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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Fabio Bussotti, L'invidia di Velasquez, 2008

concordanze di «al»

nautoretestoannoconcordanza
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Se volete ammirarlo, andate al museo del Prado; se
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correre come un matto al buio per le viuzze
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po’ prima di arrivare al punto. ¶ «Sì, è bella
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personaggi del quadro siano al loro posto, esattamente come
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La sventolò in faccia al pittore. ¶ «Noi, nella cripta
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Bertone si sarebbe seduto al suo solito tavolino al
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al suo solito tavolino al ristorante di via San
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non fosse degenerata fino al suicidio. Era premuroso, Pizzo
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Pizzo faceva le notti al commissariato dell’Esquilino. E
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affatto. Si metteva davanti al computer a bere birra
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possibile spendere mezzo stipendio al mese per comperare casse
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Maggiore e la colonna al centro della piazza con
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il turno per entrare al ristorante cinese. Il cortometraggio
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una giornata di lavoro al commissariato, giungeva il regalo
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scivolare sul marciapiede davanti al teatro Brancaccio. Le suole
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gli andò incontro. ¶ «Commissario, al terzo piano». ¶ Fece solo
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scalare il suo Golgota. Al primo piano stazionava una
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vecchia rimase lì aggrappata al corrimano di legno. Aveva
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Bertone affrettò il passo. Al secondo piano non si
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notaio e un avvocato. Al terzo, c’era il
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Una porta in fondo al corridoio immetteva in un
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del salone, dal pavimento al soffitto, era l’unica
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l’unica cosa ancora al suo posto, a parte
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bianca. Un mocassino marrone al piede destro; l’altro
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di capire sempre tutto al volo. «Come fa a
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del medico legale fece al commissario lo stesso effetto
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di fianco a Bertone, al centro della stanza. ¶ «Vede
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avesse ricevuto una coltellata al fegato. Pizzo era sui
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anni di carriera accanto al commissario. ¶ «Che facciamo? Cerchiamo
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da fare era scendere al bar di via Merulana
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si trattenne. Girò attorno al cavalletto da pittore e
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all’ispettore. «Mi trovi al bar di via Merulana
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Roma aveva dato fondo al suo inconfondibile e compiaciuto
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ricompose tornando a conferire al questore di Roma l
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dirotto, era molto affezionata al professore. Abbiamo faticato a
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sicuro. E qui torniamo al punto di partenza: è
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ben felice di tornarsene al commissariato dell’Esquilino. ¶ «Be
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Aveva fretta di tornare al lavoro. ¶ Fuori c’erano
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giornata giusta per andare al mare. ¶ «Al commissariato!» ordinò
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per andare al mare. ¶ «Al commissariato!» ordinò sfilandosi la
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portiera e si sistemò al posto di guida. ¶ Bertone
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a Torvajanica. Una giornata al mare tutta per loro
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di gravità. ¶ Avevano girato al bivio di Pratica di
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po’ sfigato che rispondeva al nome di Alvaro Mostocotto
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uscire, però, ha telefonato al professor Natoli, il suo
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sorte lo aveva destinato al commissariato dell’Esquilino, il
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era esaurita. Si passava al tu. ¶ «Sei uscito alle
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in via degli Zingari al teatro Cometa Off di
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ho detto, sono andato al bar della stazione Ostiense
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andato ai giardini, davanti al teatro Vittoria, avevo un
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Non siamo degli imbecilli! Al bar della stazione, la
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dalla poltroncina per lasciare al superiore il posto di
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nocche delle dita. Era al limite della sua personale
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Cacace, per cortesia, vai al bar a prendermi un
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a questa domanda. Era al corrente degli studi e
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o almeno così sembrò al commissario. ¶ «Segreti? Quali segreti
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dispiaciuto, ma non fino al punto di suicidarsi. Esagera
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una mummia egiziana tumulata al commissariato dell’Esquilino. L
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di Caio Cestio, sostò al semaforo rosso come un
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prese la deviazione intorno al parco e alla basilica
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per compensare, si rivolse al custode con tono troppo
