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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cesare Zavattini, Totò il buono, 1943

concordanze di «al»

nautoretestoannoconcordanza
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scesa nell’orto come al solito, si divertì lungamente
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il sole si avvicinava al tetto della casa e
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a sé pensava, ma al dolore di Totò, quindi
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mai, veramente mai, andato al di là della sua
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ginocchio piegato per riprendere al segnale di cammino. Bamba
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Totò si accorse che al suo fianco camminava un
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cocchiere mise i cavalli al trotto e Totò e
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si era messo dietro al feretro. ¶ Intanto il carro
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eccessivo attribuirne la causa al signor Mobic, vittima forse
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possiede molto denaro. ¶ II ¶ Al sapere il nostro Totò
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aveva scritto una lettera al Governo di Bamba con
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sarebbero andati più volentieri al camposanto (aveva visto quando
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gente entrava di malavoglia al camposanto, alcuni sbagliavano tomba
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un volo fin quasi al soffitto. A queste comodità
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l’iscrizione, l’appartenenza al circolo, come del resto
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faceva per apparire autorevole al figlio. Ogni domenica Bib
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sempre vero: una volta al mese uno di loro
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rendendolo anch’esso utile al prossimo. A chi dava
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giornata: se li portò al parco, e seduto su
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strada, per stringere relazioni: al momento di cominciare il
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aragoste uccise nel latte, al momento di cominciare il
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Mobic quasi sveniva davanti al servo ferito, e appariva
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stella cadente. Egli credeva al potere delle stelle cadenti
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una specie di ricevimento al quale partecipavano i suoi
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sé. Quando lo disse al Governatore questi tentò di
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avete fretta di arrivare al momento in cui si
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non poter mai giungere al cospetto dell’umiliante Mobic
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un calcio nel sedere al signor Carlit, voglio vedere
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nota perché aveva detto al segretario: “Devo parlare al
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al segretario: “Devo parlare al signor Mobic di una
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ora tutto il terreno al margine settentrionale della città
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questo: “Se ci fosse al mondo una donna così
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volta si accorgessero che al giorno succede la notte
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toro o vacca; toro al primo sguardo, ma passando
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Totò, che era soltanto al principio del suo dire
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era sempre Elio, solo al cominciarla rideva tanto che
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portò addosso forse fino al giorno in cui morì
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di ottant’anni io al tuo confronto.’ E Pic
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confronto.’ E Pic: ‘Io al tuo con un piede
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si era già accasciato al suolo spirando senza un
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invitando i suoi amici al pediluvio delle cinque, tutti
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salivano ed erano portati al trotto alle loro case
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non va diviso come al solito nelle due categorie
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Il baracchese numero uno, al comando di Totò, prenderà
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preferiti i topi e al momento opportuno le catapulte
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fra le ruote. Chiamò al telefono il capitano Gero
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Gero: “Bisogna spazzarli via al più presto”; parlò anche
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più a loro. ¶ Come al solito era scesa l
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bomba lacrimogena che costrinse al pianto una trentina di
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disse: “Tac, due uova al burro.” Sul tavolo, davanti
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coccio con due uova al burro, evidentemente fresche di
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Il miracolo delle uova al burro ¶ V ¶ Il signor
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proprio in quella strada al numero quarantacinque abitava un
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Dico volato perché eravamo al quarto piano. L’uomo
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sugli occhi e andò al balcone. Davanti al suo
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andò al balcone. Davanti al suo sguardo c’era
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agli uomini volanti e al cielo a palline azzurre
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indietro e di ritornare al famoso istante. Totò, dunque
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dunque, viste le uova al burro, non se le
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a indicare le uova al burro. I suoi tre
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avendo per le uova al burro la considerazione dovuta
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che in sostanza equivalsero al silenzio perché i tre
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ricorse ancora alle uova al burro. Gridò: “Tac, due
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Gridò: “Tac, due uova al burro.” E due uova
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burro.” E due uova al burro apparvero sul tavolo
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altra prova. “Due uova al burro,” gridò ancora Totò
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Apparvero altre due uova al burro sul tavolo. ¶ … Ad
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che cosa avrebbero chiesto al loro potente amico Totò
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la storia della uova al burro. “Andiamocene,” consigliavano i
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loro passi e comunicarono al capitano Gero: “Ridono.” ¶ Totò
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un biglietto. A chi? Al signor Mobic. Lo avvertiva
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saltasse fuori nessuno. Finalmente al di sopra di una
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foglia iscrivevano figure che al minimo alito d’aria
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voleva dolci. Mim insisté al punto che Totò dovette
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che aveva voluto dimostrare al figlio che qualche cosa
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atto stesso di partire al galoppo sul cielo violetto
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ritornata come un lampo al punto di partenza con
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Eleuterio e Flamb scampati al pericolo perché essendo fra
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giusto perché Amina possedeva al massimo grado la capacità
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sempre più in fretta, al punto che Totò gli
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il più piccolo lenimento al suo dolore per questo
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Buon segno: lo temevano al punto da non ridere
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un paio di pantaloni al Signor Mobic. Fu Riccardo
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tutti di averli prestati al signor Mobic per tramite
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schizzate in alto e al posto delle palline di
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ingrandivano per l’ira al passaggio di Totò e
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furono costretti a correre al balcone per guardare in
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bicchiere di marsala portato al volo da una tortora
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tanto bene che noi al confronto sembriamo delle vecchie
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nome e cognome scritto al neon davanti alle proprie
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essere attribuito se non al puro caso. Firmato: Ditirambis
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di Governatore della città. Al suo posto la cittadinanza
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che faceva grande impressione al pubblico. ¶ A questo punto
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Bib ed Eleuterio dietro al feretro. Veramente intorno c
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Ora le carrozze andavano al trotto e c’era
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nella pianura: di fronte al toro, dall’altra parte