Marco Drago, La vita moderna è rumenta, 2012

arrivavano quelli del comune a lavare le strade che

di pesce ancora fino a sera. ¶ El tabachein ¶ Per

sorta di emporio aperto a tutte le ore, comprese

e ti chiudevi dentro a telefonare. Dal tabachein potevi

vivevano praticamente lì, tornando a casa soltanto per dormire

casa soltanto per dormire. ¶ A un certo punto l

punto l’attività passò a Rita, la nonna di

tutti. Rita era sposata a Modesto, piccolino e mite

come uno sputo! ¶ Quando a Cassinasco arrivò il night

Ufficio Turistico piuttosto sedicente. ¶ A pensarci adesso, non si

sennò avrebbe puzzato. Ora a Cassinasco vai bene solo

degli anni settanta. Vivevano a Savona dove si diceva

avuto il ragazzo fisso a Cassinasco. Non ricordo nemmeno

fisse: sedute nell’ombra, a volte portavano delle amiche

seguito io ho abitato a Spotorno per qualche anno

sia nata e cresciuta a Santo Stefano, ma si

La radio nacque infatti a Cassinasco, da un’idea

arte in via Alfieri a Canelli e di, naturalmente

anima parlare di politica a ruota libera (su posizioni

era venuta in lacrime a bussare alla nostra porta

nostra porta per dire a mia sorella che “il

RVB ci mise poco a diventare una radio commerciale

ci mise anche poco a spostarsi a Santo Stefano

anche poco a spostarsi a Santo Stefano. Resta il

gente che nel ’76 abitava a Cassinasco, paese sonnolento e

e non davano fastidio a nessuno: a parte girare

davano fastidio a nessuno: a parte girare per il

girare per il paese a torso nudo e scalzi

del disegno assomigliava molto a Marlon Brando... ¶ Radio e

medichessa è tutta truccata, a me fa anche un

po’ paura perché parla a voce alta ed è

e puoi anche andare a dare due calci al

eliminata che io ero a Spotorno. Tre a uno

ero a Spotorno. Tre a uno contro Haiti vinto

con la Polonia due a uno. Ma la Polonia

Ovest. Tutti gli altri a Cassinasco tengono per l

da come si muove a testa alta per il

fa da allenatore. Dice a Bobo: “Dai Bobo, dai

e noi tutti sudati a scartarci senza smettere mai

la partita. Sergio Primosig a sedici anni para già

già come Bordon, Ercole a quattordici è forte come

Gaitàn, Malfatto. Giocano tutti a pallone, il campo è

di Boninsegna, anche Federico. ¶ A me mi chiamano Carpeggiani

chiamano Carpeggiani perché conosco a memoria i nomi dei

è arrivato il dottore a farci stare zitti ma

ma Fabio ha continuato a urlare come un orango

bilico trasportava il ballo a palchetto e in due

il sole estivo davanti a tutto il paese. Era

prete giovane nel paesino a volte può anche fare

sarebbe diventato da lì a poco il glorioso gruppo

e le si urlava a squarciagola in chiesa, con

e scappammo sul castello a vedere di nascosto l

sforzi, non ricordo che a Cassinasco sia mai esistito

persona che fosse legata a qualcosa di men che

San Massimo”, una contrada a metà tra Cassinasco, Rocchetta

di insegnare educazione musicale a una classe media (la

che puzzava di mucca, a suonare delle mazurke per

di sessantacinque, ma suonava a orecchio come un concertista

rispetto. ¶ Fare il musicista a Cassinasco, ci vuole coraggio

coraggio. ¶ La nostra Marilyn ¶ A scrivere di Lorena mi

sapete com’è finita, a ventisette anni, insomma sono

età. Sono affezionato istintivamente a quelli del ’67. E pensare

quelli del ’67. E pensare a com’era Lorena da

come e perché arrivò a Cassinasco, ma posso confusamente

lei si trasferirono definitivamente a Cassinasco verso il 1979-80. Avevamo

che lo dissi subito a mia madrina Franca, “C

raramente, ed era lei a evitarli. ¶ Lorena crebbe nella

una bellezza senza senso a dormirgli accanto. I racconti

autobus che ci portava a scuola ai tempi delle

Ricordo un bellissimo capodanno a casa mia a Cassinasco

capodanno a casa mia a Cassinasco. Lorena era con