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grandi vetrate che conferivano al tutto un’idea di
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anch’esso in travertino, al centro del quale era
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Salì le scale. ¶ Arrivò al secondo piano e si
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che aveva immaginato corrispondeva al vero. Una studentessa in
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alla scrivania per avvicinarsi al commissario. ¶ «Sono Alberto Giussani
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io, gli altri passeranno al professor D’Amico. Moltiplicheremo
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apertura dell’anno accademico, al ristorante… dappertutto. Erano molto
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Bene, bravo Cipriani, andiamo al take-away arabo di
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Sintetico ed efficiente, come al solito. ¶ «Ho telefonato al
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al solito. ¶ «Ho telefonato al sostituto procuratore. Ha autorizzato
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un fare teatrale che al commissario parve eccessivo, come
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moglie in posa davanti al pittore e riflessi sullo
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che noi vediamo esposto al museo del Prado. Velázquez
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mosche gli turbinavano intorno al cappellino floscio nel vano
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kebab addentato di corsa al take-away gli era
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Leo Steinberg nel 1981, quando al Vassar College di Poughkeepsie
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far capire un accidente al commissario. Riprese a camminare
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più nulla. Erano arrivati al centro dell’aia con
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finito. D’Amico, che al contrario di Giussani sapeva
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malinconia e fece cenno al commissario di aspettare. Corse
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più giovane agente assegnato al commissariato dell’Esquilino. Un
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anni, originario di Viareggio, al quale colleghi e superiori
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era salito in sella al suo scooter Honda sh
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e si era avviato al solito supplizio. Alle sette
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quando si deve andare al bar a prendere il
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mezz’ora mi telefoni al cellulare e mi dici
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che gli ribolliva dentro al casco. Poi, vide il
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si afflosciò sul prato al margine di un vialetto
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si portava le mani al viso. A un certo
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ridiscese la collina fino al motorino. Ripartì ondeggiando. Lazzaroni
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e dalle due finestre al secondo piano non trapelavano
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e le sue finestre al secondo piano sembravano quelle
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ispettore accennò un buongiorno al quale il superiore rispose
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Ribonskij, tanto per ricordare al commissario la ragione della
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l’ascensore era fermo al primo piano, ha guardato
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a terra, ma fino al secondo piano sì. È
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corrono lungo la parete. Al secondo piano…». ¶ «L’avvocato
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orientarsi. ¶ «Sì. L’appartamento al secondo piano, proprio sotto
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era una volante davanti al portone…». ¶ «E chi ti
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casa per far credere al vicino di essere scappato
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nessuno, è salito fino al terrazzo condominiale…». ¶ «Aspetti! Un
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avvocato, è salito fino al terrazzo condominiale, ha scavalcato
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La porta d’accesso al terrazzo del civico 58 è
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stronzi. Mentre giravamo intorno al cadavere di Natoli, l
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comodo comodo in poltrona al piano di sotto, a
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mare di guai. ¶ 10 ¶ «Chiamalo al cellulare!». ¶ Pizzo consultò un
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lo sguardo dalle finestre al secondo piano. ¶ «È spento
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secondo piano. ¶ «È spento…». ¶ «Al fisso, allora!». ¶ L’ispettore
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ad altezze variabili. Giunsero al pianerottolo del primo piano
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brontolava qualcosa. Arrivarono insieme al secondo piano. Sempre più
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labbra viola… ¶ Si fermò al primo piano a contemplare
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della parete di fronte al letto. Il commissario notò
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dell’Accademia, una gita al mare con gli amici
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l’agenda dell’attore al suo posto e richiuse
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Tornò con lo sguardo al cadavere di Ribonskij che
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ultima voce, ¶ tirando calci al vento… ¶ Poco mancò che
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corda e infine appeso al gancio. ¶ «Che casino, non
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casino, non ha retto al rimorso e si è
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improvviso, si sentì angosciato al pensiero di quello che
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Ribonskij stava «tirando calci al vento»… Si stropicciò gli
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le sue convinzioni direttamente al magistrato, e adesso era
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a falsare la realtà al solo scopo di inguaiare
