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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Salvatore Di Giacomo, Novelle napoletane, 1914

concordanze di «Tortaniello»

nautoretestoannoconcordanza
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o per meglio dire Tortaniello (era il soprannome che
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diedi un luigi a Tortaniello, che mi baciò le
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due figure, Grazia e Tortaniello. Mi diedi un ceffone
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Noi altri sappiamo tutto. ¶ Tortaniello aveva portato la chitarra
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prima carrozzella che capitò; Tortaniello salì a cassetto e
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da gran tempo partita. ¶ Tortaniello entrò prima di me
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di buon’ora, – sussurrò Tortaniello, – e soprattutto non fatevi
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un momento con Grazia. Tortaniello ebbe pietà di me
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dando la mano a Tortaniello che forse (ne ebbi
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Per la stessa ragione Tortaniello batteva con quanta forza
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il braccio vigoroso di Tortaniello. Egli mi appoggiò ad
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esclamò ad un tratto Tortaniello, in aria di trionfo
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la principessina? – chiesi a Tortaniello. ¶ – Vostra Eccellenza non la
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portavoce straordinario. ¶ – Vedrete, – disse Tortaniello, che s’inchinò dapprima
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che io vedeva confusamente (Tortaniello mi descrisse più tardi
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Domandava chi ero io. Tortaniello era in procinto di
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Grazia. ¶ – Andiamo via! – disse Tortaniello, che si precipitò verso
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vecchio prete al quale Tortaniello aveva parlato a lungo
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ad un’opera pia. Tortaniello aveva inventata questa storiella
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otto giorni non rividi Tortaniello. Non sapevo che fare
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via del Porto, che Tortaniello era un buon figliuolo
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o sguattero nelle cucine. Tortaniello preferiva approvvigionarsi d’acqua
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diedi le venti piastre. Tortaniello scomparve senza dirmi di
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uno splendido palazzo, dove Tortaniello mi fece entrare senza
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di una tragedia classica. Tortaniello aperse una porta e
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granata contro le pareti. Tortaniello mi fece percorrere a
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ad una cucina, dove Tortaniello mi porse una sedia
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Grazia. ¶ – Ecco perché, – riprese Tortaniello, – vi ho domandato venti
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di spiarvi; il povero Tortaniello non merita due piastre
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anzi semplicemente gnore, come Tortaniello chiamava gnora sua madre
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vincere le esitazioni di Tortaniello. Sollecitai la partenza più
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e poi mori. ¶ Era Tortaniello. Non l’avevo salutato
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so io, ¶ ripeteva spesso Tortaniello. Il detto non era
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udendo il suo nomignolo: Tortaniello. Vedendolo adesso, Grazia ritornò
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addormentò cullata dalla burrasca. Tortaniello era andato dove i
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pochi passi da me, Tortaniello parlava col capitano; non
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fa’ a Dio, – disse Tortaniello, ravvivando con una aspirazione
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passato. All’avvenire poi, Tortaniello non pensava che di
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Se gli avessero detto: – Tortaniello, tienti il tuo denaro
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capitano, ci siamo? – chiese Tortaniello. ¶ – Noi siamo invece salvi
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costa e dire a Tortaniello colla massima pacatezza: – siamo
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una materassa recatami da Tortaniello. E pensando di proteggere
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Essa rideva soltanto quando Tortaniello era con noi; ed
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gli disse, ed a Tortaniello: «Balliamo noi?» Levò i
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metallo bianco, Grazia e Tortaniello si misero in movimento
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il francese». Poi, chiamando Tortaniello che passava colla sua
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disse dolcemente: «Canta, tu.» ¶ Tortaniello cantò la romanza in
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il soprannome burlesco di Tortaniello. Essa si piegò verso
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la mia. Dimmela dunque! ¶ Tortaniello cantò: ¶ A core a
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volgendosi al suo amico Tortaniello, che era presente e
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voce supplichevole: ¶ – Racconta tu! ¶ Tortaniello non si fece pregare
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ne sarebbe andato anche Tortaniello. Ciò mi rassicurava; per
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tutta. In questo frattempo, Tortaniello condusse in giro Gelsomina
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e di buon senso. Tortaniello, infatti, aveva ricondotta a
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principe conoscevamo il segreto. Tortaniello non s’era neanche
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principe a maritarla con Tortaniello. Io credevo con ciò
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consolarsi del tradimento di Tortaniello. Morì qualche tempo appresso