riscaldamento, solo due stufette a gas, gente che trombava

miei credevano che fossi a una festa da amici

una festa da amici a Sant’Antonio! ¶ Lorena incarnava

eravamo ragazzi. Si giocava a fare quelli che segnavano

Faceva girare la testa a tutti. Io ero fuorigioco

certo la più accreditata a farlo. La sua migliore

Una macchina aveva svoltato a sinistra per entrare in

guai mi vado sempre a mettere...”. ¶ 3Dario Verdino, proprietario

e il venerdì perché a Canelli c’era il

di scuola che trascorrevo a Canelli, diventava vera e

sempre. Poi, appena arrivato a Canelli, cominciavo con le

Cassinasco era tutta lì, a pezzetti, qualcuno chiacchierava sotto

contadino di Cassinasco e a Canelli si muovevano come

lunga perché partiva presto, a un certo punto beccavi

fratelli Ferracuti e cominciavi a far lo scemo con

Gian che si fermava a salutarti tutto contento (avrà

con quella estiva, anche a me Canelli pareva una

delle mattine di mercato a Canelli anche per andare

Canelli anche per andare a curiosare da Fiorina se

Sul pullman di Geloso a mezzogiorno e dieci, a

a mezzogiorno e dieci, a volte ero solo, a

a volte ero solo, a volte eravamo una dozzina

volte eravamo una dozzina a scendere a Cassinasco, vecchi

una dozzina a scendere a Cassinasco, vecchi e giovani

Alfieri). ¶ Quelli che rimanevano a Canelli, poi, avevano il

e con Nicola Ferracuti. A molti venne il sospetto

Uaz, non riuscendo mai a prendere la patente, si

la patente, si appiccicasse a uno qualsiasi per mesi

molto saggiamente le cose a tre categorie: gioiello (cose

risultava divertente da stare a sentire anche solo per

il fresco di luglio. A un certo punto arriva

scarica Uaz ubriaco, intento a rimettersi la camicia nei

sbottonati e scoreggiante sonoramente a ogni passo con commenti

fà”, “Sentito che roba?” a ogni scoreggia. Riccone e

dinamico due Uaz/Cesare a Bubbio, in discoteca, al

imbaldanzito, Uaz si mette a limonare “mezz’ora abbondante

quale lo picchia selvaggiamente. A ogni strofa il ritornello

Ce-ce-cesare portme a cà!”. (“Cesare vieni a

a cà!”. (“Cesare vieni a prendermi” o “Cesare portami

prendermi” o “Cesare portami a casa”). ¶ Dopo le botte

Ce-Ce-Cesare vieni a prendermi ecc. ¶ La canzone

di Cesare per andare a prenderle a casa prima

per andare a prenderle a casa prima della discoteca

Quando eravamo piccoli, andavamo a disturbare “La Ciuenda”, che

questione non aveva nulla a che fare con una

una siepe. Assomigliava piuttosto a una nonnina disegnata da

l’impulso di andare a gridare “Ciuenda, ciuenda, ciuenda

uno per uno, affaccendati a giocare a pallone o

uno, affaccendati a giocare a pallone o a discorrere

giocare a pallone o a discorrere sul muretto vicino

discorrere sul muretto vicino a casa di Bruno, non

non sono più andato a gridare sotto le sue

tornavo alle due, cantavo a squarciagola Roma Capoccia”. ¶ I

Roma Capoccia”. ¶ I soprannomi ¶ A Cassinasco, per identificare perfettamente

è nato e cresciuto a Canelli. Mia madre a

a Canelli. Mia madre a Nizza e per un

per un breve periodo a San Benigno Canavese, vicino

San Benigno Canavese, vicino a Chivasso, quindi non ho

i “Puncinillo” (e guai a chiamarli così), è anche

subito al terzo riferimento a soprannomi e casati a

a soprannomi e casati a me sconosciuti... ¶ I soprannomi

guadagnato sul campo insistendo a indossare per anni una

la discografia dei Cure a ciclo continuo per giorni

pur essendo ancora vivo”. ¶ A messa e dintorni ¶ In

e dintorni ¶ In chiesa a casa mia non si

o mio padre andare a messa. Loro invece videro

molte volte me andare a messa, ma sempre e

ma sempre e solo a Cassinasco e mai a

a Cassinasco e mai a Canelli e il motivo

di domenica, ma soprattutto a Pasqua, fin dal giovedì

su verso la chiesa a perdifiato per arrivare in