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attento a rivolgersi solo al questore. «Questa indagine è
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pareva vero di assistere al definitivo annientamento del suo
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di me che scalpita al pensiero di sedere accanto
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e per ultimo appendendosi al soffitto. E tutto questo
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casa, forse in preda al famoso senso di colpa
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d’ordinanza in bocca al deejay, tanto per vedere
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il tragitto dall’aeroporto al museo del Prado: non
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l’odissea stava giungendo al termine. ¶ «Puerta de Goya
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quasi mi berrei qualcosa al bar…». ¶ Oh, mio Dio
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le scale che conducevano al primo piano. Il suo
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La trovò facilmente perché al primo piano, quasi interamente
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un po’ come succede al Louvre per la Gioconda
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preferito rimanere solo, davanti al capolavoro, per guardare e
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si predispose lo stesso al meglio. Infilò la giacca
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equilibrata, classica e misteriosa. ¶ Al contrario di Giuliana, Bertone
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prolungata del suo corpo al gelo dell’aria condizionata
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tutta l’estrema sinistra. Al medesimo spettatore il quadro
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un cenno di saluto al poliziotto italiano. Quanto agli
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un buffetto in testa al cane, tanto per destarlo
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Bertone, risultava difforme rispetto al mirabile equilibrio cromatico dell
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avesse arrecato un danno al suo capolavoro. Ma chi
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natura di rappresentazione: mostra al centro della tela, ciò
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Pacheco aveva dato, sembra, al suo discepolo, quando lavorava
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di ogni altro –, proprio al culmine della maturità artistica
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Moraes. In via Vattelapesca al numero 615 o 561, Bertone non
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dell’architetto di rifarsi al tipico bugnato italiano. ¶ Era
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secondi necessari a salire al terzo piano. ¶ Il corridoio
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perché tese la mano al commissario ignorando il lampo
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le ho già spiegato al telefono, io non avrei
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era portata le mani al viso. ¶ «Mi dispiace darle
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Non ho voluto dirglielo al telefono. Ho preferito di
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poi messi in ordine al solo scopo di tracciare
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nel luglio 2002, fece domanda al dipartimento per la consultazione
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per il periodo dal 1656 al 1660. Insomma, non si accontentava
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proprio i documenti dal 1656 al 1660?». ¶ «Be’, questo è facile
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e si rifugiarono subito al fresco. Troppo fresco, imprecò
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Sedettero e ordinarono tapas al tonno che il padrone
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l’avrebbe portato anzitempo al cimitero… ¶ Ma come cavolo
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d’ora erano passati al tu. Era stata lei
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nello stomaco le tapas al tonno. ¶ Ma i disturbi
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A dare un’occhiata al Fondo Pacheco, forse. ¶ A
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di Spagna si predisponeva al tramonto bordando di rosso
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un due stelle prenotato al volo dalla stazione di
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bar ristorante, l’ingresso al museo del Prado e
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mai più la parola al fantasma di Giuliana. Per
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se! Tiene que pedirlo al Rey!». ¶ Stava esagerando. Sembrava
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o sei minuti che al commissario parvero lunghi un
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camicia fradicia di sudore. Al sole non si poteva
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eritema alle braccia e al viso. ¶ Bertone camminava rasentando
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negozio e si piazzò al centro della strada a
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cercavano qualcuno o qualcosa. Al commissario sembrò di vedergli
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il pedinamento. ¶ Giussani camminava al centro della strada, incurante
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aperto. Sedette. Fece cenno al cameriere e accavallò le
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urtando la sedia accanto al professore e arraffando dal
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aveva aiutato nelle ricerche al Fondo Pacheco, ma che
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esempio… ecco, Vitaliano accennò al fatto che Velázquez, negli
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dicevo, per Vitaliano oltre al maresciallo il grande pittore
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di avvertimento di Velázquez al suo rivale. Come a
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Come a dire: stai al tuo posto, questo è
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baobab appena segato, stramazzò al suolo con uno schianto
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banderillas. Si spinse fino al retro del negozio, un
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proteggersi dalla luce. Intorno al cadavere si era formato
