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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «ai»

nautoretestoannoconcordanza
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uno sguardo alle chiese, ai campanili a ripiani, con
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fine di ottobre o ai primi di novembre il
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macine pensava e ripensava ai misteri dell’universo. S
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gente del paese e ai clienti che venivano alla
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costruita in Asia e ai suoi progressi. Infatti l
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tornare nella steppa, come ai tempi della Transcaspiana, vedere
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nel deserto stepposo accanto ai loro cavalli e ai
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ai loro cavalli e ai loro cammelli lenti e
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che comunque fornivano alloggi ai lavoranti. Potevamo presentarci in
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tante cose da raccontare ai vicini, ora allegre, ora
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scaricate infinite cose destinate ai cantieri, arrivammo a piedi
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fogli di viaggio simili ai nostri. Provai a informarmi
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in esplorazione davanti o ai lati del convoglio. Se
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quelli più lontani, somigliavano ai suoi. Erano impervi e
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sono aquile? Lo chiediamo ai soldati?» ¶ L’idea lo
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e bevuto, seduti attorno ai tavoli di legno, o
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avevamo sbagliato villaggio, ma ai compagni non dissi una
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non poteva che somigliare ai moltissimi villaggi che avevamo
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essi accettasse di accucciarsi ai piedi di un uomo
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condusse nell’isba vuota, ai limiti estremi del paese
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che si era ribellato ai turchi. ¶ L’attesa delle
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che attingevano ogni giorno ai loro risparmi, e provocavano
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diligenze. Poi era finito ai lavori forzati. Scontata la
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bene, e aveva partecipato ai lavori fin da quando
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alle sue geremiadi e ai suoi sfoghi. ¶ Molto più
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gente che era andata ai santuari e ne era
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ci metteva di fronte ai fatti, che dovevamo accettare
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un castoro… ¶ Una volta, ai primi di aprile, si
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accumulati in grandi cataste, ai margini dei cantieri. Sopra
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avrei cercato d’insegnare ai compagni, per assorbire e
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personale, per dedicarmi soltanto ai compagni. Avevo deciso che
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e allora era prevalentemente ai cavalli che si rivolgevano
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ali come si fa ai galli, perché non volino
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vivevano sempre in mezzo ai boschi come gli uomini
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trascurare i campi attorno ai villaggi, i boschi, la
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mesi all’anno, persa ai confini del mondo… ¶ Inutile
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finita sarei ritornato assieme ai compagni. Era l’anticipazione
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legato anche alle chiese, ai riti, alle preghiere, alle
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davanti alla chiesa, mescolandoci ai contadini, i boscaioli e
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Anataj doveva essere vicino ai novant’anni, o forse
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di quanto non accadesse ai contadini del villaggio. ¶ Nel
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le righe allusioni precise ai suoi tradimenti. Gli pareva
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sentivo io, di fronte ai compagni che andavano a
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erano affatto cambiati rispetto ai primi giorni o all
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V’erano operai siberiani ai quali era concesso, sia
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villaggio dove era condannato ai lavori forzati per motivi
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quaranta gradi sottozero. Spesso ai forzati si congelava un
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pagliericci in dormitori simili ai loro. Anche tra i
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da compiere in sella ai cavalli, correndo come nuvole
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tenermi saldo e infondere ai compagni quella sicurezza che
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vallone in vallone, fino ai monti che si stendevano
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per avere un responso ai loro problemi, lui bisbigliava
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tempo scavata una tana ai piedi di un cedro
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tetti delle isbe e ai rami degli abeti. E
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spalata in grandi mucchi ai lati dei sentieri e
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al fiume, o fino ai limiti della taiga. ¶ Nessuno
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di avvicinarsi un poco ai monti di Bystr Golec
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si spingeva ogni momento ai limiti del bosco. Il
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a noi stessi e ai nostri fucili. Le paure
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Poi Anataj si fermò ai piedi di un gruppo
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alla Mongolia, forse accanto ai sentieri percorsi d’estate