era vecchio, o perlomeno a me sembrava decrepito. Era

c’è ancora. È a Cassinasco da quasi trent

per anni, da marzo a ottobre inoltrato. Nel periodo

della prima liceo, arrivavo a Canelli da Asti con

e giocavamo anche solo a farci dei cross e

farci dei cross e a tirare in porta. D

era uno spettacolo, perché a Cassinasco, di fenomeni calcistici

leggendario “Torneo di Vesime” a Vesime, appunto, ultimo paese

parte, poi Ernesto e a volte Bobo all’ala

Mario e Giampaolo insieme a Fabrizio di Sanremo per

volto che lo aiutava a risultare gradevole. Capelli lunghi

Cassinasco, ma che cominciava a vedere il nuovo. ¶ Gechi

drogati, ma di drogati a quel tempo non ne

adesso non piace più a nessuno. ¶ Se uno vedesse

Canelli) davanti al depalettizzatore a togliere il foglio di

chiamato “Toglifogli”, ma che a Riccadonna avevano affidato a

a Riccadonna avevano affidato a Gechi. Andavo ogni tanto

azienda di macchine enologiche, a far vedere le nostre

voluto sparire, perché era a disagio a mostrarsi con

perché era a disagio a mostrarsi con la tuta

tuta verde da operaio a far quel lavoro, lui

una follia innocua: passeggia a Canelli lungo il viale

non mi fermo mai a chiedergli come sta. ¶ Il

appena dopo aver svoltato a sinistra arrivando da Canelli

trova in un corridoio. A sinistra c’è la

la casa dei Cocino, a destra c’è un

Club Saint Paul”. Perché a un certo punto confuso

fine degli anni settanta, a Cassinasco nacque un night

frequentatori che si manifestava a tarda sera, verso mezzanotte

madre ce l’aveva a morte con il night

al bar del paese a scegliere le canzoni nel

ragazze erano ragazze normali, a me non sembravano né

ed erano eccezionalmente simili a scimmiette. ¶ Per quel che

solito ero l’unico a parlarne male, con gli

son sempre andati bene, a Santino, a un certo

andati bene, a Santino, a un certo punto aveva

gli appartamenti sopra e a fianco del bar (che

una ex ballerina avvenuto a Genova. ¶ Adesso il night

ogni volta che torno a Cassinasco, ma non mi

gradualmente diventato da robusto a obeso, mandò a puttane

robusto a obeso, mandò a puttane la professione per

sua stazza, e faceva a venti all’ora la

la salita da Canelli a Cassinasco un numero incredibile

numero incredibile di volte a tutte le ore: lo

lunghi, e si accompagnava a una signora abbastanza normale

madamina con la permanente a buon mercato, che lo

Lei (la madamina) aiutava a servire le bevande ai

strada in Viale Risorgimento a Canelli, davanti alla casa

Carabinieri perché i Carabinieri, a Cassinasco, non ci sono

al brasato (o bollito?) a colazione, dopo essersi svegliato

praticamente la stessa età. ¶ A dodici anni Bobo si

fidanzato con lei fino a quando di anni ne

marmitte, modifiche, rettifiche, motori. A diciott’anni scarsi aveva

di zecca (aveva cominciato a lavorare con il padre

e due la casa a Spotorno in Liguria e

perché lui era sempre a caccia di ragazzine, e

facevamo tante. ¶ Quando cominciò a fare il muratore nell

lungo tempo si accompagnò a Fiorenzo, detto il Bestiale

ignoti, e andò dritto a casa di Fiorenzo, gli

di nervoso. ¶ Correva velocissimo. A calcio non era un

ci siamo frequentati fino a molto tardi, quando già

quando già lui abitava a Canelli e aveva lasciato

piano. ¶ In un modo a me ancora misterioso, forse

più vecchi erano riusciti a rendere abitabile la stanza

rendere abitabile la stanza a sinistra del primo piano

io avevo quindici anni. ¶ A pensarci adesso pare impossibile

si usavano delle stufe a gas con la bombola

impossibile, poteva andare tutto a fuoco, la casa non

in cui trovarsi. E a Cassinasco, bene o male

l’amico ricco”), insieme a Giorgio Dog, Mauro Ercolani

orrenda tappezzeria di quelle a poster (con una specie

