Carmine Abate, Gli anni veloci, 2008

amico Ercole Mingrone ¶ e ai figli della nostra terra

come aveva visto fare ai campioni in televisione, rischiando

fino alla morte» annunciò ai figli, fermo davanti al

furono regalate da Capocolò ai suoi amici, anziani come

occhi, all’indietro e ai lati, parevano ubriachi come

squadrava Nicola dalla testa ai piedi: era alto per

nei riccioli ancora folti ai lati del capo, parla

piani e poi nei 100 ai Giochi della Gioventù, vincendo

avrebbe partecipato di sicuro ai campionati italiani o magari

o, come Nicola, pensava ai fatti suoi e canticchiava

ha i capelli simili ai tuoi, folti e riccioluti

come a scuola, attenti ai pettegolezzi più piccanti e

dappertutto, sui terrazzini accanto ai fichi stesi al sole

di Anna è davanti ai fornelli. Sta cucinando. Ha

penzavo solo a me, ai miei vestiti, alle mie

sorrideva e rispondeva gentile ai saluti dei conoscenti, ciao

solo sulla nuca e ai lati. Provò a sorridere

madre senza bussare, sorda ai richiami degli infermieri e

e una maglietta stretta ai seni. Anna gli sorrideva

le spalle perché pensi ai cacchi tuoi, quella se

campo e smistava passaggi ai suoi giovani compagni con

impegnava abbastanza, e mostrava ai più piccoli come si

il bis di tagliatelle ai calamaretti e divorò un

ampiezza del passo grazie ai continui allunghi su un

oggi, tant’è che ai miei due figli adolescenti

qualche ruga del sorriso ai lati degli occhi e

affettuoso e una carezza ai tuoi riccioli. ¶ Tua Anna

dal buio; poi passarono ai formaggi e ai salumi

passarono ai formaggi e ai salumi, alla sardella e

erano spariti come fantasmi ai primi raggi di luce

cara, che mi arrenda ai primi ostacoli, allora vuol

slogan nel vento assieme ai volantini, «fascisti carogne tornate

vetro della finestra o ai bordi della strada, con

o sfacchinavano in mezzo ai gas nitrosi, per dodici

l’avrebbe fatta bere ai padroni, diceva, li avrebbe

Anna ¶ Giochi della Gioventù ¶ «Ai vostri posti…» ¶ Nicola si

scuola. Alcuni studenti partecipavano ai Giochi della Gioventù soprattutto

che si erano distinti ai Giochi della Gioventù provinciali

voltò e vide davanti ai portici un gruppetto di

nostra Anna in mezzo ai professori, guarda che curiùsa

che erano molto amiche ai tempi del liceo e

che mancasse un accenno ai suoi capelli: «Ti ricordiamo

alle feste, alle gite, ai tornei, agli spettacoli. Grazie

staffetta, con la riserva ai bordi della pista che

corsa. ¶ Quando fu chiamato ai blocchi di partenza era

aderì alla schiena e ai glutei, esausto e solo

i rigogliosi fiori gialli ai bordi della strada gli

ogni giorno, prima davanti ai genitori di lei e

settembre, lui si aggregò ai partigiani della sua terra

sottoscritto Marco Floriani lascio ai singoli componenti della famiglia

tua cartolina non credevo ai miei occhi, leggevo e

comitiva che aveva partecipato ai Giochi della Gioventù nazionali

luce del sole, vicinissimo ai tuoi seni prorompenti, ai

ai tuoi seni prorompenti, ai capezzoli spavaldi che mi

Durante la mattinata e ai pasti erano costretti a

sono paccia: io credo ai sogni, più invecchìsco e

di due ore come ai vecchi tempi ma senza

competizioni di atletica valide ai fini della selezione, era

respiravi in fabbrica assieme ai veleni. Non che là

operai della vicina Pertusola, ai portuali, agli studenti, alla

alla popolazione, e guai ai crumiri. Davanti ai cancelli

guai ai crumiri. Davanti ai cancelli si piazzava una

quel momento fu invitato ai meeting più prestigiosi, in

aspettarti che ti caschi ai piedi. È più orgogliosa

Natale gigantesco e vivo, ai quattro piccoli ulivi di

dice poggiando i pacchi ai suoi piedi, «non sei

me ne vanto. Rino ai provocatori aveva detto: «Pensavo

occhi lucidi e lontani. Ai piedi aveva la valigia

modo infantile di reagire ai problemi, come se prendendoli

parlava della prossima gara ai campionati italiani di atletica

la finale dei 100 metri ai campionati italiani di atletica

si diceva, per avvicinarti ai suoi livelli. ¶ L’allenatore

dalle domande dei giornalisti ai bordi della pista, dalle

colossale vaffanculo e pensa ai cazzi tuoi, ciòtu fricàtu

Il camionista era diretto ai Mercati Generali con un

allenamento. ¶ Rinunciò a partecipare ai meeting internazionali per non

era affamato, come Mennea ai suoi esordi. ¶ Riprese a

Mennea. Cominciò a partecipare ai 200 metri, con il solo

del primo tempo chiese ai suoi centrocampisti di lanciargli

se stesso con lesioni ai legamenti crociati, operato più

sue con naturalezza, come ai vecchi tempi. Anna aveva

con pochi riccioli superstiti ai lati della testa e

ironia, anche in classe ai suoi alunni: «Dimmi, quale

ridare vigore e vitalità ai capelli rimasti: shampoo energizzanti

canzone sconosciuta. Era seduto ai piedi della Colonna solitaria

Castello di Santa Severina, ai ruderi dell’antica Acerenthia

sangue e di luce, ai piedi della ciminiera traditrice

pensato solo a me, ai miei record. Ti dico

conoscerli da sempre, grazie ai racconti della madre. E

rolla le sigarette come ai vecchi tempi, con gusto

agli adulti, l’aranciata ai bambini, affetta il pane

Un ringraziamento doveroso va ai numerosi amici e conoscenti