favellavami, al cui
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taceasi, e tace. — ¶ Di Sparta il re, di me
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se nol sei di Sparta, oggi dai Numi ¶ già
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occupasti; al ben di Sparta ¶ meco tu allor, per
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Quindi all'esiglio me, Sparta al suo rogo, ¶ spingevi
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vendette; io ben di Sparta afflitta ¶ farle or dovrei
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pace, in somma, ¶ di Sparta a nome ora ad
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tu abborrisci; adoro io Sparta: or odi ¶ come al
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impresi a ricondurre in Sparta, ¶ col pareggiarne i cittadin
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assai l'util di Sparta, ¶ di veritade il grido
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rimovea, chiamandoti nemico ¶ di Sparta: e tu la insopportabil
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ne impara da me. — Sparta più inclina ¶ a libertà
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Agesilào tradiva ¶ Agide e Sparta a un tratto; ove
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forza: in faccia a Sparta, io voglio, ¶ io, colpevole
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impresi ¶ a pro di Sparta e di sua gloria
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far mi giuri, ¶ a Sparta innanzi or mi puoi
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città la gloria. Intera Sparta ¶ udrammi allor di meritata
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vita abbia a risorger Sparta. ¶ Leonida ¶ — Vil m'estimi
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un, con quel di Sparta, ¶ puoi compier tu. Di
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a me il concede Sparta, assai darammi ¶ piena palma
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te. Ch'io a Sparta intanto ¶ ti appresenti, m
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esponesti, anzi che a Sparta involi ¶ te di bel
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sei tu in trono. ¶ Sparta entrambi ci udrà; né
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Che promisi? Giurato a Sparta ho fede, ¶ non ad
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contra il volere ¶ di Sparta stessa?... Iniquo... ¶ Leonida ¶ E
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son de' magistrati in Sparta, ¶ non di Sparta il
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in Sparta, ¶ non di Sparta il tiranno. Agide reo
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reo, ¶ gli efori e Sparta giudicarne or denno; ¶ innocente
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prisco ¶ gli efori e Sparta il ponno. Ov'ei
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ben parmi, tempo, ¶ che Sparta esca dall'orrido travaglio
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di sparger sangue. In Sparta ¶ persian tu regni; e
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lagrime ammollirlo ¶ possono omai. Sparta, non io, si duole
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in questo foro, a Sparta ¶ tutta adunata, e libera
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agli efori compri, a Sparta intera ¶ tratto esser debbe
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esser debbe; o verrà Sparta a lui. ¶ Ciò ti
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nome, arbitra far di Sparta: ¶ né cosa mai... ¶ Agiziade
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togli; ¶ né torlo a Sparta, senza orribil taccia ¶ d
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Limitare del carcere di Sparta LEONIDA, ANFARE, Popolo che
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mal grado vostro. — A Sparta ¶ inaudito spettacolo si appresta
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me, non fausto a Sparta, ¶ orribil giorno, in cui
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in cui lasciava io Sparta. Instrutti ¶ voi stessi al
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lor fidi ¶ efori, a Sparta traditori, in bando ¶ cacciaste
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al vero tribunal di Sparta, ¶ Agide egli è d
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il diero oggi di Sparta i Numi, ¶ senza che
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lesa ¶ la maestà di Sparta, a voi lo accuso
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di affar tant'alto ¶ Sparta non è qui testimonio
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maestà del popolo di Sparta ¶ fia questa or forse
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forse? Io, non che Sparta tutta, ¶ Grecia vorrei qui
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ove l'abbi. Udiati Sparta, ¶ del tuo asilo in
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fuggir, sol uno, ¶ di Sparta un grido, ogni oprar
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in bando ¶ uscian di Sparta il lusso, e i
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io per voi di Sparta in campo usciva, ¶ mentre
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commettea molt'opre in Sparta inique. ¶ Volete voi del
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mie virtudi il frutto Sparta: ¶ virtù, che voi, di
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Anfare ¶ E a disfar Sparta Agesilào ti mosse? ¶ Agide
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mosse? ¶ Agide ¶ A rifar Sparta, io da me sol
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Spartani, a pro di Sparta. ¶ Anfare ¶ In cotal guisa
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Agide ¶ La maestà di Sparta osservo, e adoro, ¶ nel
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non sai? Parlano a Sparta ¶ gli accusati, se il
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che non me stesso, Sparta, ¶ ven farà certi il
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sangue ¶ l'util di Sparta, e il vostro. I
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giovi ¶ rimembrar, che di Sparta e di Licurgo ¶ figli
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ben ponno ¶ splendor di Sparta esser costoro ancora, ¶ e
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salvezza. In altra guisa, ¶ Sparta e se stessi annulleranno
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Agide vivo, ¶ e queta Sparta? ella è lusinga stolta
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noi la maestà di Sparta ¶ con giusto ardir mostriamo
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Interno del carcere di Sparta AGIDE ¶ Agide ¶ Fere urla
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carcer mio. — Numi di Sparta, ¶ deh! salvatela voi. — Duolmi
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rabbia, o il puote ¶ Sparta con l'armi, o
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e di marito? — O Sparta, ¶ quanto mi costi!... Eppur
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le spartane grida?... ¶ Agesistrata ¶ Sparta invan grida. Il traditor
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un ferro, ¶ per salvar Sparta, e me sottrarre al
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gli anni ¶ di vita: Sparta, che invan salva speri
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pera: ancor che serva, ¶ Sparta estinta non è; quindi
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il sangue, ¶ già più Sparta or non fora. ¶ Agesistrata
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In te (pur troppo!) ¶ Sparta or si estingue. — Ed
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mio,... sei degno ¶ di Sparta in vero;... ed io
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moro. — Pur... che... a Sparta giovi. ¶ Anfare ¶ Un ferro
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son pieno... ¶ Che dirà Sparta?... ¶ Anfare ¶ I corpi lor