acido che erano venuti a ballare scompostamente, dicendo a

a ballare scompostamente, dicendo a tutti di essersi appunto

e senso di anticipazione a ragazzini di campagna che

Laidback (danesi) o Giddyap a go-go del duo

con le birre. Tornavo a scuola ad Asti, la

beat generation da raccontare a Massimo (Macio, Max), il

di miracolo, la Pelôta, a ben pensarci. ¶ Di sera

di vecchi che giocavano a carte, era l’atmosfera

i topi hanno cominciato a pattinare sulla moquette, come

padre, mai visto, viveva a Milano. La madre era

e prima di arrivare a Cassinasco, i Ferracuti abitavano

Cassinasco, i Ferracuti abitavano a Spotorno, vicino a Savona

abitavano a Spotorno, vicino a Savona. ¶ Nanni era di

Ferracuti è una storia a due: Klaus e Nicola

per anni e anni a fare l’autostop da

per Canelli, li vedevi a volte camminare per la

Finita la scuola cominciarono a far finta di lavorare

vista eleganti. Nicola tendeva a ingrassare e aveva un

sospetti, in realtà aderivano a un tipo di vita

per mesi in India a pregare. ¶ Adesso esistono ancora

Nicola, invece, pur abitando a Cassinasco, non si vede

di oblio, è riapparso a Canelli una quindicina di

del mercato (saremo stati a metà degli anni settanta

passando in via Roma a Canelli, davanti all’ingresso

cimitero. L’hanno costruito a metà degli anni settanta

metà degli anni settanta. A quel tempo, i pali

regolarmente con la porta a metà campo, fatta con

sorelline no. ¶ M. e A. hanno avuto otto, dodici

volontario che ha fatto a meno del mondo come

tempo chiuse in casa a guardare la televisione e

come credo sia successo a più o meno tutti

manifesto da morto di A., sei anni fa. Leucemia

un pioniere del West a cui era andata male

tempi. Parlava solo dialetto, a scuola non andava mai

loro, inspiegabilmente, avevano continuato a vivere così. ¶ Santa, essendo

in paese. Così presi a frequentare la cascina diroccata

smuovendo di più. Presi a trafficare sotto la maglietta

rivista anni dopo, sposata a un pizzaiolo che lavorava

quando decide di andare a farsi una partita di

ho sempre vista dietro a dei bambini, aveva quattro

bambini, aveva quattro nipoti a cui badare, poi è

stanze) ed era lei a cucinare per tutti (a

a cucinare per tutti (a tavola c’erano fisse

lei ad aspettare fino a quando tutti eravamo rientrati

con un vestito blu a fiorellini bianchi e il

in vacanza al mare a Spotorno. Stefano, la sorellina

meno che trentenne sposata a un suo coetaneo l

le donne riescono sempre a fregare gli uomini. ¶ Ho

ordine una casa che a volte si trasformava in

eravamo sempre davanti lì a guardare qualsiasi partita venisse

casa, Virginia riusciva inspiegabilmente a tenere una precisa contabilità

logistica che mi portava a trascurare tutto, figuriamoci un

quella casa. ¶ Tosca ¶ Quando a Cassinasco c’erano i

Si parla degli anni a partire dal ’76-’77 in avanti

e lasciò il posto a quella composta da Tosca

scrissi perfino un tema a casa sul negozio di

temi che mi spingeva a scrivere mio padre quasi

arrostito. Mio padre insisteva a dire che ormai era

negozio di Tosca riusciva a barcamenarsi nonostante la magra

un passo indietro rispetto a lei, ma lui in

e Francuccinettino rimasero insieme a tirare avanti ma nessuno

con un singolo muro a dividerli dalle rumorosissime stanze

concerti organizzati e trasmessi a centinaia di watt in

sono stati due bambini a loro modo speciali e

amici che ho avuto a Cassinasco. ¶ A un certo

ho avuto a Cassinasco. ¶ A un certo punto, in

verso la piazza, davanti a casa mia. ¶ La prima

e la terza appartenevano a chi le case le

figli e la moglie a carico e un’attività

periodi teneva una benda a coprire una delle lenti

obeso e non accennava a dimagrire, anzi. ¶ Le liti

marito. Rimaneva in casa a badare ai piccoli e

