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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Francesco Biamonti, L'angelo di Avrigue, 1983

concordanze di «ad»

nautoretestoannoconcordanza
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le undici Gregorio andò ad Avrigue. Il pomeriggio lo
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di libellula lo accarezzava ad ogni spiro del vento
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campo d’arenaria... ¶ Andò ad armeggiare intorno al focolare
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ciocco ancora troppo verde ad asciugare sulla stufa. ¶ Piú
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I suoi capelli sollevavano, ad ogni passo, riflessi castani
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morte, – lei eluse. ¶ – Sognava ad occhi aperti... le risorse
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aveva ereditata. Era esposta ad oriente. Vi scendevano nel
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lí Jean-Pierre, insieme ad altri due tipi, un
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anche penuria di nomi ad Avrigue? ¶ – E lei come
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Gregorio andava ricordando che ad Avrigue la musica era
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pietrischi. A nord e ad oriente sí che era
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sue colpe. ¶ Lo aiutò ad alzarsi. S’erano seduti
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e ogni tanto indugiava ad accarezzare i rosmarini. Molti
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e piú flessuoso. ¶ Giunsero ad Avrigue che da un
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tavolino la tovaglia ricamata. Ad Avrigue ci si imbatteva
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Jean-Pierre si fermò ad ascoltare: Ester piangeva. Il
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non disse niente. Andò ad attizzare il fuoco: fece
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egli andò di nuovo ad attizzare. ¶ – È meglio scaldare
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che morendo sanguinava. Accanto ad essi il volto di
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mi parrebbe... Sono portata ad accusare questo cielo, le
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n’era voluta andare. ¶ – Ad Arles, da un’amica
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Jean-Pierre, li ripassò ad uno ad uno, con
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li ripassò ad uno ad uno, con le impressioni
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giovane non si sottraeva ad alcuna domanda. Rispondeva laconico
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Un tempo venivano coltivate ad Avrigue su tutte le
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candelabro. ¶ Siccome nessuno veniva ad aprire, riprese la strada
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voluto nascondere qualcosa. ¶ Correvano ad Avrigue strane voci su
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Quella mattina Gregorio andò ad Avrigue. ¶ Voleva comprare il
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quando morrò», si raccomandava ad ogni fine di riunione
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Un ritardatario si fermò ad ali aperte sulla punta
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campane e si fermarono ad ascoltare. ¶ Battagliavano con grazia
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di Ardegunda. (Che mania ad Avrigue, ficcare angeli dappertutto
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poi lo avrebbero portato ad affacciarsi sul mare. ¶ Ma
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portava le nubi, mentre ad Avrigue c’era ancora
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il maestro Giordana, capobanda ad Avrigue – dove antica come
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la sera. ¶ – Trentun caduti ad Avrigue per questa musica
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e sempre meno amici ad ogni ritorno. ¶ Ester tacque
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casa, Ester lo costrinse ad ascoltarla. Sembrava molto turbata
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Si fermarono sul poggio ad aspettare il postino. Saliva
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punti ancora in ombra. Ad Avrigue sarebbe finito alla
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una «indica maior», rasente ad un len-tisco. ¶ Quando
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come allucinati nel fumo. Ad ogni numero che usciva
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a giocare. La invitò ad uscire. ¶ – Non sono un
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s’accese e venne ad aprire una donna dai
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alla fine. ¶ Quando arrivò ad Avrigue la notte cominciava
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con appeso un lume ad olio. Il suo compagno
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aveva promesso una passeggiata ad Edoardo. Avrebbero potuto farla
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vecchi ondulati passaggi. ¶ Riprese ad andare adagio adagio. ¶ 16. ¶ Aveva
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del quaranta qui e ad Avrigue c’era pieno
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aggirata, radio Parigi cominciava ad invocare Sainte Geneviève. Pioveva
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un cielo di fuoco ad oriente; ma il suo
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dal mare. Giungeva sino ad Avrigue il fragore dei
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millions de baionnettes?»... Poi ad Avrigue dalla scuola portarono
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e venni quassú, mentre ad Avrigue la gente cominciava
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di costoni. ¶ Edoardo tornava ad andare veloce e leggero
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mas, a bona fin. ¶ Ad un suo cenno il
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me piace star qui ad aspettarti. ¶ – Abituato ai grandi