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Era in piedi davanti al grande camino, in atteggiamento
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parrucca per farla tornare al suo posto. Trasse dalla
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in piedi, piantandosi davanti al duca con i palmi
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maestro Velázquez, voi dovete al re 1.220.770 maravedì che corrispondono
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dono che avete fatto al nostro Ordine è piaciuto
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ducati che avete sottratto al re e allora, per
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sommato, era meglio dedicarsi al ritratto del re piuttosto
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fatta. Aveva raccontato tutto al suo affabile collega spagnolo
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tutto quello che sapeva al simpatico Cardoso era una
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erano già abbastanza ridicoli al naturale, senza effetti speciali
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ha chiesto di accedere al Fondo Pacheco e allora
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lampeggiare come un’insegna al neon nel nebbione del
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gerani, papiri e ortensie. Al centro, dimorava un enorme
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e le ore passate al comando della polizia giudiziaria
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Austria, per esempio. Fino al 1997, questo quadro, che tu
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tu avrai certamente visto al Prado…». ¶ «No, non l
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non l’ho visto. Al Prado ci sono andato
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così raffinata da mandare al manicomio i critici!». ¶ «Sì
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dottoressa aveva ragione. Eppure, al commissario Bertone, cominciarono a
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nessuna fretta di andare al mare. Trovava che la
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di Ruben Dario. Andava al suo passo, totalmente immersa
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da sole. Non badava al traffico dei viali e
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metri da lei sostava, al lato del marciapiede, una
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telefonino spento a mandarlo al manicomio. Non poter sapere
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caro. ¶ «È poi andato al Museo de Bellas Artes
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E non aveva rinunciato al vino. Si era scolato
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con le schiene appoggiate al grande pozzo centrale. Sfogliavano
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ciabattare nelle enormi sale al piano terra. Si trovò
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sale intere erano dedicate al maestro e suocero di
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vedere le opere esposte al primo piano. S’incamminò
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improbabile. ¶ Dalla sua posizione al centro della sala numero
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prima di fermarsi quasi al centro dell’ambiente. Non
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chiostro con il pozzo al centro e i due
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Per Dio. ¶ 22 ¶ La visita al museo l’aveva fatta
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La stessa sensazione provata al museo, lo stesso disagio
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piazzarsi, mani sui fianchi, al centro della stradina, con
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e appoggiarla di nuovo al muro. Gli venne in
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era l’unico possibile al momento. ¶ Il fatto positivo
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una fune lenta, ancorata al muro con ganci d
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in una posa plastica al centro della pedana. Tutti
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prima anfora e riempì al commissario un bicchiere di
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un inferno senza ritorno. Al momento, si sentiva bene
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commissario sapeva bene che al quarto sarebbe scattata la
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in giro per Madrid… al Prado, al Thyssen-Bornemisza
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per Madrid… al Prado, al Thyssen-Bornemisza, all’Accademia
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Fredda. Formale. ¶ «Sono stato al Museo de Bellas Artes
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già detto. E pensi al Mazo, ma io non
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preferita. Non c’era. Al suo posto un ragazzo
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non faceva più caso al sapore del vino. Beveva
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Seguro?». ¶ «Seguro!». ¶ Aveva indicato al cameriere la quarta anfora
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Bertone risalì dalla mano al braccio nudo, fino alle
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cigno, sullo sgabello accanto al suo. ¶ La dea mosse
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nella sabbia vetrosa fino al ginocchio, ma bisogna andare
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sue forze. Si appoggiò al letto e si tirò
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e l’altro sopra al televisore. Un lenzuolo era
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scorse sul pavimento, vicino al letto, un preservativo usato
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di attaccare la bocca al rubinetto e prosciugare le
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con entrambe le mani al muro per respirare meglio
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finito. Lo trovò sotto al letto. Bestemmiò e rispose
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sul punto di rivelare al collega di aver visto
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poi andò a sedersi al posto di guida. I
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ragione, mi scusi. Arrivo al punto. Stanotte, qualcuno si
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insomma, questo Cardoso! Giocava al tenente Colombo? ¶ «Sì, mi
