Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

collarino. ¶ E c’era Vincenzo Sanges, non ebbe coraggio

non ti seguo più, Vincenzo» intervenne Guidi. «Questa è

vennero poi corretti da Vincenzo Sanges. Tra lei e

storie di cuore, perché Vincenzo non la desiderava e

rispetto perché onesto» spiegò Vincenzo, con pacatezza. «Ma mi

analizzare le persone, guardò Vincenzo come un mago. ¶ «Cirillo

esclamò: «Ma anche voi, Vincenzo... Siete nobile e non

né servizi.» ¶ «Per favore, Vincenzo. Spiegatemi cosa intendete per

ridurne il potere» proseguì Vincenzo. «È riuscito, in parte

E voi dovreste aiutarmi, Vincenzo. Perché io la debbo

stemmi scintillavano al sole. ¶ Vincenzo servizievolmente denominava: «Satriano, Bisignano

da ogni luogo» osservò, Vincenzo annuì: «L’hanno messo

fino a Trentaremi» indicò Vincenzo. Non l’aveva mai

orbite nere. ¶ «Cos’è, Vincenzo?» domandò, inquieta. «È abbandonato

di pidocchi.» ¶ «Meu Deus, Vincenzo!» ¶ «Guarda» disse lui, indicando

villa di Pollione» spiegò Vincenzo, un po’ stordito anche

sapeva chi fosse costui, Vincenzo continuò a spiegarle: più

cos’è, Lenòr?» domandò Vincenzo, sorridendo. Lei mormorò: «Credo

hai visto... Qualche volta, Vincenzo?» domandò, sgomenta. Egli annuì

impaurita, tenendosi stretta a Vincenzo. Altra gente, altr’aria

letame. ¶ «Ma sì» confermò Vincenzo. «Sul saccone dorme la

vide niente più, perché Vincenzo la trascinò via, aggrondato

infantile, disse un giorno Vincenzo. E la bocca da

alla politica concordata» osservò Vincenzo. «Che vogliamo conquistare? Dobbiamo

con un piccolo sonetto, Vincenzo?» ¶ «Ho saputo che il

Pignatelli.» ¶ «Vuoi la verità, Vincenzo? Non capisco la scelta

al sonetto chiesto da Vincenzo. Venne fuori un «Tempio

l’emozione provata quando Vincenzo stabilì che l’epitalamio

rifletta.» ¶ Ne parlò con Vincenzo, il quale scuoteva il

sospirò. ¶ «Ah, beh» sorrise Vincenzo. «La Massoneria potrebbe aiutarti

poteva sempre accettare che Vincenzo pagasse per lei. ¶ In

tiranni, e fanno bene. Vincenzo dice che se ti

Una volta chiese a Vincenzo perché a lui, agli

Chiese ai Serra, a Vincenzo, a Jeròcades, avrebbe persino

faceva molto caldo. ¶ Furono Vincenzo e tio Antonio ad

anche per gli studi. Vincenzo le aveva procurato le

vedere nessuno, persino a Vincenzo fece dire di sentirsi

Come quella volta, con Vincenzo, per volare sul mare

canti. ¶ Chissà dov’era, Vincenzo. Sentì rimorso per averlo

di tornare dai Cassano. Vincenzo era libero lui pure

puoi andare avanti così.» ¶ Vincenzo era sinceramente addolorato, posò

qualche tempo», Belforte pianse. Vincenzo l’accompagnava come un

Decise di parlarne con Vincenzo. Ripulì la casa; spalancò

carta variopinte. ¶ Sedette con Vincenzo, Pagano, Chiara. Pagano era

America contro la madrepatria... Vincenzo le aveva prestato, con

po’ vanesio. ¶ «Cos’hai, Vincenzo?» gli domandava, a volte

Sette Dolori, per cercare Vincenzo. Erta straduccia di pietre

Salì all’ultimo piano. Vincenzo non v’abitava più

i suoi amici invecchiavano. Vincenzo... Perché era sparito? Più

Le venne da piangere. Vincenzo doveva andare sui trentaquattro

voler parlare con nessuno? ¶ Vincenzo era tornato, smagrito, triste

uscì. ¶ 2 ¶ Una mattina che Vincenzo era libero, andarono alla

parrucche, per incipriature grige. ¶ Vincenzo indicò, sorridendo, un paio

C’è Alfieri» suggerì Vincenzo. «Ma forse questo è

non mi piacciono più». ¶ Vincenzo le accarezzò il mento

attenta, esclama: «Mio Dio, Vincenzo! Anche il regno sardo

Almeno in parte» dice Vincenzo. «L’unità non dovrebbe

imperfezione: glielo fece notare Vincenzo, il quale le disse

isolata dai vecchi amici. Vincenzo non veniva più, dopo

Il più contrariato appariva Vincenzo Russo. Quando si parlava

le venne nostalgia per Vincenzo, i cari amici di

saccente: si chiamava Cuoco, Vincenzo Cuoco. Le riuscì simpatico

E rispose male quando Vincenzo le chiese: «Davvero sei

un casotto aperto da Vincenzo Cammarano. Non si pagava

rallentati. Forse il grande Vincenzo avverte il peso dell

pensi sia davvero finita, Vincenzo?» chiede Gennaro a Sanges

angoscia. ¶ «Cos’è Trèmmole, Vincenzo?» domanda. ¶ «Lo mandano all

Capeto, del ministro Simonetti.» ¶ «Vincenzo sta facendo l’advocatus

Guidobaldi fantasma parlava come Vincenzo Cuoco? ¶ «La venuta dei

pazzi!» ¶ «Che c’è, Vincenzo?» chiede, preoccupata. ¶ «Senti che

fra gli altri chiamato Vincenzo Altieri, lo ha imitato

di rivederli. ¶ «Meu Deus, Vincenzo. Ma dove vi siete

preoccupazione per voi due.» ¶ Vincenzo ride, sollevando le spalle

sei fuori della realtà, Vincenzo mio, quando parli così

lui il vecchio don Vincenzo, il grande Pulcinella. Lo

di rosso. ¶ «Accomodatevi, don Vincenzo. È un onore. Mo

viene bene, tirato, don Vincenzo le fa i complimenti

è venuto pure don Vincenzo, è ancora meglio. State

non si muove. ¶ «Don Vincenzo. Vogliamo sentire voi. Cosa

a che santo votarsi. Vincenzo se ne infischia: lietamente

per occuparsi di poesia, Vincenzo?» ¶ «Ma più che mai

sgualcito, un po’ malato. ¶ «Vincenzo! Da quanto tempo! Son

Anche tu dovrai pagare, Vincenzo, pensa, colta da cattivo

questa scoperta il Cittadino Vincenzo Cuoco». ¶ Ecco fatto. Solo

questo “tribunale”? Assassini come Vincenzo Speciale, criminali come Di

la prima volta, quando Vincenzo Sanges le spiegava Napoli

sta per morire. È Vincenzo Sanges? È lui? ¶ Addio

addio anche a te, Vincenzo. Caro Vincenzo della mia

a te, Vincenzo. Caro Vincenzo della mia giovinezza in