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troppo tempo per pensare ai casi personali e per
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gli angeli si metteranno ai quattro cantoni del cielo
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efficacia dello sguardo e ai poteri stregoneschi del luparo
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Tutto quanto si riferiva ai colori delle cose suscitava
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letti con gli scarponi ai piedi. «Auf! auf!» Per
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feste di carnevale o ai funerali delle famiglie di
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rispose agli scherzi e ai motteggi. E poi non
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filamenti di ghiaccio attorno ai baffi e alla barba
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sole non arrivasse fino ai corpi, aumentando la sofferenza
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potesse bere. Arrivavo fino ai limiti della taiga, col
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gli incitamenti dei carradori ai piccoli cavalli tartari, generosi
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rifiutava di far sentire ai funzionari il tintinnio dell
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un’impresa impossibile. Tutto ai miei occhi si era
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tracolla e i valenki ai piedi, pronti per partire
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di fatiche, eravamo ancora ai lavori preliminari, e della
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di cose da raccontare ai ragazzi del paese e
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ragazzi del paese e ai propri nipoti, quando fossero
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non somigliava per niente ai boschi delle sue montagne
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della ferrovia fossero affidate ai capricci di spiriti ignoti
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i villaggi più vicini ai cantieri. Essi si erano
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il lavoro doveva arrendersi ai ghiacci dell’inverno. Stavolta
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con noi. Avevo ceduto ai suoi allettamenti, e per
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silenzioso occuparsi del fuoco ai miei occhi assumeva i
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agli sciamani e non ai medici che si sarebbe
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i fili. Che importava ai nuovi della banda che
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un mezzo per pensare ai cavalli che v’erano
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Certe volte giungevano fino ai bordi della taiga, e
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alla mucca di Ajdym, ai cani che trascinavano le
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che leggeva la mano ai mercati e prediceva la
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suoni per esempio. Pensa ai suoni della taiga. Pensa
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le favole che racconti ai bambini. Tu suoni e
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mai il nostro, rispetto ai grandi fiumi russi e
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ridare leggerezza e innocenza ai suoi passi di lupa
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Oppure, invece di gridare ai quattro venti le magherie
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aggiungeva al mistero. Guardavamo ai nuovi venuti pensando che
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paese, quello che apparteneva ai battellieri del Volga, ai
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ai battellieri del Volga, ai cosacchi del Don, ai
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ai cosacchi del Don, ai pescatori del Bajkal o
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pescatori del Bajkal o ai cacciatori della taiga, e
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sempre ad aggirarsi attorno ai cantieri. Durante le piene
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stazioni di posta. Pensò ai sogni d’incubo dei
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vecchio fosse andato fino ai villaggi degli sciamani da
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catturava e le consegnava ai ditini del bambino. Uno
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Marco aveva le ali ai piedi. Pareva che il
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ancora rimasti, se pensava ai costi umani della ferrovia
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embrione di popolo fino ai confini della Terra promessa
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non era colera, perché ai malati non veniva la
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cose; non sapeva arrivare ai giudizi e ai sofismi
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arrivare ai giudizi e ai sofismi dell’intelletto occidentale
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materiale di ogni genere ai cantieri vicini. Arrivarono le
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con misure scopertamente sproporzionate ai villaggi che servivano, perché
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al vento delle ruote, ai ritmi e agli sbuffi
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si sarebbe nemmeno affacciato ai finestrini, attraversando le piccole
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Adesso la ferrovia apparteneva ai funzionari, ai burocrati, all
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ferrovia apparteneva ai funzionari, ai burocrati, all’esercito, all
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storie che lui raccontava ai bambini? E perché aveva
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prezzo del biglietto fino ai confini della Russia. Ma
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quegli anni in mezzo ai boschi era parso loro
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ritorno. Ritorno dai miei, ai quali non scrivevo più
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anni, quando avrebbero raccontato ai ragazzi le loro vicende
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Avevo ben presente che, ai tempi della ferrovia, l
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la casa di Labano ai tempi della mezza prigionia
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non perderà mai favore ai miei occhi. Niente potrà