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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, Gerusalemme distrutta, 1633

concordanze di «a»

nautoretestoannoconcordanza
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vano. ¶ Tu mi sostieni; a tanta via non use
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eccede, ¶ sol vi giunge a gran pena occhio di
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eternità gli è seggio, a crollo o danni ¶ non
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e, di sé specchio a sé, fa specchio altrui
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del fulminato mostro, ¶ tosto a l’alta armonia silenzio
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aver tratte mill’alme a i negri regni, ¶ vedete
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l’ostinata città sottrarre a morte. ¶ Pensa lo stuolo
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che ’l popolo indurato ¶ a penitenza intempestiva aspetti, ¶ né
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quel sangue divin ch’a l’empia e cruda
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e pura ¶ sì come a lato al sol la
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notte oscura. ¶ Tutto intente a quel dir porser l
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lassò di man cadersi a quell’oggetto, ¶ smarrito il
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ove in viva pittura a gli occhi avante ¶ de
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voler scolpito ¶ fa scarpello a l’intaglio il proprio
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proprio dito. ¶ Per aprirgli a la fuga asciutto il
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vede far l’acque a l’acque argini e
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al suo camin seconde; ¶ a la sua sete intenerito
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volentier l’oblia, ¶ ma a tanto eccesso in tanto
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voglie empie e malvage, ¶ a brutta morte, a dispietata
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malvage, ¶ a brutta morte, a dispietata strage. ¶ Né però
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la mano ha pronta ¶ a l’oro, al sangue
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musico facondo, ¶ là dove a destra in trono eguale
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le corna sue scanno a le piante. ¶ A lei
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scanno a le piante. ¶ A lei si volse e
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spezza. ¶ E ciò lieve a te fia, fra mille
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poter vorrei. ¶ Ma s’a punir quegli ostinati ingegni
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Né la sua fronte a gli Angioli sì cara
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Figlio, figlio non odi? A i dolci accenti ¶ del
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per la patria salute a me sospira. ¶ Son le
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Son le tue piaghe a doppio amor possenti ¶ del
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del gran Padre adirato a volger l’ira, ¶ pur
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supplicato ascolta. ¶ Sì come a lo spirar d’Euro
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amor care vicende, ¶ et a la vaga sua rise
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amo, io ardo. ¶ Poscia a gli ardori, ond’ei
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ma qual più dolce a me dovuta cura ¶ ch
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o qual, bench’impossibile a natura, ¶ fia cosa in
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o in ciel ch’a te si nieghi? ¶ Chiedi
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al Ciel le palme, ¶ a Dio la gloria e
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gloria e la salute a l’alme. ¶ Non è
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e ristoro e trionfo a pena, a guerra ¶ succeda
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e trionfo a pena, a guerra ¶ succeda, e goda
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ramentar tu voglia ¶ quando a sera il mio dì
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fosti e de’ tormenti a parte. ¶ Ben de la
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pace e pietà» scritto a vermiglio ¶ in quei vivi
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libri del core, ¶ lesse a lettere di foco «Amore
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luce il polo; ¶ sorrise a quel sorriso il Paradiso
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amor ha tron, o a’ miei furori il volo
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suo flagello ¶ stiasi quanto a voi piace omai sospeso
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nobil drapello ¶ ne resti a morte ingiustamente offeso. ¶ Torni
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divin plettro. ¶ Vari offici a costor l’eterna legge
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impose, e varie cure a volger diede: ¶ quei rimette
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quei rimette il morso a i mostri, e questi
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guardia siede; ¶ alcun studia a nudrir ne gli elementi
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le crescenti; ¶ chi dentro a quei confin che lor
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che lor natura ¶ prescrisse a freno tien l’onde
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varia, e le pause a l’armonia superna; ¶ così
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portando i curvi globi a tondo ¶ tempra i registri
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tondo ¶ tempra i registri a gli organi del mondo
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il tergo fiede. ¶ Intorno a gli orli ove l
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il suo concetto ¶ lume a lume aggiungendo imprime in
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l’ordin commesso, ¶ come a lucido lampo onda tranquilla
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tranquilla ¶ o come specchio a raggio, arde e sfavilla
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lieti che fren ritrovi a i suoi furori ¶ l
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d’oro accoglie, ¶ indi a le corde de la
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ogni creata cosa, ¶ padre a te stesso e di
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move ogni forma et a cui riede; ¶ Tu la
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questi cerchi stessi ¶ tetti a’ mortali e pavimenti a
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a’ mortali e pavimenti a noi, ¶ Tu l’alma
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noi, ¶ Tu l’alma a i vivi e tu
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tu la vita desti ¶ a l’alme, e l
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l’infaticabil giro. ¶ Giunto a le vie de l
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e qual superbia insana ¶ a cozzar col destino anco
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con resistenza vana ¶ opporsi a lui ch’onnipotente regna
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legge di Dio prescrisse a l’onde ¶ varcar ardite
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ben degno aveste ¶ nido a le fiamme immoralmente affissi
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su su ratto fuggite a i vostri abissi». ¶ Tosto
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i vostri abissi». ¶ Tosto a gli imperi del guerrier
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volto ¶ pose dianzi spavento a la sua Clori, ¶ posto
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precipitoso e stolto ¶ ritorna a i primi scherzi, a
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a i primi scherzi, a i primi amori, ¶ onde
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e la greggia rappella a l’antro oscuro. ¶ Posa
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formasti ¶ distinto et atto a ricettar quel seme, ¶ che
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altro un letto stesso. ¶ A l’orribile eccesso ¶ tremò
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angeli si valero inanti a Dio; ¶ lo stesso autor
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cose ¶ trasse l’uomo a compirle e poi s
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misfatto, ¶ e tanto ardire a castigar s’accinse ¶ la
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e distruggendo in quanto a sé natura ¶ dove amor
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ha pur tal che a le proterve voglie ¶ et
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le proterve voglie ¶ et a l’avide altrui frenate
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rea ministra insieme, ¶ infemenito a l’amator si lega
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brutto, ¶ ben la fronte a ragion torcer conviensi. ¶ E
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osserva, e non soggiace a i sensi? ¶ Forsennato, e
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la licenza il freno ¶ a l’umana lascivia il
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più giocondo almeno, ¶ petto a petto congiunto e volto
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petto congiunto e volto a volto, ¶ bella donna che
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in braccio accorre, ¶ bocca a bocca comporre, ¶ e con
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amore ¶ amar beltà che a le tue voglie ingorde
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che teco prende ¶ quanto a punto le dai, tanto
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Cielo offese. ¶ Gli ordini a lor prescritti entro le
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error novella etade. ¶ Quindi a l’altrui libidine impudica
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avventa? ¶ Chiunque in grembo a giovinetta amata ¶ talor si
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Ella, come colei che a questo è nata, ¶ emula
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che fugge, ¶ o come a mezzo april torbida bruma
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si vergognan le Muse a far parole, ¶ la man