bastardo?”. ¶ Andavo ogni tanto a mangiare da loro e

facendo i soldi. Cominciarono a vedersi Mercedes ultimo modello

gadget che potessero piacere a dei bambini di Cassinasco

finire degli anni sessanta. A due piani, piccola e

erano case vicine. Niente a che fare con una

sta nel paese, ma a quel tempo il paese

era vero. Matrimonio combinato, a distanza, senza siti per

ero sempre in braccio a lei. Renzo era bravo

suonavano il mezzodì, tirai a caso due o tre

chiesa vicina e cominciava a bestemmiare, lanciando “Sent asidènt

un colpo al prete”). A quelle parole dette per

la briga di riaccompagnarmi a casa per fare i

mi stavano dando. ¶ Comunisti, a Cassinasco, non è che

ad avere il televisore a colori: la finale di

ho vista da Rotta a colori. Sandro Mazzola con

visto prima. Perso due a zero, quella volta. Gol

di colpo e tutti a casa. Uscendo in strada

ero andato vicino.2 ¶ Vicino a Rotta c’era la

la pompa di benzina a un chilometro dal paese

tagliasse le curve volando a mezz’aria col motorino

anni, deve essere andata a vivere da qualche altra

classico (giacca, gilet, camicia a quadri, foulard al collo

di quella generazione (nati a inizio Novecento) erano cresciuti

giocava tutto il giorno a carte al bar. Fumava

cui ai Caffi, frazione a due chilometri dal paese

lasciati liberi di girare a piacimento per le campagne

si sedeva da solo a un tavolino e fissava

di nuovo al manicomio a piedi, su per la

aleggia sopra i giocatori a carte, Flüp compreso, sento

perché qualcuno ha sbagliato a tirar giù la carta

vincitori… e ricordo che a turno chiamavano mia madre

unica ordinazione, si divertivano a farla camminare… ¶ E che

quando lui aveva iniziato a frequentare il bar mia

mia madre aveva iniziato a chiudere a chiave il

aveva iniziato a chiudere a chiave il bagno; ogni

nove-dieci anni pensavo a Lampadeina, che chiuso in

con Bersellini nel 1978-’79. ¶ Angelino ¶ A Cassinasco c’è questa

tutta la sera fino a tardi); poi lo vedemmo

soprattutto, un grande talento a inventare soprannomi azzeccati per

che gli piacevano. Perché a lui piacevano i ragazzi

di borsoni da spesa, a piedi su e giù

immaginario collettivo cassinaschese. ¶ Quando a Cassinasco aprì la birreria

sere il locale, cominciarono a entrare in rotta di

rock del Maltese. Aiutava a sparecchiare i tavoli, dava

con chiunque gli capitasse a tiro. ¶ Tutti gli volevano

che è poi andata a fuoco nel ’92 o ’93, io

nel ’92 o ’93, io ero a fare il militare in

due gemelline ¶ M. e A. erano due gemelle clase

esistessero. Non parteciparono mai a nessuna delle feste alla

nascondino in piazza. O a guardie e ladri o

borsa. Mai. Si vedeva a volte, il loro fratello

motivi ce ne sono a sufficienza. Il primo – direi

mie parti ognuno sta a casa sua, non si

non si gira molto a vedere come si vive

primo scrittore della zona a essere pubblicato in pompa

materiale che avevo comodamente a disposizione. Non sono un

finché non sono approdato a Milano cinque anni fa

che cosa significasse vivere a Canelli o altrove. ¶ Canelli

Difficile che chi viene a Canelli una volta, ci

salita dopo il passaggio a livello della stazione, si

colline che si rincorrono a nord verso Asti. Cassinasco

verso Asti. Cassinasco sta a sud di Canelli. Verso

Valle Belbo), si arriva a un dosso e lì

venete, con quel susseguirsi a fondovalle di capannoni industriali

appena lasciata alle spalle. A metà strada tra i

all’incrocio del Giarone a Bubbio e lì si

deve scegliere se prendere a destra o a sinistra

prendere a destra o a sinistra. La sostanza non

che da Acqui va a Cortemilia (Est-Ovest). Se

si sceglie di andare a ovest si vedono paesi

si sceglie di andare a est si incontrano Monastero

Bistagno, poi una volta a Bistagno (che è provincia