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gli sciacquasse lo stomaco. ¶ Al cancello del metal detector
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dall’altoparlante annunciò che al suolo c’erano 33 gradi
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gradi centigradi, l’umidità al 70% e il cielo sereno
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pertugio rotondo e largo al massimo un metro. ¶ «È
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con la schiena appoggiata al muro. Aveva un aspetto
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resistere a un assedio. Al centro del soffitto c
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primo. Su un mattone, al centro della parete, era
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pittore avvicinò la torcia al foro e scorse il
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provato solo una volta al Casinò di Cannes dopo
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stato d’animo simile al suo. ¶ «A cosa pensi
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e aveva ripreso servizio al commissariato dell’Esquilino. ¶ Il
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sigarette. Ne porse una al commissario e si ficcò
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vuole». ¶ Era simpatico, Pizzo. Al momento, era la cosa
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sera del delitto. ¶ Giunse al primo piano. Tutto era
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vecchia ingioiellata. Nessun rumore. ¶ Al secondo piano, idem. Nessun
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aveva costretto i condomini al fuggi fuggi generale. I
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la donna delle pulizie. ¶ Al terzo piano sostò davanti
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delitto. Era un vantaggio al quale non avrebbe rinunciato
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avrebbe rinunciato per niente al mondo. ¶ Non perse tempo
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tracciata da Ghinassi intorno al cadavere. Ricordò gli occhi
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la parte sinistra, vicino al lato lungo della libreria
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Nieto. ¶ Assurdo e affascinante. ¶ Al centro della stanza, alla
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angolo e lo piazzò al centro della stanza e
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Spagna in posa davanti al pittore. ¶ Secondo Snyder e
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uno spicchio della libreria al lato dell’ingresso. ¶ «Porca
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ben assestato per mandarlo al tappeto. In una frazione
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Per esempio, non pensò al fatto che non sarebbe
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riflettesse lo specchio collocato al centro del capolavoro di
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il retro. Quello specchio, al massimo, avrebbe potuto riflettere
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il tesoro. Lo rivela al suo amante Ribonskij, ma
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ma almeno era tornato al lei, segno che il
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lui. Bertone lo afferrò al polso destro e tentò
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cinque minuti buoni; poi, al suono delle sirene in
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per l’ennesima volta al grande tavolo di quercia
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che se avesse rivelato al mondo l’esistenza di
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vediamo a mezzogiorno davanti al museo!». ¶ Queste erano state
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Mafalda l’aveva rimesso al mondo. Lui, naturalmente, non
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Se vuoi vederlo, vai al Museu Picasso di Barcellona
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oli preparatori, esposti accanto al quadro principale. Comunque non
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su internet…». ¶ Insomma, come al solito, Bertone aveva fatto
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di Siviglia, in particolare, al commissario Juan Manuel Cardoso
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di dare una mano al suo collega. D’Amico
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cala dalla finestra fino al cornicione del secondo piano
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cui aveva dovuto mandare al creatore D’Amico, si
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gli era già successo al Prado, aveva un obiettivo
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e sorprendente. Bertone – grazie al lungo tirocinio velazqueño – provò
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logica bizzarra e metafisica. Al commissario venne da ridere
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di Santiago era sempre al suo posto. Le scarpe
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vicoletto deserto in fondo al quale era parcheggiata una
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ragazza si voltò, sorrise al commissario e aprì lo
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un passamontagna, si piazzò al suo fianco. Contemporaneamente, un
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l’apparizione della ragazza al Museu Picasso era una
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che cresceva costantemente. Giunsero al termine della rampa e
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quadro numero 58; appeso, solo, al centro della parete. Avvicinandosi
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Mazo riflesso nello specchio al centro del capolavoro di
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cerchio intorno a Bertone. ¶ Al commissario sembrava tutto irreale
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aspira almeno trenta sigarette al giorno da trent’anni
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il Mazo aveva scritto al suocero Velázquez. Volevamo metterla
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per così dire, regalato al maestro Picasso. Porque … non
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qualche modo ha restituito al Mazo la gloria che
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stringendo il cerchio intorno al commissario. ¶ La marea nera
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reni. Un dolore insopportabile al petto e al costato
