Alessandro Baricco, Senza sangue, 2002

un ragazzo. Lo chiamavano Tito. ¶ Non scapperà, disse l

Quanto tempo ci mette Tito a entrare? ¶ El Gurre

voltò la testa. Vide Tito, in piedi, a pochi

tutto bene, ragazzo – disse. ¶ Tito non smetteva di fissarlo

dopo un attimo: ¶ – SONO TITO. L’HO PRESO. ¶ – Ce

un ramo di frassino. ¶ Tito li cercò nella luce

calcio, entrò e vide Tito, in piedi, la pistola

in gamba, ragazzo – disse. Tito annuì. Si rese conto

colpito in volo, pensò Tito. ¶ Salinas si buttò a

mani, le gambe, niente. ¶ Tito fece due passi verso

fece un cenno a Tito, poi si diresse verso

stanza spegnesse la luce. ¶ Tito pensò agli occhi di

alla porta di casa. Tito non li aveva mai

se n’erano andati. ¶ Tito vide una tenda chiusa

al tavolo, a tremare. Tito spostò una cesta di

botola, tagliata con cura. Tito alzò lo sguardo. Da

Aveva gli occhi aperti. ¶ Tito puntò la pistola sulla

animale nella sua tana. Tito sentì tornargli addosso la

a chiudere il cerchio. Tito si rese conto che

reggeva Salinas, spingendolo avanti. Tito camminava dietro di loro

Salinas si appoggiò a Tito e gli disse di

e anche per questo Tito non riuscì a dire

fatica enorme a camminare. Tito gli disse piano qualcosa

saliva lenta nella notte. Tito si staccò da Salinas

disse Andiamo, ragazzo. Ma Tito non si mosse. ¶ – Cosa

che bisognava andare. Allora Tito lo afferrò al collo

disse el Gurre. ¶ Ma Tito non la smetteva, si

Alla fine trascinarono via Tito con la forza. I

mano sulla spalla di Tito e gli disse piano

vero che la chiamavano Tito? ¶ L’uomo fece cenno

che non mi chiamava Tito. Pensai che ce l