Alessandria) si può girare a sinistra e proseguire verso

e Alessandria oppure girare a destra e virare verso

già una Liguria anticipata, a Bubbio come a Monastero

anticipata, a Bubbio come a Monastero. Anche i paesi

anche più dignità, oltre a uno spirito di comunità

spirito di comunità superiore a quello della Valle Belbo

civiltà contadina che stenta a scomparire. A me che

che stenta a scomparire. A me che sono troppo

uno fosse ancora lì a Giarone all’incrocio, che

deve decidere se prendere a destra o sinistra, potrebbe

quasi dritto, e andare a sud, in mezzo alle

confine dell’Appennino Ligure. A sud ci sono tre

perché ci sono 20 famiglie a paese e ognuno provvede

di un giorno qualunque a San Giorgio Scarampi è

esperienza magica. La consiglio a tutti. Sembra di essere

vedere colline e colline a trecentosessanta gradi. C’è

le cinque. Per chi? ¶ A Roccaverano c’è la

è un ristorante dignitoso, a pranzo mangi benissimo con

come si è arrivati a progettare e a realizzare

arrivati a progettare e a realizzare un edificio – che

di Parigi – proprio lì, a Roccaverano, dove una baita

invece si vuole stare a fondovalle, consiglio la strada

somiglianze agghiaccianti. Meglio arrivare a Bistagno, superare i binari

linea ferroviaria, e girare a destra, verso paesi come

pallapugno, è stato praticato a grandi livelli. Ancora adesso

praticamente in ogni paese, a sostituire le piazze nella

da Cassinasco e arrivano a Savona. La mia vera

due giocatori erano tenuti a fare l’audio della

interviste nell’intervallo e a fine gara. E andammo

anche in età avanzata a fare questa cosa dei

metà degli anni ottanta. A vedere cose di adesso

D’inverno Fulvio veniva a Canelli due volte alla

alla settimana per giocare a casa mia. Facevamo soprattutto

e preciso chiamato Peuti. A me piaceva giocare con

il potente centravanti Janecka), a Stefano piaceva l’Ungheria

vincitrice. ¶ I più forti a giocare erano Gianni Speziale

giardino di casa mia a Cassinasco, con la lampadina

un campo raggiungibile grazie a un sentiero quasi nascosto

padre Giovannino. Giovannino assomigliava a Domenico Modugno ed era

sulla lingua. Federico tendeva a ingrassare, i capelli erano

lui non riusciva mai a stare zitto. Qualunque scusa

bellissimo e giocava bene a calcio. Federico, cattivello, grassottello

Federico, cattivello, grassottello, scarso a pallone. Andavano però entrambi

chissà chi, in cima a un albero, se ricordo

terzino della Germania Ovest. ¶ A scuola Federico era un

il militare avesse preso a lavorare a tempo pieno

avesse preso a lavorare a tempo pieno nella ditta

vita aprendo un bar a Santo Stefano, il bar

ricordo gli ultimi tempi, a fine agosto c’è

c’è la festa a Santo Stefano e si

in quel bar lì a farsi servire da Federico

poi, Federico era sempre a leggere il giornale nella

spazi abbiamo lasciato vuoti, a Cassinasco. E Federico? Federico

polemica non si addice a uno che si tira

potuto mollare due cazzotti a qualcuno, se fosse stato

cresciuti lui è andato a stare a Santo Stefano

è andato a stare a Santo Stefano e ci

suo padre. Tutti intorno a guardare il cinghiale sanguinolento

anche Giuseppe di Puncinillo a dirmi le prime cose

niente e loro sempre a parlare di “seghe”, la

detto che ci dispiaceva, a sua madre e a

a sua madre e a suo fratello. Non se

che quelle foto prese a caso da Dario, in

che legge il giornale a fianco di Monica, sorridenti

Fe, sull’ET3, andavo a Rocchetta Palafea, oppure era

C’era una birreria a Rocchetta, o Calambandrana che

si passava l’estate a Cassinasco. Mia madre è

cosa le hanno raccontato a quella bambina... Da piccoli

grande casa dei nonni a Cassinasco era un porto

fabbro ed il falegname a cui il nonno Rico

tale Angelo di vicino a Moasca. Somigliava a David