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insopportabile al petto e al costato. Respirò nel titanico
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di un passeggero seduto al suo fianco. Per vederlo
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con lo sguardo rivolto al parabrezza. Non poteva vedere
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isolato. ¶ Diede un calcio al parabrezza e una cascata
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più sudato e insanguinato. Al quinto tentativo aveva preso
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primo passo. Si aggrappò al bordo del cofano e
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e l’aveva portato al pronto soccorso della vicina
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di saper resistere stoicamente al dolore. Forse non a
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unta e un porro al lato della bocca – che
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si sedette di fianco al letto. Trasse dalla tasca
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rincoglionito, ma non fino al punto da non capire
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che lei è stato al Museu Picasso…» Felix cacciò
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grottesca, quasi comica. Ma al commissario non veniva da
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Moraes. Lavora a Madrid al dipartimento de Bellas Artes
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doctora non lavora più al Ministero. Si è licenziata
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oliarla perché non esistono al mondo poltrone tanto robuste
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stu rumanze d’appennice al giudice Valentini. Chillullà, ormai
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e tu verrai reintegrato al lavoro. Come vedi, ho
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Allora, dicevo, sarai reintegrato al lavoro! Dove vuoi tu
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Flavio Bertone era già al secondo piatto di queste
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e il commissario seduto al solito tavolo vicino all
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commissario non faceva caso al rumore delle sedie continuamente
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e un indolenzimento continuo al costato, il commissario stava
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passavano solo per lui. ¶ «Al commissariato mi hanno detto
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scappare in ospedale. È al Gemelli». ¶ «Mi dispiace. Cosa
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Giuliana si fosse presentata al suo cospetto solo qualche
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di Siviglia di Velázquez: al posto della testa dell
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via Merulana. ¶ Poi tornò al suo tavolo. Si versò
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di parlarle…». ¶ «Parla!». ¶ «Non al telefono. Sono alla vineria
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avevano preso a chiamarli al commissariato dell’Esquilino – aveva
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sedersi, aveva fatto cenno al cameriere di portare un
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una gomitata nel fianco al giovane Lazzaroni. ¶ «Avanti, parla
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caffè e di rispondere al telefono, chiuso per ore
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aveva scippato il finale al collega. ¶ «Insegna in una
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muricciolo dando le spalle al mare: non era venuto
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a tutto pensava fuorché al panorama. Se, dal portone
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la sua doctora fosse al sicuro, di non sapere
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se lei era stata, al pari suo, vittima dei
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bianco e una gonna al ginocchio. Capelli lunghi, raccolti
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era venuto in mente al commissario di urlare in
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li guatava, arciconvinto che al mondo non ci fosse
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se voglio posso tornare al lavoro, chissà che un
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sono sentita di tornare al ministero. Avevo bisogno di
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batteria di Phil Collins al concerto dei Genesis. ¶ Il
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quella trafugata per invidia al Mazo». ¶ «Aspetta! Non ha
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in silenzio si accostò al bancone. Il cameriere lo
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li prendono. Li lasciano al loro posto». ¶ «Perché?». ¶ «Tu
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grandi esperti di Velázquez al mondo, ma nessuno vuole
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dipinto Las Meninas sopra al quadro del Mazo!». ¶ «Aronne
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a Natoli e niente al figlio…». ¶ «Perché chi sa
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aveva ordinato Mafalda. Erano al terzo. Pazienza. Ne avevano
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ambizioso, Natoli. Vorrebbe rivelare al mondo intero il mistero
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in grado di dare al saggio di Natoli un
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con Yeoshua Schilton. Va al negozio ma non riesce
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eliminare D’Amico, tornano al metodo preferito: quello indiretto
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cui io ti parlo al telefono. Così devono rassegnarsi
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più fresca. Altri due, al posto loro, avrebbero dato
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andò a mettersi davanti al fuoco. ¶ «Il cardinale… è
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di assistere in segreto al vostro colloquio con il
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solo per un istante. Al suo sorriso mancavano gli
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quadro, Velázquez! Stupiteci! Dimostrate al mondo che non avete
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diventato cavaliere, potrete aspirare al mio titolo… Mi sostituirete