vicino a Moasca. Somigliava a David Bowie ma più

selvatico. Accendeva il motore a testa calda del mulino

cupo e costante sino a che ci buttavano giù

da Acqui per andarlo a trovare a Santo Stefano

supermercato in viale Indipendenza a Canelli. Basta con il

Basta con il negozio. A contratto, al supermercato. Un

sempre con la sigaretta a un lato della bocca

un lato della bocca, a prendere la mira con

trascendentalisti che si raccoglievano a Concorde a casa di

si raccoglievano a Concorde a casa di Ralph Waldo

che non voleva appartenere a nessun tipo di organizzazione

fatto nulla di simile a quello che fece Thoreau

una scontentezza atavica, misto a una dose di scetticismo

scoramento, Gianni riesce sempre a farti ridere amaro, un

Ghione vive da sempre a Cassinasco, dove svolge l

con le quattro morose a turno. Gianni è uno

uno che ha imparato a dipingere alla scuola pittorica

scuola pittorica degli Olindo a Canelli. E mica adesso

donna medico di stanza a Torino, Gianni ha sempre

scelto di dire no a ogni ipotesi di mutamento

giorni al bar davanti a casa, ma il resto

davvero tutto è destinato a finire. ¶ “Bel biondino,” lo

settanta che associo solo a lui. Si annoiava al

gli anni i Nomadi a Castagnole. Fan di Guccini

esotici. Mollare tutto, andare a Cuba? Là c’è

paese. Fare l’imbianchino a Cuba. Guadagni trenta euro

e ti fa rotolare a terra dal ridere. ¶ Un

su un treno diretto a nord. Io andavo ad

Io andavo ad Amsterdam a trovare mia sorella, lui

trovare mia sorella, lui a Bruxelles dove la sua

e la sua frase: “A fumma peina!” (Facciamo pena

veniva sempre raffigurata intenta a fare tutte le cose

bambini più grandi, oltre a essere più grandi erano

Ora non riesco nemmeno a immaginare come facesse mia

come facesse mia madre a sapere che il Subbuteo

lo sapeva. Feci presto a mettermi il cuore in

in pace: ero abituato a NON possedere gli status

di politically correct cominciava a colare dall’America verso

influenzato parecchio negli anni a venire e coincisero con

vestito griffato e andava a sciare tutte le domeniche

avrebbe smesso di lavorare a mezzogiorno e mi avrebbe

avrebbe accompagnato da Fiorina a prendere la scatola dell

Quando lo portammo su a Cassinasco dovetti aspettare con

la piattaforma, uno spettacolo). A un certo punto cominciammo

un certo punto cominciammo a modificare le squadre e

modificare le squadre e a migliorarle. Certe versioni non

dopo Chicco tutti cominciammo a migliorare le nostre squadre

vertiginosi e si giocava a tempo pieno, anche d

una Coppa Campioni giocata a casa di Bonino lo

perché si era intorno a Natale. I tornei erano

anni, quei nomi corrispondevano a giocatori per noi reali

di Stefano, molto simili a quelle vere della Rai

circa trenta chilometri e a volte si fermavano a

a volte si fermavano a caricarmi persone di Isola

dall’Opessina ti portava a San Marzano. Ma succedeva

Ma succedeva di rado. A volte si faceva il

tornando alla 127 blu e a Gianni Cirio, non saprei

era forse stato adottato a Cassinasco, ma aveva origini

senza ma, timidissimo, riusciva a malapena a spiccicare qualche

timidissimo, riusciva a malapena a spiccicare qualche parola con

una moglie che portò a vivere in casa coi

invece era sensuale già a otto anni. Entrambe le

debosciate ritengono l’ideale a una certa età, dopo

modelli di maschio stronzo a disposizione nel raggio di

Non beveva, non parlava a voce alta, mai sentito

avevo bisogno di essere a Canelli intorno alle due

al bar e dire a Gianni: “Mi porti giù

pensione arriva il cancro a portarti via. E così

E così è successo a Gianni. Quando è morto

non avrebbero potuto fare a meno di lui. E

di Claudio Traversa: “Chiedi a Piero Carosso, l’avevano

cascina disordinata in fondo a una